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www.ildialogo.org Viva il dialogo cristiano-islamico!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Viva il dialogo cristiano-islamico!

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
I
l mondo è in guerra, una guerra devastante e mondiale divisa in decine e decine di conflitti. Sempre nuove tensioni si addensano all’orizzonte. Incombe sul mondo l’incubo della catastrofe nucleare. Presidenti e governi espressioni di gruppi economici e finanziari super potenti soffiano sulla guerra per i soliti motivi di sempre: conquistare nuovi mercati, nuovi territori, nuove materie prime, per fare più profitti, per vendere più armi.
Ma oggi è un buon giorno da ricordare in futuro. L’incontro ad Abu Dhabi tra Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb , che di fronte ai rappresentanti di 700 religioni mondiali hanno firmato un documento comune sul dialogo tra cristiani e musulmani è un grande segno di speranza.
Non conosciamo i contenuti completi di tale documento. Avremo modo e tempo di approfondirne i contenuti e di valutarne i limiti e i dati positivi. Ne abbiamo letto la sintesi fornita da Avvenire e ciò che abbiamo letto e sentito dei discorsi sia di Papa Francesco che di Ahmad Al-Tayyeb, ci è piaciuto molto. Ci è piaciuto molto l’idea di “smilitarizzare il cuore degli uomini”; ci è piaciuto molto il rifiuto all’uso della religione come supporto delle guerre; ci è piaciuto molto il rinnovato appello al rifiuto della guerra e delle armi; ci è piaciuto il reciproco accogliersi come fratelli e l’appello ad accogliere e difendere tutti i cristiani fatto da Ahmad Al-Tayyeb; ci è piaciuta la scelta «di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio».
Sono le cose che noi, come piccolissima testata giornalistica impegnata sul tema del dialogo cristiano-islamico, diciamo da 18 anni a questa parte, da quando cioè è iniziata quella che poi papa Francesco ha chiamato “terza guerra mondiale a pezzi”.
Non è stato facile dopo l’11 settembre del 2001 sostenere le ragioni del dialogo cristiano-islamico. Tutto remava contro. Eppure subito dopo quell’evento, dal basso, un gruppo di giornalisti, teologi, responsabili di comunità religiose cristiane e islamiche, fra cui due vescovi della chiesa cattolica, lanciarono un appello per la realizzazione di una giornata del dialogo cristiano-islamico che da allora abbiamo ospitato sul nostro sito.
Oggi nella firma del documento congiunto fra Papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb un primo grande risultato è stato raggiunto anche grazie a quel seme che 18 anni fa abbiamo lanciato e che abbiamo costantemente innaffiato e coltivano in tutti questi anni. Cristiani e musulmani non hanno più alcun alibi ne alcuna copertura possibile nell’odiarsi reciprocamente e nel fomentare guerre nel nome delle rispettive fedi religiose. Non ne esistono motivi né di ordine religioso né di alcun altro tipo.
Come i nostri lettori sanno noi prediligiamo l’incontro dal basso fra le persone di tutte le fedi esistenti. Sono questi gli incontri che fanno riscoprire la nostra comune umanità a partire dalla condivisione della vita di tutti i giorni, la scuola, il lavoro, i servizi sociali, la cultura, lo stesso mangiare insieme. È la vita vissuta insieme che aiuta a costruire la cultura del dialogo.
Ma mai come in questo momento non possiamo che essere contenti di questo incontro che al massimo livello possibile sancisce il reciproco riconoscimento fra le due più grandi religioni del mondo.
Chi vorrà ora continuare, per esempio in Italia, sulla strada della guerra all’islam impedendo la realizzazione delle moschee, dovrà fare i conti con questo fatto nuovo. Cosa sceglierà la Lega Nord? Farà la guerra al Papa prima che ai musulmani? Cercherà un compromesso che gli consenta di continuare nella sua politica razzista e discriminatoria contro i musulmani come fu razzista e discriminatoria quella contro gli ebrei negli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso?
Staremo a vedere. Intanto aspettiamo di conoscere i dettagli dell’accordo firmato e prepariamoci a continuare la nostra lotta per il dialogo cristiano-islamico e ad estenderlo quanto più possibile dal basso.
Le scelte dall’alto sono sicuramente importanti e avere un Papa come Papa Francesco fa la differenza rispetto al periodo nerissimo terminato con la sua elezione. Ma nessuno dimentichi che ognuno di noi è responsabile del male che viene fatto ai nostri simili in giro per il mondo. La morte e la violenza diffusa nel mondo grava sulla coscienza di ogni essere umano. E ogni bimbo ucciso, ogni donna stuprata e uccisa, ogni città distrutta da un bombardamento, è il bimbo, la figlia, la mamma, la moglie, la sorella, la città di ognuno di noi. Ed è ognuno di noi ad essere colpito, a subire dolore, a essere devastato, a non avere più casa e amici e luoghi dove poter vivere. Ed è ognuno di noi ad essere responsabile di ciò che accade nel mondo. Ed è ognuno di noi che ha il dovere di impegnarsi a costruire la pace.
Ma è altrettanto importante, proprio in questo momento, dire a chi dall’alto ha compiuto l’importante gesto di oggi di non chiudersi in se stesso appagandosi del risultato raggiunto. Le idee buone per essere realizzare devono avvalersi delle mani, dei piedi, dei cuori e dell’intelligenza degli uomini e donne della nostra umanità.
Ci auguriamo così che i vertici istituzionali delle religioni non si chiudano nella loro autosufficienza e non si appaghino del loro potere che può avere un senso se riesce ad unire tutte le donne e gli uomini di volontà buona. Sono le forze del male che dividono, le forze del bene hanno il dovere di unire per salvare questa nostra umanità dalla sua autodistruzione.
E bisogna avere il coraggio di collaborare con chiunque voglia promuovere il dialogo. Noi lo facciamo da 18 anni e continueremo a farlo finché avremo vita.
Viva il dialogo cristiano-islamico.
Giovanni Sarubbi



Lunedì 04 Febbraio,2019 Ore: 21:56
 
 
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