pensiero per guarire

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

pensiero per guarire

Messaggiodi daniela » 2 mag 2010, 22:17

ciao a tutte, mi è capitato di assistere all'ordinazione sacerdotale di un mio giovane parente. Quando l'ho visto sdraiato con la faccia a terra, ai piedi del suo vescovo per provargli assoluta obbedienza, ho capito che tutti i nostri sacerdoti, sono esattamente li. La promessa che gli impedisce di amarci, non è quello del celibato, ma quella dell'obbedienza. Pensateci, sono tutti prostrati ai piedi di qualche anziano signore che ha potere su di loro per tutto. Quel vescovo, da parte sua, non ha mai dovuto pagarsi una bolletta, non ha avuto un rapporto normale con una donna, degli amici a cui dare tutta la sua lealtà.... Quindi, amiche mie, i nostri affascinanti preti altro non sono che uomini che non hanno nessun tipo di forza, non sono in grado di sopportare la libertà, qualcuno pensa al loro sostentamento , a dove abiteranno, a chi devono vedere e cosa fare. A me, con queste premesse, inizia davvero a scemare l'innamoramento. Credo che qualsiasi uomo che sia in grado di vivere da solo, anche quello che mi sembrava il più debole,sia più affascinante del mio parroco che, ripeto, ha la "pappa pronta" dalla chiesa e ha scelto di avere un padrone ,non Dio, ma un altro uomo che non sa nulla del mondo. Non so a voi ma anche da un punto di vista fisico, avere rapporti con un bamboccione invecchiato non mi sembra più tanto sexi come prima. Quando vi mancano, pensateli dove sono in questo momento ( e per tutta la loro vita) sdraiati, faccia a terra, davanti ad un altro uomo. io sto guarendo, spero di aiutare qualcun'altra, vi abbraccio
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi Stefania » 5 mag 2010, 18:16

Cara Daniela, ti ringrazio per queste tue riflessioni.
Mi sembra che in questi giorni tu ne abbia fatta di strada!!!!
Sono d'accordo con quanto scrivi. Il problema infatti non è il celibato in sé, ma il rapporto di potere che esiste nel sistema "chiesa cattolica", di cui il celibato obbligatorio è solo un piccola espressione.
Sono sempre più dell'idea che il mondo non abbia bisogno di preti, ma se proprio ce ne dovessero essere, dovrebbero andare a lavorare, e poi dedicare il loro tempo agli altri, da sposati o meno, per libera scelta.
Il fatto di dipendere economicamente (e sono sempre i soldi che fanno girare il mondo, o inceppare, in questo caso) da una istituzione non li mette in condizione, sin dall'inizio, di pensarsi autosufficienti o di sforzarsi di esserlo.
Quel che è peggio è che questa dipendenza poi arriva a ricoprire l'intera persona, che, dalla presunta obbedienza al vangelo, passa ad obbedire alla legge.
E, man mano che passa il tempo, diventa perfino refrattario al dono di sé in un rapporto a due, sia esso di amicizia o di coppia, spesso adducendo una libertà da difendere.
Ma difenderla da cosa? Dall'amore?
L'amore è libertà.
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi donfy » 7 mag 2010, 11:23

ritengo la riflessione di daniela solo un'offesa. un vomitare rancore.
Davvero una riflessione priva di contenuto, se non la sua rabbia. Credo che generalizzare sia sempre un errore.
Che ne sai della nostra vita, di quelli che non conosci. Forse puoi parlare del tuo uomo, non di tutti.
Ma come ti permetti? Forse potevi risparmiarla questa tua generica ed infondata riflessione!
grazie Daniela
"Io sono la Risurrezione e la vita" (Gv 11)
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi Stefania » 7 mag 2010, 12:28

