nuova vittima

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: nuova vittima

Messaggiodi Mossy » 29 apr 2011, 16:48

Carissime
mi sembra che ci sia nelle vostre parole una sfumatura un pò eccessiva di livore nei confronti dei singoli preti, che, di fatto, sono uomini come tutti gli altri, anche loro LIBERI di scegliere ciò che vogliono fare della loro vita, anche a costo di sacrificare una non ben identificata libertà di uscire dalla Casta della Chiesa, ipocrita e beghina.
Cosa vi fa pensare che non si rendano lucidamente conto di ciò, di tutto il marcio, di tutto il male che ricevono da questa assurda "madre" che consente loro, quando va bene, di avere uno stipendio di meno di 1.000 euro? E in cambio gli dà solo pettegolezzi, veti, cattiverie? Che non si rendano lucidamente conto di avere un'affettività perduta, che gli si rivolta dentro, e di avere una dannazione perenne tra le gambe? Che non si rendano lucidamente conto dell'ipocrisia asfissiante dei cosiddetti "parrocchiani" sempre pronti a criticare un pelo sulla giacca e a sommergerli di inutili facezie?
Capisco che molti corrispondano alla vostra descrizione, so benissimo la (dis)educazione soprattutto sentimentale che hanno nei seminari, e non voglio assolutamente spezzare una lancia nei confronti di queste persone che soffrendo fanno tanto soffrire.
Ma vi inviterei tutte a RESTARE UMANE, a non pensare sempre e solo in termini di rancore sopito.
E loro sono uomini, solo uomini. Che non sempre si sentono chissà che perchè sono preti, anzi.
Magari hanno qualcosa per cui vivere ... a cui non potrebbero rinunciare. Magari sono davvero dei preti, con una solida vocazione, con un'intelligenza e una coscienza vive, che non gli impedisce di rendersi conto dei difetti della loro situazione e che soprattutto non gli impedisce di sentire desiderio per una donna, per una famiglia, per un amore normale.
Avete mai conosciuto un prete ortodosso con famiglia o anglicano con moglie e figli?
Capisco che siamo nell'era del lavoro forzato, in cui se oggi faccio l'ingegnere può darsi che domani sono dietro lo sportello di una banca e fra tre mesi speculo in borsa vendendo prodotti per parrucchiere, ma rendiamoci conto che esiste anche CHI CI CREDE e SA fare il prete. Perchè subito dire che non amano abbastanza, che sono ipocriti, nel momento in cui riflettono sul loro essere e magari decidono che non possono fare a meno di fare quello che fanno? Perchè a volte è anche soltanto quello che sanno fare, e che sanno magari fare meglio?
Non prendiamoci in giro, ragazze care. E' l'umanità che dobbiamo difendere, non l'astio nei confronti di qualche migliaia di stronzi che certamente esistono.
Riassumo brevemente per chi non mi conosce, visto che vengono richieste "testimonianze" dalla nostra fragolina, scusandomi per la "crudezza" del mio linguaggio.
Sono profondamente anticlericale, se per chiesa intendiamo la chiesa cattolica guidata dalla casta politica che ci sta dentro oggi.
Sono una pessima cristiana, ma sono cristiana, e in quanto tale fedele, fedele alla Parola, alla liturgia. Nel senso che ho bisogno della Messa e dei sacramenti.
Ho ovviamente avuto una storia con un prete, che a fasi alterne ho ancora (sempre lo stesso).
Lavoro per varie istituzioni religiose, quindi i miei capi e referenti sono quasi sempre consacrati, e ho avuto modo di conoscere molto bene l'ambiente, ma anche l'umanità che ci stava dentro. Si, perchè non ha senso lavorare e vivere con persone senza cercare di coglierne l'essenza. Non per questo li difendo, sia chiaro!
Dopo una militanza in Parrocchia per fini umanitari me ne sono andata disgustata dalla gente, oltre che dal clero corrotto.
Il prete con cui ho avuto e ho una relazione, lunga, è un uomo imperfetto che mi ha fatto enormemente soffrire.
Leggo tante mie domande e desideri dettati dal BISOGNO di essere con lui nelle testimonianze su questo blog, di altre donne e di fragolina.
Sono stata molto aiutata dal confronto con voi e soprattutto da Stefania, che ha sempre saputo dirmi la parola giusta al momento giusto. E ha saputo rimanere in silenzio quando ho avuto bisogno di silenzio, di fare una sospensione del giudizio, per guarire da questo male del vivere che è un amore irrisolto.
La soluzione è venuta da sè, dal trovare delle risposte dentro di me, dentro la mia essenza, non dettate dal bisogno dell'uomo che desideravo a tutti i costi.
Ho guardato a me, alla mia umanità, alla mia ricerca di CIO' CHE DA' UN SENSO AL MIO VIVERE. E tutto improvvisamente ha cambiato prospettiva, ho dovuto usare un cannocchiale per vedere il mio amato e non più una lente di ingrandimento.
Ho trovato semplicemente che quella che ci separava era la DISTANZA GIUSTA. Tutto qui.
Da allora tutto scorre più serenamente, ognuno fa la sua vita con libertà, con libertà decidiamo di vederci o di non vederci proprio. Senza drammi, facendo ognuno le proprie scelte.
Credo di essere stata molto fortunata.
Oggi ho molti amici preti e frati, e spesso mi ritrovo a parlare con loro di questi problemi.
E vi assicuro che c'è tutto un mondo sommerso di dolore, di consapevolezza, di persone per bene che credono in quello che fanno, ed estremamente critiche nei confronti della matrigna Chiesa.
Gente che cerca il dialogo, con altre religioni e senza fare distinzione di genere.

