Noi e il prete - le storie

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi emiliana » 10 mag 2013, 23:46

Purtroppo anch'io ho vissuto una situazione di questo tipo... Sono sposata da una decina d'anni e ho dei bimbi meravigliosi ma,in un momento di grande stanchezza e profonda fragilità, mi sono imbattuta in un'esperienza che, oggi, considero semplicemente...trumatica! Il giovane parroco del mio paese fin dal suo arrivo (avvenuto 5 anni fa) ha manifestato nei miei confronti un interesse particolare, che coglievo esplicitamente nei suoi complimenti, nei suoi sguardi, nel suo cercarmi, nel suo atteggiamento seducente, provocante... Per 3 anni ho cercato di convincermi che mi sbagliavo, che era impossibile, che era solo gentilezza...ma ecco che 2 anni fa la confusione creata nella mia testa da questi atteggiamenti così ambigui ha superato ogni limite e ho sentito la necessità di fargli presente quanto il suo atteggiamento, così poco coerente con il suo ruolo, mi mettesse fortemente a disagio! Ero convinta che avrebbe negato con tutte le sue forze...e invece ha confermato tutto! E da quel momento è iniziata una "relazione di dipendenza" durata fortunatamente solo 2 mesi, fatta di sms, telefonate, chiacchierate in canonica di 2-3 ore anche 3 volte a settimana. Lui diceva di avere bisogno di me, perchè la mia presenza lo rendeva un prete migliore e perchè con l'amore che provava per me, riusciva a trovare benessere da una sofferenza che lo accompagnava fin dalla sua infanzia. Mi chiamava il "suo miracolo" e io mi sono sentita così importante per lui che mi sembrava di toccare il cielo con un dito. Credo di non aver mai provato attrazione fisica per lui, ma nonostante questo ho accettato e ho contraccambiato i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi baci...ma, per fortuna, con quella poca lucidità che mi era rimasta, sono riuscita a fermare altre intenzioni... Dopo 2 mesi di questa vita clandestina e di menzogna verso la mia famiglia, non ero più io perchè i sensi di colpa mi logoravano (piangevo in continuazione e non mangiavo più...) e chiaramente mio marito ha notato e intuito quello che stavo vivendo. Così gli ho raccontato tutto! C'è stato un confronto a 3 (x me devastante). Il prete ha detto a mio marito che non avrebbe mai più potuto vivere senza di me e gli ha persino proposto di trovare una soluzione per non dover rinunciare a me (io ero allibita e mio marito sicuramente di più!) E subito dopo quando mio marito gli ha detto di ritornare al suo posto, ha iniziato a riservarmi umiliazioni in pubblico alternate a frecciatine durante le omelie, sguardi provocatori alla messa, atteggiamenti ambigui e seducenti nei confronti di altre parrocchiane. Ora dopo 2 anni la situazione non è x niente migliorata! Io sto malissimo, non riesco più a trovare una "normalità"! Sono stanca di doverlo incontrare nei vari impegni in parrocchia, ogni volta ne esco distrutta, perchè mi sento sempre sbagliata, inadeguata, colpita dai sui giudizi che intuisco negativi! Per 6 mesi ho provato a mollare tutto e come un'esiliata ho rinunciato alle mie passioni... Ma non lo trovo giusto! Perchè devo farmi da parte io?!? Perchè anche lui non si assume le sue responsabilità?!? Ho cercato altri momenti di confronto con lui per trovare una soluzione...ma lui dice di essere ancora confuso e non sa che dire. Ho bisogno di aiuto! A volte mi sembra di impazzire e non ho più la forza per lottare! Ma ora che ho trovato voi...ho almeno la speranza... Grazie per aver ascoltato il mio sfogo. Un abbraccio. Emiliana
emiliana
 
