- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (362) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org "Progresso tecnologico, regresso pedagogico".,di Mario Mariotti

Editoriale
"Progresso tecnologico, regresso pedagogico".

di Mario Mariotti

Tanti anni fa io scrissi un libro: "E tu vuoi crescere?" che formalizzava lo spirito del mio impegno educativo. Da bambini noi viviamo il "tutti per noi"; da adulti dovremmo vivere il "noi per gli altri". L'educazione dovrebbe produrre questo passaggio, altrimenti anche a novant'anni noi restiamo dei bambini. La chiave di volta del processo era la solidarietà nella continuità coi viventi in difficoltà e con gli ultimi della favela del Sud. Questa pedagogia collimava con la visione laica del significato del mondo di Einstein: noi riceviamo dalle precedenti generazioni tanti doni, che sono costati fatica, impegno ed anche sangue. Il nostro compito è quello di arricchire i doni che abbiamo ricevuto e di consegnarli alle generazioni che verranno.
Questa pedagogia avrebbe dovuto ispirare tutte quante le agenzie educative: famiglia, scuola, sindacato, politica, religione ed informazione. Il tutto avrebbe dovuto avere come frutto una soggettività strutturalmente solidale: un modo di vivere e di scegliere che permettesse la fruizione generalizzata del necessario e della gioia da parte di tutti i viventi. Questo il "dover essere" secondo il mio impegno di educatore. Quale, oggi, la realtà?
Nel quadro di uno sviluppo tecnologico esponenziale spropositato si presenta un fallimento completo della precedente pedagogia, dato che noi, oggi, stiamo sciupando i doni delle precedenti generazioni, comprese le conquiste dello Stato sociale, e stiamo consegnando alle future generazioni un caos esso pure esponenziale, con differenze blasfeme fra i primi e gli ultimi ed anche con il rischio di collasso ecologico del nostro stesso pianeta.
Mentre c'è uno sviluppo enorme della scienza e della tecnologia in generale, la pedagogia, la scienza dell'educazione, che dovrebbe spiegare alle nuove generazioni il perché sono venute al mondo, il perché del dono della vita, il dover crescere per porsi a servizio della vita: si vede togliere l'ossigeno da quel cancro della cultura dominante che insegna che noi siamo al mondo solo per arricchire, per godere, per avere successo, visibilità e potere, scopo che può essere sintetizzato dall'enunciato del "beati i ricchi", che si sta globalizzando a tutte le latitudini e longitudini, assieme al pensiero unico del neoliberismo capitalista.
Il principale, strumento di proliferazione della metastasi è stata ed è l'informazione, in primis la TV, che nasconde e bestemmia sistematicamente la verità condizionando negativamente tutte le altre agenzie educative; che è responsabile dell'affossamento di una pedagogia liberatrice; che è riuscita a trasformare il cittadino-lavoratore nel bipede consumatore mai sedato, e con la razionalità e la logica in cassa-integrazione.
Il problema dei problemi è infatti quello pedagogico, quello della formazione della persona, la quale sta alla base del negativo o del positivo sia soggettivi che strutturali, ed è esposta, oggi più che mai, ad una specie di mutamento antropologico.
L'omelia perpetua del beati i ricchi, l'eccesso di input che uno riceve, il ritmo esasperato della vita che non lascia più il tempo di pensare, di riflettere, la religione stessa trasformata in psicoterapia consolatoria, portano il bipede umano all'accettazione acritica del pensiero unico invaso dai dogmi del mercato e della competizione.
Noi diamo alle nuove generazioni una caterva di strumenti tecnologici sempre più sofisticati ed invasivi, ma dimentichiamo di spiegare il motivo per cui noi siamo al mondo, probabilmente perché il motivo lo abbiamo dimenticato noi stessi, ed è impossibile trasmettere ciò che si è dimenticato. Abbiamo degli strumenti di comunicazione che racchiudono una intelligenza, una razionalità, delle potenzialità quasi miracolose; la qualità culturale delle persone che li hanno a disposizione, è sempre più squallida ed appartenente alla categoria delle teste di quei cavoli che hanno visto emigrare alcune lettere ed immigrare due zeta al loro posto.
In pedagogia non solo non avanziamo, ma stiamo regredendo, e mentre ci preoccupiamo sempre di più dell'inquinamento ambientale, ci preoccupiamo sempre di meno di quello psichico, riempiendo i microprocessori delle nuove generazioni di un liquame culturale che soffoca sia la consapevolezza della nostra relazione col tutto e con tutti, sia il sentimento della compassione, che dovrebbe spingerci a lavorare per la fraternità, l'egualitarismo, la condivisione, la fruizione generalizzata del necessario e della gioia.
Il problema della trasmissione dei Valori, della necessità del passaggio dalla visione magica ed alienante della religione a quella laica e razionale del messaggio di Einstein, il quale corrisponde perfettamente a quello del laico Gesù, che definisce sé stesso come figlio dell'Uomo, perché è solo l'uomo che gli può dare vita come operaio del cantiere del Regno; sarebbe di un'urgenza estrema, mentre di fatto è il più trascurato se non addirittura ignorato.
Il frutto di questa nostra alienazione lo stiamo già pagando anche noi stessi, ma lo pagheranno ancora di più le nuove generazioni, private di memoria storica e destinate a ripetere gli errori che hanno trasformato il nostro mondo in quell'inferno di cui stiamo facendo esperienza, e che è destinato ad una crescita irreversibile se non ci decideremo, finalmente, ad aprire gli occhi.



Venerdì 22 Aprile,2016 Ore: 21:01
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info