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www.ildialogo.org Giustizia,di Giovanni Sarubbi

Editoriali
Giustizia

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
L
a giustizia italiana è una giustizia di “classe”, è a servizio di chi ha i soldi. È sfacciatamente favorevole a chi può disporre di molti avvocati ben pagati e che fanno parte di vere e proprie cupole massoniche-mafiose che controllano i tribunali fin nei loro più minuscoli anfratti. Cupole che conoscono tutti gli inganni che sono nascosti nelle nostre leggi e leggine. È una giustizia ancora piena di giudici fascisti, nonostante siano passati oramai 74 anni dalla fine della II guerra mondiale e dalla sconfitta del fascismo e del nazismo. Ci sono ancora giudici razzisti, impregnati delle dottrine fasciste basate sul “sangue”. È una “giustizia”, soprattutto quella penale, che negli ultimi 25 anni è stata ancora di più orientata alla “prescrizione del reato”. Giudici e avvocati lavorano per giungere alla prescrizione dei reati di chi ha i soldi e alla condanna dei poveri cristi che infatti popolano le patrie galere. Chi ruba allo stato 49 milioni di euro riesce a farla franca e magari si fa eleggere anche in parlamento mentre in galera finiscono i poveri cristi, per lo più immigrati che sono l’anello più debole della catena.
Se non si ha chiaro con quale sistema si ha a che fare quando ci si deve confrontare con la “giustizia” si possono prendere cantonate enormi. Rivolgersi alla “giustizia” senza la consapevolezza di avere a che fare con un mostro a dieci teste che non sta dalla parte delle vittime ma che di vittime si ciba può portare a gravi errori e a profonde delusioni. E quegli avvocati che accettano passivamente i meccanismi legalistici e non si mettono mai di traverso per incepparli e mettere in luce le contraddizioni di un sistema di leggi che è ancora nel profondo impregnato di fascismo, non sono buoni avvocati e non difendono mai la causa della giustizia che è per definizione la causa dei deboli mai la causa dei potenti. E quando una “giustizia” funziona solo per i potenti e i ricchi, come avviene oggi in Italia, questa non è giustizia ma profonda ingiustizia e oggi bisognerebbe cambiare le scritte che campeggiano su tutti i tribunali della nostra repubblica da “Palazzo di Giustizia” in “Palazzo di IN-giustizia”.
Allora non abbiate mai fiducia in quella che chiamano “giustizia” ma solo nelle vostre idee e nelle vostre ragioni e sappiate farle valere nei confronti di chiunque avvocato o giudice che sia. E sappiate che dovrete prima di tutto scontrarvi con i vostri avvocati, anche con quello più “amico” che avete, perché anche egli, se non ha sposato la causa della giustizia che è la causa dei poveri, fa parte dell’ingranaggio che chiamano “giustizia” da cui non uscirà mai.
Un grazie allora a quegli avvocati che tutti i giorni si mettono di traverso e inceppano gli ingranaggi e non stanno fermi e non tirano a campare. E un grazie a quanti resistono e si oppongono e gridano le loro ragioni e rifiutano di subire le ingiustizie quotidiane della “giustizia”.
Giovanni Sarubbi



Giovedì 13 Giugno,2019 Ore: 21:20
 
 
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