Certa che mi manderete a questo punto a quel paese, snocciolerò un'ultimo consiglio a Fragolina: non sentirti vittima, viviti la tua storia mantenendo la giusta distanza dai sogni prematuri (bar, perpetue ...). E per essere così disillusa, c'è un modo solo: guardati dentro, e chiediti cosa vuoi innanzitutto da te stessa, oggi, adesso.
e soprattutto, RESTA UMANA, RESTIAMO UMANE, perchè è solo la nostra umanità che ci può salvare, adesso.
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Re: nuova vittima

Messaggiodi Stefania » 29 apr 2011, 17:51

Cara Mossy,
parto dalla fine ... perché mai dovrei mandarti a quel paese?
Su questo spazio, a parte forse gli insulti o le offese gratuite, tutti possono dire quello che vogliono, in totale libertà.
Comincio a rispondere alle tue osservazioni.
Sai bene che se parlo è perché ne ho ascoltate tante, ma talmente tante di storie, che potrei scrivere un'enciclopedia. E sai anche bene (come lo so io) che ogni storia è uguale ma diversa dalle altre.
E questo è un presupposto importante.
Altra cosa fondamentale è la seguente: quando parlo di preti non mi riferisco in nessun modo alle persone, che peraltro non conosco affatto, ma alla "categoria" e alle sue peculiarità. E lo faccio nel momento in cui riscontro dei tratti "pericolosi" che poi sono quelli contro i quali vanno ad infrangersi i nostri sogni e le nostre speranze.
Quindi il mio non è livore, né desiderio di vendetta, né nulla di simile, ma piuttosto l'intento di aiutare le donne a guardare al "fenomeno" nel suo insieme, oltre che nello specifico.
Riportare le mie interlocutrici su un piano di discussione più concreto e terreno è molto difficile poiché, come sai, si ripongono nel prete tante di quelle aspettative - che spesso sono malriposte - da sbatterci la testa ripetutamente.
Diciamo che se riuscissi ad evitare la milionesima testata ... per me sarebbe già molto.
Non mi sento disumana per questo.
Veniamo al resto. Ma chi è il prete? In concreto, davvero pensiamo che riceva una chiamata da qualcuno, che abbia una vocazione speciale, o cose simili?
Tu dici "esiste chi ci crede e sa fare il prete". Crede in cosa? Nel fatto di essere stato prescelto? Se è questo, ci vuole poco per crederlo, basta frequentare un seminario o un noviziato e ti riempiono la testa di scemenze del genere. E te ne dicono talmente tante da non riuscire più a capire, una volta buttato nella mischia, se ti conviene o no scendere dal piedistallo su cui ti hanno collocato.
Se il prete è colui che si mette a servizio degli altri, allora chiunque di noi può farlo senza appartenere ad una qualche casta, religiosa o meno.
Oppure il suo servizio è diverso dal servizio di chiunque altro?
Dobbiamo ricordarci che Gesù non ha mai istituito una funzione del genere, ma è stata la comunità che ne ha sentito l'esigenza, nominando al suo interno un presbitero (anziano). Da questa semplice realtà è nata una tradizione mostruosa e disumana.
Riguardo la tua situazione, ritengo che il fatto che tu abbia creato una "giusta distanza" e ti senta soddisfatta, sia una cosa molto bella, ma che sia frutto di un intenso percorso personale. Oltretutto è stata una decisione che hai preso razionalmente, assumendotene la responsabailità, consapevole anche che avresti accettato per sempre l'impossibilità che il vostro rapporto divenisse altro.
Sono scelte.
Non possiamo però nascondere il fatto che la tua scelta è stata una conseguenza dell'assoluta "impreparazione affettiva" del tuo prete. Se lui avesse amato un po' meno la sua indipendenza (e tutto il resto che sappiamo) forse, dico forse, le cose sarebbero andate diversamente.
E questo non lo dico perché ce l'ho con lui, ma perché migliaia di altri preti di cui conosco le storie, hanno fatto o stanno facendo la stessa cosa.
Tu l'hai accettato.
Molte donne ne sono distrutte.

