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www.ildialogo.org L'islamofobia, un mix di ignoranza, stupidità e mala fede,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
L'islamofobia, un mix di ignoranza, stupidità e mala fede

di Giovanni Sarubbi

L'islamofobia avanza e si diffonde in ogni angolo della società in Italia e in tutto il mondo cosiddetto “occidentale”. In Inghilterra, è stato rilevato che dopo il 13 novembre, giorno degli attentati di Parigi, gli atti di islamofobia, soprattutto contro donne islamiche che portano il velo, sono aumentati del 300%. In Italia sono state numerosissime le segnalazioni analoghe. Gli islamofobi se la prendono soprattutto con le donne.
Ma l'islamofobia non è costituita solo da atti violenti nei confronti delle persone o dei luoghi di culto frequentati dagli islamici, come quello compiuto a Giugliano in provincia di Napoli dove è stata posta una testa di maiale sul cancello del locale centro islamico. L'islamofobia si sviluppa a livello culturale, attraverso una martellante campagna mediatica che coinvolge quasi tutti i maggiori mass-media, dalla radio alla carta stampata, nessuna esclusa. Per i mass-media cosiddetti mainstream (che hanno cioè una posizione dominante nel loro settore), la Costituzione della Repubblica italiana è carta straccia. Per essi l'art. 8, "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge", è inesistente, come inesistente è l'art. 19, "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto", e così l'art. 27, “La responsabilità penale è personale” e perciò nessuno può essere accusato di essere responsabile di atti violenti commessi da altre persone sol perché si appartiene ad una determinata religione a cui gli assassini dicono di appartenere. Come nessun cattolico è responsabile dei tanti omicidi commessi da cattolici in Italia (si pensi per esempio ai tanti omicidii ai danni di donne commessi in ambito familiare), così a nessun musulmano in italia possono essere imputati gli omicidi commessi da gruppi terroristici sedicenti islamici in giro per il mondo. Nessun campano può essere accusato di essere un membro della camorra per il solo fatto di vivere in Campania, o, analogamente, nessun siciliano può essere accusato di essere un mafioso.
Ma anche a ripeterli questi semplici principi di buon senso e di diritto comune, da questo orecchio i grandi mass-media non ci sentono: gli islamici sono colpevoli, vanno guardati con sospetto, messi all'indice e indicati come reprobi, come gli ebrei durante il nazismo e il fascismo. Non è un caso che gli attuali islamofobi siano i nipoti politici di quei partiti nazisti e fascisti che sono responsabili diretti dell'antisemitismo, dei campi di sterminio, e di oltre 60 milioni di morti durante la seconda guerra mondiale. Stesse politiche, stessi metodi, stessa stampa compiacente che ha trasformato i loro precisi reati, perché il razzismo in Italia e nel mondo è reato, in “opinioni”. E così l'ultimo assessore leghista di un qualsiasi comune o di una qualsiasi regione o un qualche loro deputato nazionale o europeo, può arrogarsi il diritto di dire o fare cose indegne di un essere umano e rimanere impunito, perché gode di pubblicità gratuita dai messi di comunicazione. Mezzi di informazione che continuano a mistificare sul rapporto tra la religione islamica e la guerra attualmente in corso dal 2001, sostenendo che noi saremmo in guerra contro l'islam e che non esistono motivi economici alla base dell'attuale conflitto mondiale. E tesi del genere, assolutamente risibili per chiunque conosca la storia, possono diventare popolari e diventare persino “verità inconfutabili” solo grazie alla martellante campagna mediatica che le sostiene. Campagna mediatica sostenuta da tutte quelle forze economiche, in primis le aziende costruttrici di armi, che dalla guerra traggono profitti.
L'islamofobia è dunque la cancellazione nella vita di tutti i giorni delle leggi esistenti sul razzismo e, soprattutto, della nostra Costituzione.
L'ultima trovata è quella del sindaco di Firenze Nardella che ha proposto di realizzare una manifestazione nazionale durante la quale gli Imam dei luoghi di culto islamico giurino sulla Costituzione e cantino l'Inno di Mameli. Una proposta che sembra democratica, dialogante, accettata dal presidente dell'UCOII Izzedine Ezir, ma che è la negazione dello spirito e della lettera della nostra Costituzione.
Oggi i musulmani italiani non hanno bisogno di sceneggiate di dubbio gusto e di nessun valore legale. I musulmani hanno bisogno di veder riconosciuto il loro diritto a praticare in tutta libertà la loro religione, secondo i propri statuti, così come prescrive inequivocabilmente la nostra Costituzione (art. 8). I musulmani hanno bisogno che cessino nei loro confronti atti di intimidazione e di violenza verbale e fisica che sono sponsorizzati dai principali mezzi di comunicazione, così come dimostrano le analisi delle informazioni date dalla RAI sul tema islam (in un anno solo 7 minuti di informazioni favorevoli all'islam e trecentomila contro).
