Io che sono vicina alla morte, io che sono lontana dalla morte, io che ho trovato un solco di fiori che ho chiamato vita perché mi ha sorpreso, enormemente sorpreso che da una riva allaltra di disperazione e passione ci fosse un uomo chiamato Gesù. Io che lho seguito senza mai parlare e sono diventata una discepola dellattesa del pianto, io ti posso parlare di lui. Io lo conosco: ha riempito le mie notti con frastuoni orrendi, ha accarezzato le mie viscere, imbiancato i miei capelli per lo stupore. Mi ha resa giovane e vecchia a seconda delle stagioni, mi ha fatta fiorire e morire uninfinità di volte. Ma io so che mi ama e ti dirò, anche se tu non credi, che si preannuncia sempre con una grande frescura in tutte le membra come se tu ricominciassi a vivere e vedessi il mondo per la prima volta. E questa è la fede, e questo è lui, che ti cerca per ogni dove anche quando tu ti nascondi per non farti vedere. ---------------------
La poesia è tratta da un incontro di preghiera pubblicato dal sito del gruppo Kairos di Firenze.
http://www.kairosfirenze.it
Giovedì, 21 giugno 2007
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