- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (490) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Quattro soldi non valgono nulla rispetto ad una vita persa,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Quattro soldi non valgono nulla rispetto ad una vita persa

"Igor il serbo" e le bugie dei mass-media


di Giovanni Sarubbi

Se non ci fossero di mezzo due morti verrebbe da dire che si tratta di un “pesce d’Aprile”, visto che tutto è iniziato il primo aprile scorso. È da quella data, infatti, che sulle TV italiane è in corso una campagna terroristica asfissiante su “Igor il Serbo”[1], un vero e proprio fantasma, che avrebbe ucciso per l’appunto due persone e contro cui è in corso una vera e propria caccia all'uomo nella zona del Ferrarese.
Il 14 maggio il colpo di scena. Il TG1 manda in onda il filmato di quello che sarebbe effettivamente successo il 1 aprile in un bar di Budrio, in provincia di Bologna, dove sarebbe avvenuto il primo dei due omicidi. Visto come si sta dipanando tutta la vicenda il condizionale è d’obbligo.
Quello che si vede smonta tutto ciò che dal primo aprile viene detto a reti unificate da tutte le TV italiane. Non c’è nessun killer super addestrato in azione. Non c’è nessun Rambo in giro per l’Emilia. Si vede una persona goffa, grassoccia, bassa, ha il volto coperto; sembra un barbone ubriaco; più che una tuta mimetica, come dice la speaker, sembra vestito con cenci; ha un fucile in mano ma lo tiene come si può tenere un manico di scopa.
Le persone presenti, se ne vedono due, non mostrano paura, sembra quasi che lo conoscano. Probabilmente hanno capito che il fucile è scarico. Non ha paura il proprietario del bar che gli si avvicina indisturbato e con decisione. Gli dice qualcosa ma l’audio non si sente. Lo aggredisce con decisione e gli toglie con facilità il fucile di mano che poi usa come un randello contro l'uomo mascherato che scappa nell’altra stanza da cui a un certo punto si sente un colpo, almeno questo è quello che racconta la speaker del TG1. L'immagine si sposta in un altro ambiente. Si vede il barista rincorrere ancora l’uomo mascherato. Poi compare una donna, la si vede entrare in un’altra stanza, poi ricompare con il telefono in mano e una scopa. Parla a telefono con qualcuno. Ricompare anche l'uomo mascherato. Ha una pistola in mano. Da come la tiene non ha intenzione di usarla. Dice qualcosa alla donna, gli toglie la scopa e va via. Le uniche altre due persone che si vedono nella prima parte del video sono tranquille nonostante avessero a pochi passi una persona mascherata e con un fucile in mano. Si muovono e sembrano preoccupate solo quando il barista aggredisce l’uomo mascherato.
Probabilmente nel video c'è anche l'audio ma viene fatto sentire solo lo sparo che avrebbe ucciso il proprietario del bar. Ma il suono del colpo di pistola è perfettamente sincronizzato con la descrizione fatta dalla speaker del TG1 ed il dubbio che non sia l'audio originale è legittimo. Nel video si percepisce la presenza di un taglio o di una manipolazione. C’è qualcosa che non è chiaro. Nell’ultima scena la persona che esce dalla porta del bar vuoto sembra diversa da quella della prima inquadratura. Sicuramente il video originale è stato montato dalla redazione del TG1 che ha ovviamente anche realizzato la descrizione sonora letta da una voce femminile.
Cosa sia effettivamente successo in quella stanza dove il proprietario del bar ha inseguito l'uomo mascherato non è dato sapere. Il video non lo fa vedere. Ma se quelle sono le immagini effettive di ciò che è successo a Budrio, l’unica persona “pericolosa” presente in quel bar il primo aprile era il proprietario del bar, non certo l'uomo mascherato che mostra di essere un poveraccio e non certo il killer spietato che ci è stato descritto da quasi due mesi a questa parte.
È l'uomo mascherato ad essere aggredito dal proprietario del bar a fronte di un fucile evidentemente scarico. Per come si è svolta la scena, ad un certo punto il proprietario del bar ha avuto le canne del fucile puntate in piena pancia. Se l'uomo mascherato fosse stato il killer spietato che ci hanno descritto per quasi due mesi non si sarebbe fatto disarmare così facilmente. E se il fucile fosse stato carico, non avrebbe esitato a fare fuoco. Ma evidentemente non lo era anche perché non si può usare un fucile carico come una clava, come ha fatto il barista, se esso è carico. Ci si potrebbe ammazzare da soli. Non si vede, del resto, alcun colpo esplodere dal fucile. Reazione dunque spropositata, quella del barista, e gravida di pericolose conseguenze.
