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www.ildialogo.org "Le evidenze nascoste".,di Mario Mariotti

Editoriale
"Le evidenze nascoste".

di Mario Mariotti

A mio parere ci sono delle cose così evidenti che dovrebbero diventare accessibili anche ai cercopitechi antecedenti all’homo sapiens; ma si vede che né loro né lui sono più soliti usare quella parte del cervello che ha attinenza con la razionalità ed il buonsenso. Evidentemente siamo ormai posti nel Maligno, e siamo talmente contaminati nel profondo, che la social-area del nostro cranio é ormai defunta!
Prendiamo il problema della persecuzione dei cristiani nei Paesi di religione islamica, in primis oggi l'Iraq. Tutti ormai, dovremmo sapere che, in quel tipo di cultura, la distinzione fra religione e politica é molto sfumata: i musulmani non hanno avuto la fortuna di aver vissuto l'Illuminismo, il Marxismo, il Socialismo, e la loro religione naviga ancora, per certi aspetti, nelle acque solcate dal cristianesimo del Medio Evo e della Controriforma. Politica e religione sono ancora interconnesse, per cui, per loro, Occidente e cristianesimo sono le due facce di una unica realtà. Qual’è l'ovvia conseguenza di questo modo di leggere le cose? Che la guerra d'aggressione da loro subita ad opera degli Americani, e in subordine degli Inglesi, per loro non é solo una guerra, è anche una crociata anti-is1amica, messa in opera non da dei buddisti, o confuciani o indù, ma dai cristiani dell'Occidente cristiano.
Se gli islamici iracheni ed afgani avessero occupato militarmente il Texas o la Luisiana, oppure la Scozia, massacrando il prossimo per impadronirsi del petrolio ivi contenuto, certamente i pacifici islamici di New York e di Londra non sarebbero affatto visti bene, e sicuramente qualcuno sarebbe tentato di approfittare della situazione. Loro, gli iracheni, vedono nei "bravi ragazzi" made in USA dei nazi-cristiani che li torturano (Abu-Graib) e li massacrano, mentre noi, e soprattutto il primo che dalla finestra dei palazzi apostolici dovrebbe parlare, ce ne rimaniamo zitti e non denunciamo la guerra d'aggressione come una enorme porcata che, col cristianesimo dovrebbe essere del tutto incompatibile.
Sono da condannare gli iracheni islamici che se la prendono con i cristiani, ma prima erano da condannare i cristiani americani ed inglesi, responsabili di una guerra che ha provocato migliaia di vittime civili, e noi non lo abbiamo fatto, ed anche oggi non lo stiamo facendo. Ed ecco, oggi, in Iraq, i frutti del nostro silenzio! Altra cosa che dovrebbe essere più che evidente, e che, invece, é ignorata alla quasi totalità del genere umano: l'interconnessione strutturale fra il nostro sistema capitalista, che si é globalizzato ormai a livello mondiale, ed il fenomeno mafioso, che si é globalizzato allo stesso modo.
Prendiamo una struttura economico-politico-culturale che fa in modo che i ricchi diventino sempre pin ricchi e i poveri sempre più poveri. I primi dispongono di capitali enormi, di montagne di sterco del demonio, e i secondi si ritrovano anche ad essere disoccupati, ad avere famiglia e a non avere i soldi per arrivare alla fine del mese, o per pagare l'affitto, o per le medicine e via di seguito. C'é qualcuno che, in buona fede, possa affermare che quando un povero é anche disperato, non sia ricattabile da chi può risolvere i suoi problemi in cambio di qualche servizio fuori dalla legalità, anche violento? Se, nella competizione fra i ricchi per diventare sempre più ricchi, c'é uno cui da fastidio un concorrente, costui non riuscirà a trovare chi, dietro compenso, non gli leverà dai piedi il concorrente, spedendolo anticipatamente da s. Pietro? Il potere corruttore del denaro é enorme, e lo diventa sempre di più, sia perché il denaro da sporco diventa pulito, sia perché il povero è ricattabile, e sia perché esso trasforma il povero in un ricco mancato, che cerca in ogni modo, lecito o illecito, di diventare egli pure ricco. Tale potere é talmente enorme che riesce a comprare tutto: politici, scienziati, giudici, amministratori e perfino la Verità, e ad usarla per accrescere sé stesso, vedi S.R.Chiesa, IOR, 8 per mille ecc.
