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www.ildialogo.org Fermare la guerra degli emuli di Hitler e Mussolini,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Fermare la guerra degli emuli di Hitler e Mussolini

di Giovanni Sarubbi

Chi uccide è un criminale. Uccidere è sempre un crimine contro l’umanità. È così dalla notte dei tempi. L’omicidio è considerato il più orrendo delitto, condannato in tutti i codici religiosi delle religioni più antiche, come sono ad esempio le scritture ebraiche che lo ricordano già nelle prime pagine della Genesi con il racconto dell’omicidio di Abele da parte del fratello Caino. Omicidio che nella tradizione ebraica è considerato equivalente, se fosse possibile, all’omicidio di Dio, la cosa più grave e repellente che un essere umano può commettere1.
E questo giudizio di condanna assoluta dell’omicidio si estende alla guerra che consiste appunto di omicidi su larga scala di esseri viventi e di distruzioni della Madre Terra. Rileggete, per cortesia, lo facciano in particolare quei politici che si dicono “cattolici”, l’enciclica “Pacem in Terris” di Giovanni XXIII, del lontano 11 aprile 1963 ( di cui fra pochi giorni ricorre il 54esimo anniversario dalla sua promulgazione), dove di trova in modo inequivocabile la frase “la guerra è follia”. Per svariati secoli i cappellani militari cattolici, o cristiani di altre confessioni, che hanno sempre seguito gli eserciti cristiani nelle loro azioni militari, hanno insegnato che in guerra non è peccato uccidere. E invece lo è sempre.
È questa una premessa necessaria per capire che cosa sta accadendo nel mondo e cosa è necessario fare a poche ore dal bombardamento della Siria da parte del presidente Trump, che ha giustificato l’azione come “punizione” per quanto sarebbe accaduto a Idlib in Siria dove, secondo informazioni non confermate da una indagine internazionale indipendente, sarebbero state usate armi chimiche che avrebbero causato la morte di un gran numero di bambini.
Da quello che si sa le armi chimiche erano in possesso dei gruppi terroristici che ancora controllano la provincia Siriana di Idlib, non dell’esercito siriano. Durante un bombardamento delle postazioni dei terroristi da parte dell’esercito siriano questo deposito sarebbe stato centrato facendo esplodere le armi chimiche li depositate. È dunque falso che ci sarebbe stato un bombardamento con armi chimiche da parte del governo siriano che non ne possiede più dal 2013. In quell’anno il governo USA, diretto allora da Obama, tentò di utilizzare l’accusa alla Siria di possesso di armi chimiche, come fece George Bush con Saddam, per intervenire direttamente in Siria e non più per procura, attraverso i gruppi terroristici finanziati con i petrodollari delle monarchie del Golfo Persico, come aveva fatto fino a quel momento. Nel 2013 la guerra fu scongiurata sia per l’appello di Papa Francesco, che chiamò ad una mobilitazione mondiale in una giornata di preghiera e digiuno per la pace, sia per l’iniziativa diplomatica della Russia, che portò alla distruzione delle armi chimiche siriane da parte delle organizzazioni internazionali che controllano tale settore. L’esercito siriano non ha più armi chimiche, questo è certo. Lo stesso vescovo di Aleppo Antoine Audo, responsabile di Caritas Siria, si è mostrato molto scettico sull’uso di tali armi da parte del governo siriano (Vedi link)
Allora noi ci permettiamo di ricordare al cattolico Gentiloni che ciò che hanno fatto gli USA la scorsa notte in Siria non è, come lui ha detto, “una risposta motivata ad un crimine di guerra”, ma un crimine di guerra esso stesso e una violazione palese dello stesso diritto internazionale, a cominciare dallo Statuto dell’ONU. Ma la frase di Gentiloni è anche una aperta violazione della nostra Costituzione che all’art. 11 dichiara che:«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Di quale paese è presidente del consiglio Gentiloni, dell’Italia o di una provincia dell’Impero USA? Su quale costituzione egli ed il suo governo hanno giurato?
Ma l’azione di Trump è anche una tragica commedia. I russi hanno parlato di soli 20 missili, sui 59 lanciati contro la Siria, che hanno raggiunto il bersaglio e che hanno fatto poche vittime e pochi danni. Degli altri non si sa che fine abbiano fatto. Probabilmente era materiale obsoleto e difettoso o parzialmente funzionante di cui dovevano liberarsi e così li hanno sparati sulla Siria come manifestazione di forza. È quindi una tragica commedia per mostrare i muscoli e imporre la propria agenda di guerra al mondo intero. E non credo che la mia sia una ipotesi azzardata.
Ma quello che ha fatto Trump è anche molto simile a quanto fecero i giapponesi a Pearl Harbor nel 1941, quando la flotta americana del Pacifico fu distrutta da un attacco a sorpresa dell’aviazione del Giappone. Per decenni gli USA hanno condannato l’attacco a sorpresa come un atto barbaro ed una violazione del diritto internazionale. E il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki fu poi giustificato anche come punizione di quell’atto. Ci sono decine di film di guerra americani che hanno diffuso queste idee. Oggi Trump compie lo stesso tipo di atto e trova concordi tutti i 40 e più paesi che partecipano alla “coalizione a guida USA” che sta combattendo la “Terza guerra mondiale a pezzi”, compresa l’Italia come le parole del primo ministro Gentiloni tragicamente dimostrano. Il capo ha parlato e quando il capo parla tutti devono obbedire. Di cosa poi si lamentano? Come fa Trump ad affermare, in riferimento alla Siria, che bisogna operare affinché “Eccidi così brutali e spaventosi non si ripetano più” disponendo egli del potere di distruggere più e più volte l’intera umanità? Oggi più del novanta per cento delle vittime delle guerre sono civili ed in particolare bambini, i più deboli e indifesi. Bisognerebbe piangere tutti i giorni e non solo quando questo viene ordinato da chi è il principale responsabile delle guerre nel mondo.
