Nuovo papa, nuovo segretario di stato: il celibato resterà?

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Nuovo papa, nuovo segretario di stato: il celibato resterà?

Messaggiodi Stefania » 16 set 2013, 9:44

Ecco, intanto il Fatto Quotidiano ha realizzato questo sondaggio tra i passanti (grazie alla segnalazione di Ornella).
Gustatevelo e parliamone, se volete.


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/ ... ca/244636/
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Re: Nuovo papa, nuovo segretario di stato: il celibato reste

Messaggiodi Stefania » 17 set 2013, 16:33

Inserisco qui di seguito alcuni articoli che sembrano voler compensare i facili entusiasmi che le esternazioni di Parolin, nuovo segretario di Stato, hanno suscitato.


La Chiesa ci ripensa sul celibato dei preti?

Le parole di Parolin al Corriere.

Il celibato sacerdotale «non è un dogma della Chiesa e se ne può discutere perché è una tradizione ecclesiastica». Ma «non si può dire, semplicemente, che appartiene al passato».

Il neo segretario di Stato Piero Parolin ha risposto così a una domanda del quotidiano venezuelano “El Universal”. Il dato della non intangibilità della legge canonica sul celibato – sostenuto dalla maggior parte dei teologi – era stato pubblicamente contestato alcuni mesi fa dal cardinale Mauro Piacenza, prefetto del clero, mentre il suo predecessore, Claudio Hummes, aveva preso la posizione contraria.

MONSIGNOR PAROLIN AL CORRIERE – Monsignor Parolin condivide la posizione del porporato brasiliano (notoriamente molto vicino a Bergoglio). «E’ possibile parlare e riflettere e approfondire – spiega il neo segretario di Stato nell’intervista rilasciata a Caracas, dove ha deciso di restare fino a meta’ ottobre, quando entrerà in carica – quei temi che non sono articoli di fede e pensare ad alcune modifiche, però sempre al servizio dell’unità e secondo la volontà di Dio».

LA LEGGE SUL CELIBATO – Parolin difende il valore della legge sul celibato (peraltro in vigore solo nella Chiesa Cattolica di rito latino, mentre le comunita’ cattoliche orientali non la seguono) e dice che «risale ai primi secoli». Tuttavia, ammette che il tema rappresenta «una grande sfida per il Papa», poiché «egli possiede il ministero dell’unità e tutte queste decisioni devono essere assunte per unire la Chiesa, non per dividerla». Per Parolin, occorre seguire «la volontà di Dio e la storia della Chiesa», ma non si può ignorare la realta’ di oggi e cioè «la scarsezza del clero» che a un certo punto potrebbe rendere necessario rivedere questa norma. (AGI)

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... dei-preti/

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Preti sposati, verso lo scontro tra tradizione e rivoluzione

Dopo l’ apertura del segretario di Stato Parolin al matrimonio.

