- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (307) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La storica sentenza del giudice di pace di Modena.,di Domenico Stimolo

La storica sentenza del giudice di pace di Modena.

di Domenico Stimolo

Sul caso di Andrea e Senad


E’ certamente storica, per l’Italia, la sentenza emessa pochi giorni addietro dal giudice di pace di Modena Giandomenico Cavazzuti.

Per civiltà democratica e per diritti umani.

I cittadini nati in Italia, di genitori non italiani diventatati irregolari, o da considerarsi apolidi, non possono essere rinchiusi nei CIE ( Centro di identificazione e espulsione) e quindi espulsi.

Andrea e Senad, figli di bosniaci, nati a Sassuolo – Modena -, erano rimasti rinchiusi nel Cie per 50 giorni. La “motivazione” posta li accusava di non avere richiesto la cittadinanza italiana al raggiungimento dei 18 anni.

Quindi, l’ “ accoglienza” prevista dalla legge Bossi –Fini per gli esseri umani notificati irregolari, non può essere applicata per gli esseri umani nati in Italia o apolidi ( persona che nessun stato riconosce come proprio cittadino).

Ormai siamo abituati ad “inghiottirci” tutto, più o meno nel silenzio, però, la privazione della libertà perché sprovvisti del “permesso di soggiorno”, è proprio l’obbrobrio più grande per la dignità umana e per la democrazia.

Eppure in Italia ed in altri luoghi europei è proprio così.

Guarda caso durante lo sfavillio colonialista, nessuno degli entranti chiedeva alle popolazioni e agli stati locali il “permesso di soggiorno”. Entravano, più o meno tranquillamente, facevano i loro porci comodi, e basta! Stazionavano, per godersi delle “bellezze del luogo”, per decenni o secoli. Il tutto veniva considerato perfettamente normale.

Adesso, all’incontrario, per necessità di vita, è un grave reato. Chi viola, non avendo la “carta”, lo si rinchiude.

Certo, ancor oggi negli stati tirannici, le persone, a piacimento, possono essere prese e chiuse nei luoghi con gabbie e recinti.

Però noi siamo uno stato democratico, giusto come afferma la Costituzione. O, no?

Anche in Italia durante la dittatura fascista oltre gli oppositori politici si internavano o si confinavano i “diversi”, tipo gli omosessuali. Dopo l’emanazione delle leggi razziali i cittadini di religione ebraica furono discriminati e perseguiti sul piano dei diritti civili, estromessi dalle scuole, dall’insegnamento, dai posti pubblici e da luoghi di lavoro privati “sensibili”, proibiti i matrimoni misti. A giugno del 1940, con l’inizio della guerra, agli ebrei non italiani fu revocato il permesso di residenza ( soggiorno) e rinchiusi in campi di internamento.

I nati in Italia non furono rinchiusi. Successivamente, con la disposizione del 14 e 20 novembre 1943, i fascisti della RSI decretarono, prima al punto 7, che “ gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalità nemica”, poi, con l’ordine di polizia n.5, “ l’arresto e l’internamento di tutti gli ebrei a qualunque nazionalità appartengono e il loro internamento in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati”, in più il sequestro di tutti i loro beni ( confisca dal gennaio 1944).

Poi, li internarono direttamente nei campi di sterminio e nelle camere a gas.

Ora, da noi, anche i nati in Italia, i senza “carta”, vengono rinchiusi, tranquillamente.

Ma cosa è successo per essere ripiombati in questo drammatico sonno?

domenico stimolo



Marted́ 27 Marzo,2012 Ore: 12:35
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Osservatorio sul razzismo

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info