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www.ildialogo.org Sui migranti invochiamo dalle chiese l'ecumenismo del bene,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Sui migranti invochiamo dalle chiese l'ecumenismo del bene

Occorre rifiutare la narrazione leghista sulle migrazioni perchè essa sostiene la guerra ed il razzismo


di Giovanni Sarubbi

Il 10 agosto, sia la CEI (Conferenza Episcopale Italian), attraverso il suo massimo rappresentante che è il cardinale Bassetti, sia la FCEI, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, con un editoriale di Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della FCEI(che abbiamo pubblicato al seguente link), sono intervenuti sulla questione migranti-ONG e sulle polemiche che si sono scatenate fra le ONG, che in maggioranza hanno rifiutato di firmare, e il ministro Minniti a proposito del regolamento che egli ha imposto a tutti coloro che vogliono fare soccorso in mare ai migranti in fuga nel mare Mediterraneo.
È un tema su cui più volte siamo intervenuti sul nostro giornale e che ora necessita di un ulteriore intervento proprio di fronte alle autorevoli prese di posizione prima indicate che segnano un punto di svolta decisivo e drammatico.
LA POSIZIONE DELLA CEI
Parto dalle dichiarazioni di Bassetti che si è schierato decisamente per il “rispetto della legge” affermando di rivendicare «con altrettanto vigore la necessità di un’etica della responsabilità e del rispetto della legge»[1]. La CEI si è schierata con il Ministro Minniti e lo ha fatto “senza se e senza ma”, facendo contenti i giornali della destra fascio-leghista che hanno titolato gongolanti, come fa Libero, con «Cei e migranti, il cardinale Bassetti sta con Minniti e bastona le Ong: "Nessun pretesto agli scafisti"»[2]. E i leghisti si sono spinti persino a chiedere che la CEI chieda scusa per le posizioni precedentemente tenute sull’argomento migranti.
Il “bello”, o il “brutto” a seconda dei punti di vista, è che la posizione di Bassetti parte dall’affermazione che bisogna «Promuovere, come insegna il Papa, la cultura dell’accoglienza che si contrappone a quella dell’indifferenza. Ma con grande senso di responsabilità». Cioè si nega la politica di Papa Francesco usando le sue stesse parole. Una cosa che solo i preti riescono a fare! Visto anche che proprio il giorno prima il Vaticano, attraverso le pagine dell’Osservatore Romano con una dichiarazione di Fabio Baggio, sottosegretario della sezione migranti e rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, aveva affermato che “Le politiche migratorie restrittive non servono” richiedendo di “Aprire canali di accesso legali e sicuri”.[3]
LA NARRAZIONE FASCIO-LEGHISTA DELLA VICENDA MIGRANTI
Tutta la questione, viene giocata partendo dal racconto che è stato costruito in questi anni attorno alla vicenda delle migrazioni, in atto oramai da diversi anni e che riguarda oramai un centinaio di milioni di persone a livello mondiale. È un racconto fortemente segnato dalla ideologia dei partiti della destra fascio-leghista che ha letteralmente inventato, con riferimento ai migranti che partono dalla Libia, la questione della cosiddetta “tratta degli esseri umani” che sarebbe realizzata da parte di organizzazioni delinquenziali facenti capo al cosiddetto “terrorismo islamico” che vogliono “invadere l’Europa” e distruggere gli interessi economici politici e religiosi dei cittadini italiani. Una narrazione che non ha alcuna attinenza con la realtà come risulta dagli stessi fatti di cronaca che i mass-media raccontano.
Non esistono, infatti, organizzazioni tali da riuscire a muovere dai loro paesi di origine verso l’Europa decine e decine di milioni di persone quali quelli che oggi sono coinvolti nei processi migratori. Quale organizzazione è in grado oggi di gestire una massa simile di persone? Nessuna. E poi i migranti possono essere considerati una merce da comprare e poi rivendere? Affinché qualcosa possa essere considerata una merce c’è bisogno che qualcuno abbia interesse ad acquistarla ed usarla. C’è qualcuno interessato a comprare milioni di migranti, ammesso che ciò fosse possibile? Evidentemente no. C’è anzi chi ha pagato e continua a pagare, come ha fatto l’Italia, i peggiori governi dell’Africa, in primis Mu'ammar Gheddafi quando c’era lui in Libia, affinché venga impedito qualsiasi tipo di migrazione. E va ricordato, a tale proposito, che l’accordo con Mu'ammar Gheddafi, per bloccare i migranti in Libia, fu realizzato proprio dal governo dove era ministro degli interni Roberto Maroni della Lega Nord.
