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www.ildialogo.org Sobrietà: iniziamo a casa,di Michele Zarrella *

Otto domande, otto risposte l’otto ogni mese
Sobrietà: iniziamo a casa

Una parola caduta in disuso


di Michele Zarrella *

Sono sempre più frequenti le notizie che i mezzi di comunicazione ci riferiscono di fenomeni atmosferici estremi e ci aggiornano sui pericoli del riscaldamento globale.

Qualche decennio fa chi parlava di cambiamenti climatici veniva additato o gli si dava quasi del matto. Invece le manifestazioni climatiche sempre più violente e frequenti stanno confermando quanto gli scienziati ci hanno avvertito nei loro rapporti da oltre mezzo secolo. Anzi, purtroppo, le cose vanno peggio.

In che senso?

Nel senso che le previsioni degli scienziati vengono smentite da fatti più gravi di quanto affermato nei loro rapporti. In un circolo vizioso che si autoalimenta: scioglimento delle calotte polari e dei ghiacci, innalzamento del livello del mare, acidificazione e cambiamento di colore degli oceani, perdite di atolli, di ecosistemi e di specie, migrazioni climatiche, desertificazione che avanza, estremizzazione dei fenomeni atmosferici (siccità, alluvioni, tempeste ecc.)… Però, nei casi estremi, è meglio vedere il buio fino in fondo per poterlo affrontare con coraggio. La salvaguardia della nostra specie su questo pianeta è un percorso obbligato e non ammette più distrazioni o, peggio, negazioni. 

Di fronte a tali rischi come ci comportiamo?

Il modo in cui gli esseri umani interagiscono con le situazioni di rischio è un’area di ricerca emergente e importante (ne abbiamo parlato in https://www.ildialogo.org/ambiente/riflessioni_1518074046.htm.Sono diversi i modi di reagire. Ognuno ha il suo. Tutti però partono dalla propria cultura, creatività e sapienza. Interessante e sempre istruttivo è porre l’attenzione sugli effetti di blocco posti dalla pubblicità e dalle ideologie nel “negare” ai propri occhi le connessioni più evidenti ed elementari offerte dai fenomeni climatici sempre più frequenti e violenti. Corriamo il rischio di perdere la nostra libertà e di implodere a causa del sistema/società che abbiamo creato. Sono i comportamenti umani che mettono a rischio la nostra sopravvivenza. Per il pianeta nulla cambierà se spariremo.

Ma la nostra specie si è autodefinita Homo sapiens sapiens quindi la sapienza non ci dovrebbe mancare.

C’è chi, e sono pochi, prende consapevolezza e usa la sapienza e chi, e sono molti, per interessi, profitto o rassegnazione, contribuisce imperterrito alla accelerazione del riscaldamento globale. Dobbiamo cambiare questo sistema produttivo e di consumo eccessivo. Forse ci manca il coraggio e ci diciamo delle false verità: ci autoinganniamo. Forse, ed è la cosa peggiore, prevale l'indifferenza. Invece dobbiamo fare prevalere la sobrietà, il vivere in simbiosi con la biosfera e il nostro desiderio di essere umani, consapevoli e responsabili. E tutto questo può partire solo da dentro di noi, non viene da fuori. Partiamo da casa nostra: lo spreco in ogni forma è una minaccia che non ci dobbiamo più permettere se vogliamo prima rallentare e poi invertire la direzione.

È curioso vedere come l’uomo sapiens, in mancanza di coraggio, si auto inganna.

Ma adesso basta. Non possiamo più negare la realtà, ingannarci e nascondere la polvere sotto il tappeto. Il tappeto si sta lacerando e ne cominciano ad uscire gli effetti, che sono peggiori di quelli previsti dagli scienziati. È necessario scuotere le coscienze e prendere il coraggio e la responsabilità di cambiare. Qui si tratta della vita delle persone e ognuno deve fare la sua parte. Molti artisti già stanno facendo la loro parte. Un esempio è la canzone di Fiorella Mannoia presentata al festival di Sanremo: Il peso del coraggio (https://www.youtube.com/watch?v=tkXnS9BL6e4). Un messaggio proposto in mondovisione.

Come possiamo fare la nostra parte?

Iniziando dai nostri comportamenti quotidiani a casa: nelle proprie scelte per l'uso razionale dell'energia, per la raccolta differenziata, per l'igiene personale e della casa, per la mobilità, per l'alimentazione. Ultime notizie ci aggiornano che il cibo buttato in un anno in Italia provoca un danno economico di 15 miliardi di euro. È come se ogni settimana io buttassi nel cestino un piatto di pasta, 500 grammi di pane raffermo, otto pomodori, tre yogurt scaduti e cinque carote. Ma se il discorso economico – 15 miliardi di euro – colpisce subito come un pugno nello stomaco, quello che è ancora peggio – ma che non vediamo – è l’inquinamento che produciamo ai fini del riscaldamento globale.

Perché?

Perché per produrre quei prodotti che buttiamo occorre energia che essendo prodotta dalle fonti fossili all'80 per cento immette anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera e fa aumentare l’effetto serra. E perché il nostro “piccolo” inquinamento va moltiplicato per le 52 settimane dell’anno, che a sua volta va moltiplicato per tutte le famiglie italiane e poi per quelle del mondo. Tutto questo comporta un inquinamento impressionante – miliardi di tonnellate di CO2 –, e soprattutto inutile. Altro che sapiens!

Che si può fare?

Non è semplice tracciare una linea di confine tra ciò che si può fare e ciò che non si può fare. Ma questo non deve significare che non possiamo capire ciò che non si deve fare. Lo sappiamo benissimo: non si devono estrarre più fonti fossili, non si devono immettere più gas serra nell’atmosfera, non si deve più sprecare. Sobrietà è la parola che ci deve guidare. Ognuno reagirà in base alla propria sapienza, cultura, umanità, propensione al rischio, senso della comunità, preoccupazione del futuro ecc. “…ognuno gioca la sua parte in questa grande scena. Ognuno ha i suoi diritti, ognuno la sua schiena per sopportare il peso di ogni scelta, il peso di ogni passo, il peso del coraggio” dicono gli autori della canzone che canta la Mannoia. Ognuno deve dare una scossa alla sua vita. Prendere coraggio e cambiare. “Siamo noi l’umanità. Siamo in diritto di cambiare tutto e ricominciare, ricominciare.” Così non possiamo più continuare. Il tempo che ci rimane per garantire un lungo futuro alla nostra specie è breve.

Gesualdo, 8 febbraio 2019

*Ingegnere e astrofilo

Per contatti

zarmic@gmail.com

 

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