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www.ildialogo.org BILANCIO DI FINE D’ANNO. CHE DELUSIONE LA POLITICA!,di Nino Lanzetta

Editoriale
BILANCIO DI FINE D’ANNO. CHE DELUSIONE LA POLITICA!

di Nino Lanzetta

Nel mese di dicembre si fanno i bilanci e quello di questo anno, che ci sta lasciando senza rimpianti, si chiude in profondo rosso. Raccontiamolo brevemente per capire cosa è successo e come si presenta l’anno che sta per venire.
Renzi, che ha sfrattato Letta “stai sereno” perché – a suo dire - troppo lento per la soluzione dei gravi problemi dell’Italia che avrebbero, invece, dovuto avere un’accelerazione ed un cronoprogramma di trasformazione dei cento giorni, come disse, non ha prodotto finora nessun mutamento apprezzabile. Di giorni ne sono passati trecento, e nessuno dei cambiamenti annunciati è stato realizzato, salvo il Jobs Act, che non rientrava nei provvedimenti proclamati nella prima ora, e non crea nessun posto di lavoro – a detta dei tecnici- ma riduce diritti e il programma dei cento giorni è stato portato a mille!
Renzi – che ha governato, finora, gli stessi mesi di Letta- è riuscito a fare peggio. Il rapporto debito/ pil (prodotto interno lordo), che con Letta era al 129%, con Renzi è aumentato al 132,8%. Il debito pubblico è cresciuto dai 2134 miliardi di euro ai 2157 miliardi (secondo fonti della Banca d’Italia), e la disoccupazione ha continuato la sua corsa al rialzo: era al 12,9 con Letta ed ora è al 13,2% e i disoccupati da 3.124.000 sono arrivati a 3.410.000. La produzione industriale, che all’inizio dell’anno era cresciuta dell’1% è tornata allo 0%. Anche dal punto di vista della produzione legislativa il governo Renzi è riuscito a fare peggio dei quello di Letta. Ha presentato 119 disegni di legge contro i 144 del suo predecessore ed è riuscito a portarne a conclusione solo 22 rispetto ai 52 di Letta. Ha fatto, invece un più ampio ricorso alla richiesta di fiducia: 32 volte, rispetto alle 13 di Letta.
Le riforme proposte, insufficienti e pasticciate, sono ancora al palo e per la loro approvazione si prevede battaglia in Parlamento. La ventilata riforma del Senato, con la sbandierata abolizione del bicameralismo perfetto, a parere di illustri e non condizionati costituzionalisti, è un salto nel buio. L’elezione spartitoria dei senatori da parte dei consiglieri regionali e dei sindaci, (espropriando i cittadini del diritto costituzionale di eleggere i propri rappresentanti) è il tentativo di dare maggior potere alla Camera dei deputati ed al Presidente del Consiglio e fa venire meno l’equilibrio dei poteri teorizzato dal Montesquieu e sancito dalla nostra Costituzione. La riforma elettorale risponde anch’essa a motivazioni particolari e contingenti e perpetua, in gran parte, l’abuso della nomina dei parlamentari da parte dei segretari dei partiti. E non a caso Renzi, oltre che Premier, è anche segretario del Partito democratico.
Il resto è propaganda. Renzi è su tutte le televisioni ed in qualsiasi ora della giornata. La sua “annuncite” è una vera e propria malattia. I cittadini non ne possono più di programmi televisivi che, a getto continuo, ci ammanniscono parole, parole, parole che escono dalle bocche dei soliti e noiosi personaggi che sono di casa più nei talk show che nelle camere del parlamento. Non resta che cambiare canale e vedersi un buon film o un documentario, quando non ci sono la Gabanelli e Iacona.
E veniamo ai personaggi dell’anno, cominciando dal Presidente della Repubblica, supplicato ad accettare la rielezione dai partiti che- in un raptus di dissoluzione - complice anche Renzi che boicottava le scelte del suo partito -mentre ora invoca lealtà- non riuscivano ad eleggere un successore, e che è in procinto di lasciare l’incarico a gennaio. E’ stato un buon Presidente: per molti ottimo, per alcuni di parte. Ha tenuto fermo il volante in un percorso molto accidentato ed in tempi di gravissima crisi economica e morale, in anni nei quali la politica è arrivata a zero, finendo, negli ultimi mesi, per esserne coinvolto e vedere calata, nei sondaggi, la sua popolarità. Ma anche lui ha commesso degli errori come quando, nel 2010, concesse a Berlusconi 15 giorni per la discussione sulla sfiducia richiesta da Fini, che gli permisero di acquisire i voti di Scilipoti, Calearo e Cesario e di rimanere a galla per soli tre voti. O nell’invenzione dei governi delle larghe intese prima con Monti (gradito all’Europa, invece di sciogliere le Camere e andare al voto e successivamente con Letta), negando a Bersani di andare in Parlamento e, in caso di sfiducia, tornare alle urne, con una nuova legge elettorale, magari ripristinando il Mattarellum.
