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www.ildialogo.org Islamofobia, se saremo sconfitti sarà una sconfitta della democrazia,di Amina Salina

Editoriale
Islamofobia, se saremo sconfitti sarà una sconfitta della democrazia

di Amina Salina

La questione dei minareti e l'annullamento della iniziativa di Islamic Relief a Vicenza


«Non è stato un voto contro la religione islamica, ma contro i minareti come edifici», ha provato a rassicurare il ministro della Giustizia elvetico, Evelyne Widmer Schlumpf, che ha partecipato a Bruxelles a una riunione con i ministri dell'Interno e della Giustizia dell'Ue. «In Svizzera si rispetta la libertà di fede che è un diritto molto importante per noi», ha sottolineato il ministro, pur ammettendo che dalle urne non è uscito "un bel segnale per la Svizzera". L'Europa e la stessa Chiesa cattolica - che non vuole trovarsi stretta nell'abbraccio mortale della Lega e dell'estrema destra - sono shoccate dalla vittoria del no nel referendum svizzero contro i minareti.
C'è da dire però che a differenza dell'Italia la Svizzera non prevede il quorum. La metà degli svizzeri semplicemente non ha votato e la differenza tra i favorevoli ed i contrari è stata di pochi punti percentuali. Insomma un colpo di mano dell'estrema destra che ha puntato sulla demagogia e sulla paura.
La reazione di solidarietà della Chiesa dei cristiani favorevoli al dialogo interreligioso ed alla pace tra i popoli e tra le fedi, è stata molto importante almeno quanto la reazione degli attivisti dei diritti umani e di quei pochi che si battono contro l'islamofobia come forma di antisemitismo e di razzismo. «Nonostante sia espressione della volontà popolare, la decisione di vietare la costruzione di nuovi minareti in Svizzera suscita in me grande preoccupazione», ha affermato Luis Maria de Puig, presidente dell'Assemblea parlamentare dell'organizzazione per la salvaguardia dei diritti umani. Il Vaticano fa propria la posizione dei vescovi elvetici, che hanno creduto di aver compiuto un lavoro di evangelizzazione davvero superficiale che ha portato a quello che viene definito "un duro colpo alla libertà religiosa e all'integrazione”, mentre un alto prelato vaticano ha affermato che: "Noi cristiani non possiamo accettare una logica di esclusione; essere amici per noi non è un optional, se uno vuol essere un cattolico, deve essere aperto agli altri, non naif, certo, qualche volta bisogna anche saper tirare fuori le unghie, ma senza far troppo del male".  Si tratta del presidente del Pontificio consiglio dei migranti, monsignor Antonio Maria Vegliò parte in causa a favore della liberta religiosa e dei diritti dei migranti. E anche l'Osservatore Romano non nasconde la sua contrarietà: "Il no svizzero danneggia la libertà religiosa. I minareti sono come i crocifissi, la religione non può essere un fatto privato".  E meno male perché se lo dicevamo noi i media facevano fuoco e fiamme gridando all'integralismo. I minareti come i crocifissi anche perché nei paesi a maggioranza islamica, tranne rare eccezioni, i cristiani sono rispettati e nessuno voterebbe contro la loro presenza o quella dei campanili.
 Per il presidente della Camera Gianfranco Fini, è "un formidabile regalo all'islamismo più eccessivo”. Forse non ha pensato alla reazione di Bossi che già chiede il referendum contro le moschee. E’ chiaro che è lui il vero vincitore delle scorse elezioni e l'ago della bilancia del centrodestra in Italia.  L'imbarazzo è forte a sinistra e anche in parte della destra, ma non si riesce davvero ad arginare la Lega.  Si punta ad arginare i leghisti ma nulla più. “Guardiamo con preoccupazione a messaggi di diffidenza e addirittura di proibizione verso un'altra religione come quella islamica", dice Frattini secondo il quale bisogna rifarsi alle ultime scelte del Consiglio europeo a favore della "libertà di tutte le religioni". Ma poi definisce suggestiva la proposta leghista della croce sulla bandiera italiana, insomma l'apprezzamento per l'islam mi sembra molto di circostanza.