Giacomo Galeazzi - Città del Vaticano - Il neo segretario di Stato riapre la discussione sui preti sposati. Il celibato sacerdotale «non è un dogma della Chiesa e se ne può discutere perché è una tradizione ecclesiastica». Però «non si può dire, semplicemente, che appartiene al passato». L’ arcivescovo Pietro Parolin ha risposto così a una domanda del quotidiano venezuelano «El Universal» e la sua «apertura» è rimbalzata immediatamente in Curia. Il dato della non intangibilità della legge canonica sul celibato, sostenuto dalla maggior parte dei teologi, era stato pubblicamente contestato alcuni mesi fa dal cardinale Mauro Piacenza, prefetto del clero, mentre il suo predecessore, Claudio Hummes aveva preso la posizione contraria. Parolin condivide l’ orientamento riformatore e dialogante del porporato brasiliano che di Francesco è amico e consigliere. «È possibile parlare, riflettere e approfondire - spiega nell’ intervista rilasciata a Caracas, dove ha deciso di restare fino a metà ottobre, quando entrerà in carica in Vaticano - quei temi che non sono articoli di fede e pensare ad alcune modifiche, però sempre al servizio dell’ unità e secondo la volontà di Dio». Parolin difende il valore della legge sul celibato (peraltro in vigore solo nella Chiesa cattolica di rito latino, mentre le comunità cattoliche orientali non la seguono) e ribadisce che «risale ai primi secoli». Tuttavia, ammette che il tema rappresenta «una grande sfida per il Papa», poiché «egli possiede il ministero dell’ unità e tutte queste decisioni devono essere assunte per unire la Chiesa, non per dividerla». Per il braccio destro di Francesco, occorre seguire «la volontà di Dio e la storia della Chiesa», ma non si può ignorare la realtà di oggi e cioè «la scarsezza del clero» che a un certo punto potrebbe rendere necessario rivedere questa norma. Commenta il cardinale canonista Velasio De Paolis, commissario papale dei Legionari di Cristo: «Il celibato è un carisma ritenuto fin dai primi secoli adatto e conveniente al sacerdozio ma appartiene alla prassi non alla dottrina». Parlarne, evidenzia De Paolis, «non è né ereticale né scandaloso» e già «soprattutto durante i pontificati di Montini e Ratzinger si è posta la questione», però «non si tratta di una semplice tradizione come il breviario, le mani giunte o i salmi». Disponibilità al confronto dunque, senza fughe in avanti. «È una questione che può essere discussa: pur sapendo che il celibato è solo una tradizione, anche dopo il Vaticano II - sottolinea lo storico del cristianesimo Giovanni Maria Vian, direttore dell’ Osservatore romano - i papi hanno confermato la prassi della Chiesa latina. Nelle comunità orientali vengono ordinati uomini sposati, ma diventano vescovi solo i celibi. Nel Vangelo Gesù parla di castità per il regno dei cieli e ciò non era esclusiva dei seguaci di Cristo: non si sposavano neppure gli asceti giudei, mentre nel monachesimo è costante la scelta celibataria, che per le donne è un elemento di parità importante».

http://vaticaninsider.lastampa.it/vatic ... lin-27788/ - See more at: http://apocalisselaica.net/varie/cristi ... eKrId.dpuf

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Celibato? Una storia da preti

MAGARI è solo un caso, una banale coincidenza. Eppure incuriosisce il fatto che giovedì, all' indomani dell'apertura del neo segretario di Stato sul celibato dei preti, Francesco abbia ricevuto in udienza privata proprio il cardinale Mauro Piacenza.

Tra i ministri vaticani il prefetto della Congregazione del clero è quello che deve aver digerito peggio la sortita di monsignor Pietro Parolin.

Due anni fa, al riemergere del dibattito sul matrimonio dei sacerdoti, con piglio battagliero Piacenza scese in campo a difesa dello status quo. <Non dobbiamo lasciarci condizionare o intimidire da chi non comprende il celibato e vorrebbe modificare la disciplina ecclesiastica, almeno aprendo delle fessure>, scrisse in un articolo di prima pagina, apparso sull' Osservatore romano.

STANDO a indiscrezioni, l'incontro con il papa è ruotato attorno al sempre più probabile trasferimento del cardinale al vertice della Penitenzeria apostolica. Per lo spoil system vaticano è iniziato ormai il conto alla rovescia e il nome di Piacenza viene dato in uscita dai dicasteri centrali. E il celibato? In ragione anche della sfera di competenza del ministero guidato dal porporato, è alquanto probabile che durante l'udienza sia scappata almeno una battuta sull'intervista di Parolin. In Santa sede non tutti la pensano come Piacenza. Oggi come ieri. Nel 2006, appena nominato prefetto della Congregazione per il clero, il cardinale brasiliano Claudio Hummes mise in discussione l'intangibilità della legge canonica sul celibato dei preti. Lo fece con un'intervista al quotidiano Estado de S.Paulo che suscitò parecchia irritazione Oltre Tevere. Non a caso, una volta atterrato a Roma, Hummes cedette alle pressioni e ingranò la retromarcia, assicurando che <il tema non è all'ordine del giorno>. Fu di parola, per la delusione, cocente, di chi sperava in una revisione della normativa.

