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www.ildialogo.org "Non Corona, ma Social-virus",di Mario Mariotti

Editoriale
"Non Corona, ma Social-virus"

di Mario Mariotti

Un amico mi ha detto che io sono già pronto per il tavolo anatomico, data l'evidenza di tutte le mie ossa. Io, in attesa di passare da quello anatomico a quello autoptico, continuo imperterrito a gracidare verso la luna le mie esternazioni, che qualche risvolto di verità potrebbero anche contenerlo. La mia riflessione, oggi, va al coronavirus, il quale, anche se allude all'istituzione monarchica, trova le sue vere radici nel pontificato di S.C.Marx, dato che sembra riuscire a mettere in crisi sia il capitalismo, sia il mercato, sia la competizione. Esso sta riuscendo in quello che Greta si proponeva, ma si era rivelato inefficace: far capire che dobbiamo cambiare, ognuno di noi, il proprio modo di giudicare, scegliere e comportarci. Il Coronavirus sembra che ci stia riuscendo, dato che, quando la gente ha paura di morire, è più facile che riesca ad attivare anche la parte logica del cervello.
Ed ecco alcune delle opportunità che questo nuovo virus ci può offrire, per capire e cambiare. Esso, per prima cosa, fa abbassare le penne all'orgoglio umano, dato che quest'ultimo già stava pensando all'esplorazione di Marte, e si accorge che quel minuscolo virus dalla natura ancora sconosciuta sta riuscendo a paralizzare quasi tutto il Pianeta. Poi esso ci offre l'opportunità di renderci conto di quanto noi stessi siamo alienati ed appartenenti alla famiglia di quei "cavoli", che si sono incrociati con due "zeta"! Spendiamo 1680 miliardi di dollari per la difesa, per difenderci da nemici creati da noi, e non riusciamo a difenderci dal virus, che riesce a mandare in tilt il nostro sistema sanitario, il più penalizzato, assieme a quello scolastico, dalle politiche di coloro che si sono accorti che la morte dei pazienti riduce le spese delle "aziende sanitarie", e che tenere rincoglioniti i cittadini è fondamentale per coloro che si stanno nutrendo del pensiero unico neoliberista.
Altra cosa che il "benemerito" potrebbe farci capire è la sbambocciata di mettere economia, politica e cultura a servizio del PIL, dato che lo sviluppo del prodotto interno lordo non può, strutturalmente, essere indefinito, per mancanza di un pianeta che lo possa reggere; e per il fatto che esso mette l'uomo al proprio servizio, mentre sarebbe lui a dover essere a servizio dell'uomo. Non abbiamo bisogno di crescere in ricchezza e tecnologia, ma in giustizia, egualitarismo, socializzazione planetaria dei frutti dello sviluppo della scienza, della medicina e della tecnologia, in modo che si estingua la categoria degli ultimi, degli scarti, dei fuori-mercato.
Abbiamo bisogno di una cultura del "necessario", e di destinare ciò che eccede a coloro che ne sono privi attraverso la solidarietà nella continuità, il “Beati i poveri per scelta di Nostro Signore”.
Altre opportunità secondarie offerte dal virus-coronato? Diminuzione delle polveri sottili; rallentamento del ritmo del nostro vivere, che ci espone all'infarto; meno incidenti stradali; minor esposizione dei nostri timpani alle evacuazioni foniche Melon-Salviniane; rivalutazione del "pubblico" sul "privato"; campane a morto per i sovranismi, dato che i problemi si risolvono solo se tutti fanno la loro parte.
Ultima chance offerta dall’emergenza? Il miracolo di una "patrimoniale", che aiuti anche i poveri a superare la crisi, andando ad intaccare i privilegi dei ricchi, per i quali essa è meno dolorosa di quanto lo sia per i poveri. Ho paura, però che questo miracolo esuli dalle potenzialità del soggetto in questione. Spero proprio di sbagliarmi: sarebbe il miracolo dei miracoli!!
P.S. Per ansiolitico, proviamo a pensare ai profughi cacciati dalla Turchia e rifiutati dall’Europa dalle radici cristiane, e al loro ordine di problemi: ci metteremo più calmi e tranquilli.



Domenica 29 Marzo,2020 Ore: 18:14
 
 
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