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www.ildialogo.org "Abbundantis abbuntandum",di Giovanni Sarubbi

Editoriale
"Abbundantis abbuntandum"

di Giovanni Sarubbi

 Credo che tutti gli italiani, almeno quelli che hanno superato i 40 anni, abbiamo visto la famosa scena del film di Totò e Peppino intenti a scrivere una lettera, con Totò che detta e Peppino che scrive. E a un certo punto Totò dice “punto, due punti, ma si fai vedere che abbondiamo Abbundantis abbuntandum”. E' l'immagine che mi viene a mente ogni volta che mi capita di leggere una di quelle catene di sant'Antonio che da anni, e quasi ogni giorno, arrivano sulle caselle di posta elettronica della redazione del nostro sito e che hanno per tema la questione della cosiddetta “casta”. Lettere in cui c'è di tutto di più, mezze verità, che sono peggio delle bugie, mischiate a bugie eclatanti, richieste banali e cose impossibili, punti due punti e Abbundantis abbuntandum compresi. Lettere che un qualsiasi spirito critico rifiuterebbe immediatamente anche per il fatto di essere invariabilmente anonime. Ieri leggendo l'ennesima di queste lettere, che di solito cestino, contenente anch'essa le più svariate richieste, non ho resistito e ho risposto così:

«Visto che ci troviamo, "Abbundantis abbuntandum" direbbe Totò, perché non chiedere anche l'impalatura su pubblica piazza di tutti i politici, maschi e femmine, ma, perché no!, anche di tutti gli aspiranti politici, portaborse e familiari al seguito, con squartamento finale e sbranamento di tutti i corpi, frattaglie comprese, fatto da apposite iene fatte venire direttamente dall'Africa? Così sarebbe una richiesta completa e da far girare, su cui costruire un vasto movimento di massa trasversale, trasnazionale e transpartitico, come direbbero i Radicali, che riuscisse a realizzare quel mondo altro di cui spesso si sente parlare».

Lo so, ho sbagliato perché la lettera mi arrivava da un'amica carissima, ma non ho resistito allo stimolo a mettere sul ridicolo cose che oramai si fanno girare su internet, anche da chi meno te lo aspetti, senza neppure riflettere sulle cose che vengono scritte e diffuse e senza verificare alcuna delle affermazioni falsamente apodittiche che vengono scritte da qualcuno che di solito non si firma, non lascia un recapito email o un numero di telefono o un indirizzo postale, come nelle più classiche delle lettere anonime. Nessuno sa chi ha cominciato la catena, quante persone hanno avuto l'email e a quante altre l'anno rispedita, tanto, viene spesso ripetuto in queste email, non ti “costa nulla”, puoi farlo semplicemente ed in pochi minuti. E se una cosa è gratis vuoi che qualcuno non la faccia propria?

Ora mentre Totò e Peppino facevano e fanno ancora indubbiamente ridere, la situazione politica nella quale ci troviamo, è invece tremendamente seria e non potrà certo essere risolta da messaggi internet che, nel migliore dei casi, diffondono qualunquismo, nel peggiore, cioè quasi sempre, diffondono bugie su bugie giusto per confondere le idee alla gente e rendere le cose ancora più difficili. E sulle bugie nulla di buono si può costruire. C'è una di queste email, che gira da anni, che afferma per esempio che “proprio l'altro ieri i parlamentari si sono aumentati lo stipendio in gran segreto” e che la notizia è stata pubblicata “sull'ultimo numero” di un noto settimanale ma di cui ovviamente non c'è traccia. Noi, che disponiamo di una lunghissima mailing list, abbiamo ricevuto questa email dalle persone più impensabili per lo meno un duecento volte.

Ma in realtà gli autori di queste missive, se non proprio quelli materiali, sono noti.