FRUTTO di diritto umano, il celibato obbligatorio non è una prescrizione universale della Chiesa. Basti pensare ai preti cattolici di rito orientale che possono sposarsi, anche se, per ricevere l'ordinazione episcopale, devono essere celibi. Nella comunità cristiana delle origini i presbiteri potevano prendere moglie. È a partire dal II secolo che lentamente, sotto l'influsso dell'ellenismo, si andò affermando una posizione più stringente: niente rapporti sessuali e, con riferimento ai preti e ai vescovi sposati, l'obbligo di vivere da fratelli e sorelle. Proprio in questo contesto filosofico si consumò il primo grande scisma nella Chiesa, quello tra papa Callisto e Innocenzo (inizio del III secolo). Tra i nodi al pettine c'era anche il celibato: da una parte, il pontefice, più tollerante, dall'altra, il fustigatore di ogni lassismo morale. Lo stesso che nei secoli si guadagnò l'onore degli altari. Ultima beffa della storia per il povero Callisto, conosciuto da pochi, dimenticato da tutti. Se è vero che già con il Sinodo di Elvira (305) la Chiesa conobbe le prime disposizioni canoniche particolari contro il sesso per il clero, bisognerà attendere la riforma gregoriana (XI secolo) e soprattutto il II Concilio lateranense di Innocenzo II (1139) per l'affermazione del vigente obbligo di celibato. Sarebbe grave negare la profonda tradizione ecclesiale in cui si inserisce il precetto, ma, allo stesso tempo, l'assolutizzazione di questa non fa altro che alimentare fughe in avanti radicali. Su tutte il noto Appello alla disobbedienza dell'Iniziativa dei parroci in Austria.

LA QUESTIONE va affrontata con lungimiranza e prudenza. Due qualità messe in luce dal nuovo segretario di Stato Parolin nell'intervista al quotidiano venezuelano El Universal: <Il celibato sacerdotale non è un dogma della Chiesa e se ne può discutere, perché è una tradizione ecclesiastica, ma non si può dire semplicemente che appartiene al passato>. È possibile <parlare e riflettere e approfondire – ha aggiunto - quei temi che non sono articoli di fede e pensare ad alcune modifiche, però sempre al servizio dell’unità e secondo la volontà di Dio>. Mai un segretario di Stato si era esposto così tanto su un terreno così scivoloso. Né Angelo Sodano, né Tarcisio Bertone misero mai il tema all'ordine del giorno della Chiesa. Parolin sa di essere un apripista e tuttavia non ha smentito le sue dichiarazioni dal Sud America, segno che il segretario di Stato ha le spalle coperte da un pontefice audace, ma non sprovveduto. Tra tre settimane, alla riunione di Francesco con gli otto cardinali, non si parlerà esclusivamente di Curia. Sarà solo uno dei problemi sul tavolo delle riforme.

Giovanni Panettiere

http://blog.quotidiano.net/panettiere/2 ... a-da-preti
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Re: Nuovo papa, nuovo segretario di stato: il celibato reste

Messaggiodi Stefania » 27 set 2013, 14:01

Ecco, se vi sembra un uomo maturo in grado di vivere un rapporto adulto ... (Spero che nessuna donna ci sia cascata per il momento)

http://ilcentro.gelocal.it/regione/2013 ... -1.7818982

Un prete aquilano scrive a Papa Bergoglio
"Il celibato non è dogma, concedici il matrimonio"


Caro direttore,
chieda al Papa a nome mio e di tanti altri preti, quando la Chiesa si sveglierà nell'approvare il celibato facoltativo dei sacerdoti! il Cardinale Martini aveva ragione a dire che la Chiesa è indietro di 200 anni. Apprezzo il celibato, ma la Bibbia, soprattutto le lettere pastorali di Paolo, ci fa capire che il celibato non va imposto. San Paolo attacca chi vieta il matrimonio definendolo falso profeta.... San Paolo scrive che i preti, vescovi e diaconi dovevano essere uomini di una sola moglie. Quindi sposati una sola volta. Rimasti vedovi, penso potevano risposarsi. Così mi insegnò pure un mio prof della facoltà teologica. La chiesa cattolica di rito bizantino e maronita permette ai seminaristi di sposarsi, ma devono decidere prima del diaconato. Abbiamo infatti preti bizantini e maroniti sposati! Caro Papa Francesco, ti voglio bene e mi commuovi perché parli col cuore libero...allora ti chiedo: perché la chiesa cattolica romana di rito latino non rivede la norma sul celibato obbligatorio? La trovo una norma stupida, anti biblica! Il celibato deve essere facoltativo.

