- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (1)
Visite totali: (540) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Dio è morto, ... ma per tre giorni,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Dio è morto, ... ma per tre giorni

di Giovanni Sarubbi

Obama piazzista di cannoni. Questa è la realtà che in questi giorni abbiamo toccato con mano durante la visita del presidente degli stati Uniti nel nostro paese. Gli storici sanno che non si tratta di una novità. E' una cosa che avviene sistematicamente quando chi governa non rappresenta gli interessi del bene comune ma quelli di una sola classe dominante. E' così in tutti gli stati del mondo dove domina il sistema sociale capitalistico, dove la parola democrazia è una pura finzione perchè chi detiene il potere economico è anche l'effettivo proprietario del parlamento e delle istituzioni statali.
Quando i capi di stato si incontrano parlano di affari, sponsorizzano questa o quella impresa, si battono per imporre una visione economica che favorisca una ben determinata impresa del proprio paese. Si fanno la guerra sul piano economico, usano le proprie posizioni di forza per imporre determinate scelte alle nazioni più deboli. Ha fatto così Obama con gli F35, ma fa lo stesso la Merkel o Sarkosy o Hollande o anche lo stesso nostro presidente del consiglio (recentemente Letta è andato nei paesi arabi riportando a casa commesse per 500milioni di euro). Trattati su susseguono a trattati. Oggi ce ne sono diversi in via di definizione fra cui il TPP (Trans-Pacific Partnership) , di cui parla Gianni Mula nel suo articolo di oggi, o l'accordo di Partenariato Transatlantico con gli Stati Uniti, che dovrebbe ridisegnare completamente i rapporti tra Europa e USA, o gli EPA (vedi appello sul nostro sito). Chi ne sa nulla? Di cosa si occupano i mass media? Ci informano a ripetizione delle stupidaggini, delle chiacchiere vuote di Renzi, di Obama che paragona il Colosseo ad un campo di Baseball ma niente sulle scelte che si stanno facendo nelle segrete stanze del potere.
E chi pensa al bene comune? Chi pensa ai problemi dell'umanità nel suo complesso, ai tre miliardi di poveri ridotti alla fame, all'inquinamento globale? Da quello che ci raccontano i mass media nessuno lo fa.
Oramai la guerra è la musica di sottofondo che avvolge tutte le relazioni tra gli stati e i rapporti economici. La vendita di armamenti è arrivata a cifre spaventose aumentando di anno in anno (vedi i dati del SIPRI). La guerra c'è, è un dato di fatto e non bisogna aspettare la mitica “terza guerra mondiale”. Essa è iniziata apertamente, lo ripetiamo da tempo, l'11 settembre del 2001, ma in realtà prosegue ininterrottamente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto del 1945. E oggi è arrivata ad un livello globale mai raggiunto prima.
Il capitalismo è uno stato di guerra perenne.
Al di la dei sorrisi, dello scambio dei doni, cosa si sono detti Papa Francesco e Obama?
Sembra che abbiano parlato di temi etici, i soliti argomenti che non cambiano di una virgola la realtà economica-sociale del mondo e che non mettono fine allo stato di guerra permanente nel quale viviamo. Ma forse hanno parlato anche di America del Sud, dove gli USA stanno cercando di rimettere piede in modo brutale, come dimostra ciò che sta accadendo in Venezuela. Ed è di queste ora la notizia che il presidente del Venezuela Madura ha accettato la mediazione del Vaticano. Per fare che cosa? Vedremo nei prossimi mesi il dispiegarsi di una strategia in America del Sud simile a quella che portò alla caduta di tutti i regimi dell'Europa dell'Est, l'allora “socialismo reale”, dopo le elezioni di un Papa polacco? Non ci vorrà molto per saperlo.
La crisi del capitalismo porta con se anche la crisi delle religioni a cui esso è legato o che ad esso si sono legati. Ed è anche per tale motivo che il cristianesimo, in quanto religione fortemente legata al capitalismo, è oggi profondamente in crisi, una crisi epocale e sistemica. E di questo aspetto poco si discute. La discussione è incentrata soprattutto sui temi teologici, sulla metafisica e non sull'umanità, di quella umanità che costituì il proemio della «Gaudium et spes» (vedi qui), uno dei documenti del Concilio Vaticano II. Ne è dimostrazione l'appello alla "conversione" lanciato da Papa Francesco ai mafiosi durante l'incontro da lui avuto con le vittime della mafia. Nessuno ha spiegato a Papa Francesco che i mafiosi sono già tutti cattolici e se ciò è possibile la chiesa da lui "presieduta nella carità", come egli ama dire, ha ben più di qualche mea culpa da recitare.
Non sappiamo ovviamente come andrà a finire. Tentiamo di scrivere la nostra storia comune insieme a tanti altri che come noi si oppongono a questo sistema ingiusto di cose.
Una vecchia canzone della mia generazione cantava che “Dio è Morto... Ma per tre giorni e poi risorge in ciò che noi crediamo, vogliamo, faremo (Guccini)”. Di quella canzone ora ci resta solo il ricordo e la speranza che una nuova generazione possa di nuovo credere, volere, fare un mondo migliore.
Giovanni Sarubbi


Domenica 30 Marzo,2014 Ore: 13:16
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Giovanni Dotti VARESE 03/4/2014 14.48
Titolo:

Profonde e condivisibili le considerazioni del dott. Sarubbi, ma non vedo alcuna possibilità di uscirne a meno di una ..... rivoluzione. Intanto continuiamo a soffrire in silenzio, al massimo esprimendo il nostro dissenso, e accontentandoci di quelle riforme (piccole o grandi che siano) che il nuovo Governo, costituito in gran parte da giovani non compromessi con le improvvide scelte del passato, cerca tra mille difficoltà di portare avanti. Meglio senz'altro di niente, piuttosto che continuare sulla strada dell'immobilismo dei governi precedenti. Non vi pare?

Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (1) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info