Altra cosa che nessuno dice esplicitamente, ma essa pure di una chiarezza lapalissiana, é il motivo, é il perché Berlusca ha successo e capta il consenso di molti italiani. L'idolo del denaro, l’odio delle tasse, la furbizia, il non rispetto delle regole, la paura dello straniero, l'ossequio ipocrita per i valori cristiani sostanzialmente bestemmiati a favore di mammona: queste le componenti della cultura dell'italiano medio che il "bipede" di Arcore rappresenta, e sulle quali, attraverso l'informazione televisiva da lui controllata e pilotata, ha costruito il suo consenso. L'aggregare sul negativo, sui difetti della gente, é facilissimo, si trovano poche resistenze. É la cultura televisiva, l’omelia incessante del “beati i ricchi” ad avere contaminato nel profondo la maggioranza delle persone, le quali vedono in lui quello che esse stesse vorrebbero diventare, e gli danno, attraverso il proprio consenso ed il voto, il potere di continuare la sua “preziosissima opera” di rincoglionimento del prossimo, cioè di loro stessi.
Presso costoro, se maschi, anche l'essere un puttaniere costituisce una qualità, e diventa un altro elemento che costruisce consenso. Forte di questo consenso indotto da lui stesso, la "dentiera sorridente" pensa di poter fare quello che vuole, mette il Parlamento e tutto il Paese a suo servizio, per ripararsi dai guai giudiziari che lo riguardano, spaccia le lucciole per lanterne, arriva a bestemmiare sistematicamente anche il principio logico di identità, dicendo e negando di avere detto quello che egli stesso ha detto. Come mai queste tre realtà, cosi evidenti, rimangono nascoste, ignorate dai più? É il “beati i ricchi” a renderci tutti ciechi? Purtroppo il berlusconismo é una malattia antica, recidiva, di natura culturale, che, a causa del potere mediatico del "corruttore", si é allargata ed aggravata a dismisura, in modo pericoloso, speriamo non irreversibile.
Il cristianesimo e la sinistra, che ne sarebbero stati l’antidoto, continuano a rimanere inefficaci: la seconda si é dematerializzata con la crescita del benessere economico, per cui i compagni democratici di oggi sono i democristiani di ieri; il secondo é dal tempo di Costantino che ha vinto l'allergia per l'accumulo di sesterzi, con l'eccezione di San Francesco e di pochi altri, per cui va benissimo anche il berlusconismo, finché paga la tangente facendo in modo che le casse dello IOR, della banca vaticana, rimangano belle colme. Come uscire da questa situazione che continuerà, purtroppo, a portare frutti maligni anche quando l’epopea del cavaliere, ipostatizzazione di mammona nell'Italia di oggi, sarà conclusa?
I portatori del berlusconismo non la considerano, questa cultura, una malattia, ma un rimedio che ci salva dalla barbarie comunista, dalla rapina delle tasse, dall'invasione degli stranieri, dal relativismo che attenta alla religione; e, crepato il leader, non creperanno certo con lui; ne cercheranno un altro. L'unica ed ultima speranza potrebbe essere quella che il piccolo resto delle forze sane del Paese, facendosi forte dell'impegno a concretizzare l'Art.3 della nostra Costituzione, riuscisse a reintrodurre il pluralismo nella nostra informazione, fondamentale per la democrazia, e l'etica, essa pure fondamentale, sia nella vita pubblica che in quella privata.
Dopo anni e anni di pedagogia televisiva maligna, la ricostruzione dell'etica, la formazione di cittadini onesti che pensino al bene comune, sarà un compito enormemente difficile. Ma Se continueremo a rifiutarci di vedere le realtà sottese ai tre fenomeni precedentemente riportati, il futuro sarà sempre più incerto e grigio, e l'inferno che già oggi vivono i dannati della terra, i non-garantiti, gli ultimi, i perdenti, gli invisibili, le piccole vite prima contaminate e poi buttate, travolgerà anche noi.
Dobbiamo proprio arrenderci, o rifiutarci di farle, e continuare a resistere?
Mario Mariotti


Sabato 04 Dicembre,2010 Ore: 15:51
 
 
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