Alcuni miei amici preti bravissimi sono stati costretti a lasciare il sacerdozio perché si sono innamorati seriamente di una donna. Ora hanno famiglia, figli e sanno cosa è il sacrificio e la gioia di guidare la famiglia piccola chiesa domestica. Sono preti che potrebbero benissimo essere reinseriti nella Chiesa vista la crisi grave di vocazioni. Preti omosessuali, che rispetto e stimo, possono invece continuare a fare i preti. Convivono pure col compagno e nessuno dice nulla. Se invece ti vedono con una donna, subito la gente bigotta e fissata inizia a pensare male quando invece non c'è nulla di male se c'è amore vero!! Siamo indietro di 200 anni...

Caro cardinal Martini dal Cielo, aiuta Papa Francesco insieme allo Spirito Santo a portare la Chiesa verso nuovi orizzonti. Basta liberarsi dai pensieri farisaici e ipocriti. Il bello è che Papa Giovanni Paolo II parlò bene del matrimonio dei preti quando approvò il codice di diritto canonico per le chiese orientali. Bellissimo il libro di Donald Cozzens "Verso un volto nuovo del sacerdozio" (Queriniana). Cozzens, prete psicologo americano, scrisse questo libro dopo gli scandali dei preti pedofili. Il vescovo don Tonino Bello, morto in concetto di santità, nel libricino intervista “Chiesa di parte”, scrisse che il celibato è un dazio e ciò non va bene. Profetizzò che in futuro uomini sposati sarebbero diventati preti! Don Tonino Bello vescovo ha la stessa tempra del Papa. Peccato che pure don Tonino è salito al Cielo, ma Dio sa come fare. Don Andrea Gallo, nel suo libro “Come un cane in Chiesa” ci aiuta a riflettere su temi che danno fastidio a certi uomini di Chiesa ultra moralisti e retrogradi.

Non voglio fare polemica, ma questa mia lettera vuole essere una critica rispettosa e costruttiva verso la Santa Sede. L'Abbe Pierre, nel suo libro “Mio Dio perché”, ci aiuta come don Gallo ad aprire gli occhi pure sulla castità repressa e bloccante. Ben venga la castità, ma ben vengano pure i rapporti sessuali fatti con amore vero e vita! Ci vuole equilibrio e ci vuole una morale più aperta se no la scienza teologica viene meno! Ben vengano i valori e i principi! Ma sono stufo di difendere una teologia morale obsoleta e fossilizzata.Credo nell'amore infinito di Dio. Dio ci ama e questo è il tempo della Misericordia Infinita di Dio. Poi sarà la Fine!

Cara Chiesa, ritorna alle origini e apri gli occhi!! Caro Papa Francesco, grazie per aver scelto mons. Parolin come nuovo segretario di Stato: ha già detto che il celibato non è un dogma! E bravo pure il cardinale Hummes, ex prefetto della Congregazione per il clero che fu messo a tacere perché pure lui disse che il celibato dei preti non È un dogma.

Caro Papa Francesco grazie per aver parlato delle lobby gay del Vaticano. Sei un Papa eccezionale e senza peli sulla lingua. Non sono arrabbiato con i gay, li rispetto e li accolgo come fratelli. Sono arrabbiato con gli ipocriti e li affido alla potenza rinnovatrice di amore dello Spirito Santo.

Caro Papa se mi vuoi contattare chiama il direttore del giornale, ma non punirmi. Anzi ti chiedo scusa se mi sono sfogato così apertamente. Prega per me caro Papa e se mi chiami non dirò di questa nostra mail perché ho paura di certi monsignori, vescovi e cardinali che sono indietro di 200 anni. Ma di te caro Papa non ho paura e ti voglio tanto bene. Prega per me perché sono un po' in crisi, ma ho tanta voglia di amare, di evangelizzare, di celebrare con amore e gioia L'Eucarestia fonte e culmine della vita cristiana. Sono in crisi perché non esiste più una Fede matura. Poca gente frequenta i sacramenti con sincerità. Gli altri lo fanno solo per tradizione ma i loro cuori sono lontani da Dio. Ogni giorno nella mia parrocchia e altrove devo lottare contro i farisei ipocriti o contro un certo fanatismo deviante. I cristiani veri sono pochi. Pazienza, meglio pochi ma buoni.

