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www.ildialogo.org E ORA LE BANCHE SALVINO LA TERRA.... IL FUTURO DEL PIANETA NELLA “TRANSIZIONE ECOLOGICA” DEL PENSIERO E PROGETTO DEL GRANDE ECONOMISTA FRANCESE E GESUITA GAEL GIRAUD, di FEDERICA BIANCHI E IRENE RINALDI,A CURA DI CARLO CASTELLINI

E ORA LE BANCHE SALVINO LA TERRA.... IL FUTURO DEL PIANETA NELLA “TRANSIZIONE ECOLOGICA” DEL PENSIERO E PROGETTO DEL GRANDE ECONOMISTA FRANCESE E GESUITA GAEL GIRAUD, di FEDERICA BIANCHI E IRENE RINALDI

A CURA DI CARLO CASTELLINI

INTRODUZIONE ALL'ARGOMENTO
RIFONDARE LA POLITICA ECONOMICA EUROPEA INVESTENDO IN AZIONI A DIFESA DELL'AMBIENTE.
IL TEORICO FRANCESE DELLA “TRANSIZIONE ECOLOGICA” SPIEGA PERCHE' E' VERDE L'ULTIMO CAMPO DI PROVA DELLA UNIONE EUROPEA.
CHI E' GAEL G I R A U D?
Ha quarantanove anni. E' francese, è Capo economista dell'Agenzia dello sviluppo francese, e'Membro del Centro di Economia della Sorbona, della Scuola di Economia di Parigi, e del Laboratorio di Eccellenza di Regolazione finanziaria. E' padre Gesuita.
Il TESTO.
La transizione ecologica è il grande progetto politico, economico, sociale e spirituale capace di ispirare ai democratici italiani e francesi il coraggio di dire “no” a questa Europa e l'energia per costruire un'altra EUROPA. Un'Europa in cui la collettività e il suo futuro e non gli interessi di pochi, siano l'obiettivo di ogni decisione presa a Bruxelles così come a Parigi o a Roma.
A parlarne da anni è il quarantanovenne francese GAEL GIRAUD, capo economista dell'Agenzia dello sviluppo francese, membro del Centro di Economia della Sorbona, della Scuola di Economia di Parigi e del Laboratorio d'Eccellenza di regolazione finanziaria.
E' padre gesuita. “L'Europa dovrebbe mirar invece che alla concorrenza perfetta alla TRANSIZIONE ECOLOGICA e SOCIALE, obbligando i Paesi a RIDURRE LE EMISSIONI”, dice. E nei giorni in cui l'enorme debito italiano e la politica economica sono messi sotto la lente di ingrandimento della COMMISSIONE EUROPEA, sottolinea:”Le sanzioni dovrebbero essere non sul deficit, dal cui calcolo dovrebbero essere stornati gli investimenti verdi e quelli a lungo termine, ma sulla mancata riduzione delle emissioni”.
Parla dalla Svizzera dove è in giro per convegni, e si vede che la sua idea di sviluppo economico, per anni minoritaria, oggi largamente diffusa grazie alla vittoria delle FORZE VERDI, all'EUROPARLAMENTO e all'epocale mobilitazione delle NUOVE GENERAZIONI PER IL CLIMA, è stata elaborata nel tempo.
“In CHAD il cambiamento climatico è molto visibile. E' laggiù, quando ero volontario, prima di prendere i voti nel 2004, che è nata la mia COSCIENZA ECOLOGICA”. Rientrato in Francia e diventato ricercatore di economia matematica, GIRAUD ha voluto conciliare i suoi studi con quell'esperienza, cercando un' “ECONOMIA CHE SERVA A QUALCOSA”, per poi trovarla nella TRANSIZIONE ECOLOGICA E SOCIALE.
“Un quarto degli studenti universitari non vuole avere figli, perchè non vogliono obbligarli a vivere in un pianeta inabitabile”, dice con apprensione. “Si rendono conto che quello che imparano all'università non servirà loro: ai miei ragazzi del master non interessa. Vogliono imparare l' ECONOMIA DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA, che ancora nessuna università grande ha preso a insegnare”.
Punta il dito contro la vecchia COMMISSIONE EUROPEA, rea di non aver capito a fondo quello che successe negli anni Trenta e di avere replicato politiche distruttive. “Tra qualche anno avremo solo due partiti: l'ESTREMA DESTRA E GLI ECOLOGISTI SOCIALI, perchè l'austerità provoca la rabbia di chi vota per dei clown. Non credo che esista un fondo culturale fascista in Francia o in Italia ma credo ALLA DISPERAZIONE DELLE CLASSI MEDIE E AL PROBLEMA DELL'IMMIGRAZIONE su cui la Francia ha abbandonato l'Italia, facendo il gioco dell'estrema destra italiana”.
Per GIRAUD la sopravvivenza del progetto comune europeo dipenderà dalla modifica delle regole che ne fanno girare l'economia. A trent'anni dall'exploit delle teorie economiche ultraliberiste insegnate religiosamente nelle migliori università del globo, tutto è cambiato.
