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www.ildialogo.org Per la pace la preghiera dei fatti!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Per la pace la preghiera dei fatti!

di Giovanni Sarubbi

Si tiene oggi in Vaticano la preghiera per la pace in medio oriente promossa da Papa Francesco. Saranno insieme a lui il presidente Israeliano Shimon Perez e quello palestinese Abu Mazen. Parteciperanno anche il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e Munib A. Younan, presidente della Federazione luterana mondiale.
Dal nostro punto di vista tutte le iniziative che mirano alla pace sono le benvenute. Siamo in una guerra mondiale perenne da cui occorre uscire al più presto e ci auguriamo che i partecipanti all'incontro odierno in Vaticano diano una svolta decisa verso la pace non solo ai loro reciproci rapporti ma anche alla loro azione nei confronti dell'intera umanità.
Fra le scritture che Cristiani ed Ebrei condividono c'è il libro di Isaia che già dalle prime pagine dice con chiarezza cosa gli uomini devono fare. Non servono invocazioni, preghiere, feste, noviluni, sacrifici al Dio che sta nell'alto dei cieli che ne ha piene le tasche di tali lamenti. Servono azioni concrete. Scrive ISAIA:
 
15Quando stendete le mani,
io distolgo gli occhi da voi.
Anche se moltiplicaste le preghiere,
io non ascolterei:
le vostre mani grondano sangue.
16Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
17imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l'oppresso,
rendete giustizia all'orfano,
difendete la causa della vedova". (Isaia 1,15-17)
 
Le guerre le fanno gli uomini, il Dio della metafisica che tutto può non c'entra nulla.
L'invenzione e la costruzione di armamenti sempre più potenti e sofisticate la fanno gli uomini e non il Dio della metafisica che tutto sa e tutto potrebbe.
Uccidere altri esseri umani, distruggere case, scuole, ospedali, boschi e altri esseri viventi, lo fanno gli uomini in armi e non il Dio della metafisica che tutto può creare e tutto può distruggere.
Occorre allora che alla “preghiera” intesa come invocazione al Dio della metafisica per un suo intervento nelle faccende umane, venga sostituita la “preghiera” intesa come affermazione da parte dell'umanità della propria volontà di fare pace, di disarmare e di trasformare «le spade in vomeri, le lance in falci» , come dice sempre il profeta ISAIA che indica anche la via da seguire: «un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell'arte della guerra».(Isaia 2,4)
Non ci sono richieste da fare a Dio, ci sono impegni da prendere rispetto ai propri popoli e all'intera umanità.
Chi vuole la pace ha il dovere di chiudere tutte le industrie di armamenti.
Chi vuole la pace ha il dovere di sciogliere tutti gli eserciti.
Chi vuole la pace ha il dovere di togliere qualsiasi alibi religioso alle guerre e al mestiere delle armi che sono cose obbrobriose e ripugnanti.
Chi vuole la pace non può mai più benedire armi ed eserciti ed ha il dovere di dire che uccidere è sempre peccato ed è sempre riprovevole in ogni luogo ed in ogni tempo.
Chi vuole la pace ha il dovere di bandire la parola guerra da ogni tipo di comunicazione che non riguardi strettamente ciò che la parola guerra significa ciò distruzione e morte, mentre oggi questa parola viene usata per descrivere qualsiasi contrasto fra gruppi o persone diverse, segno questo che la cultura della guerra inonda qualsiasi ambito della vita sociale.
Chi vuole la pace ha il dovere di discutere con calma e da fratelli di tutte le controversie che possono sorgere fra le persone o le diverse nazioni e popoli della terra.
Chi vuole la pace deve bandire la guerra dal proprio orizzonte di vita in modo assoluto e definitivo sul piano personale, sociale e nei rapporti fra le nazioni e i popoli della Terra.
Ecco, dall'incontro di preghiera di Roma ci aspettiamo non la preghiera delle parole ma la preghiera dei fatti. Tutto il resto non serve e non ci sarà alcun Dio che fermerà la mano omicida dell'uomo che uccide il proprio simile o la Terra su cui viviamo, per quanto lo possiamo invocare. Egli è sordo alle nostre invocazioni inutili, lo scrivono le scritture ritenute sacre da cristiani ed ebrei a cui evidentemente essi stessi non credono ma che da tremila anni essi ripetono.
Al Dio della metafisica occorre sostituire il dio dell'umanità compassionevole e misericordioso che non vuole guerre ma vita piena per tutte e tutti.
Giovanni Sarubbi



Domenica 08 Giugno,2014 Ore: 09:26
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
moreno ceron vicenza 09/6/2014 22.41
Titolo:
Ciao,
Grazie per la riflessione, la pace nei fatti.
Moreno
Autore Città Giorno Ora
Carla Lavarino Parabiago MI 10/6/2014 15.47
Titolo: La pace non deve essere solo un miraggio

Condivido quanto espresso dall'amico (posso permettermi di annoverala fra gli amici?) Giovanni Sarubbi, del quale ho anche visto la partecipazone alla marcia per la pace di San Giovanni in Fiore. Condivido non solo perchè quanto espresso collima con i miei sentimenti, che sono anche quanto dichiarato e sostenuto a più riprese da EMERGENCY, un'organizzazione della quale faccio parte come volontaria e a favore della quale vado anche a parlare nelle scuole di ogni ordine e grado, avendo come oggetto proprio i temi dei  diritti umani, della pace e dell'uguaglianza. Peccato che la nostra società spesso faccia sì che i giovani, i quali nell'età scolare per lo più condividono certi valori, crescendo si discostino da essi.

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