Che dire ancora di Matteo Renzi, sicuramente personaggio dell’anno? E’ indubbiamente un talento politico, cinico e spregiudicato, e sa usare i media come pochi! E’ sufficiente? Quanto ad affabulazione e presenza televisiva ha soverchiato perfino Berlusconi! E’ un cinico arrivista che, in nome del fare è riuscito a dividere il Paese che avrebbe bisogno, invece, della massima coesione e solidarietà sociale. Si è inventato nemici contro cui combattere, uno la settimana: la CGIL della Camusso e di Landini, la burocrazia (quella autonoma, perché la sua se l’è portata da Firenze!), la Merkel, la dirigenza del PD, che ha rottamato, e tutti coloro che non “lo lasciano fare” perché lui –dice- ci mette la faccia, trascurando che oltre la metà degli italiani ci sta mettendo ben altro. Si è attorniato di collaboratori e di consulenti di palese mediocrità, che lo assecondano per convenienza o perché ritengono, o fingono di ritenere, la presentazione dell’ultima spiaggia come il motore della soluzione dei problemi. Infine è riuscito a rilegittimare Berlusconi, che era finito ai servizi sociali e molti suoi sodali agli arresti o impelagati di processi, dopo aver messo in piedi, o aiutato a crescere il più sofisticato sistema corruttivo al centro e in periferia con gli scandali, le ruberie e la corruzione che è sotto gli occhi di tutti.
Che dire degli altri? Grillo ha fatto eleggere un gran numero di parlamentari, ma ha dimostrato che il suo movimento non aiuta a risolvere i problemi del Paese ed ha perso un’occasione d’oro non permettendo a Bersani il governo di cambiamento che proponeva. Ha cominciato la fase discendente e la diaspora dei suoi parlamentari lo dimostra.
Il nuovo astro nascente della politica razzista e alla La Pen, l’altro Matteo, Salvini, è quanto di peggio possa offrire la politica che si vorrebbe rinnovata nelle giovani generazioni. Sta facendo il pieno dei voti con un becero qualunquismo e si accinge a sbarcare a Napoli, anche se, appena qualche anno fa, accusava i napoletani di puzzare tanto che al loro apparire, scappavano perfino i cani. Il paradosso è che molti meridionali lo voteranno, vedendolo come un nuovo Masaniello capace di titillare gli istinti più primordiali.
Infine una parola sugli sconfitti: Bersani, Letta e la sinistra dem. La coerenza e l’onestà in politica non pagano; il maldestro linguaggio mediatico aggrava i meriti; le capacità non servono! Che delusione la politica!
Ai lettori l’augurio di un sereno 2015, con la speranza di trovare la pace con se stessi, sperando che la sorte ci sia benigna, come augurava il passeggere al venditore di almanacchi di leopardiana memoria. Nessuno vorrebbe la vita di prima, con il suo bene e il suo male “ quella vita che è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura”. La vita che ci destinerà il Caso! Che ci sia benigno! Buon anno a tutti!
Nino Lanzetta



Mercoledì 31 Dicembre,2014 Ore: 17:08
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Bruno Antonio Prof.Bellerate Rocca di Papa (RM) 06/1/2015 19.08
Titolo:Est modus in rebus!
Cari Lanzetta e... commentatrice di Venezia: non accetto che il senso critico sia usato verso gli avversari e del tutto dimenticato nei propri confronti. A parte il "Caso", che Lanzetta si e ci augura più favorevole, i due interventi sono palesemente di parte: dei due mi sorprende soprattutto la tentata e, in parte, inaccettabile difesa del M5S: certo, onesti alcuni, molto obbedienti i più, studiosi (forse) delle leggi italiane, ma del tutto ignoranti e, si potrebbe dire, ignorati a livello internazionale. Le pare intelligente e proponibile, specie, in questo momento storico (ma i M5S sanno che è la storia?...), un referendum per uscire dall'euro?... Comunque cordiali saluti e auguri.

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