Volontariato: La Misericordia di Avellino
I 250 angeli della Misericordia
di Giovanni Sarubbi
La Misericordia di Avellino, una storia lunga ventanni ma che ha radici ancora più profonde, fino al 1224 quando, a Firenze, fu fondata la prima Misericordia dItalia. Una Misericordia, quella di Avellino, che conta circa duemila soci ed una bella sede al rione parco data in uso dal Comune. Unassociazione nata dopo il terremoto dell80 prendendo spunto proprio dalle Misericordie Toscane che già il giorno dopo quel tragico 23 novembre erano in Irpinia ad aiutare chi aveva perso tutto, spesso anche la speranza. «Fra pochi giorni - racconta Giovanni Spiniello che nella Misericordia di Avellino cura i rapporti con la stampa - terremo unesercitazione di protezione civile dove simuleremo proprio un terremoto come 21 anni fa». In quelloccasione, quelli che furono i primi volontari e fondatori della Misericordia, si trasformarono da terremotati, quindi bisognosi di aiuto essi stessi, in volontari, pronti ad aiutare altri terremotati come loro. Oggi la Misericordia di Avellino ha due principali settori di intervento: quello delle ambulanze per il primo soccorso ed il trasporto infermi; quello della protezione civile. Sei le ambulanze attualmente disponibili che operano sotto il diretto controllo del 118. Circa una decina gli interventi giornalieri di pronto soccorso effettuati dalla Misericordia che garantisce il servizio 24 ore su ventiquattro. Molto importante il settore della protezione civile e dellantincendio. Si tratta di una struttura che ha numerosi mezzi di intervento (autobotte, ambulanze e mezzi fuoristrada, che hanno consentito alla Misericordia di Avellino di intervenire in modo massiccio in occasione di calamità naturali verificatisi in altre parti dItalia e nella stessa provincia di Avellino. La Misericordia di Avellino è così intervenuta durante il terremoto in Umbria-Marche, nelle alluvioni a Quindici, Sarno, Siano, Cervinara e Piemonte. Attiva anche durante la missione Arcobaleno in Albania nel 1999. Anche alla Misericordia di Avellino fondamentale è la formazione dei volontari, sia per quanto riguarda il servizio delle ambulanze, sia per quello della protezione civile. Corsi che vengono tenuti in sede da esperti delle varie discipline. Ma la Misericordia non è solo ambulanze e protezione civile. E anche assistenza. Importante è lassistenza basata sul cosiddetto "telesoccorso" che utilizza il sistema Beghelli. Attualmente sono una quarantina gli anziani assistiti in questo modo attraverso il telefono ed apparati tv che consentono alloperatrice dislocata nella sede della Misericordia di intervenire tempestivamente. «Il più delle volte - spiega il presidente della Misericordia Davide Catucci - è importante il semplice colloquio con persone immobilizzate a letto durante il periodo di assensa dei familiari». Lassistenza agli anziani viene anche esplicata dal gruppo donne dellassociazione presso il Rubilli di Viale Italia. Vengono organizzate feste di compleanno di ogni anziano, gite ed incontri culturali. Complessivamente sono oltre 250 i volontari, fra cui una quindicina di obiettori di coscienza, che prestano la loro attività in modo continuo presso la misericordia di Avellino. «Unattività ed un impegno - conclude Spinello - che la gente apprezza non facendoci mancare mai il proprio sostegno».Anche una festa per il volontario Una festa provinciale delle Misericordie. Sarà allestita fra breve dal coordinamento provinciale di cui è presidente Peppino Festa. Durante questa festa avverrà la vestizione del saio, la cosiddetta "Veste Storica" anche detta "La buffa", che viene affidato a quei volontari che più di altri hanno dimostrato di aver fatto proprio lo spirito della Misericordia. Si tratta di un abito nero che copre dalla testa ai piedi chi lo porta a sottolineare la completa gratuità ed anonimità dellazione di soccorso. Oltre al saio viene dato al volontario anche una cinta costituita da un rosario. APPELLO Servono aiuti per i malati terminali Cercasi volontari per una nobile causa. È quella riguardante i malati terminali (e purtroppo sono sempre di più) che i familiari non riescono più a curare e che spesso muoiono in ospedale in modo drammatico. Anche su questo terreno vorrebbe cimentarsi la Misericordia di Avellino attraverso la sensibilizzazione della città allattività dellAnt, Associazione Nazionale Tumori che ha realizzato recentemente un protocollo di intesa con le Misericordie dItalia. Lattività dellAnt è particolarmente importante perché questa associazione, fondata nel 1978 a Bologna, si è fatta promotrice degli Odo, cioè degli Ospedali Domiciliari Oncologici. In pratica i malati terminali vengono assistiti direttamente al loro domicilio gratuitamente dai medici e dai volontari della struttura Ant di zona. Quella degli Odo è unattività di cui a volte si parla in ambito sanitario ma di cui ancora non vi è traccia nella nostra provincia. Gli Odo sono una parte di quello che lAnt chiama il progetto «Eeubiosia» , cioè della buona vita, per lassistenza globale ai sofferenti di tumore in fase avanzata ed avanzatissima, i cosiddetti cancerosi terminali. Tale progetto comprende alcuni Programmi operativi, che cercano di alleviare la sofferenza dei pazienti e di aiutare i familiari ad affrontare situazioni drammatiche. Per tutte le informazioni sullAnt e le sue attività ci si può collegare al sito http://www.antnet.it , email: direzione@antnet.it. Informazioni anche presso la Misericordia di Avellino che due domeniche fa ha raccolto quasi tre milioni di contributi per lAnt ma che ora fa appello al volontariato Avellinese per aprire una nuova pagina di aiuto alla sofferenza. Venerdì 9 novembre 2001 |