Messaggi: 4
Iscritto il: 10 mag 2013, 14:36

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 11 mag 2013, 9:35

Cara Emiliana,
non sei tu ad essere inadeguata! Le ritorsioni postume non sono altro che un patetico tentativo di una persona palesemente immatura di scaricare addosso a te qualsiasi responsabilità, ne fa fede quello che scrivi circa il suo altrettanto patetico tentativo di ingelosirti dando attenzioni plateali ad altre. Fregatene, scusa il termine brutale! Va altrove a cercare la tua pace. io avevo molte remore come le tue, perché consideravo che semmai stava al prete in questione rientrare nei ranghi dopo che anche noi, io e mio marito, lo avevamo letteralmente incastrato in un chiarimento a tre. Ma non demordeva. Allora, io mi sono fatta questo ragionamento: se devo dare gratuitamente vado altrove spiegando il perché vado altrove, altrimenti vivrei male, ovvero come un'esiliata. Lo ho fatto. Contemporaneamente ho chiesto che il prete in questione fosse ascoltato e aiutato, nulla in quel senso si è fatto. Un consiglio mi permetto di dartelo: non fare quello che ho deciso di fare io, ovvero confessarmi a uno che non poteva conoscermi, fidando nella veridicità di quello che si racconta in confessione, e quindi affrontare la situazione da sola. Avrei fatto meglio, per la mentalità maschilista dei preti, a chiedere un appuntamento e a parlarne congiuntamente a mio marito, anche se mio marito non è credente, è ateo. Tra l'altro tra me e il mio parroco non era passato nulla di fisico, neanche un bacetto, e ci mancherebbe pure! Quello che lui in sintesi voleva era usarmi nei suoi "sogni", dei quali non si riteneva responsabile, parole sue, con un atteggiamento talmente infantile da non poterci neppure discutere, ma contemporaneamente continuare a corteggiarmi: ero il suo giocattolo. E voleva pure avere ingresso libero in una casa nella quale, data la distanza dal paese più vicino e gli orari di mio marito, trascorrevo molte ore da sola. Poter venire ed andare, e tentare di fare e disfare la mia esistenza a suo uso e consumo.
Hai la fortuna, come me, di avere un marito al fianco che è al corrente di ogni cosa: parlatene insieme e fatti aiutare ad uscirne fuori, e velocemente. Non farti eccessivi sensi di colpa: tuo marito ti ha capita altrimenti non ti avrebbe supportata. Approfittane, ed esci da questa pania che non fa bene a voi due come coppia e che alla comunità che vorresti servire non dà nulla. Gratuità è la parola liberante: tu hai dato gratuitamente, fallo altrove con altrettanta passione. E sempre tenendo gli occhi aperti.
Un abbraccio
Ornella
ornella
 
Messaggi: 103
Iscritto il: 4 ott 2008, 18:39

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi antonia » 11 mag 2013, 21:32

emiliana cara,sembra la stessa scena dello stesso patetico film...solo con nomi diversi anche per me 2 anni fatti di sms, telefonate, chiacchierate in canonica . Lui diceva di avere bisogno di me, perchè la mia presenza lo rendeva un prete migliore,tu mi aiuti ad essere un prete vero,mi scriveva,il tuo amore mi aiuta a superare le difficoltà di ogni giorno. Con te mi sento forte!
Quello che trovo inconcepibile e non immaginavo si potesse arrivare a tanto,quando tu scrivi:
Il prete ha detto a mio marito che non avrebbe mai più potuto vivere senza di me e gli ha persino proposto di trovare una soluzione per non dover rinunciare a me....e che vuol dire,cosa concepiva questo ennesimo pazzo scatenato nella sua mente?....sempre più senza parole!
antonia
 
Messaggi: 11
Iscritto il: 30 apr 2013, 1:30

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 12 mag 2013, 10:01

Cosa concepiva il pazzo scatenato? Un menage a trois, si direbbe. Di fatto, considerava una possibilità di accordo tra uomini in merito al "possesso" di una donna: per il marito legale, per lui clandestino. E non si è fatto remore di farlo in presenza della donna in questione. E poi lo chiamerebbe "amore". Come i pedofili chiamano "amore" quello che fanno, abusando di bambini/e e adolescenti. O come chiamano "amore" e "gelosia" familiari e mariti, amanti ed ex che ammazzano le donne. Perché sono "loro", perché debbono appartenere a loro, non c'è nulla da fare o da dire. E noi subiamo per anni prima di reagire.
Rimane il fatto che noi donne siamo mantenute in una stato di minorità rispetto ai maschi nella società, due volte minori rispetto ai maschi chierici nella chiesa cattolica e in altre religioni. Per quanto concerne il cattolicesimo, o cambia la formazione e si cercano persone sane, ambosessi, adulte, non per forza celibi e nubili per il ministero del presbiterato, oppure difficilmente ne verremo fuori. L'abuso di potere sarà sempre in agguato.
Ornella
ornella
 
Messaggi: 103
Iscritto il: 4 ott 2008, 18:39

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi Bollicina » 12 mag 2013, 15:24

Quello che mi lascia interdetta è che loro, proprio loro si fanno i paladini del rispetto della persona, parlano di onestà e chiarezza nel rapporto di coppia (magari il Don in questione avrà tenuto anche i corsi prematrimoniali per i fidanzati !) tuonano contro la mercificazione della donna e del corpo femminile e poi ........... "Da che pulpito viene la predica"........
Emiliana, credimi, allontantati dalla Parrocchia e da questo prete che continua a farti male, molto male perchè che oltre a non rispettarti e a non volerti bene, non rispetta neppure le altre donne (infatti le usa come un Don Giovanni mediocre per sentirsi appagato nel suo narcisismo infantile). Non ha la minima idea di cosa significhi rispettare e amare un'altra persona.
Se una persona ti ha amato, non ti infligge umiliazioni gratuite, perchè il rapporto è finito....... ma prende atto che la storia è conclusa e con assoluta dignità si mette da parte.

