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www.ildialogo.org 2014: l’anno della ripresa,di Michele Zarrella

Otto domande, otto risposte l’otto del mese.
2014: l’anno della ripresa

Per molti quest’anno ci sarà la ripresa


di Michele Zarrella

 Il primo gennaio, convenzionalmente per la maggior parte delle Nazioni inizia un nuovo anno. Dal punto di vista astronomico la Terra ricomincia, imperterrita, una delle sue numerosissime orbite intorno al Sole. Ogni anno il mondo, imperterrito, si augura tanti buoni propositi e tante belle iniziative, ma a fine dicembre i bilanci diventano sempre più negativi e ne derivano altrettante delusioni. Cosa cambia col 2014?

Il primo gennaio è il giorno successivo al 31 dicembre. Da un punto di vista astronomico è il solito correre  della Terra intorno al Sole ed entrambi nella immensità dell’Universo. Ogni anno di belle aspettative e buoni propositi, imperterriti, ce ne auguriamo tanti. L’augurio principale è quello che venga affrontato il problema delle limitazioni alle immissioni di gas serra nell’atmosfera. Purtroppo finora ci sono solo state tante promesse altisonanti con scarsissime ripercussioni pratiche per cui le delusioni diventano sempre più grandi. I governanti, nonostante il riconoscimento scientifico che le attività umane stanno gravando sul riscaldamento globale, imperterriti, continuano a puntare sullo sfruttamento delle fonti fossili che sono altamente inquinanti. Pertanto anche il riscaldamento globale, imperterrito, continua a crescere, e l’Homo sapiens fa spallucce sui possibili cambiamenti climatici. Questi ultimi, imperterriti, ci inviano segnali sempre più forti e chiari. Se continuiamo così ben poco cambia nel 2014.

 Cosa ci dobbiamo augurare?

 Ci dobbiamo augurare che tutti gli stati, e per primi quelli che maggiormente immettono CO2 nell’atmosfera, facciano dei cronoprogrammi precisi che, entro un trentennio, riportino la concentrazione di CO2 equivalente ai livelli del 1990 o, secondo James Hansen, a 350 parti per milione. Ci dobbiamo augurare che chi parla di riscaldamento globale non venga più denigrato o indicato come un “pazzo” da isolare nell’interesse supremo delle comodità e del profitto. Ci dobbiamo augurare che la gran parte della gente si renda conto del problema che va affrontato con decisione e urgenza. Anche perché, come diceva Niccolò Machiavelli, “I problemi sono facilissimi da risolvere all’inizio quando cominciano a venire fuori, ma ci vuole un sovrano molto accorto per identificarlo al suo inizio. Successivamente, quando il problema si è sviluppato, e diventa incombente tutti sono in grado di vederlo. Ma a quel punto il problema sarà molto difficile da risolvere.” Quindi ci dobbiamo augurare di avere dei governanti molto accorti, senza però trascurare le nostre personali responsabilità.

Che consistono in …

Nel prendere coscienza che ogni nostro comportamento, anche il più piccolo, contribuisce al riscaldamento globale e che non dobbiamo dare ascolto solo a ciò che ci fa piacere: le sirene della pubblicità, del progresso (presunto) e delle comodità. Prendere coscienza significa anche capire che la nostra società è come un treno che corre su un binario di cui conosciamo la posizione attuale e quelle precedenti, e che gli scienziati ci indicano la meta. Purtroppo la direzione del prolungamento del binario viene scelta e imposta da chi ha il potere economico, editoriale, politico e religioso. Pertanto il prolungamento delle rotaie non prevede modifiche, ma solo qualche rara leggerissima curvatura. Chi deve decidere predilige sempre lo status quo e non le modifiche. Dunque meno modifiche si fanno e meglio sta chi già sta bene. Ma quel “meglio” va a scapito della stragrande maggioranza che sta sempre peggio. Nemmeno quando gli scienziati avvertono che la direzione delle rotaie va modificata chi sta al potere vuol cambiare. Cerca di smentire, di denigrare chi sta dimostrando che se non si cambia la società va incontro a dei rischi altissimi e che non ha alcun senso correre.

 Non è facile, mentre il treno corre, cambiare la direzione del binario.

Certo è cosa complessa e difficile, ma non impossibile. Per questo ci vuole la volontà e l’impegno di tutti non solo di governanti accorti, ma anche di cittadini responsabili e coscienti dei propri comportamenti, di cittadini che non delegano al leader di turno. I governanti, come dice Al Gore, sono rinnovabili. Ma lo possono fare solo degli elettori attenti.

Insomma più modifichiamo l’equilibrio della biosfera e più ci dovremo adattare ai suoi cambiamenti, che però diventano sempre più repentini ed estremi. Saprà l’Homo sapiens affrontare questa sfida?

