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www.ildialogo.org Sciopero globale,di Michele Zarrella *

Otto domande, otto risposte l’otto ogni mese
Sciopero globale

Gli studenti in lotta per l’ambiente


di Michele Zarrella *

“Sciopero scolastico per il clima”

È il cartellone che espone la sedicenne attivista Greta Thunberg che da agosto scorso sciopera sotto il parlamento svedese. Da allora ogni venerdì una schiera sempre più folta e sempre più internazionale sciopera sotto le sedi istituzionali del proprio paese.

Ne è nato un movimento mondiale?

Hanno creato lo Student Climat Network che ha lanciato i Fridays for Future, gli scioperi del venerdì che culmineranno nella manifestazione mondiale di venerdì prossimo: 15 marzo 2019.

Che chiedono?

Di essere ascoltati. Chiedono maggiore visibilità, maggiori poteri. Dicono: "Perché devo studiare se non ho futuro"?; “Siamo il futuro dell’umanità, eppure nessuno ci ascolta e non abbiamo alcun potere decisionale sul nostro futuro”; "Non ho nessuna colpa per il riscaldamento globale eppure lo devo subire".

Ma qual è il rischio?

Riesaminando trent’anni di studi climatici scopriamo che abbiamo sottovalutato sistematicamente tasso e velocità del cambiamento. Ci avviamo velocemente, troppo velocemente, verso cambiamenti climatici con ere calde: una sfida che la nostra specie non ha mai affrontato. Abbiamo superato le ere glaciali – riparandoci nelle caverne, coprendoci, accendendo il fuoco –, ma non sappiamo come reagiremo di fronte a una sfida di ere calde e di tempeste meteorologiche. Il rischio è troppo grande: si potrebbe giungere entro qualche decennio al punto di non ritorno con successiva probabile lotta impari della nostra specie contro le ere calde. Sarà in grado di fronteggiarle? Lo saprà fare in tempi brevissimi a differenza di quelli lunghissimi delle ere glaciali? Basterà spostarsi alle quote alte? Sarà sufficiente denudarsi? Vedo chiaramente la differenza fra l'impotenza dell'uomo moderno nudo e inerme di fronte al caldo e l'efficienza di quello delle caverne coperto di pelli, col fuoco acceso e costantemente pronto a lottare il freddo. 

Già molte specie sono in via di estinzione o gravemente minacciate.

Sì, in particolare in Artide e Antartide che sono le spie del nostro pianeta per il cambiamento climatico. Ma anche la nostra specie rischia di vivere nella paura e nella devastazione a causa di tempeste, alluvioni, siccità, scioglimenti di ghiacci, innalzamento dei mari, profughi climatici, aumenti di virus, supervirus e malattie nuove, sparizione di atolli, isole e intere città. Un’apocalisse. Oggi abbiamo ancora la possibilità di svoltare e il compito è di tutti. Ma il tempo stringe. Probabilmente siamo l'ultima generazione che può farlo.

Il Mediterraneo di quanto si innalzerà?

Di circa un metro. “Scordatevi Venezia: fra 80 anni mezza Italia sotto l’acqua” titola il Fatto Quotidiano di lunedì scorso. E pubblica la mappa dell’Italia che sarà sommersa dalle acque: Pianura padano-veneta, Foce del Tronto, del Sangro e Pescara, area di Lesina, Taranto, Pantano Longarini, Granelli, Cagliari, Orosei, Oristano, Fertilia, Valledoria, Marina di Campo; e di quelle aree a rischio che sono molte di più. Se guardiamo le indagini della Yale University sulla comunicazione sul clima, la maggior parte degli statunitensi è d’accordo che il cambiamento climatico è reale, è dovuto all’uomo ed è importante fare qualcosa. Ma il problema numero uno è che il 60 per cento pensa che il cambiamento climatico non lo riguardi personalmente. Pensa che sia un problema dei paesi poveri o delle generazioni future. Fa parte della nostra psicologia ignorare, o addirittura negare - come fa Trump -, un problema palese quando non lo abbiamo immediatamente addosso e quando pensiamo che riguarderà qualcun altro.

Oggi è la festa della donna, vogliamo fare gli auguri alle donne?

Sulla festa delle donne abbiamo scritto tanto negli scorsi anni. Su come la pensiamo rimandiamo all’articolo di circa un mese fa: https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/donna/Riflessioni_1548970203.htm. Ma, come dobbiamo rispettare tutte le donne dobbiamo ancor più rispettare e custodire la nostra Madre Terra, la nostra casa comune, la nostra unica casa, la vita e il suo valore sacro in tutte le sue forme: animali, piante, funghi, batteri ecc. 

Allora auguri a Madre Terra.

Si, ma con la precisazione che il pianeta continuerà a girare su sé stessa e intorno al Sole per altri 5 miliardi di anni e non ha bisogno di auguri per fare ciò. Le sparizioni dei dinosauri e di qualunque altra specie sono state per il pianeta come una delle nostre deglutizioni. Chi ha bisogno di auguri, quindi, è la nostra specie affinché tenga conto dei campanelli di allarme del clima, dei rapporti degli scienziati, delle encicliche e degli appelli degli ecclesiastici, delle proteste degli adolescenti. Eppure ci siamo autonominati Homo sapiens sapiens. Ma come è possibile? Essere Uomo non deve essere confuso con la semplice presenza temporanea sul pianeta, ma inteso come chi si impegna per un avvenire che oltrepassa la propria vita perché essa possa continuare nelle future generazioni.

Gesualdo, 8 marzo 2019

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

 

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Venerdì 08 Marzo,2019 Ore: 09:29
 
 
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