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www.ildialogo.org Nave incagliata sulla barriera corallina: disastro ecologico.,

Nave incagliata sulla barriera corallina: disastro ecologico.

Ma cosa aspettiamo ad abbandonare il petrolio?


 È l’ennesima tragedia che l’uomo produce ai danni dell’ambiente. È l’ennesimo disastro che siamo costretti a riportare. È l’ennesima rovina sulla quale riflettere. Quante volte negli ultimi decenni si è parlato di disastro ecologico?
Ancora una volta siamo costretti, con rabbia, a registrare questa ennesima catastrofe: la nave “Rena” si è incagliata nella barriera corallina di un’isola della Nuova Zelanda e perde centinaia di tonnellate di petrolio nel mare provocando la catastrofe ecologica più grave della storia dell’isola.
Chilometri quadrati di aree marine e terrestri, le spiagge di Tauranga a repentaglio. Un ecosistema marino incontaminato in pericolo: pesci, pinguini blu, uccelli … rischiano di morire: un disastro. Il solito disastro, che purtroppo si ripete sempre con maggiore frequenza. E il pianeta paga. Le specie viventi pagano. La biodiversità paga. L’ecosistema paga. Per la giustizia umana il comandante della nave, che è stato arrestato e rilasciato su cauzione, rischia fino a 12 mesi di carcere e 5700 euro di multa.
L’Homo sapiens sapiens pensa: “Potranno morire dei pesciolini, qualche uccello, delle alghe, qualche specie rara…, ma in fondo la Nuova Zelanda è lontana e a me questo disastro non mi tocca”. È errato pensare ciò. Gaia è un sistema unico che vive e i danni provocati in una zona si ripercuoteranno inevitabilmente su tutto il pianeta.
Le organizzazioni ambientaliste denunciano sempre più spesso situazioni a rischio. Ho scritto tanti articoli sui disastri che l’uomo “petroliferus” sta provocando al pianeta. Ne ricordo uno quando successe il disastro della marea nera nel Golfo del Messico che vi invito a rileggere: http://www.ildialogo.org/editoriali/autorivari_1275489902.htm . Ma mi sembra di scrivere al vento. Chi ti ascolta? Chi prende coscienza dei disastri che andiamo sempre più producendo? Chi mette in atto comportamenti rispettosi di Gaia, il pianeta che vive?
È triste dire che se non cambiamo i nostri stili di vita, viaggiamo verso cambiamenti disastrosi per la nostra specie. Che ognuno di noi inquina. Che possiamo svoltare e salvarci.
Certo una goccia non fa il mare. Certo il caos che aumenta è una legge naturale. Certo col pessimismo non si migliora il mondo. Ma qui si tratta di realismo, di dati scientifici. Non di teorie. Lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai è una realtà, l’aumento della concentrazione della CO2 e dei gas serra pure, l’aumento della temperatura che lo segue, il clima che cambia, i fenomeni atmosferici che si estremizzano, il livello del mare che aumenta, i rifiuti, l’acidità dei mari, alcuni tipi di malattie …anche.
Ma ognuno di noi continua a sprecare inquinando.  I rifiuti, l’effetto serra, il riscaldamento globale avanzano in maniera esponenziale. So che è scomodo dire certe verità. Mi è sgradito essere così drammatico ma è la pura verità. E, purtroppo, i fatti lo confermano.
Allora occorre che l’umanità tutta, ognuno per quel che gli compete, con la sua razionalità e la sua intelligenza abbia un sussulto di amor proprio e per il proprio pianeta. È questo il compito che ci attende consapevoli che è in gioco il benessere del nostro mondo e il futuro nostro e della nostra specie.
Gesualdo, 13 ottobre 2011
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Giovedì 13 Ottobre,2011 Ore: 13:08
 
 
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