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www.ildialogo.org La storia pareggia sempre i conti. Sapevatelo,di Giovanni Sarubbi

Editoriali
La storia pareggia sempre i conti. Sapevatelo

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
S
ono nauseato. Il copione è sempre lo stesso, vecchio, putrido, nauseabondo. Eppure continuano a recitarlo, continuano a trovare “persone”, non zombi, che sono disponibili ad interpretarlo.
Mi riferisco al caso del giovane carabiniere napoletano ucciso a Roma nei giorni scorsi. Per un’intera giornata “giornali” e “giornalisti”, truppe fascioleghiste su facebook e sui vari social-network, partiti ed esponenti politici della destra fascioleghista, si sono scatenati nella caccia al nordafricano che sarebbe stato responsabile dell’efferato omicidio. Ha cominciato il solito ministro della paura che ha chiesto per l’autore dell’omicidio “lavori forzati in carcere finché campa”, facendo finta di ignorare che in Italia i lavori forzati sono stati aboliti nel 1866, cioè subito dopo l’unità d’Italia. Egli vive nel suo mondo fatto di incubi e terrore e di sangue versato. E ad aumentare la tensione hanno contribuito anche un po' di auto della polizia, cosa mai accaduta finora, che sono passate a sirene spiegate, per "esprimere solidarietà", davanti alla caserma dei carabinieri dove prestava servizio il carabiniere ucciso.
Poi si è saputo che i responsabili sono due cittadini americani alloggiati in un albergo a 4 stelle da 150 euro a notte. Le sirene si sono spente, gli “articoli” e le dichiarazioni truculente cancellati e nessuno di questi lerci individui ha chiesto scusa. E nessuno di loro sarà chiamato a rispondere dell’odio e della violenza che ha diffuso e non ci sarà alcun ordine dei giornalisti che emetterà provvedimenti disciplinari nei confronti dei propri iscritti che si sono prestati a questo ignobile gioco. Ora, scrive ironicamente un amico su Facebook, i sovranisti sperano che i due assassini siano per lo meno gay così potranno avere qualcuno con cui pigliarsela.
Sono nauseato perché è un copione che va avanti identico, punteggiatura compresa, dall’omicidio di Novi Ligure del 21 febbraio 2001. Sono diciotto anni che succedono queste cose con un crescendo sempre continuo di malvagità, idiozie, bugie, violenze gratuite e offesa alla memoria delle vittime. Leggetevi la cronaca su Wikipedia (vedi link). Leggetevi l’articolo che scrissi io su queste colonne il 25/02/2001. Il titolo dell’articolo era: “Quando il razzismo ottenebra la ragione”. Il sottotitolo era: “Allucinanti dichiarazioni della destra, pronta a scatenare la caccia all’extracomunitario sull’onda emotiva”. Questo è il link. Sembra scritto oggi. La colpevole di qui delitti, la figlia della donna uccisa, accusò due extracomunitari dell’omicidio. Parlò di albanesi e ne diede una descrizione. Ne fermarono uno che però aveva un alibi di ferro. C’era la Lega Nord pronta a scendere in piazza, lo striscione già pronto. Ma era stata proprio la figlia ed il suo fidanzatino a commettere l’omicidio.
E oggi si ripete lo stesso identico copione. Bisognerebbe riempire tutte le pagine dei giornali e dei social-network con una sola frase: “vergognatevi, siete degli esseri schifosi, siete dei rifiuti tossici, siete il peggiore dei virus che l’umanità abbia mai contratto, siete peggio dei rifiuti che inquinano il mare o degli escrementi che riempiono le nostre fogne”. E se siete “uomini politici” siete tutto questo e lo siete all'ennesima potenza perché voi dovreste avere quell’etica della responsabilità che la nostra Costituzione richiede a chi occupa cariche pubbliche (art. 54). Siete persone senza onore, senza dignità, senza moralità. E se appartenete alle forze dell’ordine e vi siete prestati alla sceneggiata della “caccia al negro” avete offeso innanzitutto il vostro collega ucciso e poi avete offeso la vostra dignità.
Ma anche se potessimo farlo, anche se riempissimo tutti i social network con il nostro sdegno, questo non scalfirebbe minimamente le convinzioni di chi in questi due giorni ha detto e fatto cose oscene, pronti a ripetere tutto ciò che hanno fatto alla prima occasione utile. Costoro sono convintissimi di essere nel giusto, di avere la verità in tasca e qualsiasi prova gli si metta d’avanti non indietreggeranno mai dalle loro convinzioni, fino alle estreme conseguenze. Come i nazisti che al processo di Norimberga si dichiararono tutti innocenti, nessuno sapeva, nessuno aveva visto, tutti avevano obbedito. Secondo costoro milioni di ebrei, rom, omosessuali, Testimoni di Geova, comunisti, disabili, ... si erano suicidati da soli nelle camere a gas per fare un dispetto al regime nazista.
Guai a quel popolo che sceglie come propri rappresentanti esseri di tale specie.
Guai a coloro che non si ribellano a questo stato di cose e alla diffusione costante di tanto odio e tanta violenza che fra l’altro sono anche reati. Guai a coloro che avendone la responsabilità non fanno nulla per difendere la nostra Costituzione.
La storia pareggia sempre i conti scaricando catastrofi immani sulle nazioni che hanno generato odio violenza e mostruosità simili. Vedi Germania nazista e Italia fascista.
I sovranisti bianchi biondi o bruni e ghignanti che siano passeranno. In Italia e nel mondo, se non li fermiamo, rimarranno solo macerie su macerie. E come i loro idoli degli anni ‘30 finiranno o suicidi o massacrati da quello stesso popolo che li aveva osannati e dietro cui essi si erano nascosti. Sapevatelo.
P.S. Mentre chiudo queste note giunge la notizia, data con enfasi da tutti i TG, che un oscuro e forse inesistente professore del liceo scientifico "Pascal" di Romentino (Novara), avrebbe inneggiato, sul proprio profilo facebook, all’omicidio del giovane carabiniere. A “denunciare” la cosa, ma guarda un po’!, sono stati due parlamentari della Lega che hanno annunciato la presentazione di una interrogazione. Voi che dite, si tratta di una notizia inventata per distrarre l'opinione pubblica dalle obbrobriosità che sono state dette contro l'inesistente nordafricano accusato di aver commesso l’omicidio? Io penso proprio di si.
Giovanni Sarubbi



Sabato 27 Luglio,2019 Ore: 16:26
 
 
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