Questa è la sfida del terzo millennio: diminuire il riscaldamento globale. L’attuale modello di società consumistica con il suo binario ben piantato a terra ci sta portando, come un treno che accelera sempre più, verso un baratro. Spingere con la pubblicità i cittadini a consumare e sprecare equivale a inquinare e inquinare inutilmente. Quando stiamo fermi nel traffico con l’auto in moto o lasciamo l’auto in moto per andare a prendere il caffè, bruciamo benzina e aumentiamo l’inquinamento. Gli economisti dicono che va bene perché così il PIL cresce. E cresce la ricchezza della nazione. Non possiamo più ragionare sui principi che il consumo ci farà più ricchi (cosa vera solo per “quei” pochi che li propugnano) e trascurare le ricadute ambientali, che procurano danni ormai divenuti insopportabili per tutti. Il danno più grave lo avranno le future generazioni, perché il treno sta accelerando e sarà sempre più difficile e complesso cambiare la direzione delle rotaie ad un treno velocissimo.

Ma non esiste la possibilità di una nuova tecnologia?

Nuove tecnologie si stanno studiando. Il problema è riuscirà l’Homo sapiens a modificare le rotaie prima che il treno deragli? Cioè arriverà prima il cambiamento climatico o il cambiamento umano? Ma quale senso ha sporcare l’atmosfera e poi affannarsi a trovare una tecnologia per pulirla? Qual è la logica di sporcare a beneficio di pochi (vedi Terra dei fuochi) e poi pulire a scapito di tutti? Non è meglio pensarci prima ed evitare di sporcare? Non si è sempre detto che prevenire è meglio che curare?

Allora a cosa dobbiamo fare più attenzione.

La cosa vera da tener sempre presente è l’ENERGIA. Ognuno di noi, con ogni sua azione, contribuisce all’inquinamento atmosferico. Quindi ognuno di noi deve metter in atto comportamenti più sobri, solidali e rispettosi dell’ambiente, improntando le proprie azioni e le proprie scelte al giusto utilizzo di energia. L’energia né si crea né si distrugge, ma si trasforma. E in ogni trasformazione, ce lo dice la fisica, aumenta il disordine, il caos: quello che i fisici chiamano entropia. Tutto ciò è inarrestabile, ma almeno cerchiamo di non accelerarne il processo.

 E come ?

Con i nostri comportamenti. Essi sono assolutamente indispensabili per indurre a catena, gli altri cambiamenti: sociali, economici, politici e morali. Se compro un elettrodomestico, per esempio una lavatrice, di classe A+, essa fa la stessa operazione utilizzando minore energia di quelle di classe B, C, ecc. Se quando compro un prodotto, scelgo quello che consuma meno, anche se queste scelte sono al momento economicamente più costose, devo essere cosciente che sarò ripagato nel tempo col risparmio di energia e col minor inquinamento, dunque con migliori ricadute ambientali. Inoltre i produttori orienteranno la loro produzione verso quegli apparecchi che il mercato più richiede. Allora i costi si abbasseranno. Più persone ne faranno acquisto e maggiore sarà la riduzione dell’inquinamento, realizzando così una spirale virtuosa.

Improntando i nostri comportamenti con la coscienza che stiamo operando per il bene dell’ambiente, dell’uomo e dell’intera società ci farà sentire parte di un tutto e felici di fare qualcosa per il bene di tutti. È questo l’augurio per questo nuovo 2014: sentirci felici di appartenere a questa umanità e di operare per il suo bene, di esserne parte, perché siamo l’umanità, come la goccia dell’oceano è l’oceano. Ebbene allora che la ripresa significhi svolta, cambiamento di direzione verso una società meno sprecona e inquinatrice che operi per il suo bene e per quello delle future generazioni.

Auguri.

Gesualdo, 8 gennaio 2014

 

Michele Zarrella

Per contatti

zarmic@gmail.com

sito web: http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html

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Mercoledì 08 Gennaio,2014 Ore: 08:36
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
elio cassano bari 13/1/2014 15.52
Titolo:MAGARI!
Magari riempissimo i telegiornali e i tanti supervacui talk show di argomenti come questo. Ma come è possibile che abbiamo perso il gusto, la voglia, di fare scuola, di proporre qualcosa di vero, di autentico, di necessario come e più del pane? Come è possibile che in TV si vedano così tante ricette su ricette, omicìdii, violenze di ogni sorta a cui col tempo ci si abitua, ci si fa la scorza, si desidera vedere dal vivo, e non si sentano parole costruttive, proposte di vita? Siamo solo un budello da riempire sino alla gola e morire strafocati, o poi andare dal dottore per denunciare i mali che conseguono alla sovralimentazione? Che Dio ci perdoni e ci faccia rinsavire prima di qualche terrible guerra. Purtroppo è solo dopo aver sperimentato il bisogno vero che si scopre la solidarietà, è dopo che sperimento sulla mia carne la sofferenza che comincio a non tollerare la sofferenza di mio fratello, sin che si sta bene ... lascia che lui si arrangi da sè. Nonostante tutto, buon anno e speriamo che qualcosa accada sul serio.

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