- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (239) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org NONU,di Michele Zarrella

NONU

di Michele Zarrella

Alcuni motivi per dire No al Nucleare


Sono contrario all’attuale tecnologia del nucleare per molte ragioni, ma ne voglio ricordare solo 5.
Prima di tutto, come si dice dalle mie parti, ma penso anche dalle vostre, la salute. In caso di incidente, che non si può escludere in nessun processo industriale, le conseguenze sono pericolosissime. Si pensi allo scoppio della centrale nucleare di Cernobil (1986). La nube radioattiva contaminò buona parte dell’Europa. 100.000 persone furono evacuate. Migliaia furono i morti. Il rapporto ufficiale redatto dall’ONU e da altre agenzie fa un bilancio di 65 morti accertati con sicurezza e altri 4000 presunti per tumori e leucemie su un arco di 80 anni, che difficilmente sarà possibile associare direttamente al disastro. Tale rapporto è contestato per difetto dalle associazioni antinucleariste. Comunque le conseguenze sulla salute di qualsiasi specie vivente sono state “pesanti”: tumori, malattie, nascite con deformazioni; alimenti come latte, frutta e verdura da buttare, terreni da decontaminare ed altre conseguenze che si pagano ancora oggi e si pagheranno per molto tempo ancora. Occorrono 240.000 anni perché il plutonio si degradi e 300 anni per lo stronzio.
Un secondo motivo è che a tutt’oggi nessuna nazione al mondo ha mai risolto il problema di dove mettere a dimora le scorie radioattive. Non esistono sulla terra luoghi veramente sicuri per tutto il lungo tempo necessario.
Il terzo motivo è il numero di anni che occorrono per costruire una centrale nucleare. I fautori dicono 5 anni. Per la centrale nucleare di Olkiluoto in Finlandia furono previsti 7 anni (2002-2009). A tutt’oggi la centrale non è entrata un funzione. È prevista la messa in funzione nel 2011: un ritardo già di due anni. Durante i lavori si sono contati 2300 errori, che tecnicamente vengono chiamati «deviazioni dagli standard di qualità» richiesti, per non far capire alla gente di che si tratta. Certo non sono tutti gravi, essi vengono suddivisi in tre categorie: minori, significativi e critici. A seconda dell’errore bisogna aggiustare, modificare, cambiare.
Quarto. E veniamo ai costi. Generalmente gli alti costi preventivati non vengono rispettati, come capita in ogni ‘buon’ progetto pubblico: quasi sempre si raddoppiano. Il terzo reattore di Olkiluoto doveva costare 2,5 miliardi di euro. Oggi si calcola che il costo complessivo sarà di 5 miliardi di euro. Ma nessuno mette in conto che in caso di incidente andrebbero inclusi i costi di decontaminazione, di stoccaggio  e quelli incalcolabili di malattie, tumori e morti.
Concludo con un ragionamento di tipo finanziario. Gli investitori non comprano azioni di aziende che puntano sul nucleare. Le centrali nucleari vengono sempre realizzate con sovvenzioni, con le tasse che pagano i cittadini. Costruirne una centrale nucleare non è economicamente conveniente, ma se pagano i cittadini …e il governo è d’accordo, … si può fare.
Gesualdo, 11/05/2009
Michele Zarrella


Marted́ 12 Maggio,2009 Ore: 11:02
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Ambiente

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info