Forse un libro?

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Forse un libro?

Messaggiodi antonella carisio » 11 ott 2008, 11:46

Vivo un amore con un uomo che è anche prete da più di un anno, sembrava che tutto andasse per il meglio quando i suoi superiori ci hanno scoperto ed hanno iniziato a fare pressioni. Ora E. ha deciso di tornare in Brasile per fuggire da me e da questo amore. Mi sento frustrata, impotente e tanto arrabbiata. Arrabbiata con i suoi superiori, con la Chiesa, con queste regole che non hanno un fondamento di Fede ma che sono imposte dagli uomini solo ed esclusivamente per motivi economici e di controllo, sono arrabbiata anche con lui perchè non vuole capire queste cose, perchè butta via un sentimento come il nostro in nome di non so bene cosa... Voglio fare qualche cosa. E così ho pensato di scrivere tutto, la nostra storia, i miei pensieri, le mie emozioni... Vorrei scrivere un libro, mi piacerebbe scriverlo a più mani, mi piacerebbe che ognuna di noi potesse scrivere la sua esperienza... Non so, è ancora tutto in fase di studio, ho iniziato a buttare giù qualche pagina ma vorrei parlarne con voi. Qualcuno vuole condividere con me questa idea? Avete consigli, suggerimenti? Vi aspetto. Antonella
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi Paola » 11 ott 2008, 19:27

Antonella cara,
capisco la tua rabbia, capisco anche il tuo senso di impotenza di fronte a queste crudeltà, capisco persino la sua vigliaccheria, dovuta al resettaggio del cervello che ha avuto fatto prima durante la sua formazione (?) o sarebbe più corretto dire DEFORMAZIONE, e dopo la scoperta del vostro amore.
Per quanto concerne il libro che hai pensato di fare, credimi ce ne sono un'infinità in circolazione, più o meno simili tra di loro. Non è che ti voglio scoraggiare, anzi se questo ti può far sentire meglio, scrivilo pure, ma non serve a far ammorbidire i cuori (ammesso che ce l'hanno un cuore!) di chi ha la responsabilità a far cambiare le cose, perchè di storie così tanto tormentate ne conoscono tantissime! Il guaio è che, purtroppo, hanno dimostrato che non hanno a cuore le sofferenze di uomini e donne che per questa assurda legge antievangelica e sicuramente contraria al volere di Dio, soffrono pene indicibili...
Quello che credo si debba fare è informare l'opinione pubblica, che sconosce queste realtà, affinchè possa toccare con mano l'esistenza di tanta sofferenza e giudicare l'operato di questi sepolcri imbiancati. Ecco perchè abbiamo pensato di far nascere questo blog!!!
Perchè è più accessibile per tutti, è interattivo, chiunque può, se vuole farsi e farci delle domande, conoscere le storie e le motivazioni, senza per questo dover necessariamente scrivere o comprare nessun libro. Ripeto: questo è un mio pensiero!
Mi auguro che questo blog possa essere lo strumento giusto per fare qualcosa di costruttivo.
Lo spero vivamente per il bene dell'AMORE!!!
Paola
 

Re: Forse un libro?

Messaggiodi Stefania » 11 ott 2008, 20:05

Cara Anto, io sono disponibile a discutere con te e con chiunque fosse interessata a questo progetto. Va pensato bene, va fatto bene, altrimenti rischia di essere la brutta o bella copia di alcuni altri che già esistono. Non basta secondo me raccontare storie ed emozioni, deve esserci un obiettivo preciso unitamente a precisi destinatari. Ragioniamoci, tu cosa proponi?
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi antonella carisio » 12 ott 2008, 16:11

Sinceramente non lo so. Ho iniziato a buttare giù qualche cosa. Per il momento è più una sorta di diario della mia storia con E.. Una raccolta delle lettere che gli ho scritto e mai spedito, dei pensieri che man mano raccoglievo, delle emozioni... Tu cosa pensi? Al contrario di quello che scrive Paola io non voglio "toccare il cuore" dei sacerdoti, mi piacerebbe far conoscere questa realtà alla gente, perchè vorrei che capissero che non c'è solo lo scandalo, la storia di sesso o che so io, c'è molto di più.
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi zanon Giuseppe » 13 ott 2008, 22:38

