come tante

“Non è bene che l’uomo sia solo…” (Gen 18)

Questo blog nasce dall’esigenza di portare alla luce la sofferenza, i problemi, le contraddizioni e gli ostacoli o i divieti che derivano dalla legge del celibato obbligatorio dei preti, così come previsto nell’ordinamento della chiesa cattolica romana.
Vuole essere principalmente un punto per lo scambio di esperienze e per il sostegno reciproco di quanti sono coinvolti in questa problematica:

• Le donne, che sono costrette a nascondersi, talvolta a vergognarsi di ciò che provano, subendo i cambi continui di umore di una immaturità affettiva dei chierici

• I preti, che vivono uno stato di confusione tra ciò che sembra essere il loro obbligo di fedeltà verso la chiesa a cui appartengono, e la bellezza di una nuova scoperta.

• I figli nati da queste relazioni, che hanno tutto il diritto di essere figli come tutti gli altri e quindi amati e cresciuti da entrambi i genitori. Soprattutto, come la gerarchia sosteneva a riguardo del referendum sulla legge 40, hanno il diritto di conoscere chi è il loro padre

E’ evidente che il celibato obbligatorio sia solo uno dei sintomi di una rigidità dottrinale che non contempla il bene dell’uomo e, per questo, la chiesa stessa (il popolo di Dio) deve trovare la forza e la libertà di andare oltre la legge, proprio sulle orme dell’uomo Gesù che ha avuto il coraggio di sfidare i mali del Tempio.

Re: come tante

Messaggiodi daniela » 6 apr 2010, 19:17

lo so che sto attraversando una cosa assurda, altrimenti non mi sarei rivolta a questo blog che mi sembra serio ed io non ho voglia di far perdere tempo a nessuno. Io mi trovo nella situazione di amare mio marito ed essere innamorata di un altro. e' molto semplice, molto stupido, ma e' cosi'. Io , adesso non ho dubbi di cercare di togliermelo dalla testa ma sto davvero malissimo, non so neanche perche', non c'e' stato nulla. io so solo che ho una voglia di vivederlo che mi dilania. non lo faro' se non altro perche' sono convintissima che non si possa fare nulla per convincere qualcuno a volerci, ma i miei sentimenti sono questi. ho voglia di stare con lui, non solo con lui ma anche con lui. In genere capita agli uomini di avere due donne, mi e' capitato di voler due uomini.
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Re: come tante

Messaggiodi daniela » 6 apr 2010, 19:23

se non fossi nei casini non vi avrei disturbato, sono innamorata del prete e amo mio marito. Non so assolutamente dove avrei voluto che mi portassse questa storia anzia, a dirvi la verita', a me forse sarebe piaciuto averli tutti e due. non buttatemi pietre addosso, so da sola di dire cose strambe ma, adesso, e' quello che penso. In tutit i casi, parlare con voi sta snebbiandomi il cervello, fra qualche giorno potrei ritornare a ragionare, siete grandiose, grazie!
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 6 apr 2010, 21:14

Cara Daniela, non era assolutamente mia intenzione farti pensare o immaginare di "aver disturbato".
Sappi che non è così. Ci mancherebbe!
E non mi sentirai mai dire che una cosa è assurda, così come non intendo prendere in mano pietre da lanciarti addosso.
Io e le altre possiamo soltanto tentare di farti vedere ciò che in questo momento forse non sei in grado di vedere e possiamo prendere le parti di quella razionalità che è stata schiacciata dall'euforia del tuo sentimento.
Non intendo entrare nel merito del concetto di bigamia ...
Quel che, però, non mi stancherò di ripeterti è che, a mio avviso, hai riposto le tue farfalle in una persona totalmente incapace di farle volare. Ed è per questo che ti soffocano, perché sono intrappolate.
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Messaggiodi daniela » 6 apr 2010, 22:11

stavo rispondedo ad Ornella, non ti preoccupare mi sono sentita completamente accolta da voi e ve ne ringrazio davvero molto. ma tu come ne sei uscita? mi sembri una che ne ha passate parecchie di sofferenze
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Messaggiodi ornella » 7 apr 2010, 7:43

