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www.ildialogo.org Senza giustizia sociale non c'è futuro,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Senza giustizia sociale non c'è futuro

di Giovanni Sarubbi

Uno è giovane, Renzi, l'altro è vecchio, Berlusconi, ma sono due venditori di fumo. Entrambi si sono spacciati per rottamatori della vecchia politica. Lo ha fatto Berlusconi nel 1994, ha seguito le sue orme Renzi lo scorso anno, prima con le primarie del 2012, poi con quelle del 2013. E i mass media, governati saldamente dal vecchio venditore di fumo, gli hanno dato man forte.
Ma ora il gioco è scoperto. Fra i due venditori di fumo, e non poteva essere diversamente, c'è “piena sintonia” sulla legge elettorale e sullo stravolgimento della Costituzione, su come cioè continuare a imbrogliare meglio il popolo italiano, facendo il classico gioco delle tre carte, questo perde questo vince ma in realtà vince sempre il banco, mettendo sotto i piedi qualsiasi legalità costituzionale, facendo rientrare dalla finestra quello che la Corte Costituzionale ha cacciato via dalla porta. Cosa è se non un imbroglio, un sistema elettorale dove la ripartizione dei seggi viene definita come “ripartizione proporzionale con effetto maggioritario”? Delle due l'una: o è maggioritario o è proporzionale, e il maggioritario è la negazione del principio costituzionale stabilito dall'art. 48 sul “voto eguale” («Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico»). Principio richiamato dalla Corte Costituzionale nella sentenza sul cosiddetto “Porcellum”. Il voto di tutti i cittadini deve avere lo stesso peso, e ciò rende illegittimo sia il maggioritario sia le soglie di sbarramento. Nessun partito può avere da solo la possibilità di fare quello che vuole ma ogni partito, secondo quanto previsto dall'art. 49 della Costituzione, “concorre con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Concorrere, cioè lavorare insieme ad altri partiti che rappresentano cittadini con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Lo schema del “chi vince governa” e chi perde subisce, è la legge della giungla applicata alla politica, nega ancora una volta l'uguaglianza del voto, mette i cittadini gli uni contro gli altri, cancella la solidarietà, serve a far prevalere gli interessi dei più forti, di coloro che hanno i soldi e hanno interesse a dirigere la politica nazionale verso il rafforzamento delle proprie posizioni economiche, come è successo finora.
Lo schema Renzi-Berlusconi non è costituzionale, è una dittatura spacciata per democrazia, è cioè un vero e proprio imbroglio, finalizzato ad arricchire i soliti noti, coloro che da trentanni a questa parte hanno privatizzato tutto, fra poco anche l'aria che respiriamo, ricavandone profitti immensi e regalando ai cittadini servizi sempre più cari e sempre più scadenti (vedi autostrade, trasporti, energia elettrica, telefoni, sanità, scuole).
Il giovane rottamatore Renzi, sta seguendo le orme di un altro ex giovane da lui rottamato, quel Massimo D'Alema che fece con Berlusconi l'accordo per la Bicamerale sulle riforme istituzionali, ricavandone un bel nulla e regalando poi alle destre la prima modifica del Titolo V della Costituzione, che ha portato l'Italia nella fogna del federalismo leghista.
Chi si fida di un venditore di fumo, dichiarando piena sintonia con lui, è a sua volta un venditore di fumo, una persona di cui non ci si può fidare e nelle cui mani non può essere posto alcun potere.
Ma gli italiani questo non riusciranno a capirlo, rintronati e rimbambiti come sono dai mezzi radiotelevisivi, che sono oramai capaci di convincere milioni di persone delle cose più pazze, un vero e proprio pifferaio magico capace di incantare e distruggere la capacità critica delle persone, soprattutto delle giovani generazioni.
Che fare? Come sempre diciamo ai nostri quattro lettori, non abbiamo ricette da proporre. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di dare un contributo a che si faccia chiarezza, recuperando quello spirito critico distrutto dai mezzi di disinformazione di massa. La confusione è grande e sono i mezzi di disinformazione di massa che la alimentano e la dirigono. Fare dunque chiarezza è fondamentale.
Opporsi all'ennesimo imbroglio è certamente il minimo che si può fare. Impegnarsi personalmente a spiegare l'imbroglio ai propri amici, è il minimo che ogni persona democratica deve fare se ha a cuore il bene del paese in cui vive. Ma poi l'opposizione va organizzata e per l'organizzazione ci vuole serietà e credibilità, due cose che oggi hanno perso le forze politiche della cosiddetta “sinistra”, di cui si sono persi i connotati, con le politiche sciagurate da loro messe in campo negli ultimi 20 anni.
E bisogna dunque dire che una nuova legge elettorale non è assolutamente necessaria, perché basta quella che è attualmente vigente così come risulta dalle correzioni apportate dalla Corte Costituzionale, che non ha abrogato l'intera legge elettorale, ma ha cancellato solo le sue parti incostituzionali, riportando la legge nell'ambito della legalità costituzionale. Quella legalità costituzionale che è invisa alle forze eversive che oggi dominano la scena politica, anche nel PD.
Bisogna cioè cominciare a respingere questa idea falsa, anche essa diffusa sapientemente dai mezzi di comunicazione e da forze politiche che stravolgono i principi minimi della legalità, sulla necessità di approvare una nuova legge elettorale o sul ritorno al cosiddetto “mattarellum”, l'altra legge elettorale porcata approvata dopo i referendum truffa sulle leggi elettorali del 1992. La legge elettorale vigente è quella attuale così come è stata corretta dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha abrogato solo alcuni articoli di tale legge, quelli sul premio di maggioranza, sulle liste bloccate e sulla assenza di preferenze. Un nuovo voto è dunque possibile anche subito, ma non è di questo che abbiamo oggi bisogno. Prima bisogna restituire potere di acquisto ai lavoratori, ai disoccupati, ai pensionati. Prima bisogna togliere ai ricchi per dare ai poveri.
Chi vuole oggi mettere al primo punto dell'agenda politica del parlamento la questione della legge elettorale e della ennesima riforma del Titolo V della Costituzione, non sta dalla parte dei cittadini, dei lavoratori, dei disoccupati, dei cassintegrati, dei pensionati al minimo o ex lavoratori dipendenti, ma solo di quei poteri economici che da oltre trent'anni a questa parte hanno preso in mano saldamente le redini della politica, con l'unico scopo di incrementare i propri profitti. Questa politica, è sfociata nella situazione di crisi economica e di guerra mondiale permanente che stiamo vivendo.
Da questa situazione, non si potrà uscire senza una presa di coscienza di vaste masse di popolazione e senza il recupero della solidarietà fra coloro che stanno pagando i prezzi più alti di tale crisi, cioè i lavoratori dipendenti, i disoccupati, i cassintegrati, i pensionati. Fino a quando i ceti poveri di questo paese non riusciranno ad associare la propria povertà alla ricchezza dei vari Berlusconi e soci, dei vari banchieri, industriali e faccendieri, i cui interessi sono gli unici ad essere oggi rappresentati in parlamento, la miseria continuerà ad aumentare ed i ricchi diverranno sempre più ricchi. Fino a quando i Marchionne di turno continueranno a ricevere applausi dagli operai che essi sfruttano e ridotto alla povertà, non potrà esserci alcun futuro per questo paese. Non c'è futuro con l'ingiustizia sociale, che è la base della violenza, della guerra, della distruzione dell'ambiente.
Giovanni Sarubbi



