di signorafantasia » 28 apr 2011, 21:46
Ciao Fragolina,
ho letto attentamente il breve resoconto che hai fatto,e senza voler sminuire tutto il resto, vorrei focalizzare l’attenzione sul titolo con cui hai esordito. “Vittima”. Giustamente ti senti intrappolata in questa specie di gabbia dorata, che ti fa vivere sentimenti intensi e forse mai provati,ti fa sentire speciale,unica,importante. Sai, ci siamo passate tutte. E ognuna di noi,almeno una volta, ha pensato: “non è vero,per me è diverso, lui è diverso.”. E ci sta anche,per carità. Ogni storia è a sé, ogni persona un suo modo di vivere e percepire i sentimenti e le relazioni. Però in queste particolari “circostanze”, chiamiamole così, c’è un filo rosso che lega le storie di tutte, molti aspetti che accomunano le vicende che ognuna di noi ha vissuto personalmente. E io credo che tu lo sappia già,altrimenti non ti saresti rivolta a noi su questo blog. Perciò,essendoci passata,e sentendomi tirata in causa dal tuo appello, mi permetto di fare delle considerazioni. Il tuo “lui” sente che a 48 anni la sua vita è finita,che non può cambiare… questa è una scusa gigantesca,un alibi perfetto,che tutti noi tiriamo fuori quando non vogliamo affrontare la realtà e la responsabilità che abbiamo nei confronti di noi stessi,le possibilità che la vita ci mette davanti. E non c’entra nulla con il fatto di essere prete. E’ come dire: “sono fatto così” o “è il mio carattere.” Nel momento stesso in cui fai un’affermazione del genere,ti privi della possibilità di metterti in discussione,e cambiare. Costruire un modo di pensare,un’alternativa,un modo di vivere e vedere le cose che sia differente. E chi può dire quale sia quello giusto? In secondo luogo, mi ha colpito la netta contrapposizione e le forti contraddizioni alla base della vostra relazione. Quando siete insieme è tutto meraviglioso,ti sembra di poter fare qualsiasi cosa,di spostare le montagne…quando torni a casa l’incantesimo si spezza,e torni alla realtà del tuo vivere quotidiano. Anzitutto, vorrei farti riflettere sulla possibilità che lui non percepisca la relazione allo stesso modo in cui la vivi tu. Per te è una cosa tutto sommato “normale”, per lui una “trasgressione peccaminosa”,di cui vergognarsi e da nascondere a tutti i costi. Una sorta di depravazione orribile, uno scheletro da occultare per bene dentro l’armadio. E già questo la dice lunga. Le aspettative rispetto al rapporto non coincidono. Tu vuoi la storia d’amore, per lui, probabilmente è ,più o meno consapevolmente,un modo di colmare un vuoto grande,causato dalla repressione totale della sua sfera emotiva,affettiva e sessuale. Con questo non voglio sminuire i sentimenti che prova nei tuoi confronti, solo metterti di fronte all’eventualità concreta che tutto ciò che speri, desideri e auspichi per voi non si realizzerà mai,probabilmente. L’idea di una vita a due, insieme. E non a causa di una legge del diritto canonico, giusta o sbagliata che sia,ma per una precisa volontà,da parte sua, a non rinunciare ai privilegi di cui gode dalla sua posizione. Pensaci: chi tra voi sta sacrificando di più? Non mi pare che lui stia rinunciando a nulla, continua a fare tutto ciò che vuole e deve senza mancare in niente. Tu, invece,a cosa stai rinunciando? Pensi davvero che quello di cui ti privi oggi potrà recarti dei benefici domani? Le passeggiate nel bosco mano per la mano saranno sempre lontane da occhi indiscreti, i baci rubati, gli incontri amorosi fugaci e assolutamente clandestini. Sappi che niente cambierà. Tirerà in ballo sempre la Chiesa che l’ha così tanto amato e nutrito, che è tutta la sua vita, e alla quale deve tutto ciò che è. E di fatto, è così. Non riuscirà a pensare al di fuori di quella logica,e non perché sia una condizione ineluttabile,ma perché è troppo abituato,è quanto lui stesso afferma. Io credo,con grande presunzione, che tu ne sia consapevole,in fondo, e se stai così male è proprio perché ti rendi conto che vorresti altro. L’idea della perpetua, sarebbe il frutto della disperazione, non di una scelta consapevole,né un gesto d’amore.. Non può esserlo, dal momento che rientra in una logica assurda. Questo non è amore. L’amore presuppone parità,ed equilibrio. E’ uno scambio reciproco. L’ho ripetuto fino alla nausea su questo spazio,e non sono ancora stanca di dirlo. Saresti ancora tu a sacrificarti, a cancellare i tuoi bisogni, i tuoi sentimenti, le tue aspettative, le tue emozioni, a rinunciare alla tua vita, per cosa poi? per continuare a vivere nell’ombra,dietro le quinte, come clandestina,“vittima”,per l’appunto, quando potresti essere la protagonista della tua storia d’amore, ed essere felice,lo devi a te stessa.
Non ti sto dicendo di dimenticarlo, ma di concentrarti su un pensiero soltanto. Così tu sei felice? E’ davvero quello che vuoi per te? Davvero vuoi questo per te e la tua vita? Sei disposta a essere “vittima” ancora per molto tempo,probabilmente per sempre? Se la risposta a tutti questi interrogativi è si, non hai bisogno di sentirti dire altro,anzi, lascia stare tutti questi discorsi e continua per la tua strada. Se la risposta invece è no, come spero, sappi che non sei sola,e che si può ricominciare. Concordo con Mossy,nessun amore è impossibile. E per fortuna,esiste un’alternativa,e un altro modo di vivere. E di amare. Molto più appagante,e sano. Hai solo 37 anni, e tante possibilità davanti a te. A te l’ardua sentenza.
Un abbraccio,
Ange