Cara Daniela,

innanzitutto io non avevo intenzione di lapidarti: la risposta laconica derivava dal fatto che il post precedente era andato perso… . Non so cosa ti possa avere data comunque l’impressione che ne hai ricavato tu, perché, sia pure in modo stringato, ho espresso tutte le perplessità che io stessa avrei se fossi nei tuoi panni. Tutto qui, né più e né meno di questo. Se per “non accoglienza” tu intendi dire che io abbia usato toni duri, tra l’altro con la non conoscenza che si può avere con questo mezzo, mi spiace ma siamo semplicemente diverse: dal mio punto di vista ti renderei un pessimo servizio a dirti cose che non penso, e non ho neppure l’abitudine di scrivere molto, tant’è vero che ti avevo letta all’inizio e ho volentieri lasciato ad Antonella e poi a Stefania la condivisione, non avendo un’esperienza analoga alla vostra.
Però, di donna e sacro o di relazioni che si trascinano per anni ho una certa esperienza, collaboravo a un sito esistente sulla questione parecchi anni fa, prima che nascesse questo forum, come ho avuta una certa esperienza di fratelli preti e religiosi in discernimento vocazionale. Non è quindi mia abitudine fare la morale né tirare pietre addosso a nessuno/a.
La mia esperienza in materia, fallibile e parziale, è esattamente quella che ho stringatamente esposto. La mia domanda era serissima e per nulla maliziosa, vedo che tu hai dato la risposta ma ti ha scossa. Quindi è il mio modo di porre le questioni che in qualche modo non va bene. E sotto questo punto di vista non posso far nulla se non leggervi e non scrivere, almeno non a te.
Ti auguro di fare chiarezza dentro il subbuglio che hai, le domande che ti aveva posto Stefania sono esattamente quelle che io stessa, con altri termini, avrei posto. Alle sue domande mi sono limitata ad aggiungere : la visione idealizzata che spesso si ha di troppi preti che non sono affatto perfetti (si confonde troppo spesso l’uomo col messaggio e poi la chimica di una qualche complicità fa il resto) e la domanda su quale posto occupi in tutto ciò il marito cui vuoi bene, mi pareva una domanda ovvia. Nulla di più o di meno di questo.
Spero stavolta di essere stata esauriente, e con ciò ti auguro di riuscire a fare chiarezza in questo mare di sensazioni ed emozioni che ti ha presa proditoriamente… . Funziona sempre così, nessuna va a cercarsi l’innamoramento, parola grossa ma se vuoi la uso senza problemi, e capita anche se si è sempre state delle donne di ferro o delle leader. Solo che io mi permetto sommessamente di consigliarti di analizzare il “prima”, cosa che tu sola puoi fare su te stessa, ovvero quella serie di circostanze di vita che ti hanno resa improvvisamente vulnerabile, nonostante un grande affetto e una vita condivisa. Ti aiuterebbe a comprendere meglio il presente e a discernere.
Il mio augurio è questo
Un affettuoso saluto a tutte
Ornella
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Re: come tante

Messaggiodi daniela » 7 apr 2010, 14:36

Cara Ornella mi rendo bene conto di essere troppo "sensibile" in questo momento, ho letteralmente i nervi scoperti e meno male che sono praticamente sola in cima ad una montagna.
Ho ragionato su quanto hai scritto sul "prima":
Per assurdo e' proprio la rigidita' del "mio " prete che mi affascina. il fatto che, bene o male, si prenda tutte le decisioni della sua vita, che non abbia avuto bisogno di una compagna, insomma che sia uno che se la sa cavare da solo. Mi sento invecchiare e forse vorrei a fianco un uomo che mi dicesse cosa fare invece che dover sempre trovare soluzioni.Lo sapete meglio di me, il miglior marito del mondo si appoggia a noi per tante cose, questo e' bellisismo ma, per qualche tempo, forse non vorrei piu' decidere nemmeno le fodere del divano.
La seconda cosa che sento e' la voglia che avrei di far l'amore con lui.Per questo, finalmente :!: , capisco gli uomini, dopo 25 anni di sesso con mio marito , e' ovvio che il nuovo mi attrae di piu', esattamente come, ne sono certa, qualsiasi trentenne potrebbe far venire qualche pensiero a mio marito. ( per entrambi non mi sembra molto grave)
La terza cosa che mi e' venuta in mente e' che davvero il mio prete potrebbe essere un uomo della mia vita, in altre circostanze, in altri tempi, probabilmente sarebbe stata una persona con cui iniziare qualcosa. sono certa che esistano parecchi "uomini della prorpia vita", altrimenti non sarebbe possibile incontrare l'unico sparso per il mondo.
Quindi forse, la mia sofferenza e' data dal fatto che devo fare una scelta tra due cose affascinanti : la vita con mio marito, allegra, serena, divertente, e la vita dietro al sacerdote, incerta, probabilmente senza successo , problematica.
sto male perche', in realta'. mi attrae la sfida di riuscire a trascinare con me il sacerdote, avrei qualcosa da raggiungere, una meta quasi impossibile. Meno male che le signore di questo forum mi stanno facendo ben capire che non c'e' nulla di divertente nell'inseguire questo sogno.Mi stanno racocntando le sofferenze che hanno subito.
grazie comunque di eserti interessata alla mia storia.
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 7 apr 2010, 17:51