In tutte queste email si diffonde ciò che viene gridato quotidianamente da giornali come “Il Giornale” o “Libero” o altri giornali della destra italiana i cui referenti politici, come è noto a tutti gli italiani e a tutto il mondo, sono i rappresentanti più onesti e probi che la storia d'Italia abbia mai avuto, e che solo giudici notoriamente comunisti possono aver accusato di svariati reati, dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, alla frode fiscale, all'appartenenza ad associazioni segrete P3, P4 e cricche varie e quant'altro abbiamo potuto leggere in questi anni sulla stampa nazionale ed estera. Ma evidentemente anche questa stampa italiana ed estera è diretta e finanziata da feroci comunisti che, com'è altrettanto noto, sono contro la proprietà privata dei mezzi di produzione e aborriscono, pensate un po', tutti quelli che sfruttano a sangue i lavoratori, che truffano e imbrogliano lo stato, che non pagano le tasse o costruiscono case abusive. Tutte cose ovviamente nemiche della libertà di lor signori.

Ora vorrà pur dire qualcosa che l'antipolitica, il qualunquismo, il “sono tutti ladri”, venga sistematicamente propagandato da giornali come quelli prima citati?

E allora a noi sembra chiaro che questi signori hanno interesse a rinfocolare la cosiddetta antipolitica, per aumentare la sfiducia e la passività, per impedire che le contraddizioni sociali di un sistema economico-politico-religioso degradante, corrotto, violento e disumano, possano trovare uno sbocco positivo mandandoli definitivamente a quel paese. E' facile far arrabbiare la gente sui costi dei cappuccini o dei pranzi degli onorevoli deputati o senatori, o sugli altri privilegi di cui godono. Ma il suscitare queste arrabbiature serve a deviare l'attenzione della gente dagli attentati continui alla nostra Costituzione sul diritto al lavoro, allo studio, alla politica, alla pace, alla libertà di religione, alla libertà di espressione, alla parità dei diritti di tutti i cittadini, alla necessità che l'economia sia finalizzata al bene comune e abbia finalità sociali. Vasti movimenti di opinione vengono suscitati per richiedere cose assolutamente secondarie per far si che quando un primo ministro come Monti annuncia di rinunciare allo stipendio e la ministra del welfare piange in diretta mondiale, tutti possano dire, come sta avvenendo in questi giorni, “finalmente ecco persone perbene di cui potersi fidare”.

Perché, per fare qualche esempio, nessuna di queste email dice che i partiti come sono oggi configurati violano l'art 49 della Costituzione che non prevede affatto l'esistenza di partiti personali, proprietà privata di qualche duce, con tanto di nome nel simbolo del partito? Perchè queste email spazzatura non parlano delle immonde spese militari o della distruzione dell'ambiente? Perchè non chiedono la fine di tutte le guerre a cui partecipa l'Italia?

Se si perdesse un minimo di tempo a leggere quello che con grande leggerezza viene girato in poche ore a migliaia di persone, ci si renderebbe conto che, anche se virtualmente, si sta maneggiando autentica merda, merda mediatica ma pur sempre merda.

Ma un'ultima considerazione la voglio fare sul perché, provocatoriamente, e "Abbundantis abbuntandum", ho parlato di impalatura sulla pubblica piazza dei politici e di tutti i loro annessi e connessi. Immagine sanguinolenta in cui ho coinvolto anche le incolpevoli iene africane ma loro mi servivano per dare un poco di umanità a tutta la scena e quindi chiedo scusa alle iene africane che stimo moltissimo e che mi sono amiche.

L'ho fatto perché, a mio modestissimo parere, lo scopo di chi diffonde qualunquismo e antipolitica è quello di suscitare gli istinti più feroci dell'animo umano e una rabbia sempre più incontrollata per utilizzare questa ferocia e questa rabbia non per il cambiamento della società ma per la conservazione del potere di chi oggi sta affamando il popolo italiano e distruggendo l'umanità.

Ciò che è successo a Roma il 15 ottobre scorso credo sia estremamente significativo di quali sono le forze in campo e di come chi detiene il potere economico-politico-militare ha intenzione di usarlo, ma di questo abbiamo avuto già modo di parlare (vedi ai seguenti link1 - link2).

Ma bisogna anche ricordarre sempre a chi diffonde queste email, che se il parlamento è pieno di ladri, corrotti e mafiosi, questo è stato possibile perché qualcuno li ha votati e suscitare qualunquismo, serve a coprire le responsabilità di chi quei delinquenti ha votato coscientemente, facendo così aumentare gli astenuti e i nauseati dalla politica che finiscono per diventare la vera forza di chi non vuole cambiare nulla ma vuole continuare imperterrito a fare i propri porci comodi sulla pelle dell'umanità.

