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www.ildialogo.org Dalla Nuova Zelanda una provocazione per ripensare il Natale,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Dalla Nuova Zelanda una provocazione per ripensare il Natale

di Giovanni Sarubbi

C’è subbuglio in Nuova Zelanda per il cartellone (che riproduciamo nella foto) posto accanto a una chiesa anglicana di Auckland, che mostra un San Giuseppe avvilito, a letto con Maria che guarda in alto, e la scritta: “Povero Giuseppe, Dio è difficile da uguagliare”. A porre il cartellone davanti alla chiesa non è stato un burlone anticlericale blasfemo ma lo stesso parroco della chiesa di St. Matthew, Glynn Cardy.
Il suo scopo, ha dichiarato, è quello di creare discussione per tentare di coinvolgere i non credenti. "Il cristianesimo progressista si distingue perché‚ non articola una visione chiara, ma vuole coinvolgere anche chi dissente - ha detto il sacerdote - L'obiettivo è sfidare gli stereotipi su come Gesù è stato concepito e indurre a parlare della storia del Natale".
La provocazione del parroco anglicano al momento ha sortito l’effetto immediato dell’imbrattamento del cartello su Giuseppe e Maria a letto con “Dio” terzo incomodo. Dura è stata anche la reazione della diocesi cattolica di Auckland che si è detta indignata dell'iniziativa del parroco anglicano. "La nostra tradizione teologica di 2000 anni dice che Maria è una vergine e Gesù è figlio di Dio, non di Giuseppe", ha detto la portavoce Lyndsay Freer.
Ma ciononostante il dibattito è partito su internet ma anche nelle TV e nelle radio neozelandesi. La foto e le dichiarazioni del parroco anglicano e della diocesi cattolica hanno altresì fatto il giro del mondo e se ne comincia a discutere un po’ dappertutto.
Crediamo sia un buon segno. Ci auguriamo che la provocazione del parroco anglicano aiuti la gente a riflettere sul contenuto vero della leggenda teologica del Natale così come è raccontata dai testi evangelici. Ci auguriamo che ci si impegni a comprendere meglio e sempre di più l’esperienza e lo spirito che le prime comunità di seguaci di Gesù hanno voluto trasmetterci con il racconto del Natale.
Ci sembrano molto utili a tale proposito i testi che proprio questa settimana abbiamo pubblicato nella sezione del “Vangelo della domenica” e di “La parola ci interpella” e a cui vi rimandiamo. Così come molto  utile ci sembra la riflessione del nostro amico e redattore Federico La Sala.
Certo la provocazione del parroco anglicano può far correre il rischio di una guerra di religione e i segni ci sono tutti. Ma di fronte all’acqua stagnante di una “teologia cristiana” che spaccia per storia vera quelli che sono “racconti teologici” che avevano lo scopo di trasmettere sapienza, ben venga la provocazione del parroco anglicano. Forse riusciremo a comprendere meglio il senso del Natale o quanto meno cominceremo ad interrogarci su cosa significhi oggi per noi Natale, al di la del panettone, degli struffoli o dei regali sotto l’albero e dei pastori nel presepe.

Giovanni Sarubbi



Sabato 19 Dicembre,2009 Ore: 22:13
 
 
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Autore Cittą Giorno Ora
Virginia Mariani Mottola 06/1/2010 20.23
Titolo:
Idea davvero grandiosa!

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