Domenica 19 Gennaio,2014 Ore: 10:30
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
eva maio Italia 19/1/2014 19.14
Titolo:Grazie!
Grazie per questa analisi che condivido in toto.
Mi meraviglio che  le persone davvero di sinistra o davvero cristiane possano stare ancora dentro il PD.

E' giunto il tempo di scelte pulite, non per utopismo o superbia.
E' giunto il tempo di scelte nette per semplice onestà intellettuale.

 
Autore Città Giorno Ora
elio cassano bari 20/1/2014 08.24
Titolo:
Caro Giovanni, ho apprezzato moltissimo i due articoli Speranza o Imbroglio e Maeglio Cambiar Canale, ma dissento dasto sulle modalità di voto. In linea di principio ciò che dici è ineccepibile al 100%, ma nei fatti sappiamo bene che da oltre 60 anni non ha mai funzionato. Io ne ho 65 e ricordo bene quando il potere di ricatto dei partititni blocava l'intera Nazione. Allora si andava avanti facendo debito pubblico ed avanti o popolo, un rimpasto e poi un altro dopo 4 mesi, ricordo i famosi "govrni balneari". Oggi, sono tutti molto più incattiviti in politica e non credo che funzionerebbe. Il maggioritario secondo me costringe i famosi partiti minori a mettersi d'accordo e coalizzarsi, portare avanti battaglie condivise. E, non ultimo, ad essere più riconoscibili. Siamo stanchi di non andare da nessuna parte, ed ognuno si giustifica dietro i condizionamenti, veri o presunti, di una miriade di individui che, alla fine, rappresentano solo se stessi. buona giornata a tutti i ... 4 lettori!
Autore Città Giorno Ora
Giovanni Dotti VARESE 20/1/2014 18.19
Titolo:
Se anche le osservazioni del dr Sarubbi sono giuste e motivate, riteniamo che prima di dare un giudizio definitivo si debba aspettare il testo definitivo dell'eventuale accordo tra i due "venditori di fumo". Si vedrà solo allora se anche Renzi sarà meritevole di tale appellativo. Speriamo che la trattativa resti nell'ambito delle raccomandazioni della Corte Costituzionale, come espresso nell'editoriale, e che comunque l'accordo siglato venga esaminato o dalla stessa Corte o da Costituzionalisti esperti prima di sottoporlo al Parlamento. 

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