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Perchè non evangelizzare insieme con la moglie ?

MessaggioInviato: 12 giu 2010, 6:48
di daniele
Non sono d'accordo di dover lasciar il ministero sacerdotale perchè uno abbia trovato l'amore. Sicuramente uno dovrebbe rompersi il rapporto con la parrocchia e la gerarchia (purtroppo). Perchè non continuare fare la pastorale insieme con la moglie? È una opzione chiesta dalla gente comune (quelli chiamati fedeli). C'è il canone 213 che da il diritto ai fedeli a cercare qualsiasi prete per i loro bisogni spirituali. Ci sono altri canoni che danno potere al popolo di Dio di scegliere un prete sposato.

Il mio sito si trova: http://maltesemarriedcatholicpriest.wordpress.com

Re: Perchè non evangelizzare insieme con la moglie ?

MessaggioInviato: 15 giu 2010, 18:03
di Stefania
Carissimo Daniele, benvenuto nel nostro blog.
Alla domanda che tu poni credo che possiamo trovare mille risposte, nessuna valida o vagamente attinente al messaggio di Gesù. Infatti non c'è alcuna ragione teologica, esegetica o evangelica per cui un prete non possa sposarsi ed evangelizzare con sua moglie.

Una cosa è chiara. Anche se venisse abolito il celibato obbligatorio, non cambierebbe la sostanza del problema. Si arriverebbe ad ordinare uomini sposati, ma mai a far sposare uomini ordinati; come a dire che l'ordine non potrebbe essere "sporcato" dal matrimonio, mentre il matrimonio (realtà inferiore) può essere innalzato dall'ordine.

Vorei farti una ulteriore domanda, del tutto personale: su che base abbiamo bisogno del prete per le cosiddette necessità spirituali?

Re: Perchè non evangelizzare insieme con la moglie ?

MessaggioInviato: 15 giu 2010, 21:18
di cuoreinfranto
sarebbe una cosa assurda!!! tutto ciò mi fa aumentare sempre di più lo sdegno verso certe istituzioni e le loro stupide leggi

Re: Perchè non evangelizzare insieme con la moglie ?

MessaggioInviato: 17 giu 2010, 19:54
di admintore
Inserisco un post di Giuseppe Zanon che per problemi tecnici non può farlo.
PERCHE’ NON EVANGELIZZARE INSIEME CON LA MOGLIE?

Voglio rispondere anch’io alla domanda semplice e spontanea di Daniele ‘Perchè non continuare a fare la pastorale insieme con la moglie?’. Immediata la risposta: perché c’è conflitto tra il Vangelo di Cristo e l’Istituzione della Chiesa! A maggioranza, se potessero parlare, anche i fedeli farebbero al vescovo e al papa la domanda di Daniele e, a maggioranza, non vedrebbero difficoltà a conciliare le due cose, ministero sacerdotale e matrimonio, salva sempre la sostanza della cosa e cioè la fede in Cristo e la vocazione.

L’attuale gerarchia ecclesiastica dice che il celibato sacerdotale è ‘sommamente conveniente’ alla
vita del prete perché così egli è totalmente libero per il Signore e per i fedeli. Non discutiamo, ma ci permettiamo di osservare che il celibato ecclesiastico è anche ‘semplicemente conveniente’: alla economia ecclesiastica perché il prete celibe costa meno e dà tutto alla chiesa; alla organizzazione ecclesiastica che può spostarlo come vuole (senza la ‘zavorra’ della famiglia!); alla mentalità eccle-siastica che dovrebbe rinnovarsi e di molto (e non solo nel codice di diritto canonico): nella conce- zione che il celibato sia importante quasi come i comandamenti di Dio, nella concezione che la casa canonica venga dissacrata se al posto di una meritevole e indefinita perpetua, c’è una moglie vera, una madre preoccupata ( come al solito) e dei figli vivaci e chiassosi ( come sempre)!

Un passaggio difficile questo cambio di mentalità, che avrà bisogno di tempo e di tanto tempo, co-me dice bene il giornalista A. M. Valli:’Il clericalismo è la vera malattia dei pastori perché li spinge a comportarsi da funzionari anziché da padri, li fa vivere in un mondo a parte, li allontana dal co-mune sentire, li abitua a considerarsi superiori ed intoccabili, li spinge a mettersi al servizio della istituzione più che della verità. E’ in questo senso che andrebbe affrontato il problema del celibato. Esiste un nesso tra celibato obbligatorio e clericalismo. Il fatto di essere uomini consacrati, che fan-no della purezza sessuale uno dei tratti distintivi più importanti se non il più importante in assolu-to, può spingere alcuni vescovi e sacerdoti a concepire loro stessi come membri di una casta. Di qui l’idea di essere sostanzialmente intoccabili e di non dover rispondere alle domande ed alle obiezioni del mondo’. ( ‘Quel narcisismo clericale’ in ‘Europa’ del 11 giugno 2010)

Ma i tempi cambiano, stanno cambiando; ad esempio l’Austria col suo cardinale C. Schoemberg, con i suoi vescovi e i suoi fedeli ha chiesto ufficialmente al Papa che il celibato ecclesiastico sia fa-coltativo e che ci possano essere anche preti sposati.
Giuseppe Zanon

Re: Perchè non evangelizzare insieme con la moglie ?

MessaggioInviato: 18 giu 2010, 12:28
di sergiogrande
Il problema è sempre lo stesso quello del "sacerdozio" che Gesù non ha mai pensato di istituire e che anzi ha combattuto durante tutta la sua vita. Non c'è una sola parola positiva nei vangeli nei confronti dei sacerdoti che anzi sono chiamati più volte "razza di vipere". I sacerdoti sono quelli che hanno ucciso Gesù. L'idea del "sacerdozio" è legata ad una idea sacrale di "dio" che prevede l'esistenza di una casta di persone, appunto i "sacerdoti", che svolgono la funzione di mediatore fra l'uomo e "dio". Ma questa funzione è stata radicalmente contestata da Gesù. I testi del N.T., in particolare L'Apocalisse, per dire che la casta sacerdotale non ha più alcuna funzione parlano del popolo di Dio come di un "popolo di sacerdoti", cioè tutti sacerdoti e tutti, senza distinzione, in grado di poter parlare direttamente con dio senza mediazione e senza pagare gabelle a chicchessia.
E' il sacerdozio che bisogna abolire nella chiesa cattolica come in tutte le altre confessioni cristiane che lo contemplano o che contemplano funzioni similari. La dove c'è un potere sui membri delle comunità cristiane esercitate da una casta di persone che dovrebbero semp0licemente svolgere un servizio, li c'è la negazione dell'evangelo di Gesù di Nazareth.