Quando ti sentirai pronta, investi le tue energie altrove. Puoi fare del bene e realizzarti in un altro modo, collaborando con qualche Associazione. Non è solo attraverso le attività della Parrocchia che si può aiutare il prossimo e ci si sente cristiani.
Ci sono tante Associazioni che aiutano gli altri e che cercano la collaborazione di persone autentiche e cristiane non solo perchè vanno a messa o sono legate agli ambienti ecclesiali.......ma perchè sono cristiane nel profondo nel loro cuore.......

Un caro saluto.
Bollicina
 
Messaggi: 6
Iscritto il: 14 feb 2013, 19:50

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi antonia » 12 mag 2013, 23:43

Di fatto, considerava una possibilità di accordo tra uomini in merito al "possesso" di una donna... Donne,voi non potete nemmeno lontanamente immaginare quanto mi stiate aiutando a capire la situazione terribile che ho vissuto,e purtroppo con qualche strascico sto ancora vivendo. Non ho raccontato proprio tutto dall'inizio,ho solo accennato,per esempio,non vi ho detto che sono sposata. Quando tra me ed il don è scoppiata la passione,la prima cosa che mi ha chiesto e si è accertato confessando mio marito,che lo facessi,è stato di non allontanarmi fisicamente da mio marito. Con il passare dei mesi questa cosa mi pesava da morire. Perchè mi ero allontanata tanto da mio marito,e per me era inconcepibile fingere di amarlo quando il mio cuore,il mio corpo,la mia testa era tutta nelle mani del parroco.Non solo,più mi cercava,più mi amava di nascosto più cercava l'amicizia di mio marito,la sua complicità...assurdo. Le uscite a 3 mi hanno devastato,lui era tranquillo ed indifferente,mio marito ignaro di tutto gli confermava la sua stima,ed io morivo dentro. Gli ho chiesto con tutte le forze di evitare quelle uscite serali e lui mi ripeteva,ma per me è importante essere amico di tuo marito... Quando gli chiedevo spiegazioni su come potesse concepire ed accettare che io stessi con un altro uomo lui ammutoliva,non mi rispondeva e diventava glaciale. Se mi vedeva accanto a mio marito abbracciata o addirittura scambiarmi qualche innocente carezza,ecco tornava coraggioso,si avvicinava e ricominciava a ripetermi il suo amore,i suoi ti amo...non lasciarmi mai. vi chiedo solo di non giudicarmi,ma di comprendere la profonda confusione che mi hanno creato questi due anni accanto ad un uomo immaturo e profondamente egoista.
antonia
 
Messaggi: 11
Iscritto il: 30 apr 2013, 1:30

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi ornella » 13 mag 2013, 8:02

Cara Antonia,
ben lungi dal giudicarci tra di noi. A me non è successo di essere al centro di una "trattativa" soltanto perché il mio parroco, messo alle strette da mio marito, dopo che con le sue orecchie lo aveva sentito chiamarmi "tesoro", attribuendo a se stesso una frase che io avevo detta a lui, ha ammesso di essere "un po' stanco", ma che non era nulla di grave, bontà sua.
Rimane il fatto che non avremmo avuto dei riguardi come quelli che gli sono stati usati, almeno per un anno, un anno e mezzo nel quale i "bassi" sono stati infinitamente superiori agli "alti", cercando di aiutarlo direttamente come coppia, se non fosse stato un prete. Persino mio marito, infatti, era imbibito di una certa sottocultura clericale. Abbiamo sdrammatizzato e io ho continuato a servire lo stesso per non avere la sensazione di scappare a gambe levate da una situazione che mi faceva stare molto male.
Posso comprendere come ti possa sentire tu.
Posso anche dirti che in famiglia, con le mie cognate, quando ne ho parlato, nessuna è stata in grado di capire anzi! E avevo a supporto il loro fratello, non ero da sola. Quindi il mare di solitudine e di contraddizioni nel quale una deve nuotare so essere spaventoso se si è sole.
Coraggio, quindi! Sei meno sola di quanto non pensassi sino a qualche giorno fa.
Riguardo ai mariti incolpevoli in tutte queste faccende, credo che vedano il prete esattamente come lo vedeva mio marito che, quando gli ho raccontato cosa stava succedendo, fino a quando non ha toccato con mano, non mi credeva e mi rispondeva: "Tu sei matta!"
E il tuo dolore mi conferma che la parte peggiore da sopportare è quella psicologica, e magari anche quella spirituale avendo avuto rapporti di confessione auricolare o di aiuto/consiglio. E' un vero e proprio stupro interiore dal quale non è facile ricostruirsi. Io ne ho casualmente testimoniato parecchi anni addietro in una mailing list (preti-on-line) che accoglieva sia presbiteri che laici e qualche presenza femminile, ed è stato così che ho incontrato qualche prete che mi è stato di concreto aiuto. A partire da don Romano, oggi sposato e futuro padre, che mi ha detto appena ci siamo visti: "tu hai subita una violenza".
Tanto per dire che gli uomini non sono tutti uguali, nemmeno i preti.
Speranza, dunque!
Ornella
ornella
 
