come tante

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 20 lug 2010, 15:24

Caro donfy, mi fa davvero piacere che la storia del cuore indiviso non ti abbia mai convinto.
Credo sia la parte più sana e autentica di te, che riesce a sperimentare la qualità e la molteplicità dei rapporti con gli altri.
Ti domando a questo punto: "E' giusto che tu (come molti altri) abbia pianto e sofferto per superarlo? E' giusto superarlo? O piuttosto non sarebbe il caso di cominciare a ribellarsi a queste idiozie?"
Purtroppo potete farlo principalmente voi. Già noi siamo donne e nell'istituzione questo particolare non aiuta ... e comunque resteremmo inascoltate.
Se si incazzano i preti, invece, magari qualcosa ottengono ...
Certo, bisogna sapere che potrebbe comportare persecuzioni e ritorsioni, ma abbiamo un grandioso esempio davanti a noi, che ci ha testimoniato come si possa accettare serenamente qualunque rischio, per il bene dell'uomo.
Non trovi?

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Re: come tante

Messaggiodi donfy » 20 lug 2010, 15:35

Cara Stefania di questo argomento ne ho parlato, come scrissi, alcuni mesi fa in una riunione di noi sacerdoti. Era rounione di "prefettura", cioè di un piccolo gruppo di parrocchie confinanti. In tale occasione, siccome si portavano dei temi, io scelsi proprio quello del celibato e naturalmente affrontai il tema del cuore indiviso. Doveva esserci anche il Vescovo, sempre presente peraltro e persona di valore da me amata e stimata moltissimo.
Il clima è stato molto sereno e davvero ti dico che si può parlare di tutto. E tra preti non è facile. Io per conto mio difendo con i denti ciò in cui credo, senza voler condizionare nessuno, ma senza paura di esprimermi. L'ho fatto anche sul cuore indiviso.
Leggendo il testo del concilio che ne parla a me sembra una forzatura, pur capendone la tessitira teologica e spirituale.
Per esempio non mi sento un prete di serie A, rispetto a quelli cattolici, sposati, di rito orientale. Secondo il testo dovrebbero essere di serie B e con cuore diviso. Poi devo dire che poco mi convince la politica di aggregazione, direi quasi saccheggio, dei preti anglicani sposati che vengono integrati nella chiesa latina che è celibe. Come collocarli? E perchè? Inoltre perchè il celibato è solo nella chiesa Latina? In un mondo omogeneo cosa è chiesa latina? Solo una denotazione geografica che deve dire a tavolino i limiti del celibato?
insomma non sono tanto convinto. Cos etutte dette naturalmenmte alla riunione.
Comunque credo che stiamo passando un periodo di grande rimescolamento e fors econfusione, anche all'interno della Chiesa che sono certo dsaprà rinnovarsi anche da questo punto di vista, se non volontariamente, almeno per necessità.
Un abbraccio, don fabrizio
"Io sono la Risurrezione e la vita" (Gv 11)
donfabriziobiffi@gmail.com
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Re: come tante

Messaggiodi Luicia » 9 ott 2011, 9:48

Daniela anch'io ho vissuto la tua stessa situazione, identica nei fatti che descrivi e probabilmente anche per l'età. In effetti questa "storia" la mia puramente platonica come la tua ma molto intensa mi ha fatto sentire quello"stato nascente" che tu dici parlando e citando Alberoni. Il problema è che anche per me rinunciare a questa storia mi fa pensare che perderò quella felicità, quella vitalità che questa attrazione mi fa provare. Allora mi chiedo: non è la relazione ma forse solo un problema psicologico nostro come ha detto anche Ornella; queste situazioni impossibili ci piacciono perchè oltretutto ci danno il senso della sfida, e in questo senso aumentano la vitalità di una prova in cui ci impegniamo con tutte noi stesse per ottenere scarsi (almeno per me) risultati. Entriamo in un giro vizioso in cui si spera che prima o poi lui capitolerà e ci piace continuare questo tira e molla finchè... la mia paura è che alla fine rimarremo profondamente deluse se non ferite da qualche brusca reazione di...rigetto e allora dovremo poi farci consolare e fuggire provando un misto di vergogna e di rabbia. Non lo che ne pensi?
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Re: come tante

