"La fionda di Davide"

La bottega del Commercio Equo e Solidale di Avellino


di Giovanni Sarubbi

Sono oramai molte le associazioni "no profit" anche in Irpinia. Una delle più recenti è quella del cosiddetto "Commercio equo e solidale". La definizione fa pensare ad un’organizzazione di tipo economico, ma in realtà si tratta di gruppi, come è tipico per tutto il settore "no profit", dove c’è molto lavoro volontario, fatto per realizzare idee di giustizia sociale e dove l’arricchimento personale è di tipo spirituale. Anche ad Avellino è stata costituita ed è operante dal due dicembre del 2001, una "Bottega di Commercio equo e solidale" che è gestita dall’associazione di promozione sociale "La Fionda di Davide", promossa dalla Caritas di Avellino e dell’Associazione don Tonino Bello che gestisce la mensa dei poveri di di Avellino. La sua sede è in pieno centro storico, a via Episcopio, 5, alle spalle del Palazzo Vescovile di Piazza Libertà, in un locale di proprietà proprio della Curia Vescovile. Undici i soci fondatori dell’associazione tutti giovani e giovanissimi. Il presidente è Pasquale De Feo, vicepresidente è Marco Cillo. Il responsabile della bottega è Christian Del Percio. Gli altri soci sono Dalila D’Oppido, Ada Spagnuolo, Manila Cecere, Coppola Martino, Vitale Olga, Stefania Carrubbo, Stefania Carrà. Tutti si impegnano nella gestione del negozio, alternando la presenza nella struttura di via Episcopio, con i propri impegni di studio o di lavoro. Lo scopo è quello di dare un aiuto a che il sud del mondo, i paesi poveri produttori di quelle materie prime che noi consumiamo, possano ottenere la giusta retribuzione delle merci prodotte e del lavoro che serve a produrlo. "La cioccolata che è possibile comprare nel nostro negozio - dice Pasquale De Feo - non ha il retrogusto amaro dello sfruttamento che è presente, anche se non lo sentiamo, nella cioccolata prodotta dalle multinazionali. Chi acquista uno dei nostri prodotti, è sicuro che i suoi soldi non finiranno nelle tasche di chi affama il terzo mondo ma serviranno a garantire la vita di chi quel prodotto ha realizzato".
La prima Bottega del Commercio equo e solidale è nata nel 1959 in Olanda. Un’associazione di volontariato denominata SOS costituì una cooperativa di importazione dai paesi del terzo mondo saltando l’intermediazione delle grandi multinazionali. Da allora l’esperienza si è diffusa in tutto il mondo coinvolgendo soprattutto Missionari e Organizzazioni Non Governative dei paesi poveri. Il commercio equo e solidale funziona per progetti. Singole associazioni di commercio equo e solidale, organizzano iniziative in singoli paesi del sud del mondo per attivare le capacità economiche locali. In Bangladesh, per esempio, si è cercato di sviluppare un’attività artigianale che consentisse di offrire alla popolazione un’opportunità di reinserimento nei processi economici mondiali. Dopo un’intensa attività di formazione professionali, si è riuscito a mettere su 311 gruppi di piccoli produttori che esportano i loro prodotti attraverso le botteghe del commercio equo e solidale. "Nei prodotti che compriamo al supermercato - dice De Feo - di solito paghiamo tanta pubblicità. Nei nostri prodotti paghiamo invece la possibilità per le popolazioni del sud delmondo di avere cibo, meno freddo, vestiti e una casa più confortevole. Anche così aiutiamo ad eliminare le ingiustizie della nostra società".
Giovanni SarubbiSono oramai molte le associazioni "no profit" anche in Irpinia. Una delle più recenti è quella del cosiddetto "Commercio equo e solidale". La definizione fa pensare ad un’organizzazione di tipo economico, ma in realtà si tratta di gruppi, come è tipico per tutto il settore "no profit", dove c’è molto lavoro volontario, fatto per realizzare idee di giustizia sociale e dove l’arricchimento personale è di tipo spirituale. Anche ad Avellino è stata costituita ed è operante dal due dicembre del 2001, una "Bottega di Commercio equo e solidale" che è gestita dall’associazione di promozione sociale "La Fionda di Davide", promossa dalla Caritas di Avellino e dell’Associazione don Tonino Bello che gestisce la mensa dei poveri di di Avellino. La sua sede è in pieno centro storico, a via Episcopio, 5, alle spalle del Palazzo Vescovile di Piazza Libertà, in un locale di proprietà proprio della Curia Vescovile. Undici i soci fondatori dell’associazione tutti giovani e giovanissimi. Il presidente è Pasquale De Feo, vicepresidente è Marco Cillo. Il responsabile della bottega è Christian Del Percio. Gli altri soci sono Dalila D’Oppido, Ada Spagnuolo, Manila Cecere, Coppola Martino, Vitale Olga, Stefania Carrubbo, Stefania Carrà. Tutti si impegnano nella gestione del negozio, alternando la presenza nella struttura di via Episcopio, con i propri impegni di studio o di lavoro. Lo scopo è quello di dare un aiuto a che il sud del mondo, i paesi poveri produttori di quelle materie prime che noi consumiamo, possano ottenere la giusta retribuzione delle merci prodotte e del lavoro che serve a produrlo. "La cioccolata che è possibile comprare nel nostro negozio - dice Pasquale De Feo - non ha il retrogusto amaro dello sfruttamento che è presente, anche se non lo sentiamo, nella cioccolata prodotta dalle multinazionali. Chi acquista uno dei nostri prodotti, è sicuro che i suoi soldi non finiranno nelle tasche di chi affama il terzo mondo ma serviranno a garantire la vita di chi quel prodotto ha realizzato".
La prima Bottega del Commercio equo e solidale è nata nel 1959 in Olanda. Un’associazione di volontariato denominata SOS costituì una cooperativa di importazione dai paesi del terzo mondo saltando l’intermediazione delle grandi multinazionali. Da allora l’esperienza si è diffusa in tutto il mondo coinvolgendo soprattutto Missionari e Organizzazioni Non Governative dei paesi poveri. Il commercio equo e solidale funziona per progetti. Singole associazioni di commercio equo e solidale, organizzano iniziative in singoli paesi del sud del mondo per attivare le capacità economiche locali. In Bangladesh, per esempio, si è cercato di sviluppare un’attività artigianale che consentisse di offrire alla popolazione un’opportunità di reinserimento nei processi economici mondiali. Dopo un’intensa attività di formazione professionali, si è riuscito a mettere su 311 gruppi di piccoli produttori che esportano i loro prodotti attraverso le botteghe del commercio equo e solidale. "Nei prodotti che compriamo al supermercato - dice De Feo - di solito paghiamo tanta pubblicità. Nei nostri prodotti paghiamo invece la possibilità per le popolazioni del sud delmondo di avere cibo, meno freddo, vestiti e una casa più confortevole. Anche così aiutiamo ad eliminare le ingiustizie della nostra società".



