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www.ildialogo.org Tveit: a Durban l'ultima opportunità per agire contro il cambiamento climatico,di Agenzia NEV del 23/11/2011

Clima.
Tveit: a Durban l'ultima opportunità per agire contro il cambiamento climatico

di Agenzia NEV del 23/11/2011

La Commissione GLAM auspica il rinnovo del protocollo di Kyoto


Roma (NEV), 23 novembre 2011 - La Conferenza ONU (COP17) sul cambiamento climatico che si terrà a Durban (Sudafrica) dal 28 novembre al 10 dicembre prossimi, “è l'ultima opportunità per la comunità internazionale di contrastare responsabilmente l'emergenza climatica”. E' questo il convincimento del pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). La preoccupazione è che, a causa della crisi economica e finanziaria, l'incontro di Durban non ottenga la dovuta attenzione da parte dei mezzi di comunicazione, relegando in secondo piano “una crisi ambientale che richiede misure sempre più urgenti e vincolanti”. Lo stesso Tveit è stato testimone dei danni provocati dal cambiamento climatico, visitando le chiese delle isole del Pacifico appartenenti al CEC: “E' chiaro che quella parte del mondo è sotto la minaccia dell'innalzamento delle acque dell'Oceano causato dal surriscaldamento del pianeta”. Alla stessa causa è attribuibile la recente siccità che ha colpito l'arcipelago di Tuvalu. Per questo, secondo Tveit, è necessario che, dopo la delusione della COP15 di Copenaghen e le aperture della COP16 di Cancun, l'incontro di Durban porti ad almeno tre risultati concreti: che cioè rinnovi il protocollo di Kyoto; dia mandato per negoziati che definiscano entro il 2015 degli strumenti giuridici vincolanti, orientati ai principi di equità, di responsabilità comune e differenziata, e di sviluppo sostenibile; renda operativo il Green Climate Fund, pensato per finanziare interventi di adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Sulla Conferenza di Durban è intervenuta anche la Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) che in un comunicato stampa afferma: “E' importante far arrivare a chi ha il compito di governare il nostro Paese anche la voce di cristiani/e di buona volontà a favore di un irrinunciabile orientamento dell'economia nella direzione della giustizia climatica, nella quale già tante persone nel mondo - compreso nel nostro Paese e nelle nostre chiese con la rete di eco-comunità - hanno cominciato ad incamminarsi. La sofferenza del creato e l'alterazione del clima devono orientare senza esitazione le nostre scelte”. Più specificamente, la GLAM “insieme al Parlamento europeo, ai leader dei Paesi resi vulnerabii dal cambiamento climatico, e alle migliaia di persone che in Africa si stanno mobilitando in queste settimane chiediamo che l'ONU prosegua questo confronto dando al protocollo di Kyoto un secondo mandato, tenendo conto degli importanti cambiamenti nella distribuzione della produzione e dei consumi umani sul pianeta”.



Venerdì 25 Novembre,2011 Ore: 19:11
 
 
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