Messaggiodi daniela » 16 ott 2011, 10:28

ciao a tutti, innanzitutto grazie a Stefania di essersi preoccupata di me. Io vi ho sempre seguito ma stavo elaborando le cose e non sapevo bene cosa scrivervi.
Per rispondere a Luicia , ti faccio questa proposta:non rinunciare alla storia in sè, rinuncia all'idea che lui possa contraccambiare il tuo amore. A me la storia serve per ritrovare me stessa , fare un pò la cattiva ragazza, vestirmi con più cura , sognare ad occhi aperti , trattare meglio mio marito perchè mi dico: come faccio a rompergli le scatole per questa idiozia se io sto sognando di fare l'amore anche con un altro........Il risultato paradossale è che, questa cotta, ha salvato il mio matrimonio. Ho capito che io potrei amare uno e l'altro e non o l'uno o l'altro. Ho capito che mio marito sarà anche un pò noioso ma vuole davvero stare accanto a me, non è sfuggente o lunatico come l'altro, non ha nessuno che lo mantenga e, per debole che possa sembrare, ha le p....e per guadagnarsi la vita senza nessun problema. Insomma ho trovato un sacco di pregi al mio compagno,rispetto al mio simpatico bamboccione che di lavoro fa il parroco ed è ancora mantenuto da mamma Chiesa alla bella età di 58 anni.
Quando ho occasione di vedere il mio bel tomo , flirtiamo come due adolescenti ma, ne sono convintissima, è solo un divertimento per entrambi. Ero e rimango convinta che, se un uomo ti ama davvero, sposta le montagne, lui, per me, non sposta nemmeno una panca. Queste situazioni, o almeno la mia, è solo un prendersi un pò di vacanza; io dalla mia vita così "perfetta" e lui dalla solitudine, dal non sentirsi abbastanza uomo.
Continua a sognare Luicia , è vero che qualche volta, nei giorni bui, spero ancora che lui venga a rapirmi col suo cavallo bianco ma dura poco, lo penso sdraiato davanti ai piedi del vescovo, lo penso alle prese con un qualsiasi problema pratico e ...non ringrazierò mai abbastanza questo blog che mi ha fatto ragionare e capire che stavo costeruendo una storia sul niente. ti abbraccio, Daniela
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Re: come tante

Messaggiodi balzac33 » 25 ott 2011, 19:01

antonella carisio ha scritto:Cara Daniela, purtroppo, per la mia esperienza, posso dirti che è difficile. Se ci pensi, se ragioni sai che la vostra storia non ha un futuro, sai che in fondo lui non la vuole, sai che non cambierà mai ma... ma il cuore non vuole accettarlo, le emozioni, le sensazioni che ti fa vivere lui sono uniche, irripetibili, o così credi tu, hai paura che se lascerai perdere non proverai più niente del genere. Ti senti una ragazzina, coinvolta come una ragazzina, innamorata persa... E non sai che fare. Purtroppo ci sono passata anch'io... E solo ora, dopo una storia di un anno e mezzo, una storia vera dove stavamo insieme almeno due/tre volta alla settimana, dove dormivamo insieme..., dicevo dopo una relazione di un anno e mezzo se n'è andato in Brasile e non si è più fatto sentire... E' passato più di un anno dalla sua partenza e solo ora sto iniziando a riprendere in mano la mia vita. Dici di avere più di 50 anni e un marito al quale vuoi molto bene... vale la pena gettare tutto al vento per un uomo che, forse, ti usa solo per combattere la sua solitudine? Un uomo egoista per formazione, un uomo che vive una "non vita" per scelta, un uomo che non rischierà mai niente e non cambierà mai niente per te? Scusa, non voglio essere dura ma so quanto ho sofferto nell'illusione che le cose potessero cambiare, nell'attesa di una sua decisione... E so quanto mi ha aiutata Stefania con il suo realismo, con la sua chiarezza e, in alcuni casi, con la sua durezza. Non conosco i particolare e quindi rispondo solo per quello che leggo tra le righe e ciò che lego non mi piace, soprattutto peer te. Se vuoi parlare, sfogarti, se hai bisogno di aiuto e conforto noi siamo qui. Condividere aiuta a stare meglio. Scusa ancora per la franchezza. Un bacio e sappi che ci siamo...


Merci Antonella pour ces arguments énergiques. Face à un homme qui ne sait pas ce qu'il veut, il faut savoir choisir.
Bien des prêtres sont encore des adolescents sexuellement, amoureusement.
Ils sentent l'amour mais ils voient surtout ce qu'il faudrait laisser. Et ils n'ont aucune envie de faire ce pas.
Simplement un petit plaisir au passage. tant pis s'ils ont abîmé un coeur et une vie de femme !
Jean Combe Plein Jour France http://plein-jour.eu
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 26 ott 2011, 18:02

Ringrazio Jean per il suo prezioso commento, anch'esso a commento di un intervento di Antonella Carisio che è riportato nel post precedente. Lo traduco qui sotto per facilitarne la lettura:

