Intervista a DON FRANCO MOLINARI
"CHIESA E REPUBBLICA DI SALO'"
di CARLO CASTELLINI
SECONDA PARTE
“CHIESA E REPUBBLICA DI SALO’” – DI ANTONIO FAPPANI E FRANCO MOLINARI, CASA EDITRICE MARIETTI, TORINO, 1981, PAGG. 222. INTERVISTA DI CARLO CASTELLINI PRESSO LA SEDE DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA DI VIA TRIESTE, 17, A BRESCIA. IL PROF. DON FRANCO MOLINARI TITOLARE DELLA CATTEDRA DI STORIA MODERNA E STORIA DELLA CHIESA PRESSO LA CATTOLICA RISPONDE ALLE DOMANDE DI CARLO CASTELLINI. (INTERVISTA SECONDA PARTE).
1. QUAL E’ STATA LA FORMAZIONE CULTURALE DEL DUCE? “MI SONO POSTO E MI CONSIDERO AL DISOPRA DEL BENE E DEL MALE”….CHE SENSO HANNO QUESTE AFFERMAZIONI? INFLUSSO DI NIETZSCHE, SCHOPENAUER, CASO DI PATOLOGIA CLINICA?
R. “Mussolini era un lettore formidabile. Nel momento in cui leggeva la VITA DI CRISTO del RICCIOTTI, leggeva SCHOPENAUER, leggeva NIETZSCHE; ha tradotto le ODI BARBARE DI GIOSUE’ CARDUCCI, in tedesco, per ingannare i giorni della sua prigionia; leggeva tutto ed assimilava ma non sintetizzava. Quindi è facile trovare in lui strati di natura niciana, pessimismo di SCHOPENAUER, ma poi sono barlumi che scompaiono”.
2. LA TESTIMONIANZA DI PADRE EUSEBIO ZAPPATERRENI, PROTAGONISTA DI 26 COLLOQUI CON IL DUCE CHE VALORE HANNO? E’ UN SINCERO AMMIRATORE DEL DUCE. NON ATTIRA TROPPA SIMPATIA VERSO QUESTO UOMO CINICO?
R. “La testimonianza di PADRE EUSEBIO ZAPPATERRENI è inficiata e fragile. Primo, perché PADRE EUSEBIO è un ammiratore sviscerato; quindi non si propone di dare una testimonianza storica del personaggio, ma si propone di costruire un monumento del duce. Questa testimonianza urta ed è smentita dall’altra testimonianza del medico personale del Duce dott. ZACHARIAE, MEDICO TEDESCO. HITLER, non fidandosi di nessuno, aveva messo alle calcagna del duce questo medico, con cui si sfogava e anche in fatto di religione, ripete nei 600 giorni di SALO’, le tesi anticlericali e antireligiose che avrebbe sempre detto. Il papa sbaglia sempre, non perde l’occasione di tacere.
3. E ALLORA CHE DIRE DI PADRE EUSEBIO ZAPPATERRENI?
R. “PADRE EUSEBIO ZAPPATERRENI si tira la zappa sui piedi. Io l’ho colto in flagrante. Perché nei colloqui con MUSSOLINI parla degli EBREI; negli stessi giorni in cui ZAPPATERRENI farebbe questo colloquio con MUSSOLINI, era a CREMA ed a PIACENZA e teneva discorsi ferocissimi contro gli EBREI. Ho trovato cronache sui giornali di PIACENZA in cui dice esattamente l’opposto di ciò che dice nei colloqui con il Duce. Ora tra le due fonti è credibile il Giornale del febbraio del 1945 che registrava quello che aveva fatto in piazza Cavalli a Piacenza. Il libro faraonico e lussuoso è altrettanto debole e fragile”. “
4. A DIRE DEL GIORNALISTA SILVIO BERTOLDI INTORNO ALLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA DI SALO’ FU TUTTO UNO SVOLAZZARE DI TONACHE: DON TULLIO CALCAGNO, PADRE EUSEBIO ZAPPATERRENI, FRA GINEPRO DA POMPEIANA,……TU AFFERMI ESATTAMENTE IL CONTRARIO. MA COME MAI TANTE AMICIZIE DI PRETI? CATTOLICESIMO E FASCISMO SI SONO DATI LA MANO?
R. “Intanto il BERTOLDI è un ottimo giornalista; ha delle belle frasi ma non le documenta. Nel libro noi abbiamo tentato di fare una statistica dei preti collaborazionisti e abbiamo trovato che sono circa 300 (TRECENTO) . Trecento preti filofascisti in confronto ai 100.000 preti italiani, direi che è una media irrilevante. Certo che questi trecento preti hanno fatto un rumore immenso; come già “CROCIATA ITALICA”, di DON TULLIO CALCAGNO che ha raggiunto una tiratura di 100.000 copie; dopo IL CORRIERE DELLA SERA era la rivista più diffusa”.
5. QUESTO NON SIGNIFICA CHE I PRETI FASCISTI POTENZIALI NON ERANO DI PIU’?
R. “Certo non possiamo fare la radioscopia delle coscienze. Né vi erano centomila che comperavano il giornale, non si sa se questi centomila fossero preti o laici; Può darsi benissimo che oltre i trecento documentati ce ne fossero anche altri”.
6. PARLI POCO DI PERSONAGGI BRESCIANI IN QUESTO PERIODO. FAI UN ACCENNO DI POCHE RIGHE: GIACINTO TREDICI, QUANDO SI è PRESENTATO AL DUCE PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI ALCUNI PRETI…..”.
