Roma (NEV), 16 giugno 2010 - Quale rapporto fra consumo quotidiano di cibo e cambiamento climatico? A questa domanda hanno cercato di rispondere un'ottantina di esperti provenienti da 23 paesi riuniti per l'Assemblea della Rete cristiana europea per l'ambiente (ECEN), svoltasi a Praga (Repubblica ceca) presso l'International Baptist Theological Seminary. Al centro della discussione il tema: “Il nostro pane quotidiano: vivere in tempi di cambiamento climatico”. “Secondo la FAO il consumo di carne contribuisce in larga parte alle emissioni di gas serra – si legge nel comunicato finale del 14 giugno -. Tra le maggiori cause figurano gli allevamenti intensivi di bestiame, così come la massiva deforestazione tesa alla creazione di piantagioni di soia per la produzione di mangime”. Gli organizzatori dell'Assemblea dell'ECEN, prendendo a cuore questo monito, si sono preoccupati di offrire un servizio catering quasi esclusivamente vegetariano. Ma sul tappeto sono stati anche temi come emergenza idrica, eco-management, teologia della creazione, biodiversità, e soprattutto gli stili di vita.

“Il cambiamento climatico porta con sé situazioni che aggravano l’ingiustizia nel mondo e che in alcuni casi assumono una dimensione drammatica - ha dichiarato la pastora Letizia Tomassone, vice presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), presente a Praga -. Penso alle piccole isole del Pacifico sommerse dall’innalzamento degli oceani, ai tornado e alle tempeste tropicali che distruggono lo coste asiatiche, alla desertificazione in Africa. Tutto questo causa milioni di profughi climatici. E' necessario avere chiaro il legame tra giustizia e salvaguardia del creato. Solo così possiamo affrontare un clima che cambia, cambiando cioè i nostri stili di vita. Ma per farlo ci vuole un coraggio che trova le sue radici nella spiritualità, in un rapporto con Dio che ci permette di vedere il valore dell’esistere invece che del possedere cose”. In rappresentanza della FCEI ha inoltre partecipato all'Assemblea ECEN Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI.

L'Assemblea dell'ECEN manderà una lettera con una preghiera alle chiese europee, corredata da consigli e raccomandazioni per rafforzare l'impegno comune a favore di questioni ambientali a livello delle istituzioni europee. Inoltre intende intensificare le sue relazioni con il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), con il Consiglio delle conferenze episcopali in Europa (CCEE) e con il Movimento cristiano studenti (MCS).

L'ECEN è nata nel 1998 nell'ambito della Conferenza delle chiese europee (KEK) con lo scopo di promuovere la condivisione di informazioni ed esperienze tra le chiese d'Europa e i gruppi cristiani impegnati nella protezione dell'ambiente. Si configura come un'associazione di singoli individui, nominati da chiese e organismi ecumenici, organizzazioni ambientaliste che collaborano strettamente con le chiese, e organizzazioni associate alla KEK. Le Assemblee si svolgono ogni due anni con lo scopo di rafforzare la coesione della rete, riflettere sulle priorità comuni, prendere decisioni sulle priorità future, ed eleggere il Comitato coordinatore (www.ecen.org).