- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (258) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Basta,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Basta

di Giovanni Sarubbi

Domenica 31 ottobre sono stato a Roma all'incontro internazionale delle vittime dei preti pedofili organizzata da Survivors Voice Europa. Ho potuto toccare con mano la sofferenza di quanti sono stati abusati dai preti pedofili della chiesa cattolica. Ho ascoltato le loro storie. Particolarmente commoventi quelle degli ex allievi dell'istituto Provolo per sordomuti di Verona che erano in tanti. Uno di loro aveva un cartello appeso al collo dove diceva di essere stato abusato da 16 preti, da cinque religiosi laici e da un vescovo. Un altro raccontava delle violenze fisiche subite per i motivi più futili. In tanti hanno affermato che la loro storia era nota da tempo. Molti di quelli che erano tenuti a controllare sapevano e tacevano e continuavano a pagare fior di miliardi per tenere su un istituto che doveva aiutare i sordomuti. E' uno schema tipico della nostra società intrisa di perbenismo esteriore da un lato e di complicità con le cose più turpi dall'altro.

La richiesta di giustizia era forte in tutte le vittime ma non l'hanno ottenuta. Roma li ha accolti nella più completa indifferenza. Pochissimi i romani che hanno seguito l'iniziativa.

Non così invece gli organi di polizia che sono stati presenti in massa quasi si trattasse di tenere a bada dei pericolosi criminali. Già nel corso della mattinata la polizia era presente davanti alla sede del Partito Radicale in via di Torre Argentina, dove si è svolta la prima parte della giornata, con lo scambio di esperienze fra le vittime italiane e quelle provenienti dall'estero da 12 paesi diversi. Quando poi le vittime dei preti pedofili si sono sposati a Castel Sant'Angelo all'inizio di Via Della Conciliazione, cioè di fronte a piazza San Pietro ma in territorio italiano, questi hanno scoperto la massiccia presenza di forze dell'ordine, con ben 4 cellulari della polizia e dei carabiniei, con auto della guardia di finanza e dei vigili urbani ed uno stuolo di funzionari della DIGOS, alcuni dei quali si sono poi infiltrati fra i manifestanti, che esibivano una maglietta bianca con su scritto “Basta” in varie lingue, per sapere da dove venivano e cosa li avesse spinti li.

E c'erano poi i mezzi di comunicazione, la Rai innanzitutto ma anche uno stuolo di altre TV locali e nazionali e giornalisti di quasi tutte le testate italiane e straniere. Molte le interviste rilasciate dagli organizzatori della iniziativa. Molti i passanti che hanno chiesto di cosa si trattasse e molti quelli che si sono fermati quando hanno saputo chi erano i manifestanti e cosa volevano.

E non è mancata neppure una sorte di provocazione da parte del Vaticano nella persone di padre Lombardi, portavoce ufficiale del Vaticano, che si è presentato fra i manifestanti, facendo sorgere una sorta di parapiglia causato dai giornalisti presenti, alcuni dei quali hanno poi parlato di contestazione del rappresentante Vaticano da parte dei manifestanti. Quella di Lombardi è stato in realtà un modo per occupare la scena, per consentire ai TG della sera di poter dire che la Chiesa Cattolica è disponibile all'incontro con le vittime dei preti pedofili.

La realtà è stata ben diversa. Alle vittime dei preti pedofili è stato impedito di poter andare verso Piazza San Pietro portando una candela accesa in mano per deporre nella piazza una pietra in ricordo di tutte le vittime dei preti pedofili. Chi è riuscito ad eludere il cordone di polizia e carabinieri è stato identificato, alla faccia dell'accoglienza e del dialogo.

Chi ha vissuto la tragica esperienza dell'abuso sessuale da parte di un prete sa bene che si tratta di una piaga a cui la chiesa cattolica non potrà mai porre rimedio, trattandosi di qualcosa legato strettamente allo status di persona privilegiata di cui godono i preti. Uno status che assegna ai preti un potere immenso all'interno della comunità senza alcun contrappeso, senza alcuna possibilità di controllo o di indirizzo da parte della comunità. E la dove c'è un potere assoluto li c'è la possibilità dell'abuso di cui l'abuso sessuale è solo uno dei tanti possibili abusi, certo il più odioso quando esso viene perpetrato nei confronti di bambini. Basti pensare, mi diceva una vittima, che mentre per tutta una serie di peccati la Chiesa Cattolica prevede la scomunica Latae Sententia (cioè per il solo fatto di aver commesso quel peccato, come ad esempio divorziare), per la pedofilia dei preti questa automaticità non solo non esiste ma non è neppure prevista. Il massimo della pena è la riduzione allo stato laicale, che però nella dottrina cattolica non toglie al prete la possibilità di esercitare validamente la somministrazione di sacramenti.

Siamo dunque lontani dalla risoluzione del problema della pedofilia dei preti. Domenica 31 ne abbiamo avuto nuovamente conferma dall'atteggiamento di chiusura dello Stato Città del Vaticano che, quando gli fa comodo, si presenta come forza morale e spirituale, ma quando qualcuno lo vuole contestare si presenta con le caratteristiche di stato autoritario, retto da un monarca assoluto e intollerante a qualsiasi contestazione e confronto con quello che i documenti del Concilio Vaticano II chiama “popolo di Dio”. Il Papa e i suoi funzionari sono ben superiori al “popolo di Dio” ed in definitiva a Dio stesso. Questa l'amara constatazione di una giornata passata a Roma fra chi ha subito sulla propria pelle le violenze di una struttura basata sull'abuso di un potere sacro che nessun Dio gli ha mai assegnato. E non sono mancati le grida di qualche giovane che di fronte alle vittime della pedofilia clericale non ha esitato a gridare “viva il Papa” in risposta ai cartelli che ne chiedevano la messa in stato di accusa per la sua protezione dei preti pedofili quando era capo della Congregazione per la dottrina della fede. Auguriamo a questi giovani di non vivere mai l'esperienza vissuta da chi ha manifestato a Roma esternando il proprio dolore e chiedendo giustizia ponendo fine a qualsiasi potere oppressivo. Con gli organizzatori anche noi diciamo “Basta”.

Giovanni Sarubbi
 

Per altre notizie sull'incontro vedi la sezione La questione dei Preti Pedofili



Marted́ 02 Novembre,2010 Ore: 17:07
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info