E' venuto il momento di arrestare la GLOBALIZZAZIONE MERCANTILE che permette al capitale di essere perfettamente mobile. DAVID RICARDO aveva dimostrato come la teoria del LIBERO SCAMBIO sarebbe saltata in presenza della mobilità dei capitali perchè il capitale del Paese meno produttivo va in quello più produttivo”, come è avvenuto del resto nel caso della GRECIA, i cui capitali sono migrati in GERMANIA. Lo strumento per arrestare l'emorragia è quello della imposizione di una tassa sulle emissioni di CO2 non solo alle frontiere europee ma anche sulle TRANSAZIONI INTERNE. Quest'ultimo passaggio è necessario per riequilibrare i rapporti di forza tra nazioni: l'EURO è troppo caro per i Paesi del SUD e favorisce eccessivamente l'industria tedesca.
“E' la strada per salvare il progetto europeo e al contempo favorisce la TRANSIZIONE ECOLOGICA” risponde ai critici. Con la fine del grande scambio globale dovrà però iniziare la reindustrializzazione dell'Europa, che dovrà essere questa volta verde e socialmente sostenibile.
Dal momento che anche la CINA, dieci anni fa culla manifatturiera del mondo, ha iniziato ad esportare meno per varie ragioni che vanno dalla battaglia commerciale con gli USA, allo spostamento verso i consumi interni, passando per la volontà della leadership di promuovere tecnologia e servizi al posto delle fabbriche, ci sarebbe un'unica alternativa all'industria verde europea: puntando all'INDUSTRIALIZZAZIONE dell'AFRICA.
“Ma non ci credo, il RISCALDAMENTO CLIMATICO SU QUEL CONTINENTE AVRA' UN EFFETTO DRAMMATICO”.
A cambiare dunque nei prossimi decenni dovrà essere l'intero spazio in cui viviamo, a partire dal rinnovamento termico degli immobili pubblici e privati, grandi consumatori di energia. Perchè si potrebbero costruire edifici nuovi, non inquinanti, ma occorrerebbero tre secoli per avere città energeticamente efficienti.
Invece in FRANCIA E IN ITALIA, dove esiste un patrimonio immobiliare ricco e antico, il rinnovamento avverrebbe in tempi più rapidi e porterebbe ricchezza come sostengono anche i VERDI ITALIANI. Creerebbe lavoro non delocalizzabile in grande quantità, non solo nelle metropoli ma anche nelle piccole città.
La metodologia di lavoro è semplice: si inizia in poche regioni e dopo qualche anno di esperienza si estendono i lavori a livello nazionale. Lo Stato dovrebbe farsi garante del credito accordato al 50 per cento delle banche private, mentre l'altro 50 per cento potrebbe essere fornito dalla BEI. Le BANCHE PRIVATE non corrono rischi e, se il progetto funziona, non aumenta il debito pubblico.
Al cuore di questa strategia c'è la visione della Banca non solo come è prestatore di ultima istanza, ma anche come motore dello sviluppo economico. Se per decenni il SISTEMA BANCARIO ha servito soprattutto gli interessi i pochi, adesso deve mettersi al SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA', creando moneta per il comune progetto verde.
“Esiste un blocco psicologico: salvare le banche è considerato inevitabile mentre SALVARE IL PIANETA è fuori questione. Quando mi obiettano che la BANCA CENTRALE si occupa solo di settori trasversali io rispondo che il CLIMA E' IL TEMA UNIVERSALE , RIGUARDA TUTTI I SETTORI E L'INTERA UMANITA'”. Se la BCE arriva a fare una politica non convenzionale per aiutare il settore bancario, allora, a maggior ragione dovrebbe dovrebbe fare un “quantitative easing” verde”.
Il secondo settore da rivoluzionare sarà quello dei TRASPORTI. MOBILITA' VERDE vuol dire aprire un immenso cantiere per RIABILITARE IL TRENO con cui trasportare i via esclusiva MERCANZIE E CIBO. “I TEDESCHI, I BELGI E GLI SVIZZERI hanno mantenuto le vecchie linee principali mentre noi le abbiamo distrutte. Dunque non abbiamo alternative ai GRANDI CANTIERI.
MA I VEICOLI ELETTRICI?
“Smettiamola con l'idea che l'AUTO ELETTRICA, amata dalla lobby automobilistica, sia sinonimo di MOBILITA' VERDE: ha bisogno di MINERALI RARI come il COBALTO che non sono infiniti in natura”. Il 2060 sarà l'anno in cui le quantità estratte di PETROLIO E RAME inizieranno a diminuire. Vanno, al contrario, ripensati i criteri di URBANIZZAZIONE.
Il futuro non prevede MEGALOPOLI ma una costellazione di città piccole dense, una casa aderente all'altra come le costruivano in nord-Europa per difendersi dal freddo, connesse tra loro da treni su cui viaggeranno le provviste alimentari. E la spesa andrà fatta in mercati attorno alla stazione centrale per limitare gli spostamenti.