Grazie Antonella per il tuo energico intervento. di fronte ad un uomo che non sa ciò che vuole, bisogna saper scegliere.
Ebbene i preti sono ancora sessualmente ed emotivamente adolescenti. Si innamorano ma si preoccupano per ciò che devono lasciare. E non hanno alcuna intenzione di fare questo passo.
Si tratta semplicemente di un piacere passeggero. Peccato che hanno frantumato la vita e il cuore di una donna!
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un parere

Messaggiodi carolina » 30 nov 2011, 21:00

Ciao a tutte,
innanzitutto sono contenta di leggervi perché per tanti versi la mia storia è simile a molte di voi.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e le vostre considerazioni saranno benvenute.
A gennaio ho conosciuto un uomo su un sito per incontri (meetic). Dall'inizio il feeling è stato incredibile. Aspettavamo la sera per scriverci o chattare. Non ci siamo mai visti né sentiti, ma ci siamo raccontati e ci siamo piaciuto per come eravamo dentro. Dopo circa un mese e mezzo, abbiamo deciso di incontrarci. A questo primo incontro lui mi dice di essere un prete. La cosa mi ha colto di sorpresa ma abbiamo deciso di continuare a vederci. Nei mesi lui è venuto regolarmente a casa mia ed ha iniziato a fare progetti di vita insieme; in verità voleva continuare ad essere prete perché ama e sente forte questa vocazione ma ha sempre ammesso di aver bisogno di una donna. Così progetti e promesse sgorgavano e il mio cuore si è riempito di gioia, di amore e di speranza. E' venuto da me settimanalmente, ha conosciuto parte della mia famiglia, siamo andati in vacanze insieme.
Ad un certo punto gli sembrava di sentire che io gli mettessi fretta, ma io non gli ho mai chiesto di prendere una decisione, né tanto meno di scegliere. Mai. Ero felice di saperlo felice nella sua vita quotidiana anche se non potevo farne parte davanti agli altri. Lui mi chiamava ogni giorno più volte, mi faceva regali, diceva di amarmi. E d'un tratto una sera arriva un sms che mi dice che è tutto finito. Non ho più avuto notizie. Mi pongo domande da più di due mesi. Lui non ha mai risposto a nessuna mia domanda, nessuna risposta alle mail, né alle telefonate. Mi chiedo come possa essere successo. Mi chiedo se fosse tutto falso (le promesse, i progetti, etc). Penso molto a lui. Posso accettare la fine della nostra relazione ma non capisco cosa sia successo. Magari qualcuna di voi ha più esperienza di me e mi potrà spiegare quale meccanismo può essere scattato.
Come si può amare una donna e lasciarla in un pomeriggio?
Sto facendo molta fatica a darmi pace. Lui mi manca molto e mi chiedo se sia colpa mia. Vi ringrazio di avermi letta e mi scuso per gli eventuali errori (anche io non mi rileggo).
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Re: come tante

Messaggiodi carolina » 2 dic 2011, 0:39

Ciao Paola,
che piacere vedere che qualcuno mi legge e mi capisce! Grazie di cuore!
Anche io sono molto molto arrabbiata e mi è anche venuto in mente di pubblicare foto, mail, sms e quant'altro. Lui però ha usato delle confidenze molto personali che gli avevo fatto per ricattarmi! Pensa, gente così non solo si salva la faccia, non solo continua ad essere stimata dai suoi parrocchiani, ma predica anche l'amore di Dio! Sinceramente sono disgustata. Anche perché gli ho creduto, stupidamente mi sono fidata di lui. Anche se so razionalmente che la pagina è girata, il mio cuore va per conto suo e non è così facile tutti i giorni. Sono ormai quasi convinta che sia uno schema che lui ripete donna dopo donna e io sono stata una delle tante. Che tristezza. Io non ho detto molte volte "ti amo" in vita mia, ma mai avrei pensato che un prete potesse dirlo a sproposito, solo per bassi scopi egoistici.
Spesso in questo forum, si parla di situazioni in cui le donne che frequentano la chiesa si innamorano del prete e piano piano c'è un coinvolgimento "amoroso" espresso e non espresso. Ma io non mi sono innamorata del prete, dato che nemmeno lo sapevo. Mi sono innamorata dell'uomo; nonostante questo, quando me lo ha detto, ho accettato tutte le restrizioni che l'essere prete comporta; non ho chiesto mai promesse o progetti di vita. Questi li faceva lui. Non ho mai chiesto che facesse una scelta. Certo trovava terreno fertile, io lo avrei seguito in capo al mondo, con i dovuti tempi e premesse.
Con quale diritto una persona, un prete, può entrare nella tua vita, nella tua casa, nella tua famiglia, nel tuo cuore, nella tua anima, nel tuo letto,per poi svanire con un sms? Quando gli ho detto che sarei andata a parlargli, lui mi ha risposto che mi avrebbe accolta con i carabinieri! Io l'ho accolto ogni settimana a casa mia, diceva di sentirsi a casa. Se ci penso, sono più nauseata!
Sono contenta che ci siate. Grazie ancora.
carolina
 