Tutto qui
Un abbraccio
Stefania
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Re: nuova vittima

Messaggiodi Mossy » 29 apr 2011, 18:23

Cara Stefania
a prescindere dal fatto che la stragrande maggioranza degli uomini sono affetti da "assoluta impreparazione affettiva", non riesco più, scusami, a tenere separata la categoria "preti" da quella uomini. Perchè tali sono.
Uomini che "fanno i preti", a prescindere dalla giustezza e linearità della tua definizione. Qualcuno che si spera sceglie e non si sente "prescelto", per carità, usciamo da questi luoghi comuni da sciamani. C'è anche chi, ancora, pensa ad un servizio "full time" per la comunità. Un modo di pensare vecchio, a mio avviso, che non si piega a venti innovatori della cultura e del religioso. Ma non siamo qui per parlare di questo, perchè non finiremmo più (corruzione, degrado del tessuto sociale, mancanza di apertura a culture diverse etc etc).
Il problema è del singolo e umano, ormai, questo volevo dire. Comunque capisco quanto tu voglia mettere le persone in condizione di capire dettagli che comunque, nella fase dell'innamoramento, sono solo tali.
Occorre a mio avviso ricondurre se stesse alla PROPRIA ESSENZA, solo allora apparirà "la Giusta distanza".
Che non è solo dal prete di turno, ma da tante tante cose della vita.
La mia scelta non è dipesa dall'accettazione dell'impossibilità dettata dall'amore per la propria indipendenza del mio (?) prete, diversamente non starei ancora con lui.
Semplicemente, credimi davvero, sono io che ho scelto di non far dipendere la mia vita da lui e dalle sue scelte.
Ho scelto me, tra noi due.
Ho scelto la mia libertà, la mia vita, ho scelto la mia umanità che mi chiede di accettare gli altri senza volerli cambiare.
Anch'io ero distrutta, e lo sai bene.
Poi ho deciso di misurare una distanza e sono tornata ad essere.
Tutto qui.
Funziona.
Stay Human sister ...
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Re: nuova vittima

