un seminarista può avere una fidanzata?

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

un seminarista può avere una fidanzata?

Messaggiodi anselma » 21 feb 2013, 16:14

Cari tutti,
pochi giorni fa, mentre stavo facendo ricerche relative alla situazione che sto vivendo, è stata una grande gioia trovarvi, sia perché coraggiosamente vi occupate di una problematica di vita attuale, diffusa anche se troppo spesso occultata perché considerata spinosa, sia perché ho notato grande serietà negli interventi. Complimenti davvero!
Ma veniamo alla mia storia: da un anno e mezzo vivo una storia d’amore con un seminarista.
Siamo entrambi ultraquarantenni, lui prima di entrare in seminario ha svolto per molti anni un lavoro molto prestigioso che ama ancora con tutto se stesso. Poi è entrato in seminario 4 anni fa, dopo tristi vicissitudini economico-familiari che ha letto come un disegno di Dio per “chiamarlo”.
Tra noi è stato un colpo di fulmine reciproco dal giorno in cui ci siamo casualmente conosciuti nell’estate del 2011. E’ bastato un dialogo di non più di dieci minuti per scambiarci i numeri di telefono, comprendendo che avevamo molte cose ed idee in comune e che eravamo immensamente attratti l’uno dall’altra. Lui inoltre è nel seminario di una diocesi vicinissima a dove abito e proprio dove io lavoro, così è stato facile rivederci con una certa frequenza.
Ci amiamo molto e ci comportiamo come due fidanzati anche in presenza di miei amici, mai come due amanti però!
Ci siamo avvicinati in tutto e per tutto, condividendo anche beni materiali.
Ho mille motivi per essere certa della sia sua onestà che della sua fede in Dio, ma anche della sua scarsa propensione al sacerdozio.
Anche se lui sembra non rendersene conto, è evidente che l'entrata in seminario è stata l’estrema soluzione che gli ha permesso di far fronte ai problemi enormi, in un momento in cui era anche caduto in una depressione. E’ altrettanto vero però che ora si sta auto-illudendo di aver ricevuto una vera vocazione, secondo lui passata attraverso questi fattori che lo hanno “aiutato” (o spinto) ad andare in seminario.
Senza nulla togliere alla volontà divina ovviamente, credo invece che il fatto di ritrovarsi oggi, a più di quarant’anni, senza un lavoro e con problemi familiari, sia il motivo reale per cui non si decide ad uscire dal seminario.
Noi siamo immensamente uniti, ci vediamo ogni volta che possiamo, ci telefoniamo quasi tutti i giorni e, tanto per fare un esempio, in un anno ci siamo scambiati circa 800 sms.
Io sono praticante e ho parlato con più di un confessore di questa situazione, tutti concordano nel dirmi che devo dire tutto al vescovo della diocesi del suo seminario, quello che dovrebbe ordinarlo diacono tra meno di un anno!
In particolare un padre francescano che lo conosce, mi ha detto che secondo lui potrà essere un ottimo marito per me, ma non un buon prete e che io devo aiutarlo a trovare un nuovo lavoro e, soprattutto, che io HO IL DOVERE DI BLOCCARE LA SUA ORDINAZIONE per il bene nostro e della Chiesa! Io ho replicato che il vescovo potrebbe limitarsi a trasferirlo per allontanarlo da me, ma il frate mi ha detto che in quel caso io non devo avere paura di andare alla Congregazione per il Clero. Mi ha detto che la Chiesa non potrà rischiare uno scandalo e lo convincerà (o lo costringerà) a lasciare il seminario.
Io prego il Signore che sia lui, da solo, a prendere questa decisione, ma se non avesse il coraggio di farlo???
Chiedo a chiunque di voi sia a conoscenza di casi simili, come è tenuto a comportarsi il vescovo se io decido di raccontargli tutto. Pensate che capirà o che sminuirà la cosa? E la Congregazione per il clero, se interpellata come reagirebbe? Secondo voi potrebbero rischiare uno scandalo per ordinare un prete in più?
Grazie a tutti,
Anselma
Ultima modifica di anselma su 24 feb 2013, 0:47, modificato 2 volte in totale.
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Re: un seminarista può avere una fidanzata?

Messaggiodi zanonGiuseppe » 23 feb 2013, 8:21

Anselma, ben volentieri rispondo alla tua domanda,domanda retorica senza dubbio perchè un seminarista è già fidanzato con la Chiesa, con Cristo, col suo futuro sacerdozio e quindi non può esere contemporaneamente fidanzato normale, cioè con una donna.
Ma quello che io vorrei sottolineare nel vostro rapporto, è che, come accade spesso in queste occasioni,il vostro rapporto è asimmetrico, cioè su due piani differenti, su due piste a diversa velocità: tu, Anselma ci giochi tutto ( anche i soldi, soprattutto i sentimenti, ci metti pure un eventuale progetto di vita), lui invece ci gioca parzialmente, quanto gli fa comodo, quanto gli darebbe poi la possibilità di tirarsi indietro e riprendere la sua vocazione sacerdotale.Quante ne ho viste di queste storie!E' un giochetto tipicamente pretesco, quasi sempre assecondato dal vescovo.Tu credi di fare grandi cose andando a parlare al vescovo
ma guarda che lui, un domani chiamato a rapporto, potrebbe dire: è solo un'amicizia, una bella amicizia che mi aiuta nella vita, che mi può aiutare a decidere meglio il mio futuro, è solo un rapporto platonico/sentimentale...non c'è sesso compromettente e determinante. E come al solito, ad uscirne con le ossa rotte, sarebbe la donna, vittima sacrificale del celibato obbligatorio.
Sono stato un pò crudo? Ma preferisco non girarci attorno, Ciao, Anselma, e belle cose.
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