Eppure si continua a parlare di “turpe mercato” e a descrivere inesistenti organizzazioni dedite al “traffico dei migranti” e a definirli “moderni schiavisti”, facendo riferimento a ciò che è storicamente successo nel 1600-1700.
Lo dice esplicitamente Paolo Naso che nel suo editoriale afferma che:
«I trafficanti di oggi non sono dei romantici passeur che arrotondano i loro guadagni con un’attività illegale ma una struttura economico criminale che usa i migranti come una merce; sono schiavisti come quelli che nei secoli scorsi battevano le rotte dall’Africa occidentale verso il nuovo mondo americano, con l’aggravante che i loro guadagni vanno ad alimentare traffici oscuri e criminali». Aggiungendo che «il traffico di migranti, che sempre più spesso coinvolge anche donne e bambini, è un crimine contro l’umanità che deve essere combattuto con fermezza».
Sono frasi che si bevono completamente il racconto leghista delle migrazioni, che mistifica pesantemente la realtà ed è persino comica. La Lega non avrebbe potuto scrivere meglio.
Frasi simili ha detto anche Bassetti nel suo intervento.
Naso, che è un fine politologo e professore universitario valdese, sa bene che in quei secoli gli schiavi erano rapiti in Africa dai loro villaggi e condotti in catene nelle allora colonie americane e acquistati dai proprietari di piantagioni. Oggi ci troviamo di fronte a milioni di persone che scappano dalla guerra e dalla fame con la speranza di sopravvivere.
Più volte mi è capitato di chiedere ai cosiddetti “vu cumprà”, che percorrono le nostre spiagge carichi all’inverosimile della loro mercanzia, cosa li ha spinti a scappare dalla loro terra. E sempre mi sono sentito rispondere che se essi fossero rimasti nella loro terra natale sarebbero già morti aggiungendo poi che “il proprio paese è quello dove si riesce a vivere”. Una verità elementare che da sempre fa muovere l’umanità compresi gli italiani che ancora oggi vanno all’estero in cerca di lavoro.
I siriani scappano dalla Siria perché in quel paese è in atto da circa sette anni una guerra feroce di cui è responsabile anche l’Italia, non perché una qualche organizzazione di trafficanti li abbia costretti a scappare o rapiti. E così è anche per gli yemeniti, o per quelli che scappano dalla Nigeria, o dal Corno D’Africa o da uno degli altri 40 conflitti in corso in Africa. Guerra fame e cambiamenti climatici sono i motivi che spingono milioni di persone a scappare dalla propria terra.
E se esistono organizzazioni responsabili della fuga dei migranti dalle loro case esse si chiamano NATO, industrie di armamenti, di cui molte italiane, eserciti vari fra cui il principale, quello degli USA, che attraverso la CIA ha addestrato e armato i cosiddetti ribelli siriani che da sette anni circa insanguinano la Siria. E lo testimoniano spesso gli stessi vescovi cattolici siriani che emettono i loro comunicati ripresi dalla agenzia vaticana Fides ma che vengono ignorati dai mass-media italiani e mondiali.
È comico che il prof. Naso ritenga i “moderni schiavisti” peggiori degli schiavisti del 1600-1700, quelli evidentemente dediti a fare i loro affari insieme ai proprietari terrieri nordamericani, notoriamente protestanti e calvinisti, questi dediti invece “ ad alimentare traffici oscuri e criminali”. Si ride, ovviamente, per non piangere di fronte a chi si è bevuto per intero la storia fascio-leghista sulle migrazioni.
Per convincersi che tutta la vicenda attuale dei migranti sia frutto della narrazione fascio-leghista della realtà, basta ricordare agli smemorati che nel 2009 fu introdotto proprio dal ministro leghista Maroni, insieme all’allora ministro della giustizia Alfano, il reato di clandestinità. Un reato “ideologico”, aberrante sul piano giuridico ed inutile sul piano pratico paragonabile alle leggi razziali fasciste. Un reato che è servito alla lega a dimostrare la sua cattiveria nei confronti dei migranti e a sostenere la sua dottrina della invasione islamica dell’Europa.
LA QUESTIONE DEL LINGUAGGIO
Più volte ho sottolineato su queste pagine come la questione del linguaggio sia fondamentale per capire quello che ci viene venduto dai mass-media e per orientarsi conseguentemente.
Negli anni mi sono convinto che ci deve essere, nella sede della Lega, qualche ufficio dove si studiano attentamente le parole da usare per ingannare i cittadini, quello che Orwell nel suo libro “1984” chiamava “Minitrue” (ministero della verità) dedito a modificare libri, storia, notizie e a creare la Newspeak (la neolingua) per evitare ogni forma di libero pensiero.