Cara Daniela, ti sembra davvero che il prete se la sappia cavare?
Prova, ti prego, a rileggere la descrizione che fai di lui, come si è comportato con te.
Certo che prende le decisioni per la sua vita, ma non per scelta o per maturità. Le prende in automatico, perché quelle sono le modalità che ha imparato, così come ha imparato a non "dare troppa confidenza", anche se magari certe volte sente di volerlo fare.
Francamente a me questo sembra molto triste...
Mi ha colpito, inoltre, un particolare.
Mentre all'inizio ci hai parlato di una vita grigia con tuo marito, in quest'ultimo post la definisci allegra, serena e divertente.
Te lo faccio notare unicamente per darti una mano a decifrare pensieri e sentimenti, sperando che ti sia davvero di aiuto, per quanto minimo.
Che ne dici?
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Re: come tante

Messaggiodi mgfilippucci » 7 apr 2010, 18:32

Cara Daniela,
hai detto bene:
"non c'e' nulla di divertente nell'inseguire questo sogno".
Permettimi di dirtelo, visto che sono praticamente una "veterana" che per due volte ha inseguito questo sogno illudendosi che il suo prete, dopo tanti anni fosse maturato ed avesse preso una qualsiasi decisione.
Ho creduto a questo sogno quando avevo quasi trenta anni e lui si è dichiarato dopo oltre 15 anni che eravamo amici. Dopo un anno si è dato alla fuga.
Si è dichiarato nuovamente a 52 anni e la fuga è avvenuta dopo meno di un anno.
Tutte e due le volte ho vissuto un rapporto molto intenso (anche sul piano fisico) con lui, ma da sogno si è sempre trasformato in fuga per lui e incubo per me.
Adesso, dopo due anni che si è dato alla fuga e non ci sentiamo, mi ha ricontattato e chiesto amicizia su FB. E' successo ieri e ancora non so se ridere o piangere.
Ha già provato due volte a rovinarmi la vita, questa sarà la terza volta? Spero proprio di no.
Cerca di essere forte e, soprattutto, razionale.
un abbraccio
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Re: come tante

Messaggiodi daniela » 7 apr 2010, 21:38

e' vero! è la prima cosa che ho capito, dopo alcuni giorni di pazzia totale, io sono totalmente fuori di testa! mio marito è, a seconda del mio umore, divertente e noioso, simpatico e pesante, etc etc. questo mi ha fatto capire che non posso fidarmi di quello che sento e provo, io, "piu' realista del re" oscillo tra mille cose e non ne azzecco una.
Una cosa mi e' chiara: io, e soltanto io, ero un po'spenta, nel senso che mi sembrava che la vita fosse gia' tutta vissuta. adesso mi sento viva come non mai, magari non proprio lucidissima e felice , ma viva. in effetti questo innamoramento mi e' servito ma, ora lo capisco ( ma non voglio ancora accettarlo),il mio prete non ha fatto nulla. Probabilmente io avevo voglia di innamorarmi e lui è capitato al momento giusto. se ci metto anche che non corro rischi perchè, come mi dite, è veramente difficile togliergli quell'abito, lui e' stato proprio la persona perfetta per il mio bisogno di signora di mezz'età, tranquillamente sposata e senza grossi problemi. Naturalmente è il mio cervello che parla perchè il mio cuore continua a dire" non è vero, queste ragazze non sanno di cosa parlano, a loro è andata male ma a me.....,lui è diverso, lui tornerà in lacrime da me etc etc." Insomma mi dice tutte quelle st.---..e che, credo, conosciate meglio di me.
Un'altra cosa che mi affascina è la vostra forza nel superare cose veramente pesanti. L'ultimo post è incredibile, con quale forza hai sopportato per due volte il tuo dolore? dove cavolo hai trovato la voglia di ricominciare?. io sono l'ultima arrivata però credo di potertelo dire: NON DARGLI LA TUA AMICIZIA! questo essere è veramente pericoloso.
Ragaze comunque siete pazzesche, nemmeno ci conosciamo e mi state tirando fuori da delle sabbie mobili insidiosissime. davvero i primi giorni ero pronta a tutto per un suo abbraccio, adesso inizio ad essere pronta a tutto per non saperne più nulla.Il mio cuore è sempre in pezzetti ma lo sto curando e, prima o poi, capirà. Mi viene da dire che, per una volta, avete vinto sui sacerdoti, non è molto ma è giià qualcosa. ciao , per ora e alla prossima fitta di dolore che arriverà, sicuro che arriverà
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Re: come tante

Messaggiodi Stefania » 8 apr 2010, 10:41

Cara Daniela, per quanto possibile noi saremo qui, ma le fitte di dolore ci aiutano a maturare e a crescere. E, in fondo, come diceva mia nonna, queste sono cose che "succedono ai vivi".
Coraggio!
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