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Re: Nuovo papa, nuovo segretario di stato: il celibato reste

Messaggiodi Stefania » 7 ott 2013, 10:41

Ecco, queste sono le parole del papa ad Assisi il 4 ottobre 2013 ... Forse la risposta ce l'ha data proprio lui ...

(...) La famiglia è la vocazione che Dio ha scritto nella natura dell’uomo e della donna, ma c’è un’altra vocazione complementare al matrimonio: la chiamata al celibato e alla verginità per il Regno dei cieli. E’ la vocazione che Gesù stesso ha vissuto. Come riconoscerla? Come seguirla? E’ la terza domanda che mi avete fatto. Ma qualcuno di voi può pensare: ma questo vescovo, che bravo! Abbiamo fatto la domanda e ha le risposte tutte pronte, scritte! Io ho ricevuto le domande alcuni giorni fa. Per questo le conosco. E vi rispondo con due elementi essenziali su come riconoscere questa vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata. Pregare e camminare nella Chiesa. Queste due cose vanno insieme, sono intrecciate. All’origine di ogni vocazione alla vita consacrata c’è sempre un’esperienza forte di Dio, un’esperienza che non si dimentica, la si ricorda per tutta la vita! E’ quella che ha avuto Francesco. E questo noi non lo possiamo calcolare o programmare. Dio ci sorprende sempre! E’ Dio che chiama; però è importante avere un rapporto quotidiano con Lui, ascoltarlo in silenzio davanti al Tabernacolo e nell’intimo di noi stessi, parlargli, accostarsi ai Sacramenti. Avere questo rapporto familiare con il Signore è come tenere aperta la finestra della nostra vita perché Lui ci faccia sentire la sua voce, che cosa vuole da noi. Sarebbe bello sentire voi, sentire qui i preti presenti, le suore… Sarebbe bellissimo, perché ogni storia è unica, ma tutte partono da un incontro che illumina nel profondo, che tocca il cuore e coinvolge tutta la persona: affetto, intelletto, sensi, tutto. Il rapporto con Dio non riguarda solo una parte di noi stessi, riguarda tutto. E’ un amore così grande, così bello, così vero, che merita tutto e merita tutta la nostra fiducia. E una cosa vorrei dirla con forza, specialmente oggi: la verginità per il Regno di Dio non è un “no”, è un “sì”! Certo, comporta la rinuncia a un legame coniugale e ad una propria famiglia, ma alla base c’è il “sì”, come risposta al “sì” totale di Cristo verso di noi, e questo “sì” rende fecondi.
Ma qui ad Assisi non c’è bisogno di parole! C’è Francesco, c’è Chiara, parlano loro! Il loro carisma continua a parlare a tanti giovani nel mondo intero: ragazzi e ragazze che lasciano tutto per seguire Gesù sulla via del Vangelo
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Re: Nuovo papa, nuovo segretario di stato: il celibato reste

Messaggiodi Stefania » 7 gen 2014, 9:49

Un articolo interessante inviatomi gentilmente da Ornella.
Mi sembra che potremmo parlarne. Che dite?

Uno psicoterapeuta chiede che il celibato sia facoltativo
di Andreas Ross
in “www.sueddeutsche.de" del 29 dicembre 2013 (traduzione: www.finesettimana.org)