È una storia che italiani e tedeschi hanno vissuto sulla propria pelle durante il fascismo ed il nazismo, che erano dotati di una potente macchina di propaganda che era supportata da una diffusione sistematica della ignoranza realizzata attraverso la distruzione della scuola. Oggi nessuno ricorda più che la riforma scolastica voluta dal fascismo, quella del “filosofo” fascista Gentile, limitava alla terza elementare la scuola a cui potevano accedere i contadini che rappresentavano l’80% della popolazione ridotta così all’analfabetismo. Si doveva “capire” e “bere” solo ciò che il fascismo e il nazismo voleva.
Oggi siamo di nuovo, come diciamo da tempo, nella stessa situazione con l’analfabetismo arrivato al 70% della popolazione e con strumenti di propaganda, quali sono diventati oggi i mass-media, dediti a ripetere ciò che si dice e si pensa dalle parti dei partiti fascio-leghisti, senza alcuna altra narrazione alternativa. Tutti a bere e a ripetere le sciocchezze e le cattiverie inventate dalla destra fascio-leghista.
Quella dei “trafficanti di carne umana” ne è l’esempio più eclatante. E anche qui Paolo Naso ha scritto cose incredibili per una persona come lui. E la Lega ringrazia. Afferma Naso:
«Gli operatori di Mediterranean Hope (MH), programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che incontrano i migranti partiti con i gommoni degli scafisti, ci raccontano quotidianamente di violenze e torture per spremere da uomini, donne e bambini inermi l’ultimo dollaro di cui dispongono. E quando non hanno più niente se non il fiato per supplicare un po’ di pietà, i trafficanti ricattano i loro parenti».
Perchè chiamare “trafficanti” chi compie azioni ignobili come quelle descritte da Naso? Perché non chiamarli semplicemente banditi o ricattatori o delinquenti o malfattori? I termini possibili sono molti. E come li chiamano i migranti diretti interessati? Nessuno lo sa, nessuno lo dice. Si continua ad usare il termine “trafficanti” che da l’idea di qualcuno che compra e vende qualcosa.
Chi scappa dalla propria terra natia è una persona fragile, perde riferimenti, aiuti, rapporti sociali, vede morire parenti e amici, distruggere la propria casa e la propria città. Sono fragili i nostri giovani che vanno in Europa in cerca di lavoro, sono estremamente fragili coloro che scappano dalla guerra, portandosi dietro solo i vestiti che indossano o nel migliore dei casi i soldi che avevano al momento della fuga. Soldi che fanno gola ovviamente ai malfattori, a chi è abituato a sfruttare le disgrazie altrui per arricchirsi. Malfattori, delinquenti ma perché chiamarli “trafficanti” visto che non trafficano in nulla e che mirano ai soldi che i migranti hanno come ultimo residuo di ciò che avevano a casa propria? Ho sentito in questi giorni qualcuno definire i migranti che sono giunti in Libia con l’idea di attraversare poi il Mediterraneo come “il bancomat della Libia”, con riferimento al fatto che essi hanno soldi contanti addosso e che questo fa gola ai malfattori che imperversano in Libia e che hanno sostituito Mu'ammar Gheddafi nella gestione dei migranti. Ma questo cambia la natura dei migranti o modifica i motivi che li hanno spinti a scappare dalla loro terra e trasforma chi li rapina, approfittando della loro debolezza, in “trafficanti di esseri umani”? E soprattutto sono questi presunti “trafficanti” i responsabili della condizione di migranti di queste persone che fuggono dalla guerra e dalla fame?
Sono sempre più costretto ad usare il vocabolario per capire il senso della parole usate. Per me è un fatto abituale che faccio fin dalle scuole elementari. Ma oggi il 70% della popolazione italiana non sa neppure cosa sia un vocabolario. Ricopio così dal Dizionario On Line della Treccani la definizione di “traffico” e di “trafficante”
tràffico s. m. [der. di trafficare; i sign. 2 b e 3, sull’esempio dell’ingl. traffic] (pl. -ci, ant. -chi). – 1. Attività commerciale, commercio... Nell’uso più recente si adopera quasi soltanto con riferimento ad attività commerciali d’importazione e d’esportazione.
trafficante s. m. e f. [part. pres. di trafficare]. – Chi commercia, mercante, spec. con una connotazione spreg. e polemica: i trafficante di avorio, di [...] di droga, di stupefacenti; usato assol., ha valore chiaramente spreg.:…
Traffico, trafficante, li si usa per chi compra e chi vende una merce. Ma i migranti non sono una merce come sostiene Naso. Sono persone in fuga che incontrano sulla loro strada malfattori o gli eserciti dei dittatori pagati dall’occidente che vogliono impedire loro di poter giungere in Europa. Sono persone da difendere, da accogliere fermando al contempo la guerra e lo sfruttamento delle risorse che continuamente li produce. Questa è la verità che bisogna avere il coraggio di gridare forte.
