OTTO DOMANDE OTTO RISPOSTE L'OTTO OGNI MESE
È iniziata la COP 22  

È finito il tempo di predicare bene e razzolare male


di Michele Zarrella

Ieri a Marrakech è iniziata la Conferenza sul clima COP22. Qual è l’obiettivo?

L’ obiettivo è di confermare quanto sottoscritto a Parigi un anno fa e andare avanti: non aumentare oltre 2  gradi la temperatura del pianeta entro la fine del secolo;  rendere vincolanti gli impegni presi; passare all’azione rapidamente. L’obiettivo quindi è prendere coscienza della situazione e attivarsi immediatamente.

La situazione è grave?

Il 2015 è stato l’anno più caldo da quando, un secolo e mezzo fa circa, abbiamo iniziato a monitorare la temperatura del pianeta. Ma questo lo abbiamo già detto per il 2014, per il 2013, ecc.. Lo ripetiamo, anno dopo anno, da oltre un decennio. Quindi il riscaldamento globale è in atto. Il ghiaccio si sta sciogliendo molto più in fretta di quanto ipotizzato dagli scienziati. Nel 2040 sarà possibile navigare l’Artico. Oggi il processo è ancora reversibile. Ma non abbiamo più tempo di fare dibattiti. Con la COP attuale sono 22 anni che parliamo di cambiamenti climatici, ma i risultati sono pessimi. Il problema va sempre più  aggravandosi. Insomma stiamo facendo solo chiacchiere e finiremo per lasciare un pianeta devastato ai nostri figli. Se oltrepassiamo il punto di non ritorno le prossime generazioni non potranno più fare niente. Saranno condannate da noi a vivere cambiamenti climatici terribili.

L’Artico navigabile fra 24 anni è uno dei segnali più forti?

L’Artico è il più grande segnale tangibile. Costituisce il condizionatore della biosfera. Ma sta cambiando più rapidamente di quando previsto dagli scienziati. Di questo passo avremo la trasformazione planetaria più devastante che l’uomo abbia mai visto. Lo spessore del ghiaccio negli ultimi cinque anni si è assottigliato di centinaia di metri. Con questo andamento entro qualche decennio la Groenlandia sarebbe destinata  a sparire. Il livello del mare si innalza. Tanti atolli del pacifico, tante zone costiere e tante città potrebbero essere sommersi dal mare. Centinaia di milioni di sfollati climatici sarebbero costretti a spostarsi.

Sembra un’apocalisse.

È una pressione demografica enorme. Altro che le decine di migliaia di profughi attuali. Una situazione diecimila volte peggiore. Alcuni decenni fa si reputava che la sostituzione di una lampadina, l’uso di un impianto fotovoltaico o di una pala eolica fossero rivoluzionari e che potevano salvare la vita dell’uomo su questo pianeta. Non è successo. La situazione progredisce in peggio e in maniera sempre più veloce. L’Homo sapiens sapiens ha continuato imperterrito a estrarre fonti fossili provocando il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici. I leader politici proclamano nei convegni, nei dibattiti e sottoscrivono gli accordi per la riduzione drastica dell’inquinamento ma poi autorizzano le estrazioni fino ad esaurimento dei giacimenti in modo da poter inquinare l’atmosfera fino alla fine dell’ultimo barile di petrolio o quintale di carbone.

Eppure c’è qualcuno che nega i cambiamenti climatici.

L’attuale era geologica fu denominata, negli anni Ottanta dal biologo Eugene Stoermer, antropocene per indicare l'era in cui l'uomo e le sue attività sono le principali cause delle modifiche ambientali e climatiche. Oggi Il 97% degli scienziati sono favorevoli al cambiamento climatico dovuto alle azioni dell’uomo, il 3% no. Questo piccolo gruppo con grosse campagne pubblicitarie confonde l’opinione pubblica. Leonardo Di Caprio quale ambasciatore di pace delle Nazioni Unite nel suo documentario, Before The Flood (Punto di non ritorno) lo dice chiaramente: “Sono piccoli gruppi finanziati dalle lobbie. Chi si oppone lo fa per garantire le lobbie.” Nel documentario che invitiamo a vedere a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=qluqp4xmkqI&sns=em , vengono denunciati anche alcuni responsabili: i fratelli Koch, il senatore James Inhofe, ecc..

È poco sapiente negare i cambiamenti climatici.

È tanto sapiente quanto nascondere la polvere sotto il tappeto e dire agli ospiti che la casa è pulita. Ma ingannare gli ospiti significa anche ingannare se stessi. E questo è stupido e dannoso per tutti. Anche per coloro che ingannano. È questo che proprio non capisco. Come possono le lobbie delle fonti fossili rovinare la casa comune nella quale vivono anche loro e i loro figli? I cambiamenti climatici sono in atto. E più rapidamente di quanto previsto dagli scienziati. Assistiamo sempre più spesso a fenomeni meteorologici particolarmente estremi. Anche in zone ove mai era successo. Non è affatto sapiente, anzi è da stolti, da scellerati pensare di arricchirsi ancora di più e perdere la propria unica casa.  Nell’immensità dell’Universo (descritto nel recente articolo v. http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/astronomia/Luniverso_1477317240.htm ) la Terra, con o senza la specie umana continuerà a girare su se stessa e intorno al Sole almeno per altri 2 miliardi e mezzo di anni. Quindi se ci impegneremo con i fatti a contenere il riscaldamento globale non lo faremo per salvare il pianeta, come spesso i media dicono, ma per salvare la nostra specie. 

A questo punto quali vie di uscita per l’Homo sapiens sapiens?

Investire nelle energie rinnovabili.

I Paesi “poveri” hanno vaste riserve di carbone – che è la fonte fossile più inquinante –, ma è molto economico. Quindi intendono sfruttare queste risorse e non utilizzare quelle meno inquinanti ma più costose. I Paesi poveri dicono ai Paesi industrializzati: “Voi avete creato il problema e noi dovremmo risolverlo? Non può chiederci di salvare il mondo chi lo ha rovinato. Dovete recitare il mea culpa, pagare per l’inquinamento prodotto e ridurre drasticamente quello attuale cambiando il vostro stile di vita. Dovete prima dare l’esempio. Non predicare soltanto”. Il tempo delle chiacchiere è finito. Il clima non scende a compromessi. È evidente che l’applicazione di una carbon tax risulta necessaria per ridurre l'inquinamento e per compensare i maggiori costi delle tecnologie rinnovabili. Per fare questo devono essere noti  i livelli di inquinamento di ogni industria e applicare una carbon tax in maniera progressiva ma anche retroattiva. Dobbiamo rendere noti  i livelli di inquinamento di ogni apparecchio così che la gente sa cosa non comprare. E poi aborrire lo spreco. Lo spreco è socialmente dannoso. Va condannato anche moralmente. È finito il tempo di predicare bene e razzolare male. Le tecnologie le abbiamo. Possiamo farlo. Invece di chiacchierare agiamo. Occorre solo la volontà di farlo. Farlo per noi e per tutta l’umanità.

Buon lavoro COP 22.

Gesualdo, 8 novembre 2016

Michele Zarrella

Per contatti zarmic@gmail.com

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Martedì 08 Novembre,2016 Ore: 07:54