R. “Anche questa è una lacuna del libro. Ma direi che è una lacuna giustificata, per il fatto che il libri o non parla di Brescia specificatamente. Se avessimo dedicato un altro capitolo a Bergamo e così via. Abbiamo dovuto fare un’opera di sintesi. Perché Brescia ha un posto di preminenza. Basti pensare al libro di DON ANTONIO FAPPANI, la rivista RESISTENZA BRESCIANA, i libri di DON FAPPANI, BRESCIA cattolica contro il fascismo, BRESCIA ha anche il primato nella resistenza”.
7. CHE COSA DOBBIAMO PENSARE DEL TESTAMENTO DEL DUCE FATTO A EDVIGE MUSSOLINI?
R. “E’ un testamento bello. MUSSOLINI DICE:”Io muoio cattolico, romano…”. Può darsi benissimo che MUSSOLINI nel suo intimo abbia avuto uno sprazzo di fede nel momento in cui ha scritto il testamento. Il libro però non giudica MUSSOLINI, perché giudice della coscienza è solo DIO. E nessun uomo può giudicare un altro uomo a livello di coscienza. Ora MUSSOLINI è stato sempre il camaleonte, trasformista, aveva una fabbrica di maschere”.
8. CHE COSA AGGIUNGE LA TESTIMONIANZA DI DON EMILIO VERZELETTI? TU AFFERMI CHE LO STORICO NON DEVE EMETTERE GIUDIZI. PARLI DI STORIOGRAFI APOLOGETI E DI STORIOGRAFI DELLA STRONCATURA. TU IN QUALI TI PONI?
R. “Mio desiderio sarebbe di non appartenere né agli apologeti, né agli stroncatori. La misura giusta è quella di servire la verità. Già il vecchio GIOBBE diceva:”DIO NON HA BISOGNO DELLE NOSTRE BUGIE PER DIFENDERSI”. Quindi l’apologetica è ridicola. Ridicola è l’apologetica, ma la stroncatura è criminale. Purtroppo qualche volta mancherò a questo mio programma. Mio programma è quello di lasciarmi illuminare dai documenti e di servire la verità”.
9. PERCHE’ BENITO MUSSOLINI VOLEVA ARRESTARE L’ALLORA SEGRETARIO DI STATO DI PAPA EUGENIO PACELLI, GIOVANNI BATTISTA MONTINI?
R. “Lo voleva arrestare perché lo riteneva responsabile di alcuni conciliaboli antifascisti che si svolgevano in VATICANO. Era già alla SEGRETERIA DI STATO di PAPA EUGENIO PACELLI. MONTINI era già sostituto ed era responsabile dell’UFFICIO INFORMAZIONI; era già un uomo di spicco. Tanto che la frase famosa di PIO XII:”NULLA E’ PERDUTO CON LA PACE , TUTTO E’ PERDUTO CON LA GUERRA”, che pronunciò nell’agosto del 1939, quella frase era stata scelta da GIOVANNI BATTISTA MONTINI. iI discorsi dei Papi li fanno i minutanti che presentano al Papa le minute dei discorsi. E poi il Papa da queste minute ricava ciò che è buono”.
10. CHE COSA CI PUOI DIRE DELL’ATTEGGIAMENTO ANTIMSEMITA DI BENITO MUSSOLINI?
R. “MUSSOLINI già nel ’24-25, nei vari discorsi ricorre già la letteratura sulla razza ariana. Nel ’38 MUSSOLINI ha approvato le LEGGI RAZZIALI: però erano leggi abbastanza blande rispetto alle atrocità dei tedeschi perché prevedevano molte eccezioni. Ad es. se un EBREO era mutilato di guerra non era soggetto a nessuna persecuzione. Erano i cosiddetti EBREI DISCRIMINATI in senso positivo. e poi nei suoi discorsi MUSSOLINI parla di un razzismo spirituale e dice anche che quelli che non sono ariani in senso biologico lo possono diventare spiritualmente attraverso la virtù’. Quindi ammette una specie di razzismo spirituale che era in contrasto rispetto al razzismo biologico di ADOLF HITLER. Questo bisogna riconoscerlo.
11. MA C’E’ ANCHE DELL’ALTRO CHE LO RIGUARDA?
R. “Però bisogna anche riconoscere che dal 1943 al 1945, proprio in quegli anni in cui lo ZAPPATERRENI fa tutti quei discorsi intorno agli EBREI, lui, MUSSOLINI aveva abbandonato gli EBREI in mano ai TEDESCHI. E le sue affermazioni sono molto discutibili e dubbie”.
12. QUALI SONO LE FONTI A CUI AVETE ATTINTO? FONTI EDITE E INEDITE?
R. “Una fonte molto usata sono stati i GIORNALI. Il nostro libro fa lo spoglio di tutta la stampa clerico - fascista e fascista. Seconda fonte inedita è il RAPPORTO PINI, un funzionario intelligente che MUSSOLINI aveva sguinzagliato in varie città. Doveva far visita ai vescovi e rendere relazione. Noi abbiamo attinto a questo rapporto che ci è stato gentilmente messo a disposizione da LUIGI MICHELETTI. Un terzo tipo di fonti sono le TESTIMONIANZE ORALI. Noi abbiamo interpellato diversi sopravvissuti. Per es. i portinai di VILLA FELTRINELLI, che ci hanno parlato dell’atteggiamento ghibellino e anticlericale di donna RACHELE, che li rimproverava la domenica quando andavano alla messa e donna RACHELE non ne voleva sapere”.
(FINE SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA DI DON FRANCO MOLINARI).
CARLO CASTELLINI Luned́ 27 Aprile,2009 Ore: 15:46 |