La Lega ha scelto “trafficanti” perché questo termine gli serviva per qualificare l’arrivo dei migranti in Italia come un fatto ignobile e per sostenere la dottrina della “invasione islamica”. Non è così l’occidente ad essere responsabile dei migranti in fuga dalle guerre che l’occidente sostiene e finanzia, ma una oscura “organizzazione di criminali” che trafficherebbe in “esseri umani”. Questa la storiella che viene diffusa a reti unificate dai nostri mass-media e che intellettuali di prestigio come Paolo Naso oggi incredibilmente rilanciano.
Ma la parola “trafficante” serve anche alla Lega a riempire di infamia non già i presunti “trafficanti” ma proprio i migranti che sarebbero il frutto di un’azione ignobile. Si rifiutano i “trafficanti” per rifiutare i migranti. Questa la verità. Inoltre in tal modo la Lega si toglie di dosso l’etichetta di essere un partito razzista, scaricando questa accusa proprio sui migranti e su chi li trafficherebbe. Una cosa semplicemente ignobile e falsa.
Perchè Paolo Naso usa anch’esso il termine “trafficante” per descrivere quelli che sono i frutti della “Terza guerra mondiale” iniziata l’11 settembre 2001? C’è poco da fare. Paolo Naso, e debbo dedurre anche tutta la FCEI vista la responsabilità che egli ricopre, si è bevuta la narrazione leghista che viene usata dal governo Gentiloni e dal ministro Minniti per giustificare la missione militare in Libia e la politica di respingimento dei migranti che ne consegue. Azioni che sono un modo per dire: «Adesso vi facciamo vedere noi come si combatte l’immigrazione clandestina». Siamo al ridicolo! Una categoria politica, quella della immigrazione clandestina, creata dalla Lega per sostenere la guerra ed il genocidio dei migranti che viene usata dal governo con l’idea di attaccare proprio la Lega che quella categoria ha inventato. Ridere o piangere?
E che si tratti di adesione completa alla narrazione leghista c’è, nell’articolo di Naso, anche il rilancio della parola d’ordine leghista dell’ “aiutiamoli a casa loro” con l’aggiunta di un inutile e mistificante “anche” (“aiutiamoli anche a casa loro”), che non modifica in nulla il significato anti immigrati di una parola d’ordine profondamente razzista e xenofoba.
Ma c’è anche l’affermazione che «E’ giusto porsi il problema di fermare o ridurre i flussi migratori “a monte”», senza dire che per fare ciò bisogna fermare la guerra e la vendita delle armi, limitandosi a parlare della «forza dei “push factors” che spingono centinaia di migliaia di persone a rischiare la vita pur di sfuggire alla disperazione della guerra, delle violenze e della fame».
Una volta si usavano le citazioni latine quando si voleva impedire alla gente comune di capire cosa si stesse dicendo. Oggi gli intellettuali di punta come Naso usano l’inglesorum per evitare di chiedere esplicitamente la fine della guerra e della vendita delle armi. Ma non ci si può attendere altro quando si sceglie di credere alla narrazione leghista sui migranti e alla esistenza di una organizzazione di “trafficanti” che «programma lo sfruttamento brutale di centinaia di milioni di persone ogni anno, ricorrendo a violenze, stupri e ricatti».
In realtà le persone ridotte alla fame sono molti di più di quelli indicati da Naso. Si tratta di 3-4 miliardi di esseri umani e l’organizzazione che realizza questo sfruttamento si chiama imperialismo nord-americano di cui l’Italia è parte integrante.
E così siamo al genocidio, quello dei migranti, come sostiene il sito www.chiesadituttichiesadeipoveri.it che condividiamo totalmente e che abbiamo pubblicato anche sul nostro sito. (Vedi link)
L’ECUMENISMO DEL MALE
Da anni sostengo su queste colonne che esiste nelle chiese quello che io ho chiamato “ecumenismo del male”[4]. C’è una unità fra le chiese cosiddette “cristiane” nel fare le cose cattive e contrarie all’evangelo che è ferrea e trasversale a tutte le confessioni cristiane. È un “ecumenismo” che si è costituito nel primo concilio ecumenico di Nicea del 325 D.C. sotto la guida dell’imperatore Costantino. Lì le originarie comunità cristiane, libere assemblee di uomini e donne unite dalla condivisione e dall’amore, si trasformarono in religione dell’impero, uno strumento nelle mani del potere politico per tenere legato il popolo al suo imperatore.
