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www.ildialogo.org L'obbedienza non è più una virtù,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
L'obbedienza non è più una virtù

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi
A
lcuni sindaci stanno mettendo in discussione il cosiddetto “decreto sicurezza” del governo Lega-5Stelle. Decreto marchiato Lega e sponsorizzato, ad ogni ora del giorno e su tutti i mezzi di comunicazione possibili, dall’onnipresente ministro dell’interno nonché vice presidente del consiglio, nonché capo della Lega Nord, nonché di volta in volta poliziotto, carabiniere, guardia di finanza, pompiere, vigile urbano,…guardia zoofila, a seconda della divisa che decide di indossare quando si sveglia.
E lo stanno facendo alcuni rifiutando di applicare nel proprio comune le norme in quel decreto previste, altri dando mandato ai propri legali di portare la legge davanti alla “Corte Costituzionale”. E si tratta di sindaci di importanti città. Alcuni sindaci, come quelli di Palermo e Napoli hanno dichiarato i loro porti aperti e si sono resi disponibili ad accogliere le navi dei migranti che ancora in queste ore e da una ventina giorni, navigano nel mediterraneo alla disperata ricerca di un attracco sicuro. E l’Europa “cristiana” chiude i porti.
C’è un appello alla disubbidienza civile lanciato da alcuni religiosi, come Alex Zanotelli, ma anche da associazioni laiche come l’ANPI. Alle leggi palesemente incostituzionali bisogna opporsi in tutti i modi possibili, legali ed illegali, perché quando la legalità diventa illegalità, quando si comincia a vivere in “un regime in cui il crimine è legale ed anzi è la regola”[1] è obbligo morale di ogni essere umano che voglia rimanere tale opporsi e disobbedire. Bisogna disubbidire alle leggi ingiuste, disumane e discriminatorie.
È una norma che ha origini religiose antichissime per cristiani, musulmani ed ebrei ma anche per altre religioni. È una norma attestata a chiare lettere sia nell’antico che nel nuovo testamento. Ma è una costante di tutto l'insegnamento patristico e di teologi come Tommaso D'Aquino. È una norma presente nei testi del Concilio Vaticano II. Ma è anche una norma laica che ha dato vita in tutto il mondo ai movimenti di liberazione dai regimi oppressivi che si sono manifestati nel corso della storia.
Quando non ci si oppone alla diffusione all’interno delle società di comportamenti criminogeni, trasformate in “attività legali”, le conseguenze possono essere devastanti. Ricordo quello che scriveva Hanna Arendt: «Nel Terzo Reich – scrive la Arendt - tutta la società "rispettabile" aveva in un modo o nell'altro ceduto a Hitler, virtualmente erano svanite le massime morali che determinano il comportamento sociale, e assieme ad esse erano svaniti i comandamenti religiosi ("non ammazzare") che guidano la coscienza»[2]. È quello che sta accadendo sotto i nostri occhi in questi mesi e da troppi anni, con comportamenti indegni da parte di decine e decine di esponenti del mondo politico e istituzionale facenti capo ai partiti governativi. Si va dai bambini figli di immigrati privati del diritto alla mensa nelle scuole elementari, ai clochard multati insieme a chi li aiuta a sopravvivere, o al razzismo e alla violenza negli stadi contro i giocatori neri e quant’altro è avvenuto in queste ultime due settimane di Natale e ancora oggi, festività della Epifania, ultimo giorno del ciclo natalizio con alcune decine di migranti lasciati alla deriva sulle navi che li hanno salvati.
La novità dell’attuale movimento di contestazione del decreto sicurezza è il sostegno aperto agli oppositori espresso dal Papa della Chiesa Cattolica, Francesco, che non ha perso occasione per attaccare senza mezzi termini quanti, come i dirigenti della Lega e i loro alleati, si dicono “cristiani” ma poi si comportano come anti-cristiani proprio sulle questioni dell’accoglienza e per l’odio e la violenza che diffondono a piene mani. Papa Francesco li ha definiti “uno scandalo” e li ha invitati a non andare in chiesa, scomunicandoli per lo meno moralmente. E sulla stessa linea si stanno muovendo decine di vescovi, la stessa CEI a livello nazionale e regionale.