Messaggiodi miki » 30 apr 2011, 14:43

ciao fragolinaa, volevo aggiungere la mia voce alle altre risposte. concordo in pieno con quanto dice stefania, d'altronde ormai lei ha una conoscenza enorme di questi argomenti. è facile che il sogno si trasformi in illusione. tere73 conferma che, nonostante lui abbia fatto il passo di uscire e abbia ricevuto una grande gioia - la nascita di una figlia - è poi ritornato indietro, sotto le pressioni dei genitori.è successo a una mia amica, eppure lui sembrava molto convinto, tanto che le aveva regalato addirittura un anello. in questo caso lui è uscito sotto la pressione (si dice ritiro, esercizi spirituali in gergo ecclesiale :( ) di alcuni confratelli.
secondo me, è normale e giusto ponderare le scelte prima di farle e tra queste non può mancare: cosa farò una volta uscito? dove abiterò, lavorerò? è segno di prudenza e intelligenza (nei confronti propri e della persona che si ama). x come la penso io, a quasi 50 anni non è affatto facile trovare un lavoro oggi in italia, a meno che uno non sappia riciclarsi in lavori autonomi (es. qualcosa che abbia a che fare col web). un'alternativa sarebbe aprire un esercizio commerciale (ma la chiesa non gli darà un soldo quando se ne andrà), quindi dovrete contare soprattutto sulle tue possibilità economiche x una cosa del genere: ma ovviamente, il primo ad esserne convinto deve essere lui, sennò tutto questo non ha senso.
x concludere, secondo me è meglio "diffidare" delle storie con i preti: lo dico in senso buono, sono sicuramente brave persone, generosi, si prodigano spesso e in molti modi x gli altri, ma tutto questo finchè non si tocca la sfera affettiva profonda. a quel punto, x una questione di privilegi acquisiti, di convinzioni personali (quella che stefania definisce (de)formazione dei preti) è difficile che lascino definitivamente. è ovvio che quelle che noi ti suggeriamo sono testimonianze, idee, punti di vista: sta a te decidere cosa fare. se però continui, preparati a soffrire, xkè anche nei momenti più belli sarà un amore nascosto, non potrai dire a nessuno quello che stai vivendo.
buona fortuna :D
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Re: nuova vittima

Messaggiodi miki » 30 apr 2011, 16:40

ops... mi sono accorta di essermi spiegata male... volevo scrivere che a una mia amica è successo di vivere una bella storia per un periodo, tra alti e bassi, tanto che lui le regalò un anello come pegno d'amore, poi purtroppo a causa della pressione di alcuni confratelli decise di mollare tutto e fuggire lontano da lei ( questo prete non è mai uscito, non ha mai lasciato il sacerdozio, mi ero espressa male prima).
michela
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Re: nuova vittima

Messaggiodi iaia » 3 mag 2011, 1:49

Sembra tutto difficilissimo perchè questi uomini non sanno dare le giuste priorità, non ne sono capaci, non sanno essere protagonisti della propria esistenza, non hanno idea di cosa significhi ascoltare il loro cuore.
Sono vissuti per anni nella convinzione che tutto sia dettato dalla Divina Provvidenza, che il loro cammino sia predestinato, che i loro bisogni non esistano e men che meno quelli di una persona che vuole loro bene in maniera speciale perchè ella non è contemplata nel disegno della loro esistenza.
Farneticazioni?! No, parte del mio difficile e combattuto sentire quotidiano...ahimè.
Un abbraccio a tutte.
iaia
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Re: nuova vittima

Messaggiodi fragolinaa » 3 mag 2011, 17:09

ciao a tutte , prorpio oggi mi sono vista con lui e mi ha parlato ancora una volta chiaro , non può abbandonare quello che ha costruito fino adesso , anni di seminario, anni di sacerdozio, studi sacrifici per diventare prete ecc. non può e non si sente di abbandonare le sue vesti ( pur di "me.da" che sia , parole sue ...perchè pure lui riconosce quanta ipocrisia ci sia nella chiesa cattolica) per venire a vivere con me , sarebbe uno sconvolgimento troppo grande che non riuscirebbe ad affrontare , piuttosto mi ha detto che se quello che voglio è una storia vera alla luce del sole di cercarmene un altro , un uomo che mi possa dare quello che voglio e che cerco..non vi dico quanto male che mi ha fatto sentirmi dire così dalla persona che amo mi viene troppo da piangere.....tocca a me la scelta ha detto, se riesci ad accontentarti di questa "pseudo storia d'amore" io ti posso garantire che non ti lascio e che per te ci sarò sempre per qualsiasi cosa, (ovviamente nel limite) sono andata a casa distrutta, sono a terra , sto malissimo piango a singhiozzo non ce la faccio a prendere una decisione ....
mi ha detto che la parola innamorato non sta nel suo vocabolario ma non perchè non vuole ma perchè non può permettersi di innamorarsi perchè dentro di lui cè un blocco : la sua maledetta vocazione...
poi mi ha detto che se un giorno il papa toglierà questa disgraziata legge del celibato allora sarà felicissimo di prendermi con lui , pensate solo un istanto dopo essermi sentita dire questo quanto io possa odiare immensamente in questo momento quel diavolo di papa che ha deciso di fare questa legge disumana !! sto malissimo, non voglio disinnamorarmi di lui , ci sto così bene è una persona meravigliosa, simpatica, allegra, solare, aperta a l dialogo, sensibile.. però per me ha detto che prova solo affetto è affezionato ma non innamorato io invece sono cotta e ci soffro come un cane bastonato a non essere contraccambiata,
invidio molto mossy che è riuscita a trovare un equilibrio ..perchè lo amo così tanto sono a pezzi
fragolinaa
 