Allora non ci servono messaggi qualunquistici, non ci serve una rabbia indistinta, non ci serve diffondere idee che non siano quelle scritte nella nostra Costituzione repubblicana che va difesa strenuamente e da cui dobbiamo ripartire per ridare una coscienza ed una dignità ad un popolo intontito da troppe pubblicità ingannevoli, da troppa TV spazzatura, da troppe email spazzatura, da troppo culto della personalità e da troppo dio denaro che ha intossicato tutta la vita sociale dell'intera umanità.

Giovanni Sarubbi



Martedì 06 Dicembre,2011 Ore: 23:49
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Alberto Bencivenga Roma 09/12/2011 17.44
Titolo:Sono d'accordo con te
Carissimo,

siamo completamente d'accordo ed io ho difeso le iene nello stesso spirito di ironia con cui Tu le hai citate, oltre che perchè, in fondo, possono anche essere simpatiche.
Hai citato l'art. 49 della Costituzione molto a proposito e mettendo il dito su una delle piaghe più puzzolenti della nostra degenerazione politica: quella dei partiti diventati feudi personali! E' logico che se questi feudatari possono contare sull'attuale legge elettorale che permette loro di nominare i deputati, il Parlamento perde gran parte del suo potere a favore dell'Esecutivo, con una grave malattia della democrazia, dimostrata dalle rimostranze che Burlesconi fece a suo tempo dicendo che le leggi scritte da lui venivano poi sempre cambiate prima di diventare esecutive, col che dimostrava di ignorare appunto una regola fondamentale delle moderne democrazie: le leggi le fa il Parlamento, non l'esecutivo, il cui compito è solo di applicarle!
Per cui, invece di impalare i politici, basterebbero poche regolette per moralizzare il nostro mondo politico:
1. nessun membro di assemblea elettiva può percepire uno stipendio che superi la media degli stipendi pagati agli impiegati dell'organizzazione che fa capo alla loro assemblea (per cui i parlamentari non possono percepire uno stipendio superiore alla media degli stipendi percepiti dagli impiegati dello stato);
2. nessun partito può essere riconosciuto come legale se i suoi dirigenti non sono stati eletti per scrutinio segreto dai tesserati (e piantiamola con la buffonata delle primarie dove se Burlesconi è furbo solo la metà di quello che crede manda i suoi tirapiedi a votare alle primarie del PD per far dirigere questo partito da D'Alema & Co.);
3. nessun parlamentare può ricoprire cariche esecutive, perchè un controllato non può essere anche controllore, come i francesi si sono accorti da lunga pezza, vietando ai parlamentari di far parte del governo;
4. per creare nei malfattori l'interesse a stare lontani dalla politica, bisognerebbe che le pene inflitte ad un parlamentare, anche e soprattutto per reati commessi prima di entrare in politica, siano automaticamente raddoppiate e, magari, triplicate per reati di corruzione, concussione e fiscali!
5. E' vietato per chi ricopre più di una carica politica di percepire più di uno stipendio.
Queste poche regolette credo che cambierebbero la situazione, senza ricorrere a riforme che spesso mi viene di sognare, anche se non sono capace di prevederne bene l'impatto finale, come permettere ai cittadini di votare solo per l'elezione dei consigli comunali, per poi far eleggere dai consiglieri comunali di una regione i consiglieri regionali e dai consiglieri delle regioni i deputati, conservando l'elezione dei senatori a collegio uninominale; far votare separatamente uomini e donne in modo che la metà dei membri di ogni assmblea elettiva siano donne elette da donne e l'altra metà uomini eletti da uomini...
Da ultimo vorrei fare una proposta che non c'entra con la politica, ma curerebbe un altro mondo malato di corruzione e nepotismo: quello accademico: commissari a concorsi per cattedre universitarie possono essere solo professori ordinari della materia in oggetto, purchè non siano cittadini italiani e non insegnino in università italiane. Negli anni '60 i finlandesi, con una legge di questo tipo guarirono definitivamente le loro università.
Cari saluti
Alberto Bencivenga

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