Questa opposizione ha scatenato l’ira di Salvini e soci che hanno proferito minacce inaudite contro i sindaci e tutti coloro che stanno praticando la disubbidienza civile. Proprio il "Salvini furioso" ha dimenticato quando due anni fa chiamò alla disobbedienza tutti i sindaci e amministratori della Lega contro la legge Cirinnà sulle Unioni Civili fra persone della stesso sesso, invitandoli tassativamente a rifiutarsi di celebrarli nei propri comuni. Oggi grida allo scandalo e alla violazione della “legge”.
In questa fase e per sostenere la propria posizione, Lega & 5Stelle stanno utilizzando a piene mani l’odio oramai viscerale che esiste nei confronti dei dirigenti del PD per le scelleratezze da essi realizzate negli ultimi cinque anni di governo. L’operazione viene effettuata innanzitutto trasformando tutti i sindaci “disobbedienti” in “sindaci del PD”, ma ciò non è vero perché sindaci come De Magistris oppure Orlando o non hanno nulla a che vedere con il PD o con questo partito hanno avuto e hanno un rapporto conflittuale. L’opposizione per la Lega e 5Stelle sarebbe così opera di quel PD che ha fatto il peggio possibile contro i cittadini italiani. Sarebbe quindi una cosa negativa a prescindere dal merito della questione su cui si vuole evitare accuratamente di discutere. E poi si accusano i sindaci di muoversi in funzione delle prossime elezioni europee, come se questo argomento fosse un qualcosa che non si possa addebitare anche e soprattutto alla Lega & 5Stelle che stanno costruendo tutta la prossima campagna elettorale proprio sulla questione della sicurezza. E per dare credibilità  a questa loro politica  si utilizzano anche singoli personaggi e organizzazioni di quella che è oramai una vera e propria “diaspora comunista”, composta da 6-7 piccoli “partiti comunisti”, per altro in lotta tra di loro, che per trenta secondi di apparizione televisiva si prestano ad attaccare il PD e ad apparire come sostenitori della Lega & 5Stelle. Gramsci si starà rivoltando nella tomba. Non sono le apparizioni televisive che creano movimenti di massa forti ed incisivi.
Ora, sia chiaro, il PD è un partito che sulla questione della cosiddetta sicurezza non ha alcuna credibilità ed infatti la mobilitazione dei sindaci non l’ha promossa il PD che non ha invitato i suoi tanti sindaci a rifiutare quella legge. Chi, come il PD, ha rincorso a destra la Lega fin dalla legge Turco-Napolitano del 1998, la prima che istituì i CPT e la legislazione reazionaria sui migranti, poi peggiorata dalla destra, non è credibile come oppositore al decreto sicurezza. Ma se ci fosse anche solo un sindaco del PD che si facesse promotore di una iniziativa contro la barbarie del decreto sicurezza, quel sindaco andrebbe sostenuto a prescindere dalla sua appartenenza di partito. I comunisti nella loro storia, occorrerebbe ricordare a chi si è prestato a fare da sponda a Lega & 5Stelle, non hanno mai fatto di tutta l’erba un fascio. Perchè la questione vera non è quello che farà o non farà il PD o i suoi sindaci ma quello che ogni persona degna di questo nome farà per impedire che i diritti garantiti dalla Costituzione vengano stracciati ed il nostro stato venga trasformato in “un regime in cui il crimine è legale ed anzi è la regola”.
Voglio dire cioè che abbiamo bisogno oggi di ragionare e far ragionare sul merito delle questioni, rifiutando questo schema di Lega & 5Stelle che vogliono nascondersi dietro la rabbia contro il PD ed i suoi governi degli ultimi 5 anni. Ai cittadini interessa sapere come verrà modificata concretamente la propria vita dalle scelte governative. Interessa sapere cosa significheranno in concreto “quota 100” e reddito di cittadinanza e cosa significa concretamente “decreto sicurezza” e questione migranti. Ed è sulle questioni di merito che bisogna intervenire e dire cose precise chiare e semplici.
Sosteniamo quindi i sindaci e tutti gli amministratori e associazioni o singoli che si opporranno a tutti i livelli al decreto criminogeno e razzista sulla cosiddetta “sicurezza” che produce paura, violenza, discriminazioni e miseria.
“L’obbedienza non è più una virtù”, scriveva negli anni ‘60 don Lorenzo Milani sulla questione dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Ed è ancora così. Ora e sempre.
Giovanni Sarubbi
NOTE
1La Banalità del male , Hannah Arendt, Feltrinelli editore, Prima edizione italiana 1964 p. 293
2La Banalità del male , Hannah Arendt, Feltrinelli editore, Prima edizione italiana 1964 p. 296



Domenica 06 Gennaio,2019 Ore: 20:10
 
 
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