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Re: nuova vittima

Messaggiodi tere73 » 3 mag 2011, 20:51

fragolina, :( mi spiace tanto per te.... anche se mi sembra di rivedere un film già vissuto e che purtroppo la maggior parte di donne che vivrà queste storie rivivrà in continuazione...
quante volte ci siamo sentite dire "io posso darti solo questo, se ti acontenti bene, altrimenti scegliti un altro uomo"... un pugno nello stomaco che ti sconvolge letteralmente la vita perchè sarebbe impensabile "dare" a qualcun altro la persona che ami... impensabile! per questo fra i tanti aggettivi coi quali lo hai descritto ne manca sicuramente uno: egoista, quale in effetti è, come d'altronde la maggior parte dei preti imbarcati in questi storie.
egoisti perchè pensano solo al loro bene e non certo al nostro e non ci pensano due volte a farci soffrire, egoisti perchè con quelle frasi lasciano a noi la responsabilità di una scelta che in fondo non è una scelta ma quasi un ricatto, egoisti perchè quindi non si assumono la responsabiltà delle loro scelte e di ciò che vorrebbero per paura di affrontare le persone, i superiori, i parenti ecc..., e se per caso fanno qualche scelta più azzardata che noi pensiamo dettata forse dall'amore, alla prima occasione e soprattutto alla prima difficoltà te la rinfacciano accusandoti di aver loro rovinato la vita.
non credo poi che le nostre parole (parlo in prima persona) siano dettata da qualche livore represso o odio nei confronti dei "nostri" uomini-preti: sono solo parole dettate da un atroce sofferenza che ti dilania dentro e dal quale non tutte siamo riuscite ad uscirne... almeno io non ci sono riuscita e non so quando mai ci riuscirò perchè nonostante tutto il male e tutto il dolore che mi ha fatto subire, io continuo a pensare a lui come la persona più tenera che io abbia mai amato e che continuo ad amare.... e forse proprio perchè lo amo non l'ho mai costretto a tornare con me ma l ho sempre lasciato libero di scegliere e certo anche di sbagliare perchè nel mio caso, con una figlia, l'averla praticamente abbandonata, non può che non essere un errore.
ma la sua "libertà" (che poi non ha portato a nulla perchè dopo 7 mesi di "ci devo pensare" non ha ancora deciso nulla, ma per comodità, perchè è più semplice non sceglire ...) l'ho pagata a caro prezzo io tirandomi su una figlia completamante da sola e con il pensiero fisso che la persona che amo invece a me non mi ha voluto... perchè in fondo è questa la realtà.
:(
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Re: nuova vittima