“Se non riusciremo a organizzarci entro la fine del secolo, , avverrà il COLLASSO DA RISCALDAMENTO: il 70 per cento della popolazione sarà esposta a temperature letali per oltre 20 giorni l'anno, la concentrazione di polveri sottili supererà soglia molle e il cervello perderà il 20 per cento della sua capacità cognitiva”.
Già si prevede che 5 MILIARDI DI PERSONE su 9, SOFFRIRANNO DI MALARIA nel 2050, in grande rimonta grazie al rialzo delle temperature, spiega l'economista.
In SIBERIA dove il PERMAFROST SI STA SCIOGLIENDO, stanno riaffiorando MALATTIE sparite da tempo, e nel 2016 un ragazzino di 12 anni è morto di ANTRACE dopo avere mangiato carne di RENNA infetta DA ANTRACE, il cui batterio killer era rimasto per decenni dormiente sotto il ghiaccio.
Ma le conseguenze di questa transizione necessaria rischiano di essere addirittura drammatiche sulle CLASSI SOCIALI più deboli. Per questo lo Stato, grazie ai fondi ricavati dalla TASSA SIULLE EMISSIONI, dovrà diventare il datore di lavoro di ultima istanza, colui che offre un lavoro a salario minimo orientato alla transizione ecologica.
L'ESEMPIO DELLA FRANCIA.
In Francia, a sud di PARIGI, nei cosiddetti “territori a disoccupazione zero”, da tre anni ci sono esperimenti sociali in cui la collettività locale offre un lavoro pagato al salario minimo. Si stanno rivelando un successo, ma non si tratta di lavori “verdi”. Occorre cambiare direzione.
LA DEFINANZIARIZZAZIONE, CHE COS'E?
L'ultima grande rivoluzione necessaria è quella della definanziarizzazione della società che ha creato la crescita dei DIBITI PUBBLICI E PRIVATI GIGANTESCHI, come quello italiano, che impediscono ai governi di investire. Per farlo, ed evitare il prossimo crac finanziario,non esiste altra strada se non REGOLARE I MERCATI FINANZIARI.
Agli Stati europei dovrebbe essere poi impedito di finanziarsi sui mercati, e consentito di ottenere prestiti solo presso la BANCA CENTRALE E a tasso zero.
“Se la Francia non avesse pagato negli anni un ammontare così alto di TASSI DI INTERESSE, a quest'ora il DEBITO PUBBLICO FRANCESE, sarebbe del 40 e non del 99per cento”.
GIRAUD è particolarmente critico verso la C I N A, un paese immenso, ricco di contraddizioni, molto cinico, pericoloso per l'EUROPA”, verso il quale sarebbero principalmente rivolte le barriere tariffarie con cui proteggere la nuova rinascita industriale europea. “Un tempo mi davano del fascista protezionista perchè sostenevano che il PROTEZIONISMO CREA GUERRA”. Ma ormai è evidente che il LIBERO SCAMBIO negli ultimi 40 anni, non ha aiutato il pianeta, ha solo permesso a una minoranza di arricchirsi”.
L'idea di tassare la “manifattura indegna” è sempre più popolare tra gli economisti come GIRAUD o il belga JONATHAN HOLSLAG, che denunciano le politiche commerciali scorrette di alcuni Paesi perchè penalizzano
l'economia dell'Europa., dove non sono concesse scorciatoie immorali a nessun imprenditore. Anche il lavoro definito dall'ILO come “indegno” deve essere tassato”. Nella nuova industria ecologica e sostenibile non c'è posto per lo SFRUTTAMENTO DELLA DIGNITA' UMANA.
Ma la TRANSIZIONE ECOLOGICA EUROPEA non potrà avvenire senza la comprensione della necessità di adottare una “SOBRIETA' FELICE”. Già perchè, a dispetto di ogni recente teoria futurista, per GIRAUD il futuro non sarà HIGH-TECH
E DIGITALE.
QUALI SONO LE RAGIONI?
La mancanza di risorse primarie necessarie per la costruzione degli strumenti ad alta tecnologia, come RAME E COBALTO, e l'enorme quantità di energia necessaria ad alimentare l'alta tecnologia.
“Per risparmiare energia oggi abbiamo preso a costruire i DATA CENTER, che hanno bisogno di essere raffreddati, in GROENLANDIA, ma domani? Non credo ad un mondo iper-connesso. Si tratta di fantasmi immaginari”. Altro che iPhone multifunzione: il futuro potrebbe essere un vecchio cellulare MOTOROLA.
(GAEL GIRAUD, DI FEDERICA BIANCHI, ILLUSTRAZIONI DI IRENE RINALDI, A CURA DI CARLO CASTELLINI, DA ESPRESSO, DEL 9 GIUGNO 2019).



Martedì 16 Luglio,2019 Ore: 22:04
 
 
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