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www.ildialogo.org MUSSOLINI AVEVA QUARANT’ANNI,di Mario Pancera

Kakania non finisce mai / 20
MUSSOLINI AVEVA QUARANT’ANNI

La «svolta generazionale» del secolo scorso e l’ignoranza di oggi. Il cattolico Letta ricordi che guida un Paese in crisi


di Mario Pancera

Benito Mussolini era nato nel 1883: quando, subito dopo la marcia fascista su Roma, ottenne il potere da re Vittorio Emanuele III e divenne primo ministro, era il 1922. Mussolini aveva 39 anni. «Una svolta generazionale, mai avvenuta in questo secolo», gridarono tutti gli imbecilli e i furbastri che intendevano sviare l’attenzione dai disastri del suo partito. Dai disastri e dai crimini. Un svolta storica: ci riuscirono. Nell’intruglio dei partiti, nell’incapacità dei leader politici e sindacali, con il sostegno di abbondanti capitali e con la forza comunicativa del «duce», i fascisti presero il potere e non lo lasciarono più fino alla disfatta nella guerra del 1940-45. Una svolta storica: già. Milioni di morti, per far cadere il fascismo dei quarantenni.
Forse note simili sono già apparse sui giornali; si tratta, infatti, di un breve ricordo della storia del primo Novecento, cioè poco più che l’altro ieri. Ma, per evitare che qualcuno, distratto, pensi che basti essere giovani per essere migliori di chi è meno giovane, e ritenga «storico» l’avvento di una generazione della quale non conosce la sostanza, non è inutile fare un rapido riassunto. Anzi, quasi soltanto un elenco di date e dati. Ognuno poi traccerà, per conto proprio, il parallelo con i vari Letta, Alfano, Renzi, Cancellieri, Brunetta e Grilli vari e via dicendo: cerchi le date e confronti attitudini e capacità.
Torniamo al 1922. Mussolini ha 39 anni, è primo ministro e anche ministro degli Esteri, degli Interni e della Giustizia. Quanti ancora oggi lo invidiano. Vediamo i fedelissimi, i quadrumviri della marcia su Roma. Michele Bianchi, 39 anni; Emilio De Bono, 56 anni; Italo Balbo, 26 anni; Cesare Maria De Vecchi, 38 anni. Una «squadra», come si dice oggi, o squadraccia come dicevano gli oppositori, da far invidia ai parlamentari contemporanei. Balbo ministro dell’Aeronautica; De Vecchi sottosegretario all’Amministrazione militare; De Bono, generale, senatore, comandante della Milizia fascista, poi ministro delle colonie (ma anche implicato nel delitto Matteotti); Bianchi, primo segretario del partito nazionale fascista.
Ma c’erano anche altri «quarantenni» nei dintorni: Aldo Finzi, 31 anni, sottosegretario agli Interni (la sua vita è tragica, anche lui inquisito per il delitto Matteotti); Giacomo Acerbo, 34 anni, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (ricordare: autore di una fatale legge maggioritaria ad hoc); Alberto De Stefani, 43 anni, ministro delle finanze; Giovanni Giuriati, 46 anni, ministro delle Terre liberate; Costanzo Ciano, 46 anni, sottosegretario di stato per la Marina; Giovanni Gentile, 47 anni, ministro dell’Istruzione; Roberto Farinacci, 30 anni; Achille Starace, 33 anni…
Quattro amici al bar: «Con i manganelli, le pistole, l’olio di ricino e le leggi porcata, votate anche dai cattolici, hanno governato vent’anni».
Una voce, all’improvviso: «I vecchi non valevano niente. Molti erano ladri. Anzi, sono ladri anche oggi».
Seconda voce: «E questi quarantenni qui chi sono? I prodotti di quelli lì?».
Terza voce: «Voi chi pensate che siano?».
Mario Pancera



Domenica 29 Dicembre,2013 Ore: 20:03
 
 
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