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www.ildialogo.org Un nuovo anno inizia…,di Michele Zarrella

OTTO DOMANDE OTTO RISPOSTE L'OTTO DEL MESE.
Un nuovo anno inizia…

… ma non si può resettare la storia.


di Michele Zarrella

 

Inizia un nuovo anno cosa possiamo sperare?

Ogni anno, a gennaio, immancabilmente, ci scambiamo i più sinceri auguri di un buon anno, di felicità e serenità. Ma subito aggiungiamo: “Soprattutto di buona salute”. Come se potessimo fare un reset come si fa ai computer e ricominciare da capo. Non è così. Il calendario ricomincia da capo; la Terra inizia un’altra delle sue miliardesime (ne potrà fare, al massimo, altre 4 miliardi e mezzo) corse, a oltre 107 000 km/h, intorno al Sole, ma le conseguenze delle azioni fatte e la sedimentazione delle stesse – la storia – , la nostra salute e l’evoluzione dell’Universo non si possono resettare. Quello che abbiamo fatto ai nostri simili, al nostro pianeta e al nostro corpo si stratifica nella storia di ognuno e non si resetta. La speranza è che ogni pur minima informazione, da qualunque fonte ci perviene, ci spinga a volerne saper di più fino a giungere al cuore del problema. Non facciamo come quando un filo di ragnatela ci lambisce il viso che reagiamo col gesto impulsivo di allontanarlo. Sarebbe molto più proficuo cogliere quel segnale pensando che quel filo proviene da una ragnatela e cercare di raggiungerne il centro.

Se raggiungiamo il “cuore” dell’informazione cosa cambia?

La conoscenza, la presa di coscienza di dove siamo e di quello che abbiamo fatto finora - la storia - è fondamentale perché determina la base di partenza sulla quale poter progettare il nostro futuro. Il futuro non è ancora stato scritto, ma il modo con cui lo immaginiamo e lo progettiamo influenzerà la nostra mentalità e i nostri comportamenti. Perciò è importare progettare bene il futuro, pensando un po’ più a lungo rispetto a quanto fatto finora e prendendo esempio da casi già accaduti per non commettere gli stessi errori. Soprattutto non dobbiamo più pensare solamente agli interessi ristretti di pochi a discapito della rovina di tutti.

Della storia dell’anno trascorso che possiamo dire?

Alla fine di ogni anno tanti sono gli avvenimenti importanti che possiamo ricordare: nascite, morti, guerre, nomine, disastri, malattie, conquiste spaziali, fatti eroici, eventi meteorologici, ecc.  Tutti accadimenti circoscrivibili a determinate persone o aree, relativi a qualche nazione o continente … Ma, a mio avviso, la cosa importante, che va ricordata a livello planetario è che questo anno è stato il più caldo dell’ultimo secolo (più precisamente dal 1889) e con il luglio più piovoso. E pertanto ancora una volta abbiamo una conferma delle previsioni climatiche previste nel V rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) e da altri scienziati (James Hansen, Luca Mercalli, Tim Flannery, ...).

Cosa dicono questi scienziati?

Che dobbiamo ridurre l’immissione di gas serra nell’atmosfera altrimenti l’effetto serra farà aumentare la temperatura del pianeta in maniera eccessiva che, a catena, comporterà tutta una serie di cambiamenti e non solo climatici (si veda: http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/riflessioni_1417994932.htm), che saranno dannosi per la nostra società, per il nostro modo di vivere, e che potrebbero comportare danni pesanti per le attuali specie, fino all'estinzione di alcune.

Il prezzo del petrolio è sceso a livello impensabili e oggi molti governanti puntano ancora sul suo uso principale per produrre energia enorme eccessivo.

Scelta sciagurata. Le fonti fossili sono altamente inquinanti. Ci sono ben altre possibilità, come le fonti rinnovabili, che rispettano la biosfera e chi ci abita in essa. Perché essere così miopi e pensare sempre agli interessi di pochi contro il male di tutti. Vogliamo continuare a inquinare l’atmosfera o ripetere disastri già commessi in altre situazioni simili? Golfo del Messico, Exxon Valdez, ecc. ecc.  … impossibile elencarli tutti. Testardi. Il perseguimento del profitto acceca le menti e fa continuare a errare.  La storia non ci insegnato niente? Inquinare l’ambiente significa far del male a tutti compresi chi lo inquina. Non possiamo inquinare ancor più l’atmosfera. Dobbiamo smetterla. Nell’interesse di tutti.

Gli Stati Uniti e la Cina hanno sottoscritto un accordo per la diminuzione dell’immissione di CO2 nell’atmosfera. Cosa dire?

Ottimo. Finalmente i maggiori responsabili dell’inquinamento della biosfera cominciano a prendere coscienza che questo modo di fare ci porterà verso un innalzamento della temperatura planetaria che comporta gravi conseguenze climatiche e non solo. È un primo passo, molto importante, come tutti i primi passi. Speriamo che vengano emulati dagli altri paesi.

Allora facciamo un augurio ai governanti.

Che tutti gli stati facciano dei cronoprogrammi che, entro un ventennio, riportino la concentrazione di CO2 equivalente ai livelli del 1990. O meglio, come suggerisce James Hansen, a 350 parti per milione (ppm). A dicembre 2014 abbiamo raggiunto le 398,78 ppm. Quindi il più sincero augurio è che si diminuiscano sempre più le estrazioni di fonti fossili e si punti ad altre fonti di energia come le rinnovabili o il nucleare a fusione. Si punti sulla ricerca e sui nuovi materiali. Faccio un esempio: si incentivi l’uso del grafene molto utile per il fotovoltaico e per tante altre applicazioni (smartphone, schermi, ecc.), ma soprattutto compatibile con l’ambiente. Stendendo un grammo di grafene si possono coprire duemilaseicento metri quadrati di superficie. L’altro sincero augurio che faccio è che i governanti diano maggior ascolto alla scienza e non guardino solo fino alla fine del loro mandato.

E un augurio al singolo cittadino.

L’augurio più sincero è che ognuno di noi vada al "cuore" delle informazioni e, nel caso del riscaldamento globale, si renda conto che il problema va affrontato con decisione e urgenza adeguando subito i propri comportamenti ad aborrire lo spreco che è diventato antisociale e immorale. L’urgenza è dovuta a due motivi: il primo è che, come dicono gli scienziati, potremmo raggiungere nel corso di questo secolo un punto di non ritorno; il secondo è che “I problemi sono facilissimi da risolvere all’inizio quando cominciano a venire fuori, ma […]quando il problema si è sviluppato, […] sarà più facile prenderne coscienza, ma molto più difficile da risolvere.” , come scriveva Niccolò Machiavelli. Buon anno a tutti.

Gesualdo, 8 gennaio 2015

Michele Zarrella

 

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: digilander.libero.it

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Giovedì 08 Gennaio,2015 Ore: 08:04
 
 
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