Messaggi: 103
Iscritto il: 4 ott 2008, 18:39

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi Stefania » 13 mag 2013, 16:05

Cara Emiliana,
cosa stai a fare ancora in parrocchia?
Qui non si tratta di rinunciare alle passioni, ma di proteggerti, visto che neanche tuo marito (e lasciamelo dire!) è in grado di farlo.
Devi darti la possibilità di stabilire una certa distanza da tutta questa vicenda e in questo modo non è assolutamente possibile.
A quante cose ancora vuoi sottoporti ancora prima di allontanarti e fare il bene tuo e della tua famiglia?
Tu parli di assumersi la responsabilità, ma lui non è in grado di farlo. Tu si, però.
Il passato non lo puoi cambiare, ma il presente e il futuro sono nelle tue mani.

E' questo che meriti? Stare lì alla mercè di questo bambino decerebrato che ti ha scambiato per il suo giocattolo? La sua vita continua, come se niente fosse. Se non sarai tu, sarà un'altra, ammesso che già non ce ne sia un'altra (e sicuramente in passato c'è stata).
E' la tua vita che viene compromessa.
Lui ha tutto ciò che vuole. Tu perdi tutto ciò che hai.

Ne vale la pena?
Avatar utente
Stefania
 
Messaggi: 306
Iscritto il: 2 ott 2008, 22:28

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi Stefania » 13 mag 2013, 16:14

Cara Antonia,
per cosa stai soffrendo? Per un "uomo" che si è divertito a giocare a "guardia e ladri" con te e tuo marito?
Coraggio!!!
Di cosa senti la mancanza? Di un uomo che uomo non sa essere?

Come ho già detto all'amica Emiliana, il passato non lo puoi cambiare, ma il presente e il futuro sì.
Non facciamo mai l'errore di scambiare per amore ciò che amore non è e che non gli somiglia neanche da lontano.
Questi preti parlano di amore, ne dissertano dal pulpito e non, ma non sanno di cosa parlano.
Noi però ormai lo sappiamo. E cosa aspettiamo a dirottare le nostre attenzioni verso persone più sane, accoglienti, oneste e trasparenti?

E il prossimo che dirà la mega-stronzata: "con te sono un prete migliore", vi chiederò l'indirizzo e gli andrò a dire due paroline da molto vicino!!!
PROMESSO.
Avatar utente
Stefania
 
Messaggi: 306
Iscritto il: 2 ott 2008, 22:28

Re: Noi e il prete - le storie

Messaggiodi emiliana » 13 mag 2013, 23:23

Vi ringrazio tutte di cuore per avermi risposto. Ma non vi nascondo che, se da una parte l'avervi trovate mi fa sentire meno sola, dall'altra mi fa capire che la strada che mi sta davanti per me è ancora in salita. Ogni giorno vivo sperando che si arrivi presto ad una normalità e che si possa mettere la parola fine a tutta questa brutta vicenda. Ma dentro di me sento un tormento, una sofferenza, un'angoscia che non mi mollano mai un attimo... Stefania mi chiede perchè faccio fatica a cambiare aria, a staccarmi dalla parrocchia? Perchè x tutta la mia vita è stata al centro del mio spendermi (nel grest, nel coro, nella catechesi,nei gruppi- famiglia, ecc), perchè ho molte persone amiche che incontro in quegli ambienti e perchè x i 6 mesi che mi sono allontanata ho vissuto forte il senso di ingiustizia (com'è possibile che io stravolgo la mia vita e lui invece è tranquillo e indisturbato?!? ). Ma mi rendo perfettamente conto che sia proprio questa l'unica soluzione possibile per uscire piano piano da questo incubo: PRENDERE LE DISTANZE! Devo "solo" trovare il coraggio! Proprio ieri mi sono capitate in mano alcune delle lettere che mi ha scritto...è stato devastante rileggerle...e sono stata una sciocca a farlo! ... Ma mi sento molto confusa, sono sempre alla ricerca di risposte, di soluzioni perchè sento che inizio a non farcela più! E' troppo il peso da portare nel cuore!
emiliana
 
Messaggi: 4
Iscritto il: 10 mag 2013, 14:36

PrecedenteProssimo

Torna a CELIBATO OBBLIGATORIO: LA DURA LEGGE CHE VIETA L'AMORE - Una legge disumana e antievangelica

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 20 ospiti

cron