Caro amico donfy, sarebbe molto più utile a te e a noi, se circostanziassi i tuoi argomenti.
Ti invito a farlo, testimoniando il fatto che i preti possono essere diversi.
Fino ad ora non ho incontrato moli preti in esercizio che si siano opposti al potere dell'istituzione di cui fanno parte e che abbiano accettato di farlo a qualsiasi costo.
Fino ad ora non ho incontrato molti preti in esercizio (e neanche sposati) che abbiano davvero accolto nel loro cuore il dono che un rapporto vero con una donna rappresenta nella vita di un uomo.
Fino ad ora non ho incontrato molti preti in esercizio che continuino ad aggiornarsi sull'esegesi biblica per scoprire un volto di Dio che sia più possibile somigliante al Padre di Gesù, nostro Padre, prediligendo invece il dio inquisitore della religione, quello a cui rendere culto, quello a cui fare offerte, quello che si offende per l'eternità.
Fino ad ora non ho incontrato molti preti i esercizio che si sentano del mondo e non alzino barriere fisiche ed emotive "per non confondersi" ...
Vorrei che mi smentissi. Grazie

E, comunque, io continuo a sfogliare il vangelo e a non trovare un solo versetto che mi parli del desiderio di Gesù di "consacrare" dei preti. Ho letto di comunità cristiane che si sceglievano i presbiteri .... ma questa è altra cosa.
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi daniela » 8 mag 2010, 6:59

purtroppo sono fori per lavoro, appena torno vi rispondo, con rispetto e simpatia, Daniela
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi daniela » 11 mag 2010, 17:03

Caro Don Fabrizio, innanzitutto mi scuso se ti sei sentito offeso, io scrivo su qesto forum per dialogare, come dice il titolo stesso, e lo faccio per cercare di crescere, sicuramente mi saprai aiutare se ho mentito, quindi dimmi dove ti sembra che io abbia detto cose false e quindi offensive. la verità, come sai bene, non offende nessuno.
a) i diaconi futuri sacerdoti, hanno detto prometto a voce alta alla richiesta di obbedienza del vescovo. suppongo che non vi rimangiate mai questa promessa o almeno così mi illudo.
b) i diaconi si sono sdraiati ai piedi del vescovo in segno di sottomissione
c) molto coerentemente alle nostre domande, dopo la cerimonia, di cosa avrebbero fatto, studiato, abitato, ricevuto l'ordinazione etc etc, hanno sempre risposto: ce lo dirà il vescovo
d) ho avuto la fortuna e l'onore di essere seduta al tavolo del vescovo, persona colta e simpaticissima, che non ha saputo parlare di nessun argomento si trattasse , argomenti molto semplici come : famiglia, pensioni, anziani, malati etc etc. Nessuno di noi ha avuto la maleducazione di farglielo notare, era pur sempre una giornata di festa, .Solo una signora più anziana gli ha detto che da quando i corsi prematrimoniali li tengono i preti i divorzi sono paurosamente in aumento, quando non c'erano i corsi ma le donne di casa parlavano alle spose, i matrimoni duravano anni. Gli ha anche chiesto: eminenza se io insegnassi ai suoi sacerdoti come dire la Santa Messa , lei sarebbe d'accordo?. Il vescovo, sorridendo, le ha dato ragione ed ha auspicato che ci sia una maggiore colalborazione tra tutta l'"eglesia", in senso latino( laici, e clero)
e) ci tengo a sottolineare che questa cerimonia è avvenuta a 600 km dal mio prete e quindi nessun tipo di interferenza.
f) a differenza delle feste di laurea a cui ho partecipato, nessuno ha parlato di problemi di lavoro, colloqui, affitti, stipendi. quindi mi è sembrato che il problema del mantenimento futuro non fosse sul tavolo. In compenso abbiamo ricevuto moltissime spiegazioni sugli abiti da cerimonia usati, sulle fasce indossate, sui calici usati. quindi ho capito che il problema dei vestiti e degli oggetti era di fondamentale importanza.