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Re: come tante

Messaggiodi carolina » 2 dic 2011, 1:19

Ps. aggiungo questo pensiero che non mi fa dormire.
Mi chiedo, perché "uomini" così non dichiarano semplicemente che vogliono storie prevalentemente fisiche, perché non ammettono che hanno poco da offrire. Sanno che procureranno sofferenza. Allora perché non rimediare in un altro modo? Capisco il loro bisogno di amore fisico, ma perché fare del male a una donna o a tante donne? Certo, vi è il rischio di non conquistarla, ma un po' di sincerità, un minimo, diamine!
E infine mi chiedo, ma se un uomo entrasse nel confessionale e gli raccontasse una storia simile a quella che ha inflitto lui, che consiglio potrebbe mai dargli????
grazie ancora a tutte voi e a te Paola.
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 5 dic 2011, 16:23

Cara Carolina, innanzitutto mi scuso del ritardo col quale sto rispondendo.
Cosa penso della tua esperienza?
Dunque cominciamo.
Già un prete che si iscrive ad un sito di incontri deve far riflettere. E non perché non possa o non debba farlo. Anzi, io sostengo che il prete è un uomo come tutti gli altri (o dovrebbe esserlo), cioè non penso che ci sia qualcosa di moralmente o eticamente scorretto. La sua iscrizione al sito è però indice del fatto che questa sua bella vocazione, così come gli è stata presentata, non gli basta. In qualche modo rivendica una "normalità" che però non gli è consentita, almeno ufficialmente.
Ma lui sa di star trasgredendo ad una specie di promessa solenne che ha fatto di fronte al vescovo, e soprattutto di fronte a Dio. Almeno questo lui crede.
Voglio quindi dire che lui ha scelto deliberatamente di portare avanti una "trasgressione". Pero l'ha fatto protetto da uno schermo e anche questo è sintomatico.
Si è protetto finché la sua curiosità di dare un volto alla bella persona con cui corrispondeva non ha preso il sopravvento.
A quel punto si è comportato come qualsiasi altro uomo stupido che non ha nulla da perdere trascinando nel gioco un'altra persona ignara del guaio in cui si andava a cacciare.
Tanti uomini mettono in atto una strategia di questo tipo, cercando di ottenere ciò che vogliono, facendo anche promesse, progetti, per poi far sparire le loro tracce. E' triste, molto triste, ma purtroppo accade molto spesso.
Era tutto falso? Non saprei. Di certo non c'è nulla di vagamente simile all'amore in questa vicenda. E' stata magari una storia piacevole; vi siete piaciuti, cercati, gratificati. Nulla più di questo.
Per lo meno questo è stato per lui. Mi dispiace se le mie parole di sembrano dure, ma io credo che sia proprio così.
Purtroppo non posso rispondere alle tue domande: "perché", "cosa è successo". L'unico che potrebbe rispondere è lui, ma ho seri dubbi che voglia farlo o sappia farlo.
Quel che mi sento di dirti è che non ti serve fare domande o farti domande. Perché le risposte certe non arrivano e, anche se arrivassero, non credo ti basterebbero.
Tu dici che lui ti manca molto. Ma cosa ti manca di lui? Lui è altro da ciò che hai pensato che fosse. Te l'ha dimostrato ampiamente.
Quando la situazione ha preso piede in modo pressoché stabile, quando ha pensato di essere in pericolo, si è defilato. Anzi, non vuole più essere raggiunto da te. Addirittura ha detto che chiama i carabinieri ... (che scemo, mamma mia!)
Allora la tua domanda: perché fare del male?
E perché no?
Lui è impunito. La sua "vocazione" intatta. La sua reputazione anche.
Il campo è libero verso nuove "avventure".

Cosa direbbe ad un uomo in confessionale che gli rivelasse storie simili?
Nella mia esperienza, per ciò che ho vissuto ed ascoltato, posso dare due diverse risposte, entrambe attendibili:
1) sarebbe intransigente. Spesso quelli che hanno la coda di paglia puniscono gli altri. Ho sentito di tantissime situazioni in cui questo è accaduto.
2) sarebbe comprensivo. Sai l'uomo è debole, fragile, ecc. Magari suggerirebbe di non rifarlo, ma poi sarebbe disposto a ri-chiudere un occhio (sempre che il prete sia colui a cui chiedere perdono - per carità!)

Spero di esserti stata utile, almeno un poco.
Aspetto di sentire cosa ne pensi.

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