Ci chiedono aiuto per realizzare un servizio in TV

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Ci chiedono aiuto per realizzare un servizio in TV

Messaggiodi Stefania » 19 feb 2014, 22:00

Care ragazze, cari tutti,
sono stata contattata da una professionista che lavora nella redazione di una importante trasmissione televisiva.
Ha bisogno del nostro aiuto per realizzare un servizio sul problema del celibato e delle relazioni tra le donne e i preti.
Mi sembra francamente un'occasione da non perdere ...

Incollo qui di seguito il testo della sua richiesta, informandovi comunque che ho voluto prima incontrarla di persona e scambiarci quattro chiacchiere dal vivo.
Spero che questo appello non rimanga inascoltato sia da parte delle donne che dei preti coinvolti, che so che ci leggono.
SE VOGLIAMO CHE CI SIA ASCOLTO, DOBBIAMO USARE LA VOCE!

Ciao, cara Stefania,
Come ci siamo dette durante il nostro incontro, sono molto lieta di essere entrata in contatto con te e con 'voi', ovvero con le donne che di fatto non hanno voce e covano in privato un dramma che non dovrebbe essere soltanto privato.

Quello che vorrei realizzare con voi e' un servizio di informazione. Nessun intento moralistico, nessun insegnamento da diffondere ne' giudizio morale da scagliare contro lei o lui. Io vorrei semplicemente descrivere. Far sapere a chi guarda che esiste una realta' fatta di persone in carne ed ossa, di cui nessuno parla. Vorrei che le protagoniste di queste storie avessero modo di raccontare come vivono la loro condizione. Perche', a dispetto di quel che comunemente si pensa, dietro l'obbligo del celibato obbligatorio si nasconde un mondo di desideri piu' o meno repressi, di passioni piu' o meno espresse, di frustrazioni mai sopite.

Il servizio sarebbe puramente descrittivo. Darebbe voce alle dirette protagoniste, garantendo ovviamente l'anonimato e il riserbo assoluto sull'identita' di chi non voglia esporsi pubblicamente. Si tratterebbe di poche domande sul 'come' si vive una storia con una persona impegnata nel magistero ecclesiastico.

In Svizzera e in altri Paesi, come ben sai, esistono simili 'associazioni' che sono state raccontate dai mezzi di comunicazione. In Italia non e' mai accaduto. Io vorrei rompere la cortina del silenzio e far conoscere affinche' ognuno si faccia poi la propria idea liberamente. Per far conoscere ho bisogno del tuo e del vostro aiuto. Sono sicura che il servizio sarebbe in grado di rimettere sul tavolo un tema troppo trascurato, tanto piu' ora che c'e' un Papa capace di ascoltare. Se riusciamo a farne parlare descrivendo un pezzo di realta', voi sareste le prime beneficiarie. Rimanendo nell'ombra invece il rischio e' che nulla cambi mai.

Da parte mia garantisco massima professionalita', rispetto dell'ascolto e delle esigenze di privacy per chi non voglia comparire in video. Vorrei percio' raccogliere le disponibilita' di chi ha voglia di contribuire a questa operazione verita'.

Grazie,
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Re: Ci chiedono aiuto per realizzare un servizio in TV

Messaggiodi virgi » 25 feb 2014, 23:34

E' la prima volta che scrivo su questo blog. Seppure mi sia iscritta da mesi, non avevo il coraggio di rileggere ...nè di collegarmi e scrivere della mia esperienza...
Oggi l'ennesimo sms, che dopo mesi è "partito" dal mio cellulare come urlo di disperazione , mi ha ricordato che non posso sfuggire all'enorme dolore che ormai dopo quasi 4 anni mi tiene ancora prigioniera.... Stefania, sarebbe bellissimo un servizio che renda noto il dolore che donne e sacerdoti sono costretti a vivere...
Dal canto mio posso prestare la mia testimonianza scritta....
Colgo l'occasione per dire a tutte le donne e/o ai sacerdoti che mi leggeranno, che anche io ho vissuto e vivo tuttora il loro dramma e che in questi anni leggere le testimonianze su internet mi ha aiutata a sentirmi meno sola...
Non credevo che il "fenomeno" avesse tale rilevanza...Mi sono ritrovata a 19 anni coinvolta in qualcosa più grande di me.
Ad oggi non riesco ancora a rifarmi una vita...
Il tempo passa, e il dolore è sempre più forte...
E' una sorta di intrappolamento. Vorrei urlare il mio dolore....vorrei che lui avesse il mio stesso coraggio e che mi scegliesse per la vita.
Ma ad oggi tutto il resto ha prevalso...e lui, a quell'sms, a quel ti amo urlato, non ha risposto....
Grazie donne coraggio.
Per la forza, e aimè anche il dolore, che contraddistingue le vostre esperienze......
Esperienze che avete voluto rendere note.
Virginia.
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