È un ecumenismo maligno che si è sempre concretizzato nell’appoggio ai ricchi e potenti ai danni dei poveri e che ha emarginato e ucciso tutti coloro che si opponevano a questa pratica che non ha nulla a che fare con la buona notizia di Gesù di Nazareth. È successo per esempio, visto che siamo nel 500esimo anniversario della riforma protestante, durante la guerra dei contadini nel 1500. Da un lato i contadini dall’altro i principi. Sia la chiesa cattolica che la nascente chiesa protestante, con lo stesso Lutero, si schierarono contro i contadini, guidati dagli anabattisti, e a favore dei principi. Finì, come scrivono i libri di storia, con la distruzione, da parte degli “eserciti congiunti cattolico-protestanti”, della città di Munster, dove si erano asserragliati gli anabattisti, che furono tutti uccisi. Ma l’ecumenismo del male si è esercitato anche sul tema dell’antisemitismo. Vedi il libro di Lutero contro gli ebrei e le decisioni di Papa Paolo IV Carafa, l’inventore dei ghetti e della stella gialla che gli ebrei dovevano portare come riconoscimento.
Un altro esempio è più recente e riguarda il supporto che le chiese cattolica e protestante hanno dato al fascismo e al nazismo fra la prima e la seconda guerra mondiale. Leggete, per credere, il libro di Hans Kung sul cristianesimo o anche gli scritti di Dietrich Bonhoeffer e i documenti della sua Chiesa Confessante, l’unica che si oppose al nazismo insieme a pochi altri cattolici tedeschi, mentre i pastori protestanti, scrive proprio Dietrich Bonhoeffer, “giuravano fedeltà ad Hitler nel giorno del suo genetliaco”.
Ora siamo di nuovo all’ecumenismo maligno che si esercita sul tema dei migranti. Da un lato Bassetti, che nega la politica di Papa Francesco citandolo, dall’altro la FCEI che sostiene lo slogan leghista “aiutiamoli a casa loro” con una variante che serve solo a far passare questa idea che significa attuazione di una politica di respingimento e di genocidio dei migranti.
E anche oggi il tutto avviene nel corso di una guerra che vede le chiese cristiane sostanzialmente silenti, chiuse su se stesse, sorde ai richiami persino di un Papa come Francesco che ha detto parole importanti contro la guerra e i mercanti di armi. Ci si limita a sostenere “corridoi umanitari” che sono serviti solo a coprire la guerra in corso. (Vedi link)
"Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini" (Atti 5,29), è scritto negli Atti degli Apostoli.
Chi come il cardinale Bassetti, capo dei vescovi italiani, "rivendica con vigore la necessità di un'etica del rispetto della legge" cancella il Vangelo, scegliendo di dare credito alla infame campagna razzista dei partiti xenofobi contro le ONG che salvano vite.
Queste posizioni congiunte cattolico-protestanti sono una condanna a morte per centinaia di migliaia di persone ed un sostegno alla guerra che genera migranti,  proprio mentre i pericoli di guerra sono giunti al massimo livello di allerta possibile con lo scontro in corso tra Corea del Nord e USA.
Noi non siamo d'accordo. Noi continueremo a rispettare il vangelo e a fare obiezione di coscienza alla guerra e al genocidio dei migranti e alle leggi che negano i diritti umani di tutti gli esseri umani, qualunque sia la loro condizione sociale, come prescrive l’art. 3 della nostra Costituzione. E invitiamo tutti e tutte a fare altrettanto.
Se non si nega alla radice la narrazione leghista sui migranti nulla di buono si potrà mai costruire.
Vogliamo l’ecumenismo dell’amore non quello della subordinazione delle chiese cristiane alle logiche imperiali dei rispettivi governi o delle industrie di armamenti.
Giovanni Sarubbi
NOTE
4È quello di cui ha parlato recentemente la rivista Civiltà cattolica in un articolo sul numero 4010 sui fondamentalismi americani (link), dal significativo titolo “Fondamentalismo evangelicale e integrismo cattolico, un sorprendente ecumenismo”, richiamato nell’articolo Genocidio di www.chiesadituttichiesadeipoveri.it prima citato



Domenica 13 Agosto,2017 Ore: 18:09
 
 
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