A Durban (Sudafrica) sono iniziati i lavori della diciassettesima conferenza (COP 17) dell’ONU sui cambiamenti climatici. Dieci giorni di lavori in cui i rappresentanti di tutti i paesi del mondo dovranno stabilire le strategie per mitigare e possibilmente invertire il fenomeno del riscaldamento globale. La situazione va sempre più peggiorando dopo i fallimenti delle precedenti Conferenze (COP 16 e COP 15) di Cancun e Copenaghen. Inoltre il 31 dicembre 2012 segna la fine del protocollo di Kyoto in cui i Paesi del mondo si sono impegnati a ridurre le immissioni di gas serra entro limiti assegnati a ciascuno.

È in gioco il futuro dell’umanità e non si può più sbagliare. Ma i riflettori dei media sono puntati sulla crisi economica e molto meno sui cambiamenti climatici. Un grosso errore che potrebbe costare molto caro. Vogliamo fare come quell’oste che per salvare il tappo perde il fiasco?

L’Homo sapiens sapiens piegandosi al Sistema economico-finanziario sta imbrogliando se stesso. Di fronte ai cambiamenti climatici non ci sarà economia che tenga. Tutti singolarmente e in associazioni dobbiamo contribuire a salvare la nostra forma di vita ospitata su questo pianeta.

 Cerchiamo nello spazio altre forme di vita. Ci chiediamo da dove veniamo, dove andiamo, perché siamo qui... Facciamo studi, ricerche, prove, leggi, … Scopriamo che i neutrini viaggiano più veloci della luce..!?... Preghiamo il Creatore sotto tante forme di religioni ..., ma non vediamo i bambini che muoiono di fame, le nazioni che si armano per fare guerre sempre più atroci… che stiamo inquinando il pianeta fino a compromettere la nostra stessa esistenza. È sapienza questa: far sì che la temperatura del pianeta aumenti di 3-4 gradi, con tutte le nefande conseguenze che gli scienziati dicono?

I vescovi sudafricani hanno inviato una lettera a tutte le parrocchie in cui affermano: "Questa crisi climatica globale pone una grande sfida spirituale a tutti i cristiani, alle altre fedi e a tutti gli uomini e donne di buona volontà, dato che è la conseguenza della distruzione della creazione di Dio a cui tutti in vari modi abbiamo contribuito. Siamo tutti convocati a cambiare mentalità e ad assumere nuovi stili di vita per ridurre la nostra dipendenza dall'energia fossile come il carbone e il petrolio."

La conferenza di Durban deve essere un'occasione per riflettere, per decidere una volta per tutte di non creare profitti inquinando il pianeta, perché questo significa sporcare la propria casa. Chiediamoci se stiamo rispettando i limiti stabiliti nei vari trattati e negoziazioni a partire dal protocollo di Kyoto? Se abbiamo soddisfatto i nostri impegni già sottoscritti? Se c’è conformità fra la realtà e i modelli di previsione? Gli scienziati dell’IPCC dicono che la situazione climatica globale è grave, che c’è discordanza in senso peggiorativo fra quanto previsto e quanto sta accadendo, che c’è mancanza di rispetto tra quanto proclamato nelle conferenze e quanto si è fatto nella realtà, che occorre tagliare l'80% delle emissioni di gas serra entro il 2050. A queste domande la COP 17 deve dare le risposte.

Gesualdo, 5 dicembre 2011

Michele Zarrella

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