Messaggiodi antonella carisio » 4 mag 2011, 19:34

Ciao, mi rendo conto che arrivo un pò tardi e che molte cose che scriverò sono già state dette ma vorrei dire la mia opinione. Intanto mi presento, qualcuna forse si ricorda di me anche se è da parecchio che non scrivo sul blog, sono Antonella, l'amica di Michela, quella che ha ricevuto l'anello... Ho vissuto una storia intensa e bellissima con un prete, una storia durata un anno e mezzo e che mi ha distrutta completamente. All'inizio pensavo di essere fortunata, leggevo le storie delle altre e mi dicevo il mio è diverso, noi ci amiamo veramente, non ci lasceremo mai, non mi farà mai soffrire così..., insomma tutte le cose che, sicuramente, avete pensato anche voi. E ci credevo, ci credevo veramente, c'erano ovviamente alti e bassi, momenti di crisi e attimi stupendi però andavamo avanti. E' entrato a far parte della mia vita, conosceva Michela,ha conosciuto mio figlio, la mia famiglia, Stefania e mi ha regalato una fede come pegno d'amore ma poi... è scappato. Anche lui mi parlava della sua vocazione, della sua fede, della sua scelta, anche lui mi diceva che aveva "donato" la sua vita a Dio, mi parlava dell'amore indiviso... Anche lui mi diceva di amarmi ma che doveva rinunciare a questo amore per un bene superiore. All'inizio si parlava della possibilità di lasciare e di costruirci una vita insieme, poi ha iniziato a dirmi che non avrebbe mai lasciato il sacerdozio e che io dovevo decidere se stare con lui o no, quindi ha accettato di tornare in Brasile e mi ha chiesto di continuare di nascosto a sentirci e scriverci usando degli stratagemmi come se avessimo ancora 15 anni, quando gli ho detto che non potevo accettare, che volevo di più, che meritavo di più mi ha detto che avevo rovinato tutto, che io avevo scelto, che io avevo deciso, che non era stato lui a lasciare me ma io a lasciare lui. Io mi sono resa conto di aver sbagliato perchè ho sempre messo lui, il mio amore per lui sopra ogni cosa, mi sono annullata in nome di questo amore, ho fatto tacere le mie esigenze, le mie necessità per soddisfare le sue. Ed è questo ad essere sbagliato. Non dobbiamo tanto discutere sul prete, sull'uomo che è anche prete o sul prete che non accetta di essere uomo. E' su di noi che dobbiamo discutere, è su di noi che dobbiamo lavorare. Secondo me dobbiamo iniziare a volerci bene, dobbiamo imparare ad amare noi stesse veramente e se saremo capaci di amarci sinceramente, completamente allora le cose si risolveranno da sole. Perchè se impariamo ad amarci automaticamente pretendiamo che gli altri ci amino come meritiamo, vogliamo un amore alla pari, con un dare ed un avere, smettiamo di annullarci, di sacrificarci in nome di un amore che è solo nella nostra testa. Perchè il problema vero non è se lui vuole o no lasciare il sacerdozio per stare con noi ma se lui è disposto a mettersi in gioco, a condividere, ad amarci alla pari, senza essere adorato e senza essere vittima. Dobbiamo imparare ad avere più fiducia, più autostima e più amore per noi stesse se vogliamo che le cose migliorino.
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Re: nuova vittima

Messaggiodi miki » 4 mag 2011, 22:38

giusto anto! è qua che sta la chiave di volta, secondo il mio punto di vista: bisogna avere più fiducia e amare di più se stesse. un amore sincero deve essere reciproco e alla luce del sole.
nelle lettere, e-mail, nei discorsi delle donne innamorate di preti sono ricorrenti frasi tipo: "x lui farei di tutto, qualsiasi cosa mi chieda", "mi sono annullata x questo amore" ecc. bisognerebbe mettersi bene in mente che i preti sono di fatto persone estremamente egocentriche, tutto il mondo ruota intorno alla loro figura (secondo loro); nei casi più "gravi" non ammettono neppure di essere contraddetti in quello che dicono o fanno, alla faccia dell'essere umili... purtroppo nei vari ambiti in cui i preti si trovano a "lavorare" la gente si rivolge loro, usa frasi o si comporta come se ci si trovasse di fronte a persone realmente investite di un onore speciale, dell'essere particolarmente vicini a dio. io frequento la parrocchia dove abito da molti anni e, parecchi anni fa, un prete mi disse (però non ricordo più come fossimo arrivati all'argomento): "eh, ma si sa, dio sceglie solo i migliori" ........!!!!! purtroppo all'epoca ero convinta anch'io che avesse una mezza ragione....adesso vorrei tanto potergli rispondere x le rime! :x drewerman parla di disturbo narcisistico della personalità... mi sembra che sul sito del dialogo.org stefy avesse pubblicato uno stralcio (da leggere ^__^)
spero di non fare la parte della "saputella" xkè non è x niente mia intenzione, ma ci tenevo a dire queste cose xkè ho vissuto insieme ad antonella la sua storia, dai momenti belli a quelli pieni di sofferenza, trovandomi spesso a non sapere nemmeno cosa dirle x aiutarla, confortarla, così alla fine ho cominciato un po' ad informarmi e a capire qualcosa...
miki
 
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