Per quanto riguarda l'amore, io capisco benissimo che tu non ne sappia nulla, ma noi donne ci innamoriamo solo di uomini che ci danno un senso di protezione e, per darcelo, devono dimostrarci di potersi mantenere da soli, anzi di saper provvedere anche a noi, ci affascina chi decide, capisco che ti faccia male e me ne scuso, ma non può affascinarci uno prostrato davanti ad un altro uomo che, per giunta, non sa nemmeno lui nulla della vita reale. E' ovvio che, quando ti rendi conto che il tuo prete,non è capace di avere il ruolo di uomo, l'innamoramento va via e sparisce ogni rancore,subentra una tenerezza infinita perchè capisci che i suoi sbagli, non sono dovuti a cattiveria e strategia, sono dovuti a ignoranza dei codici di comportamento tra uomini e donne, al massimo, quando sono stati male per amore, hanno chiesto consiglio ad un altro sacerdote che ne sa , più o meno, quanto loro. Io, se avrò di nuovo a che fare con sacerdoti per lavoro, ti posso promettere che sarò una sorella maggiore piena di attenzioni e cercherò di aiutarli nelle questioni pratiche con vero spirito di collaborazione. Penso che l'unica strada che dovremmo intraprendee sia quella di lavorare in "perfetta letizia", noi e voi, facendo ognuno quello che sa fare e rispettando completamente al vita degli altri. Basta con i preti che parlano ai fidanzati e basta con i laici che fanno prediche!
Spero di ricevere tue notizie su questo blog, vedrai, siamo in um momento di cambiamento, sta a noi creare qualcosa di nuovo, ce la possiamo fare, con amicizia, Daniela
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi antonella carisio » 26 mag 2010, 23:53

Grazie Daniela. Ho letto solo oggi questo nuovo argomento e ti devo ringraziare. Io sto cercando in tutti i modi di dimenticare il mio prete, come dici tu. Ogni tanto penso di avercela fatta ma poi mi rendo conto che era solo un'illusione, che avevo solo nascosto tutto in un cassetto del mio cuore e lo avevo, momentaneamente, accantonato. Ero un pò giù di morale perchè non vedevo una via d'uscita ma poi tu me l'hai data. L'immagine che hai richiamato alla mia mente, l'immagine del mio amato sdraiato per terra davanti ad un altro uomo, a promettere cieca obbedienza mi ha fatta ridere ed ho capito che se riesco a vederlo così posso riuscire a dimenticarlo. Sicuramente al mio fianco voglio (dovrei forse dire vorrei?) un uomo, un uomo padrone di se stesso, dei suoi pensieri, dei suoi gesti, padrone delle sue parole e, soprattutto, dei suoi sentimenti. Un uomo che possa stare al mio fianco da pari, un uomo con cui condividere, con cui parlare, con cui decidere ma anche un uomo che sappia aiutarmi e sostenermi. Un uomo non un fantoccio. Spero che questa cosa possa aiutare tante altre nella nostra situazione. Grazie ancora
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi daniela » 27 mag 2010, 17:41

grazie a voi, se non ci foste state non avrei saputo dove sbattere la testa, non esagero: mi avete evitato di buttare la mia vita, un abbraccio
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi Vittoria » 30 mag 2010, 18:18