La verità è che il sig. Trump è un nazista. I suoi principali consiglieri sono nazisti che conoscono bene la strategia e la tattica usata dai nazisti per prendere il potere. Conoscono bene la storia dell’incendio del Reichstag del 1933, di cui più volte abbiamo parlato su questo giornale, che fu appiccato dai nazisti ma di cui furono accusate le opposizioni e che fu usato dai nazisti per imporre la loro dittatura. Trump e soci sanno che si possono creare episodi riprovevoli di cui addossare la responsabilità ai propri nemici per poter trarre vantaggi per se. È quello che si fa continuamente nelle guerre. Lo stanno facendo in queste ore in Siria. Ad una strage di bambini effettuata con armi chimiche, almeno questo è quello che viene diffuso a reti unificate da tutti i mass-media mainstream, seguono prima parole di orrore da parte del sig. Trump e poi il bombardamento della Siria. Stavano aspettando il “casus belli” o lo hanno costruito essi stessi? Questo dovrebbero chiedersi i giornalisti che invece si limitano a fare i megafoni di ciò che serve indubitatamente alla guerra e alle industrie di armamenti, diffondendo notizie e immagini non verificate. Lacrime di coccodrillo, quelle di Trump e dei suoi consiglieri, che hanno fatto però felici i produttori di missili Cruise -Tomahawk usati nell’attacco alla Siria, ben 59, che ora dovranno essere sostituiti al costo di circa un milione di dollari l’uno. E si dichiarano difensori della democrazia e parlano continuamente di “diritti umani” e accusano l’islam di essere una religione bellicosa. Sono invece dei criminali.
Chi vuole la pace costruisce la pace e non usa bombe. Chi vuole la pace distribuisce aiuti umanitari, cibo, sanità, ricostruisce case, scuole, ospedali. E invece giù bombe per fare altri morti e altre distruzioni per far fare soldi ai produttori di armi. E ci scuseranno i coccodrilli se li abbiamo accostati agli esseri umani.
Ma oggi è anche necessario una nota critica. Nel 2013 ci fu l’intervento deciso di Papa Francesco che, lo abbiamo ricordato, convocò una giornata mondiale di preghiera per la pace in Siria. Per un paio di anni, dall’aprile 2015, su questo nostro sito abbiamo sollecitato papa Francesco a continuare quella iniziativa. Abbiamo pubblicato una Bozza di lettera a Papa Francesco contro la guerra che è stata letta e sottoscritta da oltre 2600 persone. Moltissime lettere saranno arrivate al Papa. Ma nessun’altra iniziativa come quella del settembre 2013 è stata più fatta. Certo le sue parole contro la guerra sono state sempre molto forti. Ma esse vengono anche continuamente silenziate. C’è , oramai, una cortina di silenzio e ostilità attorno a Papa Francesco. Le parole del Papa contro la guerra sono silenziate mentre ampio spazio viene dato a quelle di chi soffia sulla guerra e di chi all’interno della Chiesa è contro Francesco.
E così oggi ci troviamo di fronte ad un appello di Pax Christi e Caritas per una giornata di digiuno e preghiera per la pace per il prossimo 12 aprile. Noi ci saremo ed invitiamo tutti ad esserci e a mobilitarsi per fare in modo che si moltiplichino le iniziative e la partecipazione. Ma invito tutti a riflettere che ben diversa sarebbe stata la situazione se invece di Pax Christi e Caritas fosse sceso in prima linea direttamente il Papa. E ancora più forza avrebbe questa iniziativa se il Papa avesse coinvolto tutte le religioni mondiali in una iniziativa per la pace.
Abbiamo bisogno che finalmente gli uomini e le donne misericordiosi e di pace rialzino la testa e ricomincino a camminare per la pace. E solo così, gli Hitler, i Mussolini e i tanti Trump della Storia potranno essere messi da parte.
Giovanni Sarubbi
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NOTE
1Marc-Alain Ouaknin Le dieci parole, Paoline 2001, pag. 134



Domenica 09 Aprile,2017 Ore: 12:17
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Mauro Matteucci Pistoia 09/4/2017 20.55
Titolo:L'apice di una parabola
Caro Giovanni,
                       la tua condanna dell'azione USA - ma i morti, anche di bambini contano quando le bombe sono dell'Occidente? - è sacrosanta e nasce da uno sdegno giustissimo sia per il servilismo del governo italiano - che continua a violare vergognosamente l'art.11 - sia per l'indifferenza generale di fronte a guerre che hanno centinaia di migliaia di morti e milioni di profughi. Infatti quali risultati sono stati ottenuti in Afghanistan, in Iraq, in Libia e via massacrando? D'altra parte è ormai sempre più evidente che la guerra è uno strumento indispensabile per la grande finanza che ci guadagna immensamente  sia per le industrie di armamenti. Le azioni di pace devono essere allo stesso tempo ispirate alla nonviolenza e alla denuncia aperta di chi guadagna sulle stragi delle popolazioni. Non lo aveva detto don Lorrenzo Milani, che d'ora in poi le guerre sarebbero state soprattutto contro i civili? Di nuovo grazie. Facciamo di tutto per far sentire la nostra voce.
Mauro

 

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