Wunibald Müller ammonisce insistentemente da anni la Chiesa cattolica. In discussioni e comunicazioni ha spesso sostenuto la necessità di un rinnovamento della sua Chiesa. E in qualità di psicologo e teologo ha messo il dito su un punto particolarmente dolente: l'atteggiamento rigido della Chiesa sulla sessualità umana e l'obbligo del celibato per i preti che nel mondo moderno è ormai poco compreso.
Müller sa di che cosa parla. Come direttore della Recollectio-Haus nel convento benedettino di Münsterschwarzach nella Bassa Franconia, lo psicologo incontra molti preti con problemi psicologici che si rivolgono a lui come terapeuta poiché non sono riusciti a realizzarsi in quella forma di vita e vogliono venire a capo della loro situazione. Però finora né Roma né i vescovi fanno pensare di voler cambiare qualcosa a questa situazione dolorosa per le persone coinvolte.
Ora Müller ripone piena speranza in papa Francesco, che in una sua lettera definisce “una benedizione per la nostra Chiesa”. Con il suo aiuto potrebbe aver successo la separazione di presbiterato e celibato. “La porta non è chiusa. È solo accostata. Dipende da Lei che venga aperta. La prego insistentemente di aprire la porta”, scrive Müller.
Müller riferisce al pontefice direttamente senza preamboli della sua esperienza professionale. In circa 25 anni ha avuto il privilegio di conoscere non solo esteriormente, ma anche interiormente molte centinaia di preti. “Ho incontrato un numero incalcolabile di preti che a causa dello stile di vita celibatario loro richiesto si trovano in una situazione di grande difficoltà psicologica”, scrive Müller. Sempre più frequentemente ci sono tra di loro anche giovani preti. “Parto dal presupposto che Lei sappia di queste difficoltà. Lei ha contribuito con la sua azione benefica a far sì che sia aumentata la disponibilità, tra i preti che vivono una relazione, ad affrontare la propria verità e realtà”, continua Müller nella sua lettera al papa. Molti di questi preti vorrebbero mantenere e vivere la loro relazione, ma sarebbe proprio un peccato che fossero persi per la chiesa.
Wunibald Müller si appella nella sua lettera anche al teologo Karl Rahner, che già 40 anni fa aveva sostenuto l'opportunità di una separazione di presbiterato e celibato, se la Chiesa si fosse trovata nella situazione di non avere un numero sufficiente di preti. Un altro motivo per la separazione sarebbe tuttavia il fatto che molti preti non si sentono più di vivere in maniera celibataria. Si troverebbero quindi nell'alternativa o di lasciare il loro ufficio ecclesiale o di rimanere in carica vivendo le loro relazioni sessuali nel segreto.
La sessualità e intimità praticata in tal modo non potrebbe dispiegarsi in modo autentico e sarebbe quindi anche causa “in modo speciale di comportamenti psichicamente e spiritualmente malsani, che offuscano la vita celibataria e le portano discredito”, sostiene Müller.
Lo psicoterapeuta vede “un motivo ancora più profondo” per la separazione di presbiterato e celibato. Si tratta di prendere davvero sul serio la costituzione umana e la forza creatrice, “che Dio ci ha donato nella sessualità”. Müller rinvia in questo contesto a Ildegarda di Bingen, della quale si tramandata la dichiarazione che Dio ci ha donato con la sessualità una forza nella quale non sta solo il lascivo Satana, ma anche la “forza dell'eternità”.
Ancora una volta Müller si appella a papa Francesco, “per amor di Dio, per amore dell'uomo e della nostra Chiesa, di fare tutto ciò che le è possibile, affinché nella nostra Chiesa ci possano ancora essere preti che scelgano seriamente una vita in cui la loro forza sessuale sia investita nell'impegno per gli altri, e in questo modo rendano feconda e realizzino nel modo a loro consono la forza di vita che sta nella sessualità”. Al contempo Müller vorrebbe che in futuro però ci fossero anche preti che possano celebrare e godere la loro sessualità come partner e, arricchiti e nutriti da relazioni intime, “con passione diano il meglio di sé nel loro servizio come preti”.
Il teologo di Münsterschwarzach inoltre si dichiara nella sua lettera a favore del presbiterato femminile. Dal punto di vista dogmatico, non vede nulla in contrario con tale richiesta, si mostra però scettico per quanto riguarda la tempistica. “Questa innovazione assolutamente inedita, noi due non la potremo vivere”, scrive al papa.



dalla rassegna stampa di: Incontri di Fine Settimana

http://www.finesettimana.org/pmwiki/upl ... 29ross.pdf
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