Ciao. Per prima cosa vorrei ringraziare tutte coloro che scrivono su questo blog, perchè sapere che non sono la sola mi dà conforto. Sento che il mio accesso non può essere passivo, perchè ritengo che i veri nemici da combattere siano l'omertà e la paura, la stessa paura che vediamo negli occhi di questi preti o pretesi tali. Da cinque anni sono la "donna" (amante? fidanzata? giocattolo?) di un prete. Nel maggio 2008, dopo tre anni di frequentazione (NON platonica) decisi di mettere fine al rapporto. Dopo circa due mesi, nel luglio 2008, mi chiama un suo amico dicendomi che "lui" era disperato. Anche lui mi chiama, dicendo che non riusciva a stare senza di me, che si sarebbe preso l'anno sabbatico. Mi porta in un ristorante in centro città per farmi vedere che a lui non importava più nulla della gente, mi dice che mi ama e tante belle parole. Chiede ed ottiene l'anno sabbatico, che però inizia nel giugno 2009 (quindi un anno dopo): da allora "lui" vive in un appartamento da solo, insegna religione, e di attività da "prete" fa solo una messa la domenica mattina in una parrocchia di un suo amico. Dopo essere tornata con lui, in questi due anni, abbiamo vissuto da "coppia": ha conosciuto dei miei amici (che sanno tutto), siamo stati in vacanza insieme, tutti i week end insieme e anche durante la settimana, io dormivo da lui o lui da me. Insomma, se non fosse stato che le famiglie non lo sapevano, che si poteva uscire ma solo fuori città, eravamo una coppia. Il sabato sera dormiva da me, andava a dir messa il giorno dopo (quando non prendeva sonno) e tornava all'una per il pranzo da me. Quando non era con me, era con i suoi amici (anche NON PRETI) a vedere le partite di pallone, e a bere birra. Mai, nemmeno per un attimo, ho visto in lui un prete. E nemmeno i miei amici, del resto. E' un uomo che ama vestire firmato, che fuma, che ama cenare nei migliori ristoranti, trascorrere le vacanze negli alberghi più lussuosi (e dico lussuosi). Mai, nemeno per un attimo, ho dubitato che un giorno avrebbe potuto decidere di rientrare a tempo pieno in parrocchia. Ma a marzo di quest'anno comincia a chiamarlo la Curia, chiedendogli che intenzioni avesse. Risposta data alla curia e anche a me? "NON LO SO. NON RIESCO A DECIDERE. SENTO TE E ANCHE IL MIO ESSERE PRETE". Ho così deciso per la seconda volta di troncare, gli ho detto che può tornare da me solo da laico. E' passato un mese e lui non si fa sentire. Ho saputo da terzi che la Curia gli ha proposto di diventare PARROCO di una parrocchietta vicino casa dei suoi (lui è cappellano non ancora parroco). Quindi una bella promozione! Inutile dirvi come mi sento, non riesco nemmeno a definire la ferita che ho dentro, no so più cosa pensare. Ma il suo essere prete esce solo adesso? Ma chi è lui? E io come ho potuto essere così cieca? Credo che lui accetterà la promozione. E non posso farci niente. Se almeno due anni fa non mi avesse richiamato. Ma non accetto che finisca così, devo capire che persona è veramente. Difendo gli altri e non ho saputo difendere me stessa? Non posso credere che lui butterà tutto all'aria. Solo al fine di capire domani ho appuntamento in Curia con il Vicario. A testa alta. Non vado ad accusare nè a diffamare nessuno. Anzi. Vado solo ad ascoltare, perchè la Chiesa non è la gerarchia ecclesiastica. La Chiesa siamo tutti noi e tutti loro insieme, al servizio vicendevole gli uni degli altri. Nessuno è stato "scelto", siamo tutti stati scelti, e per quanto poco io valga, non me ne starò in disparte a piangermi addosso. Scusate lo sfogo.
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Re: pensiero per guarire

Messaggiodi daniela » 30 mag 2010, 19:19

sicuramente ti sembrerò rudele e me ne scuso, naturalmente sei libera di fare quello che vuoi ma io penso che le cose siano molto più semplici: se lui ti ama, resterà con te,altrimenti andrà a fare il parroco.
Io credo che sia inutile andare a parlare con chiunque se lui , per caso, non è innamorato abbastanza di te, non ci possiamo fare assolutamente nulla e non perchè è un sacerdote, è perchè non possiamo farci amare da chi non ci vuole. Sicuramente ti ha amato moltisismo ma potrebbe essere finita, è terribile ma può succedere. Io ti consiglierei di lasciar perdere la Curia, i preti sono dei grandi babinoni con dei genitori severi, che senso ha metterli in cattiva luce e fargli scontare dei castighi? Non sono lberi di fare quello che vogliono, hanno promeso obbedienza e, quindi, potresti procurargli qualche disturbo senza, per altro, ottenere nulla,sei sicura che ne valga la pena? Come potrebbe un Vicario risvegliare l'amore del tuo prete per te? Susami ancora se ti sembro gelida è solo che non c'è cosa al mondo che si possa fare in questi casi se non prendere atto di quello che è successo e aspettare che passi, e, ti assicuro, passa. Con tanto affetto, D
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