Gli avellinesi mostrano di gradire il "commercio equo", soprattutto per quanto riguarda il settore artigianato. "Sta diventando molto diffusa - dice Christian del Percio responsabile della Bottega - l’idea di utilizzare i prodotti artigianali del nostro negozio come bomboniere. Su ogni bomboniera, come su tutti i nostri prodotti, c’è indicato il luogo di provenienza, chi lo ha fatto e che cosa si aiuta comprando quel prodotto. Questo fatto stimola la diffusione di tali prodotti perché, in fondo, a tutti fa piacere dimostrare di essere buoni". Ci sono poi i prodotti alimentari, tutti rigorosamente biologici, quali il caffè, la cioccolata, il the, i legumi (fagioli e soia principalmente), frutta. Ma presso le Botteghe del commercio equo e solidale, si possono trovare anche informazioni, libri e riviste che non si trovano da altre parti, proprio sulla questione oggi più grave che è quella dello sviluppo sostenibile. Le botteghe del commercio equo e solidale fanno parte di un circuito di associazioni, fra cui WWF, Legambiente, Amnesty, Forum Sociali, che per l’appunto si battono per lo sviluppo sostenibile. "Il nostro motto - dice Pasquale de Feo - è "acquisti giusti per cambiare il mondo". Così presso la bottega di Avellino si può essere informati su tutte le campagne di boicottaggio di multinazionali che, per esempio, utilizzano il lavoro dei bambini per la produzione dei propri prodotti. Fra le prossime iniziative, quella del 22 dicembre. In quell’occasione venderemo prodotti provenienti dall’Iraq aggirando l’embargo che sta provocando milioni di morti soprattutto bambini". Per incentivare la diffusione del consumo critico è allo studio una sorta di "buono fedeltà" per chi vorrà fare dei prodotti equi la propria scelta di consumo.



La sede della "Bottega del Commercio Equo e solidale", è in via Episcopio, 5 Avellino. Il numero di telefono è 082573906, oppure 3200209463. Informazioni sul commercio Equo e solidale si possono reperire sui seguenti siti internet: www.altromercato.it , www.commercioalternativo.it, www.ravinala.org, www.robaweb.com. Prossimo appuntamento per i soci e i sostenitori del commercio equo e solidale sarà il 2 dicembre anniversario della fondazione dell’associazione. In quella data ci sarà una cena sociale il cui ricavato servirà a finanziare la "Mensa dei poveri di Avellino".



Lunedì, 04 novembre 2002