La questione del giuramento poi è veramente incredibile che venga proposta da un Sindaco che la Costituzione dovrebbe conoscerla bene e farla applicare, visto fra l'altro che egli giura su di essa. Dovrebbe conoscere a menadito l'art. 54 della Costituzione che così recita:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Chi nasce cittadino italiano non deve prestare alcun giuramento ma ha il dovere di essere fedele alla Repubblica e di osservarne la Costituzione. Chi diventa cittadino italiano, provenendo da altri paesi, effettua invece il giuramento sulla Costituzione. Il sindaco di Firenze questo dovrebbe conoscerlo bene. A che titolo quindi gli Imam dovrebbero giurare? Quale legge, secondo l'art. 54 Costituzione, prevede che privati cittadini delegati a svolgere una funzione della propria religione debbano prestare giuramento sulla Costituzione? Nemmeno nella legge fascista sui culti ammessi, tuttora vigente, si fa cenno a tale giuramento. E poi tutti, o quasi tutti, gli imam operanti in Italia sono cittadini italiani e non hanno bisogno di giurare sulla Costituzione che va rispettata comunque, a prescindere da qualsiasi giuramento, da chi vive in Italia anche con un semplice permesso di soggiorno. La Costituzione è la carta dei diritti e dei doveri di tutti gli abitanti del nostro paese senza il rispetto della quale semplicemente l'Italia non esiste.
La proposta del sindaco di Firenze non solo è inconsistente dal punto di vista del diritto, ma è di fatto una iniziativa che tende ad acuire l'islamofobia perché parte dal presupposto che l'islam, come religione, sia un corpo estraneo e non abbia diritto di cittadinanza nella nostra società se non previo “giuramento” dei suoi rappresentanti che non trova riscontro nelle nostre leggi. E inoltre, perché dovrebbero giurare solo gli imam musulmani, che fra l'altro nell'islam non hanno alcun ruolo paragonabile a quello di altre religioni organizzate in modo verticistico, con responsabili riconosciuti come tali dalle rispettive comunità religiose? L'Imam non è paragonabile né ad un prete né ad un vescovo cattolico o di altra confessione cristiana. Giurano i preti e i vescovi cattolici sulla Costituzione? Giurano le molte confessioni protestanti esistenti, o gli ortodossi, o i rappresentanti di una qualsiasi altra religione esistente in Italia? Perchè per i musulmani dovrebbe esistere questa procedura non prevista da alcuna legge? E, per ritornare ai mass-media, giurano i giornalisti che tanto fanno contro l'islam contravvenendo sia al loro codice deontologico (la cosiddetta “carta di Roma”) sia alla loro legge costitutiva, sia alla Costituzione? E cosa cambierebbe concretamente per gli imam e le comunità musulmane dopo tale giuramento?
La boutade del sindaco di Firenze dice in realtà, come sostengono i razzisti nostrani, che in Italia l'islam è un problema, negando di fatto la nostra Costituzione secondo la quale "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge". Quella del sindaco di Firenze è una logica legata alla esistenza in Italia di una “religione di stato” e di “culti ammessi” graziosamente concessi da tale religione, così come era sotto il fascismo. La logica del sindaco di Firenze è quella fascista, pre repubblicana, come se la Costituzione non fosse mai stata scritta e non fosse operante e valida nel nostro diritto.
Non so se quella del sindaco di Firenze sia cattiva fede, ignoranza o semplice stupidità o un mix delle tre cose messe insieme. So che la soluzione proposta è inutile e per di più dannosa e proprio non riesco a capire come tale iniziativa abbia avuto il plauso persino della presidente della Camera Boldrini.
I musulmani hanno bisogno di diritti, non di graziose concessioni inutili sul piano concreto perché i mass-media continueranno nella loro campagna islamofobica, le regioni e i comuni continueranno a negare il diritto a costruire moschee e a inventarsi referendum illegali, perché mettono in discussioni diritti indisponibili, il ministero dell'interno e la presidenza del Consiglio continueranno ad opporre resistenza sia al riconoscimento giuridico delle varie comunità musulmane, sia alla realizzazione delle intese previste dall'art. 8 Costituzione, accampando scuse su scuse ed interpretazioni "legali" che non hanno nulla di giuridico ma che sono figlie del razzismo islamofobico.
Forse più che un giuramento degli imam musulmani, occorre un recupero vero della lettera e dello spirito della Costituzione, che da troppo tempo è finita non solo nel mirino di politici ignoranti, razzisti e corrotti, ma che è stata distrutta nella coscienza stessa dei cittadini che non la conoscono, non la capiscono e non la rispettano. Se un pirla qualunque può dire che “Il tricolore lo uso per pulirmi il culo” e poi diventare ministro della Repubblica, giurando su quella Costituzione su cui ha inveito da vent'anni, come si può pretendere che un becero ed ignorante direttore di un giornale islamofobico la rispetti e promuova umanità e non dottrine razziste naziste e fasciste? Forse sarebbe meglio prendere atto che viviamo in un paese di spergiuri.
Ci pensi, signor sindaco di Firenze, lei è il successore di La Pira, uomo di pace che interpretava appieno lo spirito e la lettera della Costituzione. Forse invece di chiamare i musulmani ad iniziative plateali ed inutili, sarebbe opportuno che ai musulmani vengano riconosciuti i diritti che la nostra Costituzione prevede. Faremo tutti un passo avanti verso una società dove i diritti non siano qualcosa scritta su un pezzo di carta ma vita vissuta di tutti i cittadini.
Giovanni Sarubbi



