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www.ildialogo.org Umanesimo cristiano e umanesimo laico,di Mario Mariotti

Editoriale
Umanesimo cristiano e umanesimo laico

di Mario Mariotti

Dopo aver ricordato due santi cristiani morti ad Auschwitz, Edith Stein e Massimiliano Kolbe, Papa Benedetto XVI ha definito i lager nazisti come simboli estremi del male, dell'inferno che si apre sulla terra quando l'uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere ciò che é bene e ciò che é male, di dare la vita e la morte. Questo l'enunciato del Papa all'Angelus del 9 agosto (vedi ADISTA n.90), Papa che contrappone l'umanesimo cristiano a quello laico, affermando che il secondo é poco meno di un parto del Maligno.
Secondo il parere del sottoscritto, su questo argomento se lui se ne sta zitto é molto meglio. É vero che i lager nazisti sono i simboli estremi del male, ma andrebbe anche ricordato che l'umanesimo cristiano pellegrino nella Germania degli anni 30, (i cattolici tedeschi), guidato da colui che in seguito sarebbe diventato Papa PIO XII, diede il proprio appoggio e contributo all'ascesa al potere di Hitler, che il partito politico che lo rappresentava, il Zentrum, si sciolse nel partito nazista, che i suoi deputati cattolici votarono per i pieni poteri al Furer, che la Santa Sede fece un bellissimo Concordato con lui.
Tutta questa realtà, che é stata rimossa e cancellata dalla memoria storica del pianeta in modo che gli allocchi possano continuare a riempire Piazza San Pietro, sta a dimostrare che anche l'umanesimo cristiano ne combina qualcuna, che le radici di Auschwitz sono, purtroppo, in parte anche cristiane, che i due santi cristiani sono stati assassinati da un potere maligno che affermava che Dio era con lui (Gott mit uns), e con il quale il vertice della Chiesa cattolica era venuto a patti.
Un Papa che non completa le proprie riflessioni su questa realtà e omette la richiesta di perdono, tutto questo per me non ha credibilità alcuna. La divisione poi tra umanesimo laico ed umanesimo cristiano, non serve ad altro che a dimostrare l'alienazione di chi la sostiene. Siccome per il Signore l’assoluto, l'unico assoluto, é il bene dell'uomo, e siccome la Fede senza le opere non sussiste, e non esiste, l'umanesimo laico, se e quando viene materializzato in opere di giustizia, solidarietà e condivisione, é l'unica e vera dimensione evangelica, ed estingue la divisione fra credenti e laici o atei, che diventa irrilevante. É ora che mettiamo in soffitta il termine "credente" e che portiamo avanti quello di “praticante amore e condivisione", dato che sono i frutti a dimostrare la qualità delle radici. Fra l’altro, la mancanza di questo discernimento, di dove e come opera lo Spirito, (in tutti coloro che amano, servono e condividono) può portare a conseguenze imprevedibili e curiose (oltre a quelle micidiali). Immaginiamoci quando, in paradiso, la Stein e Kolbe si incontrano con Stepinach ed Escrivà de Balaguer, le due vittime del nazifascismo con i due complici e sostenitori del nazifascismo stesso. Ci sarà dell'imbarazzo … qualcuno dovrà abbassare gli occhi?...
Ma torniamo all'umanesimo, che é laico in quanto parte dall'uomo ed ha come destinatario l'uomo stesso, il prossimo, gli altri viventi. Il suo fondamento sta nell'etica, nella determinazione, liberamente scelta del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro. La motivazione profonda si può individuare nella compassione, nel "patire con", nel sentirsi parte di una stessa famiglia, nell’immedesimarsi nella situazione del proprio interlocutore, nell'immedesimarsi in lui.
É attraverso questa porta che scatta il proprio "si" alla solidarietà, al servizio, alla condivisione. Io penso sia inutile continuare a dividere il prossimo fra coloro che affermano e coloro che negano l'esistenza di Dio. Se Dio c'é, non é l'Alterità lontana da noi con la quale entrare in contatto attraverso la casta sacerdotale; ma Lui é in noi, nel profondo della coscienza di ogni uomo, oppure noi, sapendolo o ignorandolo, siamo in Lui, parte di Lui. Detto questo, però, non abbiamo ancora detto niente.
Il fondamentale é incarnare giustizia, solidarietà, condivisione nei nostri rapporti con gli altri viventi: in questo modo stiamo dando corpo ai Valori, stiamo dando esistenza a Dio, stiamo costruendo Dio nel mondo, stiamo facendo vivere Lui cioè i Valori, nella nostra realtà concreta per trasformarla secondo Amore. Attraverso di noi l'Essenza diventa Esistenza. Siccome poi l'intervento di Dio passa per le mostre mani, e queste ultime si muovono in relazione alla mostra sensibilità, alla nostra crescita, alla nostra capacità di capire e di essere sempre più coerenti e determinati, il dubbio, la ricerca, il relativismo in rapporto alla Verità si rivela necessario, poiché é strutturale che l'uomo non possa mai capire tutta e una volta per tutte la Verità.
Crescono, si affinano, si approfondiscono i nostri concetti di giustizia, solidarietà, condivisione; e noi li traduciamo nei nostri comportamenti in rapporto agli altri, facendo loro quello che vorremmo ricevere da loro. La Verità, Dio in sé, non possiamo conoscerlo, ma Lui é in noi e noi in Lui a costruire un mondo solidale, accogliente, giusto, senza sofferenza. aperto al necessario ed alla gioia.
A. Maggi dice che nei primi quattro secoli il Vangelo non era ancora definito, che era un testo vivente. Una comunità aveva il suo vangelo,cioè la sua esperienza della testimonianza e del messaggio di Gesù, lo trasmetteva alle altre comunità, che cercavamo di viverlo e lo arricchivamo con le proprie esperienze, e poi lo trasmettevamo ad altre comunità. Per questo il Vangelo era un testo vivente e in crescita. Non viene allora da chiedersi come mai, ad un certo punto, il testo é stato blindato, definito e cristallizzato, trasformato in Rivelazione, Verità assoluta, in Dottrina, e bloccato in quella evoluzione che, se fosse continuata, non ci vedrebbe oggi complici della trasformazione della verità in potere, e autori di un’enorme caterva di porcherie, di Violenze e di prevaricazioni tutte compiute in nome e con la benedizione di Dio?
Provando a fare una sintesi: la libertà é fondamentale perché lo é il “si” dell'uomo, anche implicito, per l'incarnazione dei Valori (vedi Maria, la madre di Gesu). Il relativismo é fondamentale perché la Verità va capita costruendola, perché la ricerca é determinante nel processo dell'Incarnazione, affinché quest'ultima possa essere sempre più efficace. Infine l'umanesimo laico é fondamentale perché é l'unica dimensione veramente evangelica, dato che il suo fondamento, l'etica del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro, é il solo comandamento che può unificare tutto il genere umano (tutti sono prossimo).
Inoltre esso non persegue la libertà, ma la liberazione dal Dio religioso, sempre usato dai ricchi per nascondere il Dio di Gesù.
Quindi, caro Benedetto, finché non sarai entrato in questo ordine di idee ritirati nelle tue stanze vaticane a pregare, e cosi farai meno danno.
E tutti voi credenti: meno svolazzi spirituali e più incavolatura per le opere ed omissioni di un vertice della Chiesa che, per un piatto di lenticchie, arriva a vendere Gesù a Mammona.
 
Mario Mariotti


Sabato 31 Ottobre,2009 Ore: 16:50
 
 
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