Intanto dal Nord Italia giungono pessime notizie. «A quanto pare siamo pericolosi anche quando facciamo beneficenza. L’incontro è stato cancellato perché il principale ospite, Omar Abel Kafi, piuttosto anziano, non poteva partecipare per motivi di salute. Non vorrei che chi non voleva il festival pensasse di averci intimorito». Così Paolo Abdullah Gonzaga, direttore di Islamic Relief Italia, Ong riconosciuta dall’Onu, motiva l’improvviso annullamento del convegno «Il lavoro umanitario: virtù e dovere», che doveva tenersi domenica 6 dicembre a Vicenza. Certo c'era la malattia del fratello Omar Abel Kafi che doveva parlare. Ma prima ancora c'era stata una campagna che definire scellerata è un eufemismo contro il fratello stesso e contro l'Associazione con le solite accuse scriteriate di fondamentalismo ed estremismo da parte della Lega. Ne da notizia Carta (vedi:  http://www.carta.org/campagne/diritti+civili/19071 ) dove la vicenda si chiarisce definitivamente. Ecco il commento rilasciato all’agenzia ADNCRONOS di un esponente leghista sull'intera vicenda: «Solo la Lega Nord sta sempre dalla parte dei cittadini. Di fronte alla reazione della Lega Nord vicentina l'associazione “Islamic Relief” ha annullato la manifestazione a Vicenza prevista per domenica 6 dicembre. È un risultato positivo che prende atto dell'opposizione della Lega e quindi dei cittadini a un evento di chi predica il dominio dell'islam sul cristianesimo e sull'occidente». Dichiarazioni farneticanti che nascondono solo odio religioso. Lo dichiara Paolo Franco, senatore questore per la Lega Nord e segretario provinciale della Lega vicentina che nei giorni scorsi aveva sollevato la questione dell'incontro organizzato a Vicenza da Islamic Relief Italia.  
L’esponente leghista forse non sapeva che si trattava di una manifestazione caritatevole e non di un incontro di pugilato viste le dichiarazioni seguenti: «Consentire, come avrebbe fatto il sindaco di Vicenza Achille Variati, una massiccia manifestazione da parte di rappresentanti dell'Islam che vestono la pelle d'agnello per nascondere le vere intenzioni di sconfiggere anche fisicamente l'occidente e il cristianesimo - spiega - sarebbe stato un'offesa alla libertà e alla dignità dei cittadini di Vicenza e del Veneto». E continua ad affermarlo senza un minimo di vergogna .
La sinistra come al solito tace e chi tace acconsente. La gente, quella che una volta erano le masse e che adesso credono di essere qualcosa altro, ha scelto al Nord Berlusconi e la Lega. Loro li premiano con fame miseria e disoccupazione, ma finché il popolo non alzerà la testa, questo Paese rimarrà quello che è adesso, un paese di caste. Del resto anche Hitler andò al potere con le elezioni.
«L'islamofobia - ha osservato Oliver Roy - si basa su due tendenze, quella dell'identità cristiana dell'Europa, l'idea cioè che l'Europa abbia delle radici cristiane che però non ha nulla a che fare con la fede, e quella della sinistra laica che è contro l'Islam non perché è religione degli immigrati, ma perché religione in quanto tale. Finora il dibattito in Europa è stato tra queste due tendenze, ma il loro sovrapporsi rischia che l'islamofobia diventi un movimento». Il rischio non è solo per i musulmani ma per la stessa democrazia, di cui noi dell'Ucoii e la stragrande maggioranza dei musulmani europei siamo sostenitori.
Se saremo sconfitti sarà una sconfitta di tutti.
Il fatto che nessuno riesca ad attuare una politica coerente contro la Lega la dice lunga sulla inesistenza di qualsiasi alternativa a sinistra ed altrove.
Almeno in Italia sara sempre più difficile la difesa della democrazia almeno quando leghisti e forzisti saranno al Governo, sperando che Fini si ricordi di essere diverso da questi qua e che la sinistra riprenda ad essere tale.
salam
amina salina     


Sabato 05 Dicembre,2009 Ore: 08:33
 
 
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