Rassegna stampa del 15-10-2009

di Josč F. Padova

Lasciando perdere la "politicizzazione" degli affaracci propri, appannaggio della destra, potrebbe interessare come in Francia Le Monde Diplomatique (del quale sono fedele lettore, non si nota?) considera la "professionalizzazione" della Politica. Fenomeno cui assistiamo da molti anni e che si è radicalizzato, qui da noi, con la legge elettorale "porcata". La conseguenza più evidente e più dirompente è il distacco, l'indifferenza, con cui i politici guardano agli interessi degli strati sociali meno protetti. Purtroppo anche molti "politici" della nostra attuale sinistra.

Le trappole della professionalizzazione
Fare politica o vivere di politica?
Di Rémi Lefebvre
Le Monde Diplomatique, ottobre 2009 (traduzione dal francese di José F. Padova)
Esclusi durevolmente dal potere nazionale, in Francia i partiti dell’ex sinistra pluralista si sono ripiegati sulle loro basi locali e sulle loro reti di eletti, adattandosi a una situazione che garantisce loro numerosi posti da  spartire. Il Partito socialista, il Partito comunista e i Verdi sono così diventati macchine elettorali, con prestazioni relativamente elevate sul piano comunale, provinciale o regionale, nelle quali sembrano predominare gli interessi di migliaia di professionisti della politica. Sembra essere ormai lontano il tempo in cui la sinistra combatteva la “notabilizzazione” dei suoi eletti. La lotta per i posti tende a sostituire quella di classe, tagliando fuori i partiti della sinistra dalle rivendicazioni e dal vissuto quotidiano dei gruppi sociali che tradizionalmente li sostenevano (operai, impiegati, insegnanti). E allora, mentre flessibilità e precarietà colpiscono duramente quelle parti sociali e la crisi ha incrinato i dogmi liberisti, sono i litigi dei capi e i sapienti calcoli per la composizione delle liste elettorali che dominano i dibattiti.
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JFPadova
 


Venerdė 16 Ottobre,2009 Ore: 16:35