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No alla petrolizzazione della Basilicata: occupata l’aula del consiglio comunale a Melfi

Riprendiamo questo articolo dal sito http://www.olambientalista.it
Oggi l’Assemblea Permanente NoTriv Vulture ha occupato simbolicamente la sala consiliare del comune di Melfi per chiedere conto al Sindaco Valvano delle sue dichiarazioni all’indomani del corteo del 28 dicembre tenutosi a Melfi contro i progetti del governo regionale e nazionale e delle compagnie petrolifere di trasformare il Vulture in una zona di estrazione petrolifera. Il sindaco Valvano dichiarava sul quotidiano “La Nuova del Sud” : ” Mi rassicura che il governatore Pittella abbia assunto l’impegno preciso e categorico che tutto il territorio nord della Basilicata non sarà mai interessato da processi di estrazione petrolifera“.
Delle dichiarazione che sono inaccettabili, di fronte alla realtà dei fatti: ben quattro istanze di esplorazione petrolifera pendono sul territorio del nord della basilicata ( Bicocca, Palazzo San Gervasio, San Fele e Frusci che coprono i territori dei comuni di Melfi, Rapolla, Barile, Atella, San Fele, Filiano, Forenza, Ripacandida, Venosa, Ginestra, Palazzo San Gervasio e altri ancora ) e nessuna garanzia reale esiste allo stato attuale che queste istanze non possano concretizzarsi in una futura devastazione del territorio in cui viviamo.
Non ci basta certo la parola del governatore della regione Pittella, che ha già ampiamente dimostrato di essere favorevole alla “petrolizzazione” della Basilicata tutta e di tenere in scarsissimo conto la volontà popolare. E non ci bastano neanche le parole del sindaco Valvano che stamattina in un confronto con l’assemblea ha dovuto ammettere che, nonostante la fiducia che lui ripone nei confronti della Regione (beato lui che ancora ci crede!) non esiste alcuna garanzia reale che nel prossimo futuro la nostra Terra non sia oggetto di trivellazione petrolifere e conseguente devastazione ambientale, con pesanti danni per la salute deglli abitanti e l’economia locale.
Infatti sappiamo tutti che le delibere prese dal comune, seppur importanti, non hanno valore vincolante!
Il sindaco si è però impegnato a produrre a mezzo stampa un nuovo e più completo punto di vista sulla questione petrolio nel nord della Basilicata. Staremo a vedere con la certezza che non ci bastano rassicurazioni inconsistenti e vuote, ma vogliamo i fatti. E con la certezza che è l’ultima parola sul destino della Lucania spetta sempre e comunque ai suoi abitanti e che se vorranno trivellare ci troveranno pronti e determinati a difendere la nostra terra. [Coordinamento No Triv Vulture]
La posizione del sindaco di Melfi Livio Valvano:
“Ho avuto l’onore di avere un incontro, non programmato ma comunque gradito, connumerosi componenti del movimento “No Triv Vulture”, tenuto oggi a Melfi; durante l’improvvisato ma utile dibattito, ho avuto modo di rappresentare quella che è stata ed è tutt’oggi la posizione espressa dagli organi istituzionali del Comune di Melfi”.
Lo ha dichiarato, in una nota, il sindaco di Melfi, Livio Valvano. “A Melfi, Consiglio Comunale e Giunta Municipale hanno espresso una contrarietà netta all’insediamento dell’industria petrolifera nell’area del Vulture. Alla contrarietà è seguita la formale e motivata opposizione, notificata alla Regione Basilicata nel mese di aprile 2013, insieme ai Comuni di Barile e di Rapolla. A seguito dell’opposizione dei tre comuni la Regione ha disposto la cancellazione dell’istanza tesa ad ottenere la procedura semplificata per la ricerca, promossa dalla Delta Energy.
Ad oggi non c’è alcuna procedura attiva sul territorio del Vulture; per questo sono convinto della ferma volontà dell’attuale Governo Regionale, per gli inequivocabili atti emanati dal Dipartimento Ambiente della Regione (determina del 27/10/2014) e per le volontà dichiarate, di ritenere oggettivamente incompatibile l’industria estrattiva con il contesto ambientale del Vulture. Durante il dibattito – ha aggiunto – ho rappresentato l’impegno del Comune di Melfi in materia ambientale, a partire dal ciclo dei rifiuti.
A Melfi è attivo, da circa un anno, il primo impianto autorizzato in Basilicata per il recupero dei rifiuti; non conferiamo più i rifiuti “tal quale” a Fenice ma li recuperiamo e li vendiamo come materie prime.Sono state bloccate le procedure per l’autorizzazione delle discariche speciali e sono state attivate tutte le iniziative tese a superare l’incenerimento come sistema di smaltimento dei rifiuti. Il Comune di Melfi, che nel 2011 ha aderito volontariamente alla politica comunitaria del “Patto dei Sindaci”, ha assunto impegni forti in materia di politiche ambientali ed energetiche, con l’approvazione del PAES nell’anno 2013.
Siamo convinti che il Governo nazionale possa e debba adottare una politica energetica che spinga sempre di più verso la produzione di energia da fonti rinnovabili e che incentivi comportamenti virtuosi in tal senso anche nei consumi. L’impatto ambientale dell’industria degli idrocarburi può essere superato con una spinta politica,determinata verso le energie alternative, la ricerca e l’innovazione tecnologica, a partire dal settore dell’auto che in Italia stenta ad intraprendere questa strada.
Il tema è tutto politico; per questo ho avuto anche modo di precisare che sono personalmente contrario all’iniziativa di promuovere un giudizio di costituzionalità sull’articolo 38 del c.d. “Sblocca Italia”. E’ un’iniziativa a forte rischio “boomerang”; un bypass artificioso che sposta il problema, non lo affronta, non lo risolve e soprattutto lo peggiora.
E’ sulle scelte politiche che bisogna provare ad incidere, con una iniziativa politica riformista che spinga verso il progressivo graduale superamento di una politica energetica che ha fatto il suo tempo, come ci dicono le recenti scelte annunciate dalla famiglia Rockefeller che nell’800 sul petrolio ha costruito il suo impero industriale e finanziario e che oggi ha deciso di abbandonare tutti gli asset petroliferi. Non ha senso combattere con la carta bollata un orientamento del Governo, fra l’altro in pendenza della modifica del titolo V della Costituzione; è la politica a decidere. Al contrario, prendo atto, invece, dell’importante modifica all’art.38, ottenuta dalla Regione Basilicata, a dimostrazione – ha aggiunto Valvano – che è la via politica la strada giusta per poter incidere sulle scelte.
Mi auguro che l’opinione pubblica lucana non si faccia coinvolgere dalle scaramucce pre-elettorali in vista dell’imminente voto nelle altre regioni. Piuttosto mi aspetto che si intensifichino i dibattiti, che i movimenti che sottopongono questioni così importanti e che hanno tutto il mio sostegno, mantengano alta l’attenzione e che le forze politiche riescano ad uscire dalle strettoie della tattica di posizione e sappiano, invece, guardare al futuro, stimolando un ragionamento sulla politica energetica e, più in generale, sulla politica industriale nazionale che guardi al petrolio come noi oggi guardiamo al carbone, cioè come una fonte di energia superata”.



Lunedì 05 Gennaio,2015 Ore: 22:03
 
 
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Ambiente

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