Scrivere un libro forse,oggi, è prematuro perchè anche tra voi state schiarendovi le idee.
Io vedrei opportuno e realizzabile invece un articolo da parte di un settimanale femminile sul vostro FORUM e sul vostro incontro di Roma.
Saluti ed auguri per il vostro lavoro
Giuseppe Zanon
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi Mossy » 13 ott 2008, 23:17

Cara Antonella
ci avevo pensato anch'io.
Ho scritto tanto, come te, lettere mai spedite.
(Non necessariamente a un prete, sempre uomo è ... scusa la precisazione, non poi così ovvia).
Devo confessarti che spesso le rileggo, perchè è l'unica cosa che mi sembra essermi rimasta di lui.
Di fatto lo è: il mio sentimento, il mio dolore.
In realtà sono solo emozioni ben confezionate.
Peccato, davvero, sprecare tutto questo.
Penso che di "Uccelli di Rovo" (peraltro un bellissimo romanzo, più del film) ne basti uno.
Però penso che sia giusto "pubblicare". Cioè rendere pubblico tutto questo.
A me basterebbe sapere che queste persone smettano di fare del male ad altre. Perchè di fatto è così.
Infatti chi per un verso chi per un altro fanno del male, "coprendosi" con la coperta, troppo corta, del ministero.
Un sussulto di onestà, questo mi baserebbe.
Almeno il tuo amato con te parrebbe esser stato abbastanza onesto: ti ha raccontato l'accaduto, ha esplicitato una scelta, per quanto ingiusta.
Ha parlato e continua a farlo. Nella maggioranza dei casi non è così e questo rischia di condurre alla pazzia colei che perde (ma anche colui che è perso, credimi).
Facciamo qualcosa, studiamo un piccolo passo, ma ben fatto, come dice Stefania.
E' un aiuto per tutti, dentro questo spaventoso "aspettare".
Buona notte
Mossy
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi Stefania » 14 ott 2008, 14:34

Cara Ale/Mossy, ti avevo riconosciuto.
Credo che lettere scritte e mai spedite ce ne abbiamo a migliaia. Ognuna di noi, nelle infinite attese, ha trovato sollievo scrivendo ciò che avrebbe voluto dire a lui direttamente. Ma spesso l'occasione di dire tutto quanto non l'abbiamo avuta, vero?
Da qui nasce l'esigenza di fargli arrivare, anche virtualmente, "una spremuta di cuore", che comprende momenti di rabbia, di sconforto, di slancio e quant'altro.
Ciò che, a mio parere, dobbiamo domandarci seriamente è: chi sono i destinatari (virtuali o reali) dell'ipotetico libro?
In base a questa risposta si potrebbe progettare il tutto.
A chi è rivolto?
- All'opinione pubblica, come strumento di sensibilizzazione
- Alla gerarachia, affinché conosca e comprenda la sofferenza legata alla legge che impone
- Ai preti, quelli coinvolti o quelli che lo saranno prima o poi
- Alle altre donne legate a religiosi
La mia esperienza personale è che la pubblicazione di un libro non è cosa facile. Ci ho provato anch'io insieme ad un mio amico prete sposato. Il libro comprendeva una raccolta delle lettere che lui ha scambiato con me e con un'altra donna, anche lei coinvolta in una relazione con un prete. Lettere molto belle e intense.
Ma nessun editore si è interessato alla cosa. Magari saremmo più fortunate in questo caso, non so...
Servono idee. Qualcuno ha conoscenze editoriali?
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi antonella carisio » 14 ott 2008, 23:00

Avete ragione, sicuramente pubblicare un libro non è una cosa facile. Oltre tutto pensavo più ad una sorta di diario, raccolta di lettere che ad un romanzo vero e proprio, mi sembrava un'idea per sensibilizzare l'opinione pubblica ed anche per aiutare altre donne nella nostra situazione a non sentirsi sole, sbagliate, colpevoli. Anche pubblicare articoli potrebbe essere un'idea. Parliamone. Un bacio
Antonella
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi ornella » 15 ott 2008, 11:48