Nonostante le immagini dicano che l’unica azione violenta che si vede è stata perpetrata dal proprietario del bar nei confronti dell’uomo mascherato, il TG1 titola ancora parlando di “rapina” e di “fuga del killer” che continua. Continuano a dire che il video “fa vedere come sia stato ammazzato il barista di Budrio” ma nel video non viene ripreso alcun omicidio. Parlano d’altro e non di quello che c’è nel video. Devono comunque giustificare la campagna terroristica in corso da due mesi su tutte le TV. Dovrebbero tacere e chiedere scusa ma invece usano quel video che li sbugiarda per continuare a mestare nel torbido. Lo spettacolo deve continuare anche a dispetto della realtà. E trasmettono interviste a cittadini per strada che dichiarano di essere terrorizzati a prescindere dalla dinamica dei fatti veri. La vita reale diventa una fiction e viceversa.
La cosa più sconcertante della vicenda è che tale filmato sarebbe stato noto alle forze dell'ordine fin da subito. Come hanno fatto, sulla base di tale video, a dare la caccia ad un killer inesistente mobilitando, stando alle cronache, svariate centinaia di personale delle forze dell’ordine e dell’esercito oltre a ingenti mezzi? Perché hanno accreditato l’esistenza di un super killer che il video sbugiarda? L’uomo mascherato del video tutto è tranne che un Rambo. Ladro, ubriacone, poveraccio, chiamatelo come volete ma non un killer. Ignoto è anche il modo con il quale hanno identificato il presunto killer dandogli un nome e un volto che non collimano in nulla con quanto si vede nel filmato. L’uomo mascherato del video non ha alcuna delle caratteristiche che sono state strombazzate finora. E come hanno fatto ad attribuire, sempre allo stesso killer ignoto, anche il secondo omicidio avvenuto 7 giorni dopo? Viene da dubitare persino che l’uomo mascherato del filmato possa essere stato il responsabile della morte del barista di Budrio. Per quello che si vede la sua morte può essere stato un tragico errore frutto della sua stessa irruenza.
Quello che ci hanno fatto vedere è il filmato di cosa significa in realtà la campagna “la difesa è sempre legittima” della Lega Nord. Uno slogan che è una chiara istigazione a delinquere e che può provocare morti per errore causati dagli eccessi dovuti ad una esasperazione della realtà che impedisce di distinguere ciò che è pericoloso da ciò che non lo è. Il caso di Budrio mi sembra lampante.
“La difesa è sempre legittima” in realtà significa “l’omicidio in casa mia è sempre legittimo” a prescindere da che situazione mi trovi davanti. Che di questo si tratta lo dice apertamente il segretario della Lega Salvini il quale ha dichiarato che “a Budrio è morta la persona sbagliata”[2]. Se moriva il rapinatore tutto ok. Ma qui non deve morire proprio nessuno sol perché così vuole qualcuno per i suoi scopi politici. Vedendo il filmato, è forse questa l’idea che avrà guidato la reazione di quel barista. Ma quando si ha a che fare con le armi da fuoco si può anche morire invece che uccidere. Basta un errore o una disattenzione. E chi usa le armi lo sa. È la legge della giungla che i signori della Lega vorrebbero introdurre anche nel nostro paese, con grande tripudio dei venditori di armi.
Se l’uomo mascherato del film, che viene fatto passare per un pericoloso killer, è vivo io gli consiglio di costituirsi. Sulla base di quel filmato qualsiasi giudice applicherà a lui la legittima difesa e lo scarcererà senza indugio. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, si dice dalle mie parti.
È meglio non avere a che fare con le armi ed è meglio non tentare di farsi giustizia da se. I danni potrebbero essere devastanti come nel caso di Budrio. Quattro soldi non valgono nulla rispetto ad una vita persa. Una cosa è certo, questo filmato e questa vicenda certificano inequivocabilmente che i mass-media mistificano la realtà.
Questo è il link del filmato del TG1:
Giovanni Sarubbi
NOTE
1Provate a scrivere in un motore di ricerca su internet la frase “Igor il serbo”, troverete circa 36.800 risultati
2Vedi articolo news24tg.com



Martedì 16 Maggio,2017 Ore: 13:04
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info