Domenica 29 Novembre,2015 Ore: 12:01
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
renata rusca zargar savona 29/11/2015 13.59
Titolo:commento a L'islamofobia
Gent.mo direttore,

in tutto questo periodo è stato chiesto insistentemente ai musulmani di dissociarsi dal presunto Isis come se non si dovessero soprattutto dissociare chi vende loro le armi e compra il loro petrolio. Io, però, che sono musulmana e vivo la realtà del mio paese -compreso i media- ma anche della comunità islamica che, ovviamente, nulla ha a che vedere con il terrorismo, penso che i musulmani abbiano fatto molto bene a dissociarsi e a dare pubblicità alle loro iniziative. Se tali iniziative sono del tutto inutili riguardo all'esistenza o meno di Daesh, sono molto utili per la gente comune che ha paura dei musulmani perché è poco informata. Io trovo anche che l'opinione pubblica oggi, grazie al lavoro fatto dalla Chiesa e da alcune istituzioni fornite di buon senso oltre che di umanità, non è così contraria ai musulmani quanto dopo l'11 settembre. I musulmani, però, devono essere fuori, uscire allo scoperto, farsi conoscere. Un atto simbolico come giurare la Costituzione o cantare l'inno nazionale, in questo momento, può dare a loro stessi il senso di far parte di questo paese e agli altri qualche rassicurazione, che gli permetterà di non essere, magari, perseguitati sul posto di lavoro. Se noi vivessimo in un mondo perfetto, lei avrebbe perfettamente ragione. Ma noi ci misuriamo, nel quotidiano, con tante difficoltà. L'importante è essere visibili e non ghettizzati. E' comunque vero che deve essere la comunità islamica a farsi sentire, in tutti i modi, per delegittimare chi usa il suo nome per uccidere. (come la comunità degli italiani dovrebbe delegittimare e isolare chi commercia le armi che poi uccidono noi stessi)

Renata Rusca Zargar
Autore Città Giorno Ora
Giovanni Negri Milano 29/11/2015 15.54
Titolo:¿ISLAMOFOBIA
Mi permetto di disquisire sul neologismo utilizzato dai media meinstream.
Concordo con il suo pezzo centrale nel commentare l'inizitiva del sindaco di Firenze. 
Dopo tutto il suo corretto articolo dunque mi chiedo: che significa ISLAM FOBIA?
Il problema dunque è di chi ha paura.
La preposizione articolata «dell'» NON è a senso unico!
Permette ancora una domanda per aiutare un pensiero attivo?
A che/chi serve generare paura?
Mi scusi del commento, spero in un riscontro.
Giovanni
 
Autore Città Giorno Ora
alessandro paolantoni roma 02/12/2015 13.02
Titolo:Islamofobia e giuramento imam
Caro Direttore,

pur condividendo in pieno la critica che hai fatto rispetto alla proposta del sindaco di Firenze riguardo il giuramento degli imam, hai secondo me omesso di sottolineare la responsabilità di chi quell'appello ha accolto. Il presidente ucoii con che diritto parla e giura a nome nostro? Non sono d'accordo con te quando scrivi che questi imam sono cittadini italiani credo sia vero l'opposto, ma la cosa più grave è che un responsabile di una comunità di 160 moschee accetti di andare a fare la scimmietta ammaestrata,agli ordini di un Nardella qualsiasi. (col mandato ricevuto da chi poi...)
Capisco che oggi in Italia se non stai nel Giglio Magico non hai diritto di parola ma qui si è passato il segno a mio avviso. Questa sciagurata iniziativa non farà altro che sancire il fatto che l'Islam in Italia  è religione straniera e il rapporto con le istituzioni si baserà sugli accordi tra Stato e capi tribù arabi in perfetto stile neo-coloniale.

Noi ITALIANI di religione musulmana non abbiamo bisogno di essere rappresentati da questi opportunisti. 

Grazie


 

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