Care/i tutte/i,
la difficoltà nel pubblicare è abbastanza comune se si vuole uscire dal sensazionalismo del gossip, che renderebbe un pessimo servizio alle esperienze di vita che si propongono. Personalmente io partirei con degli articoli, diretti a giornali a tiratura locale e nazionale,e proverei a vedere se si incontrano delle porte chiuse/socchiuse o aperte. Tanto per tastare il terreno.
Circa le autobiografie, io scarterei a priori il romanzo, so che hanno pubblicato alcuni preti sposati. Per quanto riguarda un libro come quello che leggo sia in intenzione, io ne farei una testimonianza collettiva. A questo proposito, segnalo che Il Segno dei Gabrielli, le cui coordinate sono reperibili sul web, ha a suo tempo proposto un libro di Ausilia Riggi, dal titolo Da donna a donne, libro che oltre a contenere delle testimonianze per la maggior parte di mogli di preti che ha raccolto, è arricchito anche da una parte teologica. Mi pare, dalle notizie che avevo, che i riscontri siano stati perlomeno discreti. Proverei quindi la strada de Il Segno dei Gabrielli come casa editrice, una volta assodate le finalità che si vogliono raggiungere.
A questo proposito le domande che pone Stefania sono più che corrette, anche perché, perdonatemi il termine, limitarsi alla testimonianza individuale e farne un libro, rischia di raggiungere quasi esclusivamente le poche persone interessate al problema. Invece, gli articoli di giornale possono sensibilizzare i "lettori comuni" che, credetemi, sono piuttosto lontani dal convincersi che queste problematiche esistono e soprattutto sono DIFFUSE o le recepiscono come gossip.
Circa il libro, io ne farei un libro collettivo, a più voci che dialoghino tra loro sia circa le esperienze personali che le conseguenze sulla loro vita di fede, sulla problematica cui vanno/sono andate incontro se ne parlano vis à vis, sull'eventuale isolamento rispetto alle comunità, famiglie, amicizie e quant'altro venga in mente. In una parola: sulla frequente clandestinità e/o marginalizzazione che consente alla chiesa di "ignorare o sopire" e per contro sui percorsi nei quali si è incontrata comprensione. Un libro del genere non lo ho ancora visto in giro: la situazione che vivete o è vista ideologicamente come "donna-sacro" o è avvilita dai giornali a notizia da sbattere in cronaca, dove il protagonista è sempre il prete o il religioso in questione e la donna una specie di "accessorio". Certo, sia per pensare a un libro che a degli articoli di giornale, è evidente che si deve essere preparate alle ripercussioni che possono essere talvolta anche molto sgradevoli. Questo è da mettere in conto. E per questo è necessario "fare gruppo" con solidità di intenzioni e chiarezza d'intenti.
Non so se questo suggerimento possa essere utile, ma personalmente la sottoscritta che non ha alcuna relazione con un prete, si è spesso sentita dire: "ma di che ti immischi tu con donne di quella specie...". Bisogna scalzare questo pregiudizio perché colpevolizza quasi esclusivamente noi donne risparmiando sovente il prete "tentato", sul quale si specula bassamente per girare la testa dall'altra parte. Ovunque.
Un affettuoso abbraccio a tutti/e indistintamente
Ornella
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Re: Forse un libro?

Messaggiodi Stefania » 15 ott 2008, 17:23

Ornella, grazie per il tuo intervento e per il tuo sostegno.
Ho avuto modo di conoscere l'editore di cui mi parli, precisamente al convegno delle comunità di Base. Credo che sia la persona giusta e la giusta occasione.
Per favore, potresti specificarci meglio cosa intendi per "libro collettivo"?
Inoltre, avresti in mente delle testate giornalistiche, tipo settimanali o altro, che pensi possano accettare